Siracusa. Un marchio comunale per i prodotti locali, "si" del consiglio comunale. Garanzie sui fondi Pac

Un marchio di di denominazione comunale, il cosiddetto “Deco” anche nel capoluogo e un nuovo asilo comunale da finanziare con i fondi Pac, fondi per l’assistenza agli anziani e all’infanzia. Sono le due novità emerse dalla seduta del consiglio comunale di ieri sera. L’assise cittadina ha dato il “via libera” a due atti di indirizzo e discusso dei presunti ritardi accumulati dal Comune per l’ottenimento dei fondi per gli anziani e l’infanzia destinati al distretto socio sanitario 48. A fornire rassicurazioni sulla correttezza della procedura seguita e sulla disponibilità dei fondi destinati al capoluogo è stato l’assessore alle Politiche sociali, Liddo Schiavo, replicando ad alcune accuse mosse al Comune dal consigliere comunale Salvo Castagnino. Per il capoluogo, i fondi ammonterebbero a 700 mila euro per gli anziani e oltre 920 mila euro per l’infanzia, “somme che consentiranno-ha detto Schiavo- di avviare nuovi forme di assistenza in aggiunta a quelle esistenti”.
L’assise cittadina ha poi dato il “via libera” al marchio “Deco”, denominazione comunale per i prodotti locali, all’insegna del commercio equo e solidale. Due gli atti di indirizzo votati ieri sera. Per il Deco, proposta dal gruppo del Megafono con primo firmatario Cosimo Burti, l’assise ha impegnato l’amministrazione ha redigere un regolamento che preveda l’istituzione di un registro dei prodotti, i quali dovranno rispettare un preciso disciplinare. Un’idea lanciata nel 098 da Gino Veronelli, enogastronomo scoparso dieci anni fa, e rilanciata dall’Anci. Non si trata di un marchio di qualità, ma di un’attestazione del luogo in cui il prodotto nasce.
“Molti comuni lo hanno adottato – ha spiegato Burti – utilizzandolo come strumento di salvaguardia delle proprie produzioni e di sviluppo endogeno del proprio territorio, oltre che per promuovere all’esterno la specificità culturali e storiche”. Gli obiettivi sono: rilanciare e valorizzazione le produzioni locali, non solo enogastronomiche ma anche artigianali come forma di cultura; promuovere il territorio e le specificità produttive; salvaguardare il patrimonio locale e le tradizioni dai processi di globalizzazione.
Il secondo atto di indirizzo che è “passato” riguarda il commercio equo e solidale e la finanza etica. Relazione affidata ad Alessandro Acquaviva, firmatario della proposta assieme a Carmen CastelluccioL’idea è di aiutare il commercio equo e solidale attraverso convenzioni, agevolazioni, autorizzazioni, forme di finanziamento finalizzate all’attività promozionale, commerciale e culturale, in particolare favorendo la finanza etica e agevolando l’utilizzo di locali comunali dismessi o riconvertibili. Un’altra possibilità prospettata da Acquaviva e di fare entrare i prodotti del mercato equo e solidale nelle mense scolastiche assegnando una premialità a chi li utilizza.
Soddisfazione viene espressa dal presidente del consiglio comunale, Leone Sullo, in particolar modo sul tema dei fondi per gli anziani e l’infanzia. “Davanti a un iter complesso – spiega Sullo – l’amministrazione ha percorso tutte le strade necessarie, anche quella di fare sentire la voce direttamente a Roma, per avere assegnate le somme in tempi brevi”.