Noto. Dalla speranza dei primi soccorsi alla triste procedura di recupero dei cadaveri. Il racconto dei soccorritori

Antonio Gallitto è il funzionario dei Vigili del Fuoco che ha coordinato e gestito i primi soccorsi in contrada Romanello, Noto. Dodici ore di lavoro, dalle 4 del mattino sino alle 16 di ieri. Un lungo intervento  iniziato con la speranza di poter salvare delle vite umane e terminato con la triste operazione di recupero dei cadaveri.
“Appena arrivati – racconta a SiracusaOggi.it – abbiamo subito aiutato le due donne che erano riuscite a salvarsi”. Una delle due è la mamma della piccola Marisol e ancora non ha contezza della disgrazia. “Le abbiamo trovate in forte stato confusionale. Si erano arrampicate su quell’albero contro cui la macchina ha terminato la sua corsa”. Farfugliano, non riescono a fornire elementi concreti. Per raggiungerle, un vigile pratico in tecniche Saf guada il fiume in un punto in cui minore è il rischio e, sull’altra sponda, raggiunge proprio le due donne. Con coraggio attraversa i circa quattro metri di larghezza del torrente e inizia a montare la cosiddetta teleferica, necessaria per trasportare verso i mezzi di soccorso i superstiti. Dei due uomini che pure erano dentro l’auto non si hanno notizie in zona. “Ma l’allarme è stato dato da uno dei due, credo il passeggero lato guida”. Intanto,  i soccorritori – che operano anche con l’ausilio di un gommone – notano le sagome di altre persone dentro l’auto. “Abbiamo subito capito che per loro non c’era molto da fare”, spiega ancora Gallitto.
Per estrarli da quell’auto che è diventata una tomba, i vigili del fuoco devono prima rompere i finestrini. “Impossibile pensare di aprire il portellone o fare diversamente, a causa della pressione dell’acqua”. In quel punto raggiunge il metro e cinquanta. Gli operatori Saf sono abituati ad intervenire in scenari tipici di alluvioni o grandi incidenti. Ma quando arriva il momento di Marisol, a fatica contengono la commozione. C’è un silenzio quasi irreale attorno e persino il brusio delle acque per un istante rallenta. E la tragedia assume appieno tutto il suo tetro peso.
(foto: Ansa da La Repubblica)