Siracusa. I barconi dei migranti diventano croce,dono di Harrabi all'arcivescovo: "Il mio Ramadan"

Una croce, realizzata con il legno di barconi che hanno condotto sulle coste della provincia migliaia di migranti negli ultimi mesi. E’ il dono che Ramzi Harrabi, direttore dell’Intercultural Studies Center, ha voluto consegnare all’arcivesovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo. Un regalo che racchiude un significato importante in un momento fondamentale per i musulmani. E’ iniziato il Ramandan, infatti, e a Ramzi Harrabi questo è sembrato il periodo migliore per “dire grazie alla Caritas, alla Croce Rossa e a tutti coloro i quali lavorano per l’accoglienza, a prescindere dal proprio Credo religioso”. “L’idea di donare questa croce alla Curia- racconta Harrabi- matura nell’ambito di un progetto vasto, a cui lavoro da tempo, e che condurrà nelle prossime settimane all’apertura di un Museo della Migrazione, in Ortigia. Dopo la Festa dei Popoli, celebrata al Santuario della Madonna delle Lacrime, con il pranzo multietnico e il momento di condivisione delle rispettive culture, ho chiesto la possibilità di incontrare l’arcivescovo proprio con l’idea di donargli la croce da me realizzata. Non è la prima volta che, con un regalo, esprimo la volontà di continuare a collaborare, superando l’aspetto religioso e usandone il senso migliore. In occasione dei funeali di Izdihar Mahm Abdulla, la 22enne siriana morta durante una traversata, a settembre del 2013, e a cui sono stati garantiti i funerali secondo i dettami musulmani-ricorda Harrabi- ho voluto che mons. Pappalardo ricevesse una copia del Corano. Questa volta il mio dono è stato un simbolo della religione cristiana, che l’arcivescovo rappresenta”. Il museo della Migrazione dovrebbe essere aperto al pubblico a partire dal prossimo mese. In realtà, in alcune occasioni, è già stato possibile visitarlo. Espone oggetti portati in viaggio dai migranti: ci sono scarpe, latte in polvere per bimbi, cartelle cliniche, dipomi di studio, sali minerali, un Corano, una Bibbia, oggetti che rappresentano le abitudini quotidiane, come il gel per i capelli e prodotti per l’igiene. “Cose”, che rendono però chiare quelle che possono essere le speranze, le aspettative, le paure di chi si mette in viaggio, sapendo che non si tratta di un viaggio qualsiasi, ma della più pericolosa delle traversate, da cui, se va bene, però,chi lascia la propria terra, per fuggire da situazioni insostenibili, spera di poter ritrovare la possibilità di darsi e dare alla propria famiglia un’opportunità, una vita. Ramzi Harrabi sceglie la lingua inglese, quella internazionale per eccellenza, per raccontare del suo dono all’arcivescovo. “Because I m Muslim and it is Ramadan -scrive sulla sua pagina Facebook- my purification month, my peaceful month, I made this art work “a Cross made with wood of migrant boats” as a gift to the head of the Catholic Church in my City, Siracusa. Peace-Shalom-Paix-salem”.