Vittime di tratta a Siracusa, sostegno attivo per 125. Lo sfruttamento sessuale prima piaga

 Vittime di tratta a Siracusa, sostegno attivo per 125. Lo sfruttamento sessuale prima piaga

Sono soprattutto sudanesi ma anche nordafricani ed etiopi. Ricevono paghe da fame, sono reclutati nelle vie, costretti a dormire in condizioni di degrado preoccupanti per i quali pagano anche un affitto mensile a posto letto. E, naturalmente, superano le ore lavorative previste dal contratto nazionale. E c’è poi la prostituzione di strada che durante le ore diurne è stata segnalata nelle zone comprese tra la Rosolini-Noto sulla Ss 115 o a Lentini lungo la Ss 385 o ancora a Siracusa, via per Canicattini, e durante le ore notturne a Siracusa, in piazza Santa Lucia, zona Stazione e zona Teatro Greco. E’ questa la desolante condizione delle vittime di sfruttamento a Siracusa, secondo l’indagine condotta dagli operatori della cooperativa Proxima.
Dal 1 dicembre scorso opera in questa cornice il progetto Fari 2.0. La coordinatrice, Ausilia Cosentini, porta avanti con il suo gruppo un lavoro di emersione, protezione ed integrazione per le vittime di tratta e grave sfruttamento.
Nel complesso, sono 125 le vittime di tratta sostenute da Proxima (81 donne e 44 uomini). Lo sfruttamento più diffuso è quello sessuale (78), poi quello lavorativo (18). Il contrasto inizia sin dallo sbarco, con l’informativa che viene fornita alle potenziali vittime di tratta ai fini di sfruttamento sessuale, prevalentemente di origine nigeriana.

 

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