Ammendante, mosche e miasmi: in caso di processo il Comune si costituirà parte civile

Nell’eventuale processo che potrebbe scaturire dai sequestri operati ieri dalla Procura nell’ambito di una specifica attività di indagine, il Comune di Siracusa si costituirà parte civile. La decisione è stata già presa nelle ore scorse e trova la conferma di diverse fonti vicine a Palazzo Vermexio.
La vicenda è quella, nota, della anomala invasione di mosche con contestuali odori nauseabondi in diverse parti delle contrade balneari. Le indagini hanno portato al sequestro di due impianti che producono ammendanti, sostanze utilizzate nella concimazione in agricoltura. Quei prodotti, in assoluta buona fede, venivano acquistati dalle aziende agricole della zona e sparsi sui terreni, vicini alle zone abitate. I prodotti, però, non sarebbero stati trattati nel rispetto delle norme vigenti e non avrebbero quindi perduto la loro caratteristica di rifiuto (fanghi reflui, spesso). E’ l’ipotesi accusatoria ricostruita dalla Procura, dopo le indagini e le analisi affidate al Nicats.
Siccome da quella vicenda ne sono conseguiti danni di immagini per Siracusa, con disdette nelle strutture ricettive della zona e cattiva pubblicità, ed una possibile e tutta da verificare minaccia per la salute dei cittadini, ecco che il Comune di Siracusa è pronto a costituirsi parte civile, come portatore di interessi collettivi.
Intanto, sono intanti – e tra questi anche il delegato del sindaco per Neapolis, Giovanni Di Lorenzo – a chiedersi se i prodotti così coltivati e poi immessi sul mercato fossero o meno salubri. Anche su questo aspetto potrebbe presto fare luce gli investigatori.