Siracusa. Tre assessori persi in 48 ore, la rabbia di Garozzo vale un anatema: "chi cambia casacca verrà bocciato"

Nel giro di 48 ore ha perso tre assessori. Un rimpasto forzato a cinque mesi dalle elezioni. Se per molti analisti la pioggia di dimissioni va letta come una presa di distanza politica dall’amministrazione Garozzo a cinque mesi dalle elezioni amministrative – e garantirsi così “mani libere” – il sindaco prova a resistere, serra le fila dei fedelissimi rimasti in giunta e passa al contrattacco.
“Comprendo il diritto di ciascuno – ha commentato – di cambiare idea e di scegliere altri percorsi politici, ma mi sfugge su cosa si sia rotto il rapporto tra Gianluca Scrofani e l’amministrazione dopo 3 anni e mezzo di lavoro e di stretta collaborazione. Conoscevo bene la provenienza politica di Scrofani ma il suo ingresso in Giunta fu concordato, una volta maturate le condizioni, non su una semplice conta dei numeri della maggioranza ma perché gli fu chiesto di abbracciare un progetto politico e un programma da realizzare. Egli ha rispettato tale impegno”.
Scrofani, e con lui Silvia Spadaro, non si riconoscono più nell’alveo del centrosinistra ed hanno annunciato la volontà di lasciare i centristi e creare una nuova area moderata. “In Italia – conclude il sindaco Garozzo – Pd e centristi condividono esperienze di governo in centinaia di città e, anche volendo analizzare gli scenari legati all’imminente voto, l’indirizzo è per la conferma della collaborazione in ambito nazionale, né vedo all’orizzonte la confluenza dei centristi nel Pd. Delle due l’una: o Scrofani difetta nell’analisi politica o la sua scelta nasconde qualcosa che non ha voluto ammettere. Aggiungo che molti di quelli che sono passati dal centrosinistra al centrodestra, alle ultime Regionali, sono stati sonoramente bocciati poiché la gente non apprezza i repentini cambi di casacca. Anteporre i fatti o le esigenze personali alla politica è sempre sbagliato”. Praticamente una profezia di sventure (politiche) all’indirizzo di Scrofani. Che per il momento non replica. E guarda avanti. Per il sindaco di Siracusa, invece, è forse arrivato il momento di guardare indietro.