Siracusa. Vertenza ex Novamusa, esposto alla Procura della Filcams

 Siracusa. Vertenza ex Novamusa, esposto alla Procura della Filcams

Esposto alla Procura della Repubblica, per verificare se “insiste il reato di omissione di atti d’ufficio a cairco dei funzionari dell’assessorato ai Beni Culturali della Regione e del responsabile unico del procedimento per il mancato controllo delle norme contrattuali”. Pronta a presentarlo la Filcams Cgil in merito alla vertenza ex Novamusa, visto che- spiega il sindacato- “la The Key si è immessa nell’appalto per la gestione dei servizi di biglietteria del lotto SR1 (Neapolis, museo Paolo Orsi, Museo Bellomo) senza rispettare la clausola sociale”.La società, che insieme a Civita srl gestirà biglietteria e accoglienza, si sarebbe sottratta al confronto sindacale, “sottoponendo, solo una parte delle lavoratrici ad un umiliante colloquio, ed assumendo con un contratto capestro e a tempo determinato solo una delle lavoratrici delle 12 che invece vantano un diritto sancito dal bando di gara, assumendo però altri 7 lavoratori per i servizi di biglietterie”. Mercoledì (20 luglio),su iniziativa del deputato regionale Vincenzo Vinciullo, si approfondirà il tela in commissione Lavoro dell’Ars. Ci saranno i rappresentanti dell’assessorato e della società. “La Filcams-spiega il segretario provinciale della Filcams, Stefano Gugliotta- da oltre 6 anni segue questa vertenza, partendo dalla clausola sociale che fu inserita nel bando proprio su iniziativa della Filcams, passando per il tentativo maldestro del Presidente Crocetta, che sulla spinta emotiva dello scandalo Novamusa ipotizzo di annullare le gare già aggiudicate per far gestire le biglietterie ai precari della Regione Sicilia. Solo dopo essere stato sconfessato dalla Corte Costituzionale, ed aver esposto la Regione Siciliana a milionari richieste di risarcimento danni, il governo Crocetta ha riattivato il complesso meccanismo che ha portato alla conclusione di questa annosa vertenza. Ipotizzare che la Filcams restasse a guardare la spartizione politico clientelare dei posti di lavoro che si attiveranno (oltre 300 in tutta la Sicilia) è quanto meno assurdo”.

 

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