Affidamento contestato, pressing sul Vermexio. Anche il M5S ne chiede la revoca
Anche il Movimento 5 Stelle di Siracusa chiede attenzione sulla vicenda relativa alla concessione in diritto di superficie per 60 anni dell’area comunale di via Franca Maria Gianni alla società Rari Nantes Siracusa. E anticipa attraverso la sua struttura territoriale che, sul tema, è in preparazione anche un’interrogazione in Assemblea Regionale Siciliana.
“Si tratta di un caso che non può lasciare indifferenti: un bene pubblico di oltre 7.500 metri quadrati, classificato come area per verde e sport, affidato per sei decenni a fronte di un canone annuo di circa 3.600 euro, poco più di 300 euro al mese. Una cifra che appare del tutto sproporzionata rispetto al valore e al potenziale dell’area e che pone seri interrogativi sulla perseguita tutela dell’interesse pubblico”, spiegano dalla sede siracusana del M5S.
Da approfondire e verificare i dubbi sollevati “sulla presunta vicinanza della società beneficiaria alla famiglia del presidente del Consiglio comunale Alessandro Di Mauro. Una circostanza che, anche a prescindere da responsabilità dirette, imporrebbe un doveroso passo indietro da parte dell’Amministrazione, nel rispetto dei principi di imparzialità e trasparenza”. Insomma, anche i cinquestelle chiedono che venga sospesa la determina di affidamento del 22 settembre scorso, al fine di “avviare una verifica approfondita per chiarire eventuali conflitti di interesse e garantire che la gestione dei beni pubblici avvenga sempre nell’interesse esclusivo dei cittadini.
Non ci siano zone d’ombra o sospetti di favoritismi. Ogni euro di patrimonio pubblico deve essere amministrato con trasparenza, equità e rispetto delle regole”.
Il punto, secondo il referente cittadino Giuseppe Mirabella, è anche etico e politico. “Cosa ne pensa il sindaco? Il suo silenzio preoccupa. È poi inaccettabile che un Comune che si definisce ‘trasparente e riformista’ adotti atti che sembrano invece ricalcare le peggiori logiche del passato. Anche perchè sembra quasi di rivivere situazioni già finite in cronaca nel 2014 e nel 2015 e anche all’epoca denunciate pubblicamente dal Movimento 5 Stelle”.