Supermercato sotto sgombero a Pachino, i lavoratori occupano il Comune: incontro con i commissari

I 15 lavoratori del supermercato Crai di Pachino non ci stanno e contro l’ordinanza di sgombero disposta dai commissari del Comune hanno indetto una giornata di sciopero. Al loro fianco, il segretario provinciale della Filcams Cgil, Alessandro Vasquez.
La vicenda è complessa e delicata e riguarda la destinazione d’uso dell’immobile che ospita il supermercato, non di proprietà dell’azienda. In primo grado, il Tar ha dato ragione al Comune di Pachino che sostiene la destinazione d’uso agricolo dello stabile e non quello commerciale. Contro quella decisione è stato presentato ricorso, con udienza al Cga fissata per dicembre.
L’improvvisa accelerazione, con la notifica dello sgombero a breve ha colto pertanto di sorpresa il sindacato, i lavoratori e la stessa azienda, impegnata a cercare una diversa soluzione per il punto vendita, uno dei più grandi di Pachino.
I lavoratori – 15 a tempo indeterminato più unità di rinforzo per il periodo estivo – si sono presentati questa mattina in Comune a Pachino, chiedendo un incontro con i commissari dell’ente che non erano in sede ma hanno deciso di raggiungere la cittadina siracusana per parlare con gli scioperanti. Chiedono garanzie occupazionali, evitando la fuga in altro territorio dell’insegna del loro punto vendita. Un risultato possibile da ottenere solo dando il giusto tempo alla proprietà per trovare un locale idoneo al trasferimento, sempre a Pachino, evitando una chiusura nefasta nel periodo estivo quando, invece, aumentano il volume di vendita e l’occupazione. I sindacati chiederanno di attendere quantomeno il Cga, a dicembre.




Il sindaco Carta mette tutti d’accordo a Città Giardino: “la politica ha scelto unità e compattezza”

Il sindaco di Melilli, Peppe Carta, fa il pieno nella frazione di Città Giardino e incassa la fiducia anche di pezzi del centrosinistra.
“Città Giardino sceglie la via dell’unità e della compattezza e per questo motivo voglio ringraziare Salvo Midolo, Mirko Aloiso, Peppe Corradino, Luca Scibilia, Michelangelo Lo Pizzo, Bruno Sculli, Paola Marino e tutti gli altri che hanno dimostrato di avere a cuore il futuro della nostra comunità”, il commento del primo cittadino.
“In questi anni – ha aggiunto – la mia amministrazione ha stanziato, senza lesinare, i fondi necessari per alcuni servizi fondamentali come la riqualificazione di aree strategiche e per il rifacimento di alcune importanti arterie stradali come via Garrone, i cui lavori partiranno tra un mese esatto; e poi via Pascoli, via Livorno, oltre alla realizzazione di un nuovo campo di calcio a cinque per i giovani; a breve partiranno i lavori per la realizzazione della rete metano e di un nuovo pozzo. Infine, per la prima volta, Città Giardino gode di un distaccamento di Protezione Civile e una sede per le associazioni ed il volontariato”.
Quanto al nuovo quadro politico, l’analisi di Carta è presto fatta. “Sono convinto che una politica dal basso che ascolta gli umori e le istanze dei cittadini sia la migliore forma di governo della città e, per questo, sono molto soddisfatto quando le realtà territoriali decidono di collaborare tra loro, individuare obiettivi comuni e perseguirli in maniera collegiale”.




Tutta la gioia di Noto nelle parole del sindaco Bonfanti: “finalmente covid free, estate prudente e serena”

Noto raggiunge il traguardo tanto atteso: covid free. Non ci sono più casi covid nella cittadina barocca, guariti tutti e nessun nuovo caso positivo. Il sindaco Corrado Bonfanti lo annuncia a metà mattina con una diretta video sui suoi canali istituzionali. “Dopo mesi duri siamo attualmente liberi dal covid”, dice subito rivolto ai suoi concittadini.
“E’ un risultato che abbiamo cercato quotidianamente in questi mesi ed ora finalmente raggiunto grazie al contributo di tutti ed al comportamento responsabile della nostra comunità. Possiamo affrontare l’estate in maniera più serena ma senza abbassare la guardia. Continuiamo con la vaccinazione, vera arma nella prevenzione nel virus, e con i comportamenti corretti: mascherina da indossare al chiuso e quando all’aperto si forma assembramento”, dice ancora Bonfanti.
“Iniziamo a vivere in maniera diversa questa estate. Abbiamo sofferto tanto e affrontato situazioni incerte. Ora buona estate a tutti, cerchiamo di mantenere questo risultato a lungo”, l’augurio in chiusura.
Noto respira, dopo settimane complesse e persino il rischio di ritrovarsi in zona rossa a causa dell’aumento dei contagi. A gennaio il picco con 273 attuali positivi e 66 persone in quarantena. Adesso entrambe le voci riportano un rassicurante “zero” in casella.
Altri centri in provincia di Siracusa hanno già centrato il traguardo del covid free. Nell’ultimo aggiornamento provinciale disponibile al momento, quello di ieri, appena 2 nuovi casi nelle ultime 24 ore.

foto panoramica Noto, dal web




Siracusa. Lavori in piazza Euripide, cambia la circolazione nell’area: ecco dove

Con la ripresa dei lavori di riqualificazione funzionale di piazza Euripide, largo Gilippo e zona di ingresso allo Sbarcadero Santa Lucia, il settore Mobilità del Comune di Siracusa ha emesso una ordinanza che regolamenta la circolazione nell’area interessata.
In particolare, dalle 7 di giovedì 8 luglio alle 18 del 15 agosto, viene istituito il divieto di sosta con rimozione coatta ambo i lati in via dell’Unità d’Italia, nel tratto interposto tra le vie Montegrappa e Piave; e vengono istituti i divieti di transito e di sosta con rimozione coatta ambo i lati in largo Porto Piccolo, fatta eccezione per i veicoli interessati ai lavori, con obbligo per questi ultimi di entrata da via Montegrappa e uscita da via Piave.
Ed ancora: viene istituito il doppio senso di circolazione in via dell’Unità d’Italia, nel tratto interposto tra le vie Montegrappa e Piave. I veicoli provenienti da via Cuma, giunti in corrispondenza dell’intersezione con via Montegrappa, potranno svoltare a destra per quest’ultima; o effettuando una deviazione a sinistra, proseguire per via dell’Unità d’Italia, dove in corrispondenza dell’intersezione con via Piave, avranno l’obbligo di fermarsi e dare precedenza.




Covid, la provincia di Siracusa verso zero nuovi contagi: oggi 2 nuovi positivi, 58 in Sicilia

Sono 2 i nuovi casi covid in provincia di Siracusa nelle ultime 24 ore. Anche il territorio aretuseo si avvia verso giornate a zero nuovi contagi come già oggi ad Agrigento ed Enna. Intanto, sul fronte vaccinale, open days con qualche disagio all’hub di via Malta, in particolare per il cambio di orario stabilito dall’Asp di Siracusa. Non tutti paiono informati della novità e c’è chi presenta anche alle 15, nonostante l’afa, ma trovando chiuso. I nuovi orari dell’hub sono 8-12 e 16-20.
Quanto alle altre province: a Caltanissetta 22 casi, Catania 13 casi, Ragusa 11, Trapani 4, Messina 3, Palermo 3, Siracusa 2, Agrigento 0, Enna 0.
In totale sono 58 i nuovi positivi al covid registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, a fronte di 7.803 tamponi processati. I guariti sono stati 43, 0 i decessi. Il numero degli attuali positivi è di 3.578 (+15).

Foto credit: freepik – it.freepik.com




Ancora fuoco negli Iblei, incendio a Buscemi: il sindaco “preoccupazione, ma ora sotto controllo”

Non c’è tregua sul fronte incendi, la provincia di Siracusa continua a bruciare. Ancora un rogo negli Iblei, nel territorio di Buscemi. Fiamme sul fianco di uno dei rilievi e qualche momento di apprensione per la comunità locale, come conferma il sindaco Rossella La Pira. Alle 18, anche grazie all’interno di Vigili del Fuoco e Corpo Forestale, la situazione è tornata sotto controllo. Non è stato necessario, questa volta, l’intervento del canadair.
Lo scorso primo luglio, un altro devastante incendio si era sviluppato nella Valle degli Iblei causando notevoli danni al territorio. Al punto che i sindaci della zona montana siracusana hanno chiesto in quella occasione lo stato di calamità.
Il Comune di Buscemi ha pubblicato sul suo sito istituzionale un modello per i residenti che hanno subito danni a causa degli incendi verificatisi tra giugno e luglio 2021.




La storia: il fuoco stava per divorare una cuccia con due cani dentro, straordinario intervento dei Ross

Se non fossero arrivati all’ultimo istante utile i volontari Ross, due cani sarebbero morti carbonizzati in uno dei roghi che ha devastato Siracusa nelle ultime 24 ore. Zona Tremilia, primo pomeriggio di ieri. Le fiamme aggrediscono un casolare ricoperto di sterpaglia. Poco distante, c’è una cuccia incustodita. Anche quel box è in fiamme. I volontari si rendono conto che all’interno ci sono dei cani ma non possono uscire: è chiuso.
In pochi istanti decidono il da farsi. Iniziano a bagnare delicatamente i cani, spaventati in un angolo mentre il fuoco avanza verso di loro. Nel frattempo, un altro dei componenti la squadra apre un varco nella recinzione e – con notevole prudenza – riesce a raggiungere i cani, vincere la loro diffidenza e portarli all’esterno proprio un istante prima che la cuccia finisca divorata dalle fiamme.
Edoardo Contarino, Claudio Onorato e Mauro Gigliuto hanno completato lo splendido salvataggio prendendosi cura dei due animali, dando loro da bere ed affidandoli in custodia ad alcuni residenti della zona.
Neanche il tempo di godersi la bella operazione, che subio i Ross si sono rimessi al lavoro contro il fronte del fuoco che fino alle 5.53 ha tenuto impegnati Vigili del Fuoco, Corpo Forestale e volontari di Protezione Civile. Antonio Modicano e Davide Ippolito si sono aggiunti in supporto a quella squadra, per continuare a mettere in sicurezza abitazioni e residenti.




Oltre 12 ore a lottare contro il fuoco: grazie a Vigili del Fuoco, Forestale e volontari di Protezione Civile

La lunga giornata condotta contro gli incendi che hanno circondato Siracusa si è conclusa solo alle 5.53. Vigili del fuoco e volontari di Protezione Civile, con il supporto di due canadair e altrettanti elicotteri, per oltre 12 ore hanno corso da nord a sud del territorio comunale, seguendo il vento che sospingeva il fuoco in ogni dove. Targia, Tremilia, Pizzuta, fonte Ciane, contrada Rinaura, centrale Anapo.
A Siracusa nord è stato evacuato l’acquapark per sicurezza e per consentire i lanci dall’alto eseguiti dai canadair. Ingenti i danni alla vicina azienda Pupillo che, purtroppo non è stata l’unica duramente colpita dai roghi. Sono stati chiusi anche gli svincoli autostradali mentre il fuco si estendeva verso la Pizzuta. “Non si vede nulla dal fumo”, si ripetevano nelle comunicazioni i soccorritori. E’ stata la loro esperienza ad evitare guai peggiori: non appena hanno visto che il vento stava cambiando direzione, hanno subito ordinato l’evacuazione del parco divertimenti, coordinata da Polizia e Carabinieri.
In quegli stessi minuti, un altro violento incendio scoppiava nei pressi della fonte Ciane, in traversa Pisima. E’ stata poi la volta di contrada Rinaura, con un nuovo intervento della Protezione Civile di Priolo. Poi viale Epipoli, di fronte all’ex centro commerciale. Fiamme alle 23 anche sotto la centrale Enel dell’Anapo mentre alberi caduti a Tremilia, all’altezza della Frateria, hanno portato alla chiusura della strada. E poi ancora altri fronti di fuoco in contrada Cozzo Pantano e nuovamente all’inizio della zona commerciale di Siracusa nord.
Il prefetto, Giusi Scaduto, ha inviato un messaggio alle associazioni ed ai volontari di Protezione Civile: “siete stati splendidi”. Ed in effetti, lo sono davvero. Complimenti dovuti ai Vigili del Fuoco ed al Corpo Forestale ma anche agli straordinari ragazzi della P.C. di Siracusa e di Priolo.




Incendi, Ternullo (FI) invoca lo stato d’emergenza. Ficara (M5s): “Senza prevenzione, difficile repressione”

In pressing sul presidente della Regione parte la deputata regionale Daniela Ternullo (FI). “Il siracusano è in fiamme. Gli incendi in questi giorni si moltiplicano a macchia di leopardo. A Melilli si registrano episodi, come a Belvedere a causa del vento che soffia forte sulle fiamme; la stessa cosa nei tratti autostradali locali, ad Avola, a Carlentini e tra Floridia e Cassibile. Addirittura a Tremmilia le fiamme sono arrivate sin dentro un asilo. Così non si può andare avanti. Condannare la provincia di Siracusa a un’estate incendiaria non garantirà la tanto agognata ripresa dalla crisi economica. È per tale motivo che chiedo al presidente Musumeci un intervento netto, deciso: occorre lo stato d’emergenza per una provincia falcidiata dagli incendi”. Queste le parole della deputata siracusana, affidate ad una nota stampa.
“Già un mese fa – continua la Ternullo – invocavo una programmazione preventiva della campagna antincendio, proprio perché con l’estate alle porte temevo che si arrivasse a questo”. La prevenzione, però, dovrebbe partire almeno a marzo perchè già giugno è tardi. I primi incendi in provincia a maggio scorso.
Il parlamentare nazionale Paolo Ficara (M5s) ha parlato nei giorni scorsi di devastazione e tragedia. “Incendi su incendi, territorio a verde devastato, danni ingenti agli agricoltori ed all’economia. Già nei giorni scorsi ho iniziato a parlare con vari soggetti istituzionali per valutare la possibilità di una maggiore presenza delle forze armate a presidio del territorio. Ma la cosa non è così semplice e serve che la Regione si attivi per tempo. Se non c’è prevenzione, non ci può essere repressione e controllo del territorio che tenga. Serve uno sforzo comune e noi da Roma stiamo spingendo. Serve che chi ha la competenza sulla gestione del territorio e delle nostre riserve batta un colpo in tempo utile, invece di pensare solo ai cavalli…”.
Per l’europarlamentare della Lega, Francesca Donato, “i numerosi incendi dolosi scoppiati in tutta l’isola è una emergenza che la Sicilia da sola non può affrontare. Oltre all’intervento della protezione civile nazionale è necessario attivare il nuovo meccanismo di protezione civile europea”.
Il meccanismo di protezione civile dell’Unione europea è un sistema collaborativo di mutuo soccorso creato nel 2001. Da allora è stato attivato più di 420 volte per rispondere a disastri naturali e creati dall’uomo. È stato attivato nel caso di incendi, inondazioni, inquinamento marino, terremoti, uragani, incidenti industriali e situazioni di crisi sanitarie.
“Mi auguro che già nell’incontro di questa mattina tra il presidente Musumeci e la Protezione Civile nazionale valutino di chiedere l’attivazione di RescUe, la riserva supplementare di risorse di protezione civile europea” conclude Donato.
“Mentre la Sicilia brucia, il presidente Musumeci distrae il prezioso personale del Corpo forestale per attività di sicurezza e rappresentanza alla ‘sua carissima’ fiera di Ambelia. Si tratta di un fatto assolutamente scandaloso, inaccettabile e soprattutto irresponsabile. Ora, per i roghi chiama in soccorso l’Esercito, come in precedenza aveva fatto per i vaccini. Presto anche i siciliani chiederanno l’aiuto dell’esercito per salvare la Sicilia da Musumeci”. A dichiararlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars Giovanni Di Caro a proposito degli incendi continui che stanno divorando vaste aree boschive della Sicilia.
“Anche quest’anno – spiega Di Caro – il governo regionale si è fatto puntualmente trovare impreparato a fronteggiare la stagione estiva senza muovere un solo dito in fatto di prevenzione, dai viali parafuoco, alle coperture economiche per l’anti-incendio. Altro che Esercito, il presidente della Regione non ha fatto neanche il minimo sindacale. A questo punto, Musumeci venga a riferire in aula e ci dica cosa ha fatto materialmente per la prevenzione degli incendi nella nostra Isola”, conclude Di Caro.




Incendi senza fine, si risveglia la Regione: Musumeci chiede l’esercito. Ma pesano i ritardi di Palermo

Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha chiesto a Roma una riunione urgente della Unità di crisi nazionale della Protezione civile e l’impiego dei soldati dell’Esercito nelle aree rurali, per fare fronte alla difficile situazione creatasi nell’Isola in questi giorni, in particolare sul fronte incendi. quasi tutti di origine dolosa, che hanno interessato ettari di territorio nelle province di Enna, Siracusa e Ragusa.
Per domare i roghi sono stati impiegati tre Canadair statali, otto elicotteri della Regione e tutti i reparti a terra dei vigili del fuoco, dell’Antincendio regionale e del volontariato di Protezione civile.
Oggi a Catania riunione regionale per discutere della situazione dei paesi etnei. La Regione, evidentemente, non ha avuto notizia di quanto grave sia l’emergenza incendi in provincia di Siracusa dove da 14 giorni bruciano ettari di terreno, biodiversità e aziende private. Da queste parti la risposta di Palermo appare distratta e tardiva. Solo l ‘uno luglio, raccontano alcuni forestali della nostra provincia, iniziati i lavori per le strisce tagliafuoco.