Appalti e intercettazioni, il Comune di Priolo nella bufera. Tra gli indagati anche altro candidato alle Regionali

I legali dell’ex sindaco di Priolo, Antonello Rizza, attendono oggi “novità sostanziali” dal Palazzo di Giustizia. Sin dalle prime ore del mattino, l’avvocato Domenico Mignosa ha raggiunto il palazzo di viale Santa Panagia. Intanto, l’indagine Res Publica si allarga. Nel registro degli indagati sarebbe finito anche un altro candidato alle prossime regionali, sempre del centrodestra. Si tratterebbe dell’ex assessore comunale di Priolo, Eugenio Maione, chiamato in causa come “co-escutore materiale della condotta” contestata e cioè la turbativa d’asta e concussione. Il diretto interessato, al momento, fa sapere però di non avere ricevuto alcuna notifica. Con lui anche l’imprenditore Francesco Artale. Secondo le carte dell’accusa, i tre avrebbero agito per “truccare” il bando per la fornitura dell’impianto audio-luci del nuovo teatro comunale di Priolo Gargallo, appalto da 95.000 euro. Una lista dove figurano i nomi di Salvatore Cirnigliaro, Desiree Giuliano, Michael Mulè, Flora La Iacona, Francesco Artale, Andrea Artale, Giuseppe Pinnisi, Eugenio Maione, Maurizio Casale, Giuseppina Garofalo, Enzo Lonero, Rita Fangano, Sebastiano Carpinteri, Loredana Martines, Maurizio Vincenzi, Salvatore Ullo, Nicoletta Giambra.
Acquisti a prezzi superiori a quelli di mercato, codici prodotti alterati, pressioni e minacce. La Procura – racconta LiveSicilia – avrebbe documentato che beni “del valore di 10.793,39 euro”, sono stati pagati invece 26.254,40 euro. Da qui la contestazione della truffa. E pare che, in alcuni casi, i prodotti pagati dal Comune non sarebbero stati neanche consegnati.
Un dirigente comunale, non indagato, avrebbe fornito numerose elementi e rivelazioni su come andavano le cose in Comune.