Siracusa. Lo sciopero della fame del dipendente dell'ex Provincia a Roma: "Vi racconto le mie lacrime"

 Siracusa. Lo sciopero della fame del dipendente dell'ex Provincia a Roma: "Vi racconto le mie lacrime"

Prosegue la sua protesta, da solo, a Roma. Alberto Scuderi non molla. Il dipendente dell’ex Provincia, senza stipendio da tre mesi e senza una certezza per il proprio futuro occupazionale continua il suo sciopero della fame. Lo ha prima annunciato, confidando in una risposta che gli desse speranza e lo facesse desistere dal suo intento. Poi ha concretizzato l’intendimento e da due giorni non mangia. Ha preso un treno, anche in questo caso da solo, e ha raggiunto Roma, per chiedere alle “più alte cariche dello Stato” di assumersi le proprie responsabilità e di fare qualcosa per i dipendenti dell’ex Provincia Regionale. Alberto Scuderi ha scritto ancora una volta alla redazione di SiracusaOggi, con il cuore in mano e- racconta- con le lacrime agli occhi. ” Tra i tanti tagli operati in questi giorni di crisi, c’è anche quella del cellulare-spiega-Le mie sono le lacrime di una persona, un lavoratore, un padre di famiglia che viene umiliato da una politica incapace di prevenire i problemi.
Sono stanco dei “milioni” che vengono “trovati ma non elargiti”. Con le chiacchiere “non si campa e di milioni solo per gli stipendi, se non sbaglio, ne occorrono una ventina. Sono qui, a Roma, per capire quale politica è colpevole,se nazionale, regionale, o se siamo stati noi incapaci di amministrare l’ex Provincia”. Un aspetto, in particolare, preoccupa il dipendente dell’ex Provincia: “apprendere che in Sicilia solo a Siracusa non si stanno pagando gli stipendi.La domanda è spontanea: se sono stati previsti per tutti, dove sono finiti i nostri?”. Scuderi parla di colleghi che “timidamente nascondono la loro sofferenza, la loro rabbia. Alcuni di loro mi hanno raccontato le loro vicende: “presto perderò la casa”, “non mi curo perché non ho i soldi”, “quest’anno non pagherò le tasse”, “mi sono fatto prestare i soldi”, “mi metto in ferie o in malattia perché non posso viaggiare tutti i giorni, non ho più un soldo neppure per il biglietto”. La protesta di Scuderi non ha nulla di politico e nemmeno di sindacale. Lo chiarisce bene quando dice che “è il gesto semplicemente di un uomo, cristiano, cittadino italiano, orgogliosamente dipendente pubblico, lavoratore onesto. In treno-prosegue- ho preparato una lunga lettera per i presidenti Mattarella, Renzi, Crocetta e per il nuovo commissario straordinario dell’ente, Giovanni Arnone, ma anche per tutte leistituzioni. Ci voglio vedere chiaro”. In tanti, in queste ore, soprattutto dipendenti del Libero Consorzio, starebbero scrivendo al commissario, manifestando solidarietà a Scuderi per la sua protesta non violenta. Decine di lettere protocollate. “Adesso devo lasciarvi-conclude il dipendente dell’ex Provincia- riprendo posizione. Passeggio alla ricerca di qualche politico: anche qui molti sono in ferie, perchè le ferie sono un diritto Costituzionale di tutti i Lavoratori, quindi anche dei politici. Speriamo che si accorgano anche degli altri diritti costituzionali, quelli che riguardano la gente come me”.

 

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