Augusta. Il Palajonio diventa la casa dei migranti minorenni. E l'emergenza blocca sport e servizi per anziani

Era il tempio del calcio a 5 siciliano ma con l’esplosione dell’emergenza migranti è diventato una struttura di emergenza per garantire prima accoglienza. Un tetto sulla testa, una brandina e servizi ridotti all’osso. Il palajonio è la casa dei minori non accompagnati che arrivano in Sicilia soccorsi dalle navi della Marina Militare. Gli ultimi 75 sono stati portati qui ieri. Adesso sono in tutto 121 a “vivere” lì, notte e giorno. Tra loro 5 ragazze. Dovevano andare a Noto, in un’altra struttura. Sono state rispedite indietro. I minori non accompagnati finiscono, infatti, a carico dei servizi sociali comunali e solo in parte le spese sono rimborsate dal ministero. Augusta, insomma, deve provvedere da sola.
Una situazione limite per il Palajonio,  una struttura che non è certo attrezzata per servizi di questo tipo. Si fa come si può. Lo spogliatoio è diventato una sorta di infermeria. Le brandine vengono piazzate sul tappeto di gioco, che inizia a riportare i primi danni. E la convivenza non è semplice. I gruppi, di differente etnie, si portano dietro le contrapposizioni dei loro territori. La sera poi fa freddo, e nonostante la generosità di Augusta (volontari donano vestiti) mancano coperte. Nei giorni scorsi i giovani migranti hanno anche dato vita ad un breve sciopero della fame per avere un servizio di connessione wi-fi e telefonia all’interno del Palajonio. E sono stati accontentati.
La protezione civile di Augusta si impegna come meglio non può. Ma una struttura sportiva come quella non può diventare centro di accoglienza per i minori per così tanto tempo. Anche perchè così sono stati bloccati i servizi sportivi per i più piccoli (scuole calcio) e alcune attività per anziani che al Palajonio venivano regolarmente svolte. Solo le partite di calcio a 5 vengono ancora disputate. Con i migranti che vanno in tribuna e magari tifano. E tirano due calci al pallone.
“Si ma io mi vergogno per questa situazione”, spiega Giovanni Santanello. Autore del miracolo Augusta calcio a 5 in serie A è oggi il gestore dell’impianto sportivo. “Siamo gente generosa e ci muoviamo per assisterli come meglio si può. Ma il Palajonio non può ospitare tutte queste persone e per così tanto tempo. Da qui sono passati già in 500 nell’indifferenza di tanti. In più questi giovani non fanno molto per aiutare a tenere tutto pulito e in ordine…”, lamenta Santanello.  Che poi racconta anche la commovente storia di due fratelli. Si erano persi mentre attraversavano in camion il deserto prima di tentare la traversata in mare. Dopo oltre un mese e mezzo si sono ritrovati al Palajonio. Un abbraccio che ha commosso tutti.