A Siracusa Carmelo Zappulla "racconta" la sua storia con Franco Nero, Tony Sperandeo e Gigi Burruano

Ciak si gira. Al via, in città, le riprese del film di Alfonso Bergamo “Il ragazzo della Giudecca” sulla storia di Carmelo Zappulla, interprete della canzone partenopea, nato a Siracusa ma trapiantato a Napoli. Franco Nero, Tony Sperandeo, Luigi Maria Burruano e, nel ruolo di se stesso, Carmelo Zappulla, soltanto alcuni degli interpreti che sono arrivati a Siracusa lunedì scorso. Tra il carcere di Cavadonna, la biblioteca arcivescovile di piazza Duomo, la spiaggia dell’Arenella e il teatro comunale di Noto, le riprese si protrarranno fino al prossimo 25 marzo nel siracusano, per poi spostarsi in Campania, a San Gregorio Magno per la precisione. Del cast fa parte anche Giancarlo Giannini che però non è atteso in città.
Impegnato nei primi ciak, invece, Franco Nero, uno degli attori italiani più conosciuti al mondo. Nel ruolo di un ergastolano, in un intenso cammeo, l’attore dagli occhi di ghiaccio, non è nuovo ai set siracusani. “In questa città – racconta – qualche anno fa ho girato Handy di un regista siciliano, Vincenzo Cosentino e, molto tempo prima, Gente di rispetto di Luigi Zampa”. E oggi è felice di essere di nuovo qui, “in un ruolo che ho accettato – precisa Franco Nero – perché dopo oltre 20 anni di attività all’estero, mi piace tornare in Italia solo per aiutare giovani registi di talento, come in questo caso”.
Nel ruolo di un pubblico ministero c’è l’attore Tony Sperandeo che spesso ha prestato il volto a boss e pentiti. Ma, come tiene a precisare: “con questa faccia ho fatto anche il prete per 3 volte e il poliziotto per sette anni nella Squadra”. Un attore completo, insomma, felice di ritornare a Siracusa. Una città che ricorda sempre con affetto “da quando – ricorda – intorno ai 6 anni venni qui con la mia famiglia per visitare l’orecchio di Dionisio”.
Veste i panni dell’avvocato di Carmelo Zappulla, Luigi Maria Burruano, alle spalle una lunga carriera tra teatro e cinema che più di una volta lo ha portato a Siracusa. “Una città – afferma – che amo molto. Mi piace in particolar modo Ortigia, la sua antichità che riporta indietro nel tempo”.
Emozionato, nel ripercorrere, seppur per “finzione”, i suoi successi artistici e le sue disavventure giudiziarie, Carmelo Zappulla. Nato a Siracusa è qui che ha mosso i primi passi nella musica. “Poi, nel 79 – racconta – mi sono trasferito a Napoli e la mia carriera è decollata”. Ma i segni dei giorni passati in carcere, fu infatti accusato di essere il mandante di un omicidio per poi essere assolto, faticano ad andar via. “Girare le prime scene a Cavadonna – confessa – non è stato semplice, ma devo essere in grado di controllare le mie emozioni”.
Il film “Il ragazzo della Giudecca” è ispirato al libro autobiografico di Carmelo Zappulla “Quel ragazzo della Giudecca, un artista alla sbarra” “che quando ho letto – ammette il regista Alfonso Bergamo – mi ha colpito profondamente. Così ho deciso di lavorarci sopra, puntando l’attenzione soprattutto su un’idea, quella di un artista dietro le sbarre, a cui, in pratica, viene negato di creare liberamente”.