Asacom: lo sciopero della fame di Salvo Castagnino, avanti contro il parere medico

E’ il secondo giorno di sciopero della fame per il consigliere comunale di Siracusa, Salvo Castagnino. Le prime ventiquattro di alimentazione sospesa sono trascorse senza nessuna comunicazione particolare dalla ex Provincia Regionale. Castagnino ha scelto questa eclatante forma di protesta proprio per convincere l’ente a tornare sui suoi passi e revocare lo stop imposto al servizio Asacom. Penalizzati così i ragazzi diversamente abili e le loro famiglie, private di un importante supporto per la regolare integrazione scolastica come l’assistenza alla comunicazione ed all’autonomia.
Il medico curante del consigliere comunale ha messo nero su bianco il suo parere questa mattina: “sospendere lo sciopero perchè deleterio e controproducente” per la salute di Castagnino. Ma la protesta non si ferma. “Vado avanti, ho inviato il certificato medico alla ex Provincia. Dovesse accadermi qualcosa, dovranno farsi carico della responsabilità morale. Non si può stoppare un servizio fondamentale, creando difficoltà a soggetti già deboli, per mere questioni burocratico-amministrative”, spiega deciso.
E prosegue l’accerchiamento della commissaria straordinaria della ex Provincia, Carmela Floreno. Anche Progetto Siracusa critica fortemente la scelta operata. “Per l’ennesima volta in questa provincia ad essere pesantemente penalizzate da decisioni non condivisibili, adottate senza tenere conto della situazione effettiva, sono le persone più fragili: disabili e addetti al servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione”, scrive in una nota il presidente del movimento politico, Salvo Sorbello.
“Condividiamo peraltro le forti e fondate preoccupazioni espresse dal Coordinamento provinciale delle associazioni di volontariato e di tutela delle persone con disabilità, che hanno evidenziato come le somme stanziate per i servizi di assistenza e di trasporto degli alunni disabili non saranno in ogni caso sufficienti neppure per garantire le ore che venivano erogate in precedenza. Gli alunni disabili e le loro famiglie verrebbero così penalizzati due volte: con la sospensione attuale e con un ripristino del servizio drasticamente ridotto”.