Augusta. Porto, in stato di agitazione i lavoratori del servizio antincendio

Stato di agitazione per gli 80 lavoratori della Snad, l’azienda che si occupa del servizio antincendio del porto di Augusta. Lo hanno proclamato Cgil, Cisl, Uil e Ugl dopo la conferma dell’ipotesi di licenziamenti come conseguenza dell’imminente rilascio ad un’altra azienda da parte dell’Autorità marittima, dell’autorizzazione ad effettuare il servizio integrativo antincendio nella struttura portuale.  “Va bene il libero mercato imposto dall’Antitrust – dicono Nino Napoli, segretario Fit Cisl portuali, e Irio Peralta, Rsa Fit Cisl -, ma per alcune tipologie di  attività, come il servizio antincendio di un porto, la libera concorrenza non può pregiudicare la sicurezza, in termini tecnici , a partire dall’equipaggiamento della guardia dei fuochi, ma anche in tema di formazione e organizzazione numerica del personale”. Il timore espresso dai sindacati è che possano esserci  “eccedenze, dato che il traffico portuale ormai è ridotto ai minimi termini e non lascia spazio ad altro personale”. La Snad, infatti, secondo quanto spiegano le parti sociali, nei giorni di minor traffico adotterebbe la “soluzione” di mettere in ferie il personale eccedente. Le organizzazioni sindacali chiedono la convocazione di un tavolo in prefettura per far chiarezza sulla vicenda e non escludono, in caso di risposte insufficienti, l’organizzazione di eclatanti proteste.
Restando in tema di gestione dei porti, secondo il responsabile del dipartimento Ministeri e Agenzie Fiscali della Cisl Fp Sicilia, Daniele Passanisi, la Maria Militare potrebbe varare un piano di razionalizzazione della spesa partendo dal risparmio energetico. La proposta è stata  trasmessa al contrammiraglio Roberto Camerini del Comando Marina Militare Autonomo in Sicilia. “In un momento di spending review – afferma Passanisi – avviata dal governo nazionale, dar attuazione a un piano di razionalizzazione condiviso con le sigle sindacali è un’opportunità unica, sia per l’amministrazione sia per i lavoratori,  che possono beneficiare di una quota dei risparmi ottenuti da tali processi”.