Siracusa. Svastica sul nome del primo sindaco dopo il fascismo, "nessuno ha condannato il gesto"

 Siracusa. Svastica sul nome del primo sindaco dopo il fascismo, "nessuno ha condannato il gesto"

Sono state cancellate le due svastiche che mani anonime hanno tracciato in maniera pasticciata su di una lapide al Monumento ai Caduti e sulla targa toponomastica di largo Bozzanca. Vernice spray nera per uno dei simboli del nazismo e di una delle più tristi pagine della storia dell’umanità.
I “bersagli” potrebbero non essere stati scelti a caso. E questo renderebbe il messaggio ancora più inquietante. Perchè Giovan Battista Bozzanca fu il primo sindaco di Siracusa alla caduta del regime fascista di cui fu silente ma fermo oppositore. Tant’è che si ritirò in disparte quando il regime fascista impose la soppressione delle cariche politiche. Negli anni della guerra, partecipò alla creazione del movimento Giustizia e Libertà prima e del Partito d’Azione dopo. Subito dopo – come ben ricorda Antonio Randazzo – Giovan Battista Bozzanca divenne il primo sindaco di Siracusa e si adoperò per l’armonia tra i siracusani, per la ricostruzione degli edifici distrutti e per la nascita dell’Istituto Tecnico Nautico. Morì nel 1970. Ecco, quindi, che una svastica nazista tracciata sulla targa toponomastica del largo a lui intitolato prende tutto un altro senso. Lo sfregio alla memoria, lo sfregio ad un simbolo, lo sfregio ai valori che Bozzanca difese e propugnò.
Il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, ha liquidato le due svastiche parlando di azione “di qualche vandalo incosciente”. Ma il pro-nipote Giordano Bozzanca non ci sta a ridurre e chiudere tutto in quelle parole. “Da un uomo di centrosinistra, di fronte ad un oltraggio alla memoria del primo sindaco di Siracusa dopo la caduta del regime, ci si aspetterebbe una più ferma condanna e un chiaro richiamo ai valori dell’antifascismo”, dice il discendente rivolgendosi senza citarlo all’attuale primo cittadino. “In casi del genere è proprio tralasciando la portata valoriale che si fanno sbiadire certi valori che per Costituzione fanno parte di un patrimonio irretrattabile. Auspico infine che sia questa l’occasione per ricordare all’amministrazione come le giovani generazioni necessitino di stimoli culturali ed esempi più incisivi sul tema, per non scadere in questi comportamenti”.

 

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