Coronavirus, il bollettino: 2 nuovi positivi in provincia di Siracusa nelle ultime 24 ore

Tornano sotto le due cifre i nuovi casi covid in provincia di Siracusa: 2 nelle ultime 24 ore, secondo l’ultimo bollettino. Si attendono intanto novità sull’analisi dei casi di ragazzi tornati dalla Spagna e risultati positivi: il timore di varianti ha reso necessario un approfondimento. Sul fronte della campagna vaccinali, si susseguono gli appelli per il ripristino della seconda corsia di accesso all’hub di via Malta a Siracusa. In questi giorni di Open Days, prenotati e seconde dosi sono costretti ad attendere in fila insieme ai non prenotati. Una situazione che ha causato rallentamenti e piccole code. Anche il sindaco di Siracusa si è augurato che venga riaperta almeno una seconda corsia per l’accesso alla struttura.
Quanto alle altre province, questa la situazione nelle ultime 24 ore: Catania 41 casi, Caltanissetta 36 casi, Ragusa 34, Palermo 26, Messina 5, Trapani 4, Enna 2, Agrigento 0. In totale sono 150 i nuovi casi di covid registrati nelle ultime 24 ore in Sicilia su 6.693 tamponi processati.
I guariti sono 65, nessun decesso nelle ultime 24 ore. Lieve incremento nei ricoveri ospedalieri per coronavirus negli ospedali siciliani.




Ondate di calore e rischio incendi, martedì da allerta rossa per la provincia di Siracusa

Il bollettino emesso dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile non lascia presagire nulla di buono per la giornata di domani, martedì 13 luglio. L’avviso quotidiano dedicato alle ondate di calore ed al rischio incendi piazza l’allerta rossa – la massima – sulla provincia di Siracusa, insieme a quelle di Catania, Enna e Trapani. Previste temperature nuovamente al di sopra dei 40 grandi. Il livello di rischio per il gran caldo è 1, significa che – spiega la Protezione Civile – “sono previste temperature elevate che non rappresentano un rischio rilevante per la salute della popolazione: si tratta di condizioni meteorologiche che possono precedere il verificarsi di condizioni di rischio”.
Le alte temperature spingono al massimo il rischio incendi. Per la provincia di Siracusa non sono state settimane semplici quelle appena trascorse, con centinaia di roghi in lungo ed in largo per il territorio aretuseo.




Rimpasto: il sindaco non ha fretta, apre al Pd e guarda anche a destra. “Ricandidarmi? Forse”

“Volevo dire Viva Italia, Italia Viva ma oggi non posso proprio…”. Con una battuta che mescola calcio e politica, il sindaco di Siracusa prova a stemperare le tensioni conseguenti all’uscita dalla giunta dei due assessori di Italia Viva e la necessità di procedere con il rimpasto. “Niente fretta per comporre la nuova giunta. Ho saputo da poco delle dimissioni protocollate da Burti e Schembari. Avvieremo confronto con le forze politiche e poi una necessaria pausa di riflessione”, dice Francesco Italia a proposito della genesi di quella che sarà la nuova giunta, da rivedere e correggere dopo l’addio dei renziani.
Il primo pensiero è per il litigioso Partito Democratico. “Mi auguro, e faccio per questo appello al Pd, affinchè trovi unità”. Un’apertura al dialogo con vista su di una maggiore rappresentanza? Forse, ma bisognerà vedere cosa ne pensano gli alleati. “Alle altre forze della coalizione dico rinsaldiamoci attorno a nuove progettualità ed al lavoro che stiamo portando avanti. Fare quadrato e andare avanti, mettendo da parte personalismi ed appetiti”, aggiunge chiaro Italia. Il dibattito di coalizione potrebbe essere anche esteso ad un eventuale coinvolgimento del centrodestra. “Io non mi pongo limiti di destra o sinistra, specie se al centro si mette il bene comune. Devo parlarne con gli alleati”.
Quanto ad Italia Viva, il primo cittadino conferma “delle divergenze politiche”. Nella nota dei coordinatori provinciali di IV si parla di mancata condivisione sulla gestione pubblica dell’acqua, ad esempio. “All’unanimità, con i sindaci della provincia, abbiamo fatto quella scelta. Giusto che se loro non condividono, vadano su altra strada…”, taglia corto il sindaco Italia.
Tra le critiche mosse al suo indirizzo, anche quella relativa alla gestione del personale. “Esiste un provvedimento sulla pianta organica, approvato dalla giunta ed anche dagli assessori di Italia Viva. Votano favorevole, approvano e poi dopo non sono d’accordo? Strano. Noi stiamo cercando di determinare un cambiamento, anche all’interno della macchina amministrativa. Come tutti i cambiamenti, richiede tempo e pazienza. La situazione complessiva delle risorse umane del Comune è estremamente delicata, con organico svuotato a causa di Quota100. Si deve affrontare la necessità del cambiamento. Noi lo stiamo facendo. Chi ricerca consenso di poca durata, visto che ci avviciniamo ad elezioni, pensa a definire nuove alleanze e non a lavorare per la comunità. Da queste logiche, io mi chiamo fuori”, dice ancora Francesco Italia.
“Spero di completare la squadra con soggetti validi e competenti che sappiamo mettere al centro il bene per i siracusani. Specie in un momento in cui siamo riusciti a produrre 53 milioni di nuove progettazioni. Dopo la fine luglio, sapremo esattamente quali progetti saranno finanziati. Ma possiamo già contare su di un tesoretto da investire in una realizzazione come scuole, social housing, strade”, riassume il sindaco. Gli alleati chiedono rilancio per gli ultimi due anni di mandato. Francesco Italia si ricandiderà? “Se sulla mia persona ci sarà consenso per dare continuità all’azione amministrativa, allora sarò nuovamente il candidato sindaco. Altrimenti, sarò felice di contribuire a scegliere il nuovo candidato. La mia ricandidatura non è un dogma. Pertanto non sarò d’ostacolo alla formazione di coalizioni, purchè basate su temi e progetti concreti”.




Terremoto politico: Italia Viva sbatte la porta ed esce dalla giunta Italia, “non lo sosteniamo”

Italia Viva esce dalla giunta comunale di Siracusa. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, arriva l’ufficialità con la nota dei coordinatori provinciali Alessandra Furnari e Tiziano Spada. Due dei tre assessori renziani nella squadra di governo cittadino sono con le dimissioni in mano: si tratta di Alessandro Schembari e Cosimo Burti che questa mattina hanno protocollato le proprie dimissioni. Il terzo, Sergio Imbrò, sembra più slegato rispetto alle logiche di partito.
“Riteniamo utile per tutti interrompere questa esperienza, sperando che questo gesto possa rappresentare per il sindaco Italia lo scossone necessario per un autentico rilancio dell’azione amministrativa, nell’esclusivo interesse di tutti i siracusani”, spiegano Furnari e Spada.
“Nel corso dell’ultimo anno abbiamo continuato a sostenere il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, provando a dare il nostro contributo nell’esclusivo interesse della città, con la speranza che i temi da noi considerati centrali, come ad esempio la tutela delle fasce deboli, il mantenimento dei livelli occupazionali, il funzionamento della macchina amministrativa tornassero al centro del dibattito e dell’attenzione dell’amministrazione. Abbiamo provato a rendere organico il nostro punto di vista e abbiamo detto la nostra sui temi da noi considerati centrali – proseguono – ma è ormai evidente l’entità dello scollamento tra le esigenze reali e le scelte amministrative compiute, basti guardare alle vicende della definizione della pianta organica, da noi più volte criticata in quanto non funzionale alla realtà della macchina amministrativa, o la scelta sul modello di gestione dell’ATI, fatta in antitesi alle posizioni espresse dalle componenti politiche, senza dimenticare le posizioni assunte sul servizio idrico che per noi non tengono in nessun conto i giusti investimenti e la tutela del personale”.
Ad accelerare l’uscita di Italia Viva dalla giunta di Siracusa l’annunciata “necessità di una verifica dell’azione amministrativa” in vista di una eventuale ricandidatura del sindaco Italia, rivelano ancora Alessandro Furnari e Tiziano Spada. Italia Viva non sosterrà una nuova candidatura di Francesco Italia: “oggi per noi, alla luce di quanto fin qui sostenuto, non sussistono le condizioni per sostenere tale eventualità”.




Si dimette il coordinatore provinciale di Iv, Tiziano Spada: “vicenda mal gestita dal principio”

Tiziano Spada si è dimesso da coordinatore provinciale di Italia Viva. Una telefonata dai toni cordiali con il deputato regionale Giovanni Cafeo, poi l’annuncio. “Mi dimetto perchè la voglia e l’entusiasmo iniziale oggi non ci sono più”, dice Spada a SiracusaOggi.it. “Italia Viva è un partito che doveva parlare ai giovani e però non lo facciamo. Dovevamo dare una impronta diversa alle dinamiche amministrative ed ai temi da affrontare, e invece parliamo delle stesse cose di 30 anni fa. Con questo sindaco, l’errore è stato entrare in giunta. Non avremmo dovuto. Dovevamo proporre la nostra idea di amministrazione di politica”, spiega l’ex coordinatore provinciale di IV. “Ringrazio i nostri assessori per l’impegno profuso, purtroppo in una giunta priva di visione politica. E in questo momento devo ammette che anche il nostro partito non ce l’ha. Io penso di avere altra visione e altro entusiasmo”, racconta con serenità.
La decisione è maturata nelle ultime ore ma arriva al termine di una lunga introspezione personale. “Non vedo in questo momento una prospettiva politica o un ragionamento logico in giunta a Siracusa. E rispetto a come è gestita Italia Viva a livello provinciale, non credo sia un partito strutturato e capace di dare una prospettiva a chi vuole fare davvero politica”.
Rottura totale? “No, Giovanni Cafeo è e rimane un amico con cui avrò sempre il piacere di collaborare. Continuerò a fare politica. Non cambia il mio rapporto, ma oggi non condivido come viene gestita la vicenda. Dobbiamo ammettere che non siamo stati in grado di interpretare le esigenze cittadine, dopo aver aderito ad una giunta che non sa dare risposte. Le persone che ci hanno dato fiducia si attendevano altro. Siamo entrati in giunta senza capire quali obiettivi raggiungere ed Italia non è un sindaco che condivide. E’ preso dalla sua missione che interpreta come se fosse circondato solo da malaffare e tutto quindi va cambiato e stravolto. Non è così. Dice il vecchio adagio che non si può gettare il bambino insieme all’acqua sporca”.




Siracusa. Negozio incendiato in corso Gelone, il sindaco: “fermezza contro malavita”

«Un nuovo incendio ha danneggiato la notte scorsa il negozio di un’attività commerciale: è la terza intimidazione in pochi giorni contro imprese siracusane, ma gli autori devono sapere che Siracusa si opporrà con ogni mezzo a questo tentativo della malavita di imporre il suoi metodi a chi lavora». Lo dice il sindaco, Francesco Italia, commentando il danneggiamento avvenuto la notte scorsa in corso Gelone.
«A cominciare dalla Prefettura – prosegue il sindaco Italia – le istituzioni siracusane non indietreggeranno rispetto alla linea della fermezza, l’unica possibile contro la criminalità. Com’è apparso chiaro nella manifestazione dei giorni scorsi in via Piave, i siracusani sono dalla parte dei cittadini onesti e va raccolto l’invito delle forze dell’ordine a denunciare».
Nella notte, attorno alle 3, un incendio ha danneggiato il negozio di abbigliamento. Indagini in corso, affidate alla Squadra Mobile di Siracusa.




Immigrazione clandestina: intercettato veliero “fantasma”, fermati due scafisti ucraini

Due ucraini di 31 e 33 anni sono stati posti in stato di fermo in quanto sospettati di essere gli scafisti dello sbarco avvenuto sabato mattina in contrada Marianelli, nel netino. Sono stati accompagnati in carcere a Gela, in attesa dell’udienza di convalida. Grazie ad una operazione congiunta tra la Questura di Siracusa ed il reparto operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Palermo, gli investigatori sono riusciti a bloccare in poco tempo un veliero che si allontanava in direzione Malta.
Trentadue migranti lo scorso sabato mattina erano stati bloccati dalla Polizia sulla spiaggia di Marianelli. A poca distanza è stato trovato un piccolo gommone, con il quale avevano raggiunto la costa verosimilmente lasciati da un’imbarcazione più grande. Gli investigatori hanno collegato quel gommone ad un veliero battente bandiera tedesca avvistato e fotografato il giorno prima a 50 miglia ad est delle coste siciliane da un aereo ATR del Comando Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza.
E’ stata immediatamente disposta una nuova missione di ricerca aeromarittima del velivolo delle fiamme gialle, che alle ore 10,15 di sabato mattina ha individuato il veliero 20 miglia a sud di Pozzallo, in navigazione verso Malta; l’imbarcazione sospetta batteva bandiera statunitense e non più tedesca ed era priva del gommone di servizio.
È scattata quindi l’operazione coordinata dalla Centrale Operativa del Comando Generale della Guardia di Finanza in collaborazione con il Comando in Capo della Squadra Navale della Marina Militare. Sono confluiti sull’obiettivo un guardacoste ed una vedetta velocissima del Reparto Operativo Aeronavale di Palermo, già impegnati in missioni di sorveglianza delle acque rispettivamente di Lampedusa e Pozzallo, mentre la Marina Militare impiegava il pattugliatore Vega, già in navigazione nel Canale di Sicilia, per fornire una maggiore cornice di sicurezza all’intervento di polizia.

Alle 13 il veliero è stato raggiunto dalla vedetta delle fiamme gialle a 33 miglia a sud di Pozzallo; i finanzieri hanno effettuato la cosiddetta “inchiesta di bandiera” per esercitare il “diritto di visita” previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare, essendo fondato il sospetto che l’imbarcazione fosse priva di nazionalità. La barca non ottemperava all’ordine di arrestare il moto, proseguendo sulla sua rotta verso Malta. I finanzieri l’hanno abbordata, assumendo il controllo del veliero. A bordo, i due ucraini e la bandiera tedesca issata il giorno. Evidenti anche i segni di bivacco di numerose persone. Non è stato invece esibito né trovato alcun documento dell’imbarcazione che dunque è stata condotta nel porto di Marzamemi per ulteriori approfondimenti.
Gli uomini della Squadra Mobile e della Sezione Operativa Navale della Guardia di finanza di Siracusa, coordinati dalla Procura della Repubblica di Siracusa, hanno effettuato minuziosi accertamenti di polizia giudiziaria, acquisendo una quantità di elementi probatori tali da ritenere certo che i migranti rintracciati sulla costa il giorno prima fossero sbarcati proprio da quel veliero catturato in alto mare. I soggetti ucraini sono stati pertanto sottoposti a fermo di polizia giudiziaria e l’imbarcazione è stata sequestrata.




Incendi nel siracusano: Vigili del Fuoco, Forestale e mezzi aerei nell’area del Tellaro

Nel video allegato, alcuni momenti dell’ennesimo intervento dei Vigili del Fuoco. Sono giornate di grande impegno sul fronte degli incendi. Alle 12 di questa mattina, i Vigili del Fuoco di Noto si sono occupati dello spegnimento di un rogo divampato nei pressi della strada provinciale 19, la Noto-Pachino. In fiamme sterpaglie, con interessamento del canneto del Tellaro. Insieme ai pompieri, a lavoro anche la Forestale e mezzi aerei antincendio.




Melilli. Pippo Sorbello decaduto dalla carica di consigliere comunale, Mazio al suo posto

L’ex deputato regionale Pippo Sorbello decade dalla carica di consigliere comunale di Melilli. Lo ha stabilito il Consiglio Comunale, approvando la proposta del segretario comunale Antonio Tumminello. A Sorbello viene contestata “una incompatibilità preesistente e sopravvenuta nel ruolo di consigliere comunale”.
Il fatto di essere consigliere nel cda dell’Ias e dirigente della stessa società – di cui il Comune di Melilli è socio e di cui il Consiglio comunale approva il bilancio – determinano l’incompatibilità.
Al posto del consigliere Sorbello, subentra la consigliera Serena Mazio, prima dei non eletti nella lista elettorale “Ritorniamo al futuro’’ che durante il Consiglio ha dichiarato di sostenere l’amministrazione Carta aderendo al gruppo UDC insieme alla consigliera Cettina Bafumi.




In fiamme nella notte un negozio di corso Gelone: incendio divampato alle 3

Un incendio nelle prime ore del mattino ha causato notevoli danni ad un’attività commerciale, in corso Gelone, a Siracusa. Poco dopo la grande festa per la vittoria dell’Italia, le fiamme hanno interessato il negozio di abbigliamento Nativa. Danni visibili anche all’esterno, con la facciata annerita tra le vetrine.
Ancora presto per ogni ipotesi. Elementi utili alle indagini potrebbero arrivare dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, pubbliche e private, presenti in zona.
Polizia Scientifica e Squadra Mobile della Questura di Siracusa stanno seguendo il caso.