A Noto è sbocciato il "Giancinto" della cultura Lgbt

È sbocciato ieri, nella città di Noto il “Giacinto” simbolo dell’informazione, della cultura e della memoria. Numeroso il pubblico che ha partecipato all’evento “Giacinto – nature LGBT”, con un tavolo tematico “Coppia: sostantivo plurale” e il recital “Nella notte un dolce sogno – Quasimodo legge Quasimodo” che si sono tenuto al cortile del convitto Ragusa. E’ invece stata allestita nella sala di Palazzo Ducezio la mostra fotografica di Zanele Muholi.
“La partecipazione di così tanta gente – dichiara Luigi Tabita, direttore artistico del Festival – di stranieri, di turisti, di giovani e non, mi ha reso orgoglioso di una coscienza collettiva che sembra muoversi! Si avverte una necessità di informazione che noi di “Giacinto” abbiamo cercato di soddisfare nella maniera più attenta e completa possibile.
E oggi continueremo a parlare di cultura, riconciliazione con la propria terra, letteratura e cinema”.
Entusiasti del riscontro e dell’organizzazione anche gli ospiti dei vari incontri: Francesca Vecchioni, madrina dell’evento che ha inaugurato con un discorso sulle discriminazioni e sull’importanza dell’uguaglianza la mostra fotografica nei bassi di Palazzo Ducezio; Cettina Raudino, assessore alla Cultura e Pari Opportunità del Comune di Noto.
Gli ospiti del dibattito “Coppia: sostantivo plurale”: l’on. Giovanna Martelli, consigliera del Governo per le Pari Opportunità; Fabio Canino, attore, scrittore e conduttore televisivo; Paolo Patané, presidente del coordinamento Palermo Pride; Ioana Ghilvaciu, pastora della Chiesa Evangelica Battista; Michele Pipia, dell’associazione Arc di Cagliari.
E anche Alessandro Quasimodo, impegnato in un recital di poesie tratte dall’Antologia Palatina con l’accompagnamento del talentuoso violinista Andrea Timpanaro; Massimo Milani e Riccardo Di Salvo che hanno ricordato i fatti accaduti a Giarre nel 1980 e il lavoro di lotta per l’affermazione dei diritti della comunità LGBT condotto da Arcigay.
La seconda giornata di Giacinto prevede un’onda rainbow delle associazioni LGBT Stonewall, Arcigay e la giovane associazione universitaria Queer As Unict, che invaderà le strade principali della città con animazioni e flash-mob. Una performance del visual artist Gandolfo Gabriele David dal titolo “Riconciliazione”; “Da piccolo sognavo di essere Jane Austen”, momento durante il quale la comicità irriverente e sofisticata di Alessandro Fullin racconterà la sua Letteratura; la proiezione del documentario “Ci chiamano diversi” del giovane regista ennese Vincenzo Monaco.