Siracusa. Tributi sospesi del '90, la storia infinita: "Rimborsi ancora bloccati: è anticostituzionale"

A più di un anno dall’approvazione della Legge di Stabilità 2015, che conteneva la norma che avrebbe potuto mettere fine alla storia infinita dei rimborsi dei tributi sospesi del ’90, tutto resta fermo. I cittadini che hanno pagato imposte in eccesso nelle province di Siracusa, Ragusa e Catania rimangono in attesa della restituzione delle somme, vista la mancata applicazione della legge. Alzano la voce i deputati del Pd Pippo Zappulla e Giuseppe Berretta, rispettivamente componenti delle commissioni Lavoro e Giustizia.
“Nonostante le nostre pressioni e i molteplici incontri in sede tecnica e politica-tuonano i due parlamentari. il decreto non è stato adottato dal MEF e l’Agenzia delle Entrate remora l’esame delle pratiche di rimborso, costringendo i contribuenti a proseguire il contenzioso, con gravi ripercussioni sul corretto funzionamento degli uffici e delle Commissioni Tributarie competenti, letteralmente sommerse dalle cause in materia di sisma ‘90”. Sul diritto al rimborso si è pronunciata anche la Cassazione. “La Corte -proseguono Zappulla e Berretta-ha quindi ritenuto correttamente che la norma introdotta con la Finanziaria 2015, avente carattere innovativo ed efficacia retroattiva, ha definitivamente risolto i contrasti applicativi ed interpretativi delle norme precedentemente emanate dal legislatore, ovvero che il rimborso spetta sia alle Imprese che ai lavoratori dipendenti che ne hanno diritto. A sostegno della tesi favorevole per i lavoratori, peraltro, nelle ultime sentenze, si fa esplicito riferimento ad una giurisprudenza ormai consolidata in materia.
Dopo il silenzio grave e incomprensibile del Mef ci rivolgiamo direttamente alla Presidenza del Consiglio. Quella della imminente legge di Stabilità può essere l’occasione per rendere giustizia a tanti cittadini siciliani”. Attenzioni puntate sul Ministero dell’Economia e Finanze. “Se manterrà questa interpretazione illegittima e con fondati rilievi di incostituzionalità -concludono i parlamentari- si assumerà la responsabilità di instigae e promuovere contenziosi legali di massa con inevitabili aggravi nei confronti delle casse dello Stato”.