Traffico di droga, operazione "Kepha": 22 arresti, gang attiva tra Siracusa, Catania, Trapani e Vibo Valentia

Alle prime luci dell’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa, con la collaborazione dei Comandi Provinciali di Catania, Trapani e Vibo Valentia nonché di personale del Nucleo Cinofili di Nicolosi e di un elicottero, hanno dato esecuzione a 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettante persone, tutte pregiudicate e la maggior parte delle quali residenti nella zona sud del siracusano. Altre due ordinanze recapitate direttamente in carcere. Sono tutti ritenuti facenti parte di un sodalizio criminale dedito al traffico di sostanze stupefacenti in particolare eroina, cocaina e hashish.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Catania su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia. L’indagine, condotta dai Carabinieri della Compagnia di Noto, ha consentito di acclarare l’esistenza di una gang ben strutturata che aveva anche disponibilità di armi.
L’operazione è stata denominata “Kepha”, pietra in aramaico. Destinatari delle ordinanza sono Venerando Alfò (37 anni); Corrado Alicata (36); Marco Ben Maatoug (31); Massimo Buscemi (37); Adriana Caruso (30); Giuseppina Caruso (38); Corrado Casella (37); Carmen Coffa (38) e già detenuta a Trapani; Sebastiano COffa (35), detenuto a Vibo Valentia; Giuseppe Coniglione (55) già ai domiciliari; Antonietta Di Maria (53); Nunziatina Di Rosa (37); Corrado Ferlisi (35) detenuto a Siracusa; Paolo Iacono (38); Salvatore Iacono (46); Duccio Morale (34); Vincenzo Morale (47); Giuseppina Parisi (44); Marco Piccione (28); Salvatore Santostefano (35); Fabio Alfio Sciuto (38); Stefania Silvia (27); Sebastiano Sinatra (25); Andrea Laccania Virzì (53). Di questi, allo stato, 2 risultano irreperibili.
L’attività di indagine ha avuto inizio nel dicembre 2009 dalle risultanze di una precedente attività condotta dalla Stazione Carabinieri di Avola e l’attività info-investigativa dalla Compagnia di Noto. Individuata una fervida attività di spaccio di sostanze stupefacenti nella zona sud della provincia di Siracusa, in particolare nel territorio dei Comuni di Noto ed Avola, i militari hanno approfondito i controlli. Corrado Casella, elemento di spicco nel contesto criminale del comune di Avola, aveva progettato di effettuare, nel mese di novembre del 2009 un viaggio di approvvigionamento di sostanze stupefacenti (cocaina ed eroina) insieme ad altri pregiudicati del posto.
Le informazioni acquisite indicavano in Duccio Morale e Vincenzo Morale i “soci” in affari nonché in un terzo soggetto “pulito” la persona utilizzata per il trasporto dello stupefacente. Sulla scorta di queste informazioni, venivano piazati localizzatori gps sui mezzi in uso ai Morale ed al terzo soggetto incensurato.
La loro trasferta calabrese, che consentiva l’avvio delle indagini, veniva effettivamente realizzata nella giornata del 20 novembre 2009.
Al ritorno in Sicilia l’autovettura monitorata veniva fermata all’uscita autostradale di Avola. La perquisizione dava esito negativo quanto al rinvenimento di stupefacente ma consentiva di accertare che i tre avevano disponibilità di una cospicua e ingiustificata somma di denaro (circa 5.000 euro), prova della finalità del viaggio: ovvero l’acquisto di una fornitura di stupefacente.
Avviate ulteriori attività tecniche – come le intercettazioni telefoniche e ambientali – i carabinieri acquisivano numerosi elementi a carico degli indagati, suffragati dai numerosi riscontri.
In particolare, appurata l’esistenza di una associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, inserita in un consolidato contesto criminale, in seno alla quale ruolo predominante lo avrebbero avuto Corrado Ferlisi e Corrado Casella.
Gli investigatori sono riusciti a ricostruire in modo chiaro la compagine del gruppo, delineando i vari ruoli: i “fedelissimi”; gli spacciatori; i fornitori; gli spacciatori al dettaglio costituenti la rete vera e propria del mercato; etc..
Mogli e figli completavano la “rete”.
Lo stupefacente, nelle conversazioni intercettate, era il “cavallo”, il “cavallo piccolo”, la “giumenta”, il “mezzo cavallo” o il “biruccino” per indicare non solo le quantità ma anche il tipo di stupefacente ordinato.