Odissea al Cup del Rizza, dopo le proteste l'Asp corre ai ripari: più sportelli, più giorni

Assembramenti, lunghe attese e viaggi a volte a vuoto paiono essere ormai la normalità al Cup di Siracusa, nella cittadella della salute di viale Epipoli. Il martedì soprattutto è il giorno “nero”. L’Asp prova a correre ai ripari ed ha disposto l’incremento degli operatori di sportello e, dalla prossima settimana, disporrà l’ampliamento delle giornate di apertura. Attualmente avvengono il lunedì, martedì e mercoledì per il rilascio esenzione per patologia, il martedì e mercoledì per l’esenzione ticket per reddito, dal lunedì al venerdì per il rilascio di Piani terapeutici per presidi e ausili, il giovedì e venerdi per le tessere sanitarie. L’elenco completo è consultabile nel sito internet aziendale.
Il notevole afflusso di utenti di questi giorni agli sportelli sarebbe stato causato anche dalla straordinarietà di richieste di rilascio esenzione per patologia per accedere alla vaccinazione anticovid come “estremamente vulnerabili”.
Le persone di ogni età appartenenti alla categoria prioritaria a “elevata fragilità” per sottoporsi alla vaccinazione anticovid anche senza prenotazione, non hanno però necessità di richiedere con urgenza l’esenzione per patologia, spiega una nota dell’Asp. “Agli stessi basterà recarsi al Centro vaccinale ed esibire un certificato rilasciato dallo specialista o dal medico di medicina generale comprovante la propria condizione di salute. La Direzione del Dipartimento ADISS sta provvedendo ad informare i medici di medicina generale e i coordinatori dei centri vaccinali di tale opportunità come da disposizioni regionali”.
L’esenzione ticket per reddito, intanto, è stata prorogata al 30 giugno 2021 e che, in assenza di modifiche delle proprie condizioni reddituali, il rinnovo è automatico e visibile al medico di famiglia.




I siracusani ed AstraZeneca, nei numeri la rottura del rapporto di fiducia: ieri solo 25 dosi

La campagna vaccinale in Sicilia stenta a decollare, nonostante il continuo ricorso agli open days aperti anche ai non prenotati e comunque appartenenti alle categorie target abilitate. Tra i problemi, la rottura del rapporto di fiducia tra gli utenti ed il prodotto noto originariamente come AstraZeneca.
I noti fatti di cronaca, le indagini ed i sequestri hanno causato una (naturale) reazione di diffidenza, che trova una plastica dimostrazione anche nei numeri del principale hub provinciale di Siracusa, quello di via Malta. Prendiamo ad esempio la giornata di ieri: su 979 dosi inoculate, sono state appena 25 le somministrazioni di AstraZeneca, ovvero appena il 2,5% del totale. E considerando come quel prodotto sarebbe quello destinato alla fascia più ampia di popolazione (60-79 anni), si comprende anche il motivo per cui i numeri stentino a decollare in Sicilia.
La settimana scorsa, porte aperte senza prenotazione da giovedì a domenica: ed anche in quella occasione, nonostante la buona risposta generale (quasi 5mila inoculazioni solo a Siracusa), il vaccino anglosvedese ha totalizzato 388 somministrazioni (9,2%). Poco, molto poco specie se si pensa che il 18 aprile, dopo uno dei primi open weekend del vaccino, erano state in tre giorni circa mille le dosi di AstraZeneca utilizzate all’hub di Siracusa.
Preferito di gran lunga il Pfizer, destinato però ad over 80 e soggetti fragili. Da questo punto di vista, è curiosa la ricerca di patologie da parte di alcuni utenti, desiderosi di vaccinarsi con il prodotto a Rmna e non con AstraZeneca. Spasmodica consultazione dei codici ammessi e ricerca in esami e certificati medici di sintomi assimilabili, dietro consulto con il medico di famiglia o specialista, non sembrano essere leggenda metropolitana.
Ricordiamo che da oggi potranno essere somministrate dosi di vaccino anche ai non prenotati in tutti gli hub e centri vaccinali della regione. In provincia di Siracusa sono 7, con l’hub di via Malta nel capoluogo capofila, in attesa anche del secondo hub a Portopalo.
Non tutti, ovviamente, potranno presentarsi per la vaccinazione. Vale sempre la divisione per età e categorie per cui potranno ricevere il vaccino tutti i cittadini con più di 60 anni (classe 1961 compresa) e i soggetti di ogni età appartenenti alla categoria prioritaria a “elevata fragilità” (così come indicato dal Piano vaccinale nazionale). Per questi ultimi, in particolare, basterà esibire un certificato rilasciato dallo specialista o dal medico di medicina generale comprovante la propria condizione di salute.
Per cercare di ridurre al minimo i disagi all’esterno, gli hub vaccinali saranno organizzati con corsie dedicate di prefiltraggio: oltre a quelle riservate ai cittadini già prenotati, verranno infatti allestiti dei corridoi proprio per i soggetti over 60 e per le persone con patologie a elevata fragilità. Proprio come accaduto durante le ultime giornate “open” del vaccino.




Ma quante persone lavorano all'hub vaccinale? Non solo medici e infermieri: ecco i numeri

Quante persone lavorano ogni giorno all’hub vaccinale di Siracusa? La risposta a questa domanda da la misura della complessità della macchina messa in moto e che da oggi torna a vaccinare anche i non prenotati nelle categorie over 80, over 60 e fragili.
Iniziamo dai volontari in servizio all’esterno e in funzione di accoglienza. Sono 5 le organizzazioni di volontariato a supporto e garantiscono mediamente un totale di 18 volontari, nelle ore di apertura del centro di via Malta.
Capitolo medici. Per l’anamnesi che viene svolta all’interno, attraverso l’esame dei certificati e il confronto con il paziente, lavorano 10 camici bianchi. Gli infermieri para-medici, centrali per il buon funzionamento di tutto il processo, sono invece 19. Le postazioni vaccinali vere e proprie sono 11. A queste persone si devono poi aggiungere i 18 amministrativi Asp, distribuiti tra accoglienza e le 8 postazioni pc con stampante all’interno dell’hub.
Intanto, l’ultima verifica tecnica ha “promosso” lo stato manutentivo e funzionale dei 10 gazebo esterni, dal tunnel accoglienza al prefiltraggio; verificata anche la tenuta delle 5 panchine per l’utenza e soprattutto la funzionalità dei 3 frigoriferi 7006 dove vengono conservati i vaccini, nel rigoroso rispetto della catena del freddo. A garantire la continua erogazione di energia elettrica, anche due gruppi elettrogeni pronti ad entrare in funzione qualora ve ne fosse la necessità.




La zona rossa è prorogata a Lentini dopo errori veri o presunti. Balletto di cifre, ma è lockdown

La zona rossa prorogata a Lentini è un clamoroso errore di calcolo o di comunicazione oppure no? La vicenda diventa un giallo, arricchito di ora in ora di nuovi dettagli. Prima una nota con cui l’Asp ammette l’errore nei dati relativi all’incidenza, con tanto di scuse e quindi invita a chiedere la revoca della proroga della zona rossa. Poche ore, un’altra comunicazione dove in realtà si confermerebbe il dato precedente con incidenza quindi sopra al parametro dei 250 positivi per 100.000 abitanti che a Lentini, questa settimana, si sarebbe attestato a 303. Il che significa conferma della zona rossa. L’errore, viene spiegato dopo le verifiche, sarebbe in realtà stato “banale”: alla richiesta di conferma dei numeri da parte del sindaco di Lentini, Saverio Bosco, sarebbe stato comunicato il dato di Carlentini. Tecnicamente una svista e non, pertanto, quell’errore di calcolo di cui si parlava nella precedente nota inviata via pec al Comune di Lentini.
A questo punto, resta confermata la zona rossa per la cittadina della zona nord della provincia siracusana, in un balletto nelle ultime ore che ha visto alternarsi umori e reazioni. Come quella del primo cittadino che ha duramente criticato “la superficialità con cui viene affrontato il tema”, puntando il dito su quella che ha definito sui social “mera ignoranza aritmetica dei singoli funzionari”.
In una prima fase, la stessa Asp aveva parlato di un errore nel flusso partito dal data manager aziendale. Cosa che avrebbe causato l’indicazione errato del tasso di incidenza, “di molto superiore a quello reale”. Ma poche ore dopo questa comunicazione, l’ulteriore verifica ha portato alla conferma dei dati precedentemente inviati allo stesso sindaco. Insomma, Lentini resta in zona rossa. La vicenda, invece, si rivela un pastrocchio che può trovare un parziale alibi nella complessità del momento. Restano le scuse.




Rimosso il direttore amministrativo dell'Asp, Iacolino: "io pugnalato alle spalle". Il Pd chiede spiegazioni

Mentre si cerca di potenziare la campagna vaccinale e la sanità locale è impegnata a contrastare il covid e le sue varianti, arriva la notizia della “defenestrazione” del direttore amministrativo dell’Asp di Siracusa, Salvatore Iacolino. Dopo qualche giorno di silenzio e riflessione, mentre la notizia iniziava a circolare negli ambiti politici siracusani, rompe il silenzio il diretto interessato. E lo fa con un lungo post sui social.
“Qualche giorno fa si è interrotta improvvisamente, con un provvedimento di Salvatore Lucio Ficarra (dg Asp di Siracusa, ndr) la mia esperienza professionale, durata 16 mesi, di direttore amministrativo aziendale a Siracusa. Nelle sedi competenti si valuterà il provvedimento ed i comportamenti che lo hanno preceduto”, dice subito annunciando quindi il ricorso alle vie legali. “Non è semplice difendersi quando ti pugnalano alle spalle”, scrive tra l’altro l’ex direttore amministrativo, quasi adombrando manovre o complotti ai suoi danni. “La partita, però, è appena iniziata. Ed io posso guardare in faccia chiunque”.
Salvatore Iacolino passa poi a tracciare un bilancio della sua permanenza a Siracusa, senza fare sconti – tra le righe – al manager della sanità provinciale. “La pandemia ha caratterizzato questa esperienza, in una provincia meravigliosa, che rimane intensa e ricca di soddisfazioni. Un avvio in salita per un caso Siracusa che Report, plasticamente, consegnò nella primavera 2020 all’Italia intera. Costretto a rimboccarmi le maniche per sopperire alle continue tensioni ed alle carenze registrate dai cittadini, dalla politica e dai sindacati e scolpite nella intervista di Report a Ficarra, ho messo responsabilmente le mie energie, con la collaborazione leale di tanti professionisti dell’Azienda, al servizio della comunità siracusana”, dice senza fare sconti, tra le righe, al dg della sanità siracusana. “Spero di essere riuscito a lasciare un segno nella organizzazione aziendale e nelle relazioni sindacali. I messaggi e le telefonate di solidarietà ricevute dai dirigenti, dagli operatori sanitari, dai sindacati e dai collaboratori della provincia di Siracusa mi hanno lusingato”.
Anche il Pd di Siracusa è intervenuto nella vicenda, con Marika Cirone Di Marco. “La notizia (della risoluzione del rapporto con Iacolono, ndr) ha provocato sconcerto nell’opinione pubblica siracusana, tanto più in un momento nel quale sulla sanità sono appuntati molti sguardi e riposte molte aspettative. La scelta di rescindere anzitempo il contratto rinnovato solo qualche mese fa si inserisce nella fattispecie di provvedimenti assai rari cui è nella facoltà di ricorrere in presenza di fatti gravi e solida documentazione. Doveroso per gli utenti, ma anche per il personale sanitario, porsi delle domande e ambire a spiegazioni. Ancora una volta – punta la Di Marco – si impone per il DG Ficarra il dovere di illustrare pubblicamente le motivazioni all’origine della sua determinazione, lo deve in presenza di atti amministrativi di questa portata per evitare che crescano illazioni e strumentalizzazioni e sull’Asp e sul suo funzionamento si ammassino nuove ombre e sospetti”.




Traffico illegale di cardellini, scoperto canale online siracusano: una denuncia

Potreste rimanere sorpresi ma esiste anche un traffico illegale di…cardellini. E così, nell’ambito di controlli finalizzati al contrasto alla detenzione illegale di specie di fauna selvatica protette ed al contrasto al bracconaggio di volatili della fauna migratrice, il Nucleo Carabinieri Cites di Catania ha scoperto un canale on line attivo dal comune di Siracusa. Era specializzato nel commercio illegale di esemplari di cardellini (carduelis carduelis), animali tutelati da apposita normativa internazionale. La specie è infatti inclusa fra gli elenchi delle specie tutelate dalla Convenzione di Berna, essendo il fringillide parte della fauna selvatica di cui è vietato il prelievo in natura e quindi la vendita.
Nel corso degli accertamenti è emerso che il detentore degli uccellini era, oltretutto, sprovvisto di documentazione attestante l’origine degli esemplari, trovati privi di anelli identificativi.
Il responsabile è stato quindi deferito all’Autorità Giudiziaria, mentre i cardellini sono stati sequestrati ed affidati in custodia alla Ripartizione Faunistico Venatoria di Catania, a disposizione alla stessa Autorità Giudiziaria.




Raccolta differenziata sospesa il primo maggio: ecco il calendario dei recuperi

Niente raccolta differenzia e ccr chiusi il primo maggio a Siracusa. Lo fa sapere il settore Ambiente (servizio igiene urbana). “Sabato 1°Maggio le attività di raccolta e le attività dei CCR fissi e mobili saranno sospese. Le frazioni merceologiche di carta e vetro, la cui raccolta era prevista per sabato saranno rimodulate secondo questo calendario: venerdì 30 aprile verrà anticipata la raccolta di carta e cartone; lunedì 3 maggio sarà recuperata la raccolta del vetro. Nelle stesse giornate non subirà interruzioni la raccolta dell’organico”.




Detenuto aggredisce agente di Polizia Penitenziaria in carcere ad Augusta, rabbia dei sindacati

Nuova aggressione in carcere ad Augusta nei confronti di un agente di Polizia Penitenziaria. La denuncia arriva dalle principali sigle sindacali di categoria che lamentano l’ulteriore episodio da parte di un detenuto violento.
“L’ennesimo episodio di aggressione fisica è avvenuto ieri mattina ed ha visto vittima un assistente capo della Polizia Penitenziaria in servizio presso un reparto detentivo, aggredito fisicamente da un detenuto extracomunitario che – scrivono i sindacati – ha sempre mostrato segni di squilibrio”. Ed elencano episodi di danneggiamento di beni dell’amministrazione e autolesionismo.
Questa volta, secondo quanto ricostruito, avrebbe afferrato per un braccio il poliziotto penitenziario, nel tentativo di colpirlo ulteriormente. “Solo la prontezza di riflessi e la professionalità del malcapitato, insieme all’immediato intervento dei colleghi, ha impedito che l’aggressione per futili motivi venisse portata a compimento con conseguenze più gravi”.
I sindacati chiedono interventi di potenziamento dell’organico in servizio e considerato sottodimensionato per le reali necessità di un istituto carcerario come quello di Augusta. “Questo è l’ennesimo caso di violenza messo in atto da detenuti nel carcere di Augusta, ormai diventato prassi. Il sentimento provato dagli operatori della sicurezza è di impotenza verso l’assenza di qualsiasi tipo di misure o provvedimenti forti che possono determinare il ripristino del senso dello Stato calpestato all’interno del carcere di Augusta”, si legge nella nota unitaria siglata dai referenti provinciali delle organizzazioni sindacali di categoria.




Rosolini, attesa per il monitoraggio settimanale: paure e scuole vuote, ritorna il rosso?

A Rosolini si fa di conto. E ancora una volta per colpa del covid e dei contagi. La cittadina siracusana è stata sino allo scorso 23 aprile zona rossa rafforzata e attende domani il primo monitoraggio settimanale con il cuore in gola. Si perchè nonostante oggi sia stata giornata a 0 nuovi positivi, le precedenti hanno visto sempre in movimento il contatore dei contagi: sono oggi 165 gli attuali positivi, il 22 aprile (ultimo giorno di zona rossa) erano 137. Pertanto diventano decisivi i dati di domani, quando peraltro si chiuderà il monitoraggio settimanale con il collegato responso: sarà di nuovo richiesta di zona rossa, o si prosegue in arancione?
Sono intanto un caso le scuole di Rosolini. Regolarmente aperte ma poco frequentate. Le famiglie hanno scelto prudentemente di tenere i figli a casa e pazienza per le assenze. Invero, è stata chiesta a gran voce una sospensione delle attività in presenza ed il ricorso alla dad. Una opzione che, spiegano fonti comunali, non può essere presa in considerazione senza il preventivo e vincolante parere del Coordinamento Covid dell’Asp. Il commissario straordinario del Comune, Giovanni Cocco ha rivolto un invito a tutti i cittadini: “abbiate fiducia nelle Istituzioni, siate responsabili e osservare scrupolosamente le vigenti norme di comportamento”. Il ritorno a scuola è considerato un punto fermo.
Dal 23 aprile ad oggi sono stati 31 i nuovi casi di contagio a Rosolini, mitigati dai 14 guariti. Con il dato di domani si chiuderà la settimana di sorveglianza. Superando i 53 scatterebbe di nuovo la richiesta di zona rossa. Lo 0 nuovi positivi odierno stempera la tensione, difficilmente Rosolini dovrebbe poter registrare oltre 20 nuovi positivi nel giro di 24 ore. Era successo solo il 10 e l’11 aprile scorsi, quando la cittadina si trovava peraltro già in zona rossa.




Zona industriale e tensioni sociali, intervento di Giovanni Cafeo: "appalti, serve confronto"

“Il sistema degli appalti nell’area industriale siracusana è divenuto l’elemento scatenante di tensioni sociali, sfociate con cadenza settimanale nell’ultimo periodo.” Lo dichiara Giovanni Cafeo, parlamentare regionale di Italia Viva e segretario della III Commissione ARS Attività Produttive.
“I lavoratori e le imprese dell’indotto imputano tali difficoltà ad una minore remunerazione dei lavori dati in appalto dalle grandi committenti, con conseguente diminuzione dell’occupazione e relative azioni di protesta davanti ai cancelli. Fenomeni sempre più ricorrenti testimoniano una situazione delicata che nel medio-lungo periodo potrebbe scatenare ulteriori tensioni”.
“Occorre fare chiarezza ed aprire un serio confronto sul tema, con la presenza al tavolo dei soggetti interessati e cioè Confindustria, committenti, sindacato, istituzioni – continua Giovanni Cafeo – e ovviamente anche la politica deve fornire il proprio contributo in termini di supporto al sistema”.
“In particolare, le tensioni si sono acuite nell’area di Versalis – spiega Cafeo – dove nelle ultime settimane tutte le categorie dell’indotto e cioè chimici, metalmeccanici ed edili, hanno denunciato difficoltà, a detta loro ascrivibili proprio ad una minore remunerazione dei contratti nonché allo spostamento a carico delle imprese di alcuni oneri contrattuali”.
“È importante ricordare che l’Eni storicamente ha sempre giocato un ruolo di rilievo e di sostegno al territorio – prosegue ancora Cafeo – tuttavia oggi sembra venir meno proprio quel confronto costruttivo; in questo particolare contesto preoccupa poi l’incidente diplomatico che ha visto l’azienda protagonista, recentemente denunciato a mezzo stampa dai sindacati”.
“Ben venga il lavoro svolto in sede di assessorato regionale alle attività produttive – continua l’On. Giovanni Cafeo – che potrebbe portare ad un accordo in cui nella richiesta di area di crisi complessa verrebbe inserita la necessità di un impegno per una gestione <> degli appalti e un’attenzione maggiore alle ricadute sul territorio, ma occorre comprendere i progetti delle grandi multinazionali dell’area industriale e i rapporti che intendono esprimere sul territorio”.
“Occorre verificare ad esempio la volontà di Versalis, considerata la mancata realizzazione degli investimenti annunciati – conclude l’On. Cafeo – il momento storico che stiamo attraversando determinerà il futuro dell’area industriale siracusana ed è fondamentale che ognuno per il proprio ruolo faccia la sua parte, ricordando che i lavoratori e i cittadini della provincia di Siracusa osservano e sapranno valutare”.