Augusta. Polemiche dopo il servizio de Le Iene sui migranti minori

Se voleva colpire l’opinione pubblica italiana, il servizio trasmesso ieri sera durante “Le Iene” su Italia Uno (clicca qui per vederlo) ha colto nel segno. Le immagini realizzate con una telecamera nascosta nella tendopoli allestita ad Augusta, le voci raccolte e le interviste raccontano bene l’esistenza di un problema collegato ad una vecchia legge che impone ai Comuni di farsi carico dei minori non accompagnati migranti alla stessa stregua di quelli italiani.  Ma quando il legislatore scrisse la norma non aveva presente quello che poteva succedere nel caso di un vero esodo come quello in corso negli ultimi mesi. Le condizioni igienico-sanitarie non sono delle migliori, d’accordo. Pensare di far ricadere tutto il peso su Augusta e su quei Comuni siciliani in prima linea nell’accoglienza è però un errore. Se la situazione è quella descritta con dovizia di dettagli da Le Iene la colpa è di chi fa finta di non conoscere la reale portata dell’emergenza e lascia enti locali e volontari soli a fronteggiare qualcosa più grande di loro. Augusta come prima Siracusa e Portopalo, Pozzallo, Porto Empedocle e Lampedusa devono essere aiutate e sostenute. Criticare a priori quando si combatte una battaglia di solidarietà e accoglienza impari è troppo facile. A Roma ed a Bruxelles non hanno capito cosa vuol dire allestire in poche ore accoglienza, visite sanitarie e transfer per centinaia se non migliaia di disperati per volta. E il servizio di Mediaset lo lascia intendere chiaramente.