Allagamenti in piazza Euripide, i nodi irrisolti della riqualificata area. “Problemi strutturali”

“Nessuna notizia circa la programmazione di interventi per la risoluzione degli allagamenti che si verificano nella zona di piazza Euripide e viale Regina Margherita”. Così il settore della Protezione Civile Comunale di Siracusa ha risposto oggi all’interrogazione presentata dal consigliere Leandro Marino (FI). “Si tratta di problemi strutturali”, si legge nella nota del settore e per i quali, quindi, pare di capire che servirebbero interventi di natura infrastrutturale, non di competenza della Protezione Civile.
Però le immagini dell’area riqualificata e finita sotto un metro d’acqua nel corso del violento acquazzone di inizio novembre, sono ancora vivide. Hanno letteralmente fatto il giro del mondo, riproposte da diversi media internazionali e viaggiato sui social. Insieme ai disagi ed ai danni patiti da residenti, attività e passanti. “Annosi problemi che affliggono quella zona urbana, nella quale, per le altimetrie delle strade a monte della stessa, vengono collettate tutte le acque meteoriche che non vengono smaltite dalla rete della fognatura bianca”, si legge nel documento di risposta. Un’amara presa d’atto dello stato delle cose che non va giù al consigliere Marino. “Si è persa l’occasione della riqualificazione”, dice. “Nessuno si è preoccupato dei sottoservizi. Magari una fontana in meno ma un problema risolto in più sarebbe stato utile. Sarebbe bastato collettare piazza Euripide verso lo Sbarcadero. E magari anche pulire ciclicamente le caditoie che, ricordo all’amministrazione, andrebbero videoispezionate ogni tanto, per capire in che condizioni sono all’interno”, aggiunge l’esponente dell’opposizione.
Nei giorni scorsi, intervenendo su FMITALIA sullo stesso tema, il sindaco Francesco Italia ha parlato di allagamenti “ridotti”. In che senso? “L’area si allaga molto meno di quanto avveniva prima e per al massimo una ventina di minuti. Non mi nascondo dietro un dito – continua il sindaco – l’allagamento accade perché il canale di scolo delle acque meteoriche è stato concepito a un livello più basso del livello del mare, quando si è urbanizzata l’area diversi decenni addietro. Quindi è ovvio che si crei un tappo. Con i lavori in corso allo Sbarcadero abbiamo iniziato a mitigare il fenomeno”.