Il covid non ferma l'Infiorata di Noto, la 42.a edizione omaggia Dante

Confermata anche quest’anno l’Infiorata di Noto, giunta alla 42.a edizione. Si svolgerà dal 14 al 16 maggio, nel massimo rispetto delle normative anticontagio, privilegiando ancora una volta il messaggio di forza, speranza e resilienza che Noto vuole inviare all’esterno, come già successo con l’edizione 2020 dal tema “La Bellezza è più Forte della Paura”. Quest’anno scelto come tema un omaggio a Dante Alighieri.
L’assessore al Turismo, Giusi Solerte, ha incontrato i rappresentati delle associazioni di Infioratori di Noto, condividendo i primi dettagli organizzativi legati, soprattutto, alla realizzazione dei quadri infiorati. L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di non interrompere la tradizione, mettendo in primissimo piano il rispetto delle normative antiCovid-19 per permettere la realizzazione dei bozzetti su via Nicolaci e poter, per la 42^ volta, salutare la Primavera con l’elegante ed affascinante tappeto di fiori incastonato tra i dettagli del Barocco netino.
“Ci riagganciamo al messaggio virale dell’anno scorso – spiega proprio la Solerte – facendoci interpreti di una forte e comune voglia di ripartenza e speranza. Lasciamoci, dunque, alle spalle le tenebre della pandemia che ha inaspettatamente stravolto le nostre e vite e, con responsabile determinazione e passionale resilienza, apriamoci alla luce di speranza ed ai colori della vita”.

L’idea è già stata condivisa con le associazioni Maestri Infioratori di Noto, Petali d’Arte, Opificio 4, CulturArte, Istituzione Musicale Città di Noto, Perla del Sud, Musici e Sbandieratori Città di Noto e con il Liceo Artistico dell’istituto superiore Matteo Raeli. Sarà un’edizione rivisitata, dunque, alla luce delle evoluzioni normative ed epidemiologiche. I dettagli saranno definiti solo nelle prossime settimane e successivamente comunicati.




Differenziata, brillano sei comuni siracusani: a loro un contributo extra della Regione

Sono 6 i Comuni del siracusano che si sono visti riconoscere dalla Regione un contributo per aver superato, nel 2019, la percentuale del 65% di raccolta differenziata. Sortino fa la parte del leone, assicurandosi quasi 41mila euro; a ruota Solarino con 38mila euro; poi Portopalo a cui vanno 28mila euro; Ferla 25mila euro; Buccheri quasi 24mila euro; Buscemi 21mila.
Siracusa, comune capoluogo, è ancora lontano dal 65% di raccolta differenziata. Gli ultimi dati disponibili (2020) parlano di una percentuale al 41,2% (+13% rispetto all’anno precedente). Intanto buone indicazioni arrivano dalla Mazzarona, dove si sta chiudendo il cerchio del porta a porta. “Siamo davvero soddisfatti dell’andamento della raccolta differenziata nel rione Mazzarona e nelle altre zone del quartiere Grottasanta in cui recentemente sono stati eliminati i cassonetti stradali”, dice l’assessore all’Igiene urbana, Andrea Buccheri, analizzando i primi effetti da quando è stato ulteriormente esteso il sistema porta a porta.
“Osserviamo – aggiunge il sindaco Italia – il pieno rispetto delle giornate e degli orari di conferimento e non c’è stato, a differenza di altri casi, il fenomeno dell’abbandono dei sacchetti di rifiuti lì dove c’erano prima i cassonetti verdi. Ci siamo presi un po’ più di tempo per mettere tutti nelle condizioni migliori per affrontare il passaggio dalla raccolta tradizionale a quella porta a porta, ma i risultati ci stanno dando ragione”.
I primi dati del 2021 dicono che, dalle ultime rimozioni di cassonetti stradali, la raccolta differenziata in città tende ad avvicinarsi al 5 %.




Norme anti-contagio, i controlli della Polizia: 9 persone sanzionate

Verso la Pasqua blindata in zona rossa, proseguono i controlli anti-covid a Siracusa. Gli agenti delle Volanti, insieme a personale del Reparto Prevenzione Crimine di Catania, hanno identificato 205 persone e controllato 3.100 veicoli, anche con l’ausilio di strumenti elettronici.
Sono stati 9 gli esercizi pubblici controllati e 5 i luoghi di assembramento monitorati. Sanzionate per il mancato rispetto della normativa per contenere i contagi 9 persone.




Prosegue ad oltranza il presidio degli ex Bng: "vertenza simbolo, rivedere sistema appalti"

Prosegue il presidio ad oltranza dei lavoratori della vertenza Bng, nella zona industriale di Siracusa. Il 19 marzo sono scaduti i contratti di 21 dei 29 operai impegnati nel cantiere Eni Versalis affidato alla società Bng Spa di Matera, titolare del contratto quadro di manutenzione generica edile. Era stato acquisito nel luglio 2020 per 3 anni, con una opzione per i successivi 2, a causa dell’uscita anticipata della precedente impresa che occupava circa il 30% in più di manodopera.
I sindacati lamentano l’assenza di dialogo e confronto con l’azienda ed hanno chiesto l’intervento della Prefettura. Qualche segnale è arrivato proprio dagli uffici del palazzo di governo a lavoro per un incontro tra le parti. “Non può essere considerata una vertenza che riguarda solo 21 lavoratori, è una vertenza simbolo del fallimento della gestione appalti per i lavoratori”, spiega Salvo Carnevale (Fillea Cgil). Dallo scorso lunedì raggiunge i lavoratori in presidio. “Abbiamo ricevuto una considerevole quantità di attestati di solidarietà da parte della politica. E anche di questo non si può tenere conto. Questo diventare il momento per parlare di appalti e cambio appalti nella zona industriale e delle condizioni a cui sono sottoposti i lavoratori”, aggiunge ancora Carnevale.




Fondi per l'edilizia scolastica, il M5S: “700 milioni a Comuni per asili nido e infanzia"

“È già attiva la procedura per accedere ai fondi stanziati per l’edilizia scolastica, con particolare attenzione a quei comuni svantaggiati e alle periferie urbane per colmare il divario esistente”, annunciano i parlamentari siracusani Paolo Ficara, Filippo Scerra, Pino Pisani, Maria Marzana del Movimento 5 Stelle.
“È per tali ragioni che l’avviso pubblico stanzia 700 milioni di euro per l’edilizia scolastica, emanato qualche giorno fa dal ministero dell’Istruzione e dal ministero dell’Interno, in collaborazione con il ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Dipartimento per le politiche della Famiglia. In particolare, queste risorse saranno assegnate ai Comuni per realizzare progetti di costruzione, ristrutturazione, messa in sicurezza e riqualificazione di asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia. Questi i comuni che possono partecipare: Siracusa, Francofonte, Pachino, Avola, Floridia, Canicattini, Lentini, Rosolini, Solarino, Priolo, Portopalo, Carlentini, Melilli”, proseguono.
“È fondamentale dare una priorità alle strutture localizzate nelle aree svantaggiate e nelle periferie urbane, con lo scopo di rimuovere gli squilibri economici e sociali esistenti, dando così nuove opportunità ai ragazzi in difficoltà e alle loro famiglie, come ha sottolineato la senatrice Barbara Floridia, sottosegretario all’Istruzione”.
L’avviso consentirà di distribuire le risorse stanziate nel 2019, con la Legge di bilancio per il 2020, disponibili a decorrere dal 2021. Le candidature potranno essere presentate esclusivamente online, entro il 21 maggio 2021 sul sito del ministero dell’Istruzione, accedendo alla pagina dedicata all’edilizia scolastica.
“Il 60% delle risorse di ciascuno di questi capitoli sarà destinato alle aree periferiche e svantaggiate, per recuperare i divari esistenti. I 700 milioni sono così ripartiti: 280 milioni riguarderanno gli asili nido; 175 le scuole dell’infanzia; 105 i centri polifunzionali per servizi alla famiglia, 140 milioni la riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati”.
Inoltre il ministero dell’Istruzione ha comunicato in questi giorni la proroga per la conclusione dei progetti relativi alla realizzazione di smart class per le scuole del secondo ciclo, che a causa dei numerosi ritardi segnalati in merito alla consegna delle forniture acquistate non riusciranno a completare i progetti entro il 31 marzo. Per questi istituti scolastici sarà possibile completare gli interventi entro il 30 giugno (https://www.miur.gov.it/documents/20182/5431336/prot7974-23-03-2021.pdf/7a5702ca-1a03-58d2-5510-d3e2ac2e41af?t=1616500980600”), concludono Paolo Ficara, Filippo Scerra, Maria Marzana e Pino Pisani.




Covid, i numeri: 65 nuovi positivi in provincia di Siracusa, 765 in Sicilia

Sono 765 i nuovi positivi al covid in Sicilia, nelle ultime 24 ore. Sono stati 25.977 i tamponi processati, con una incidenza che scende al 2,9%. I guariti sono stati 845, 22 i decessi. Si arresta l’aumento dei ricoveri ospedalieri: sono 812 i pazienti nei reparti covid dei nosocomi siciliani, due in meno rispetto a ieri. In terapia intensiva si trovano invece 119 persone.
In provincia di Siracusa sono 65 i nuovi casi di contagio. Ad Augusta gli attuali positivi salgono a 181, a Melilli 102 (-7). A Priolo si alza il livello di allerta, da oggi e fino a Pasqua chiuse tutte le scuole ed annunciato il divieto di stazionamento su piazze e vie pubbliche. A ritmo di circa 630 vaccini al giorno, prosegue intanto la vaccinazione – tra alti e bassi – nell’hub provinciale allestito dalla Regione all’interno dell’Urban Center di via Bixio, a Siracusa.
Quanto alle altre province: Catania 116, Messina 78, Trapani 26, Ragusa 14, Caltanissetta 71, Agrigento 107, Enna 29.




Cambiamenti climatici, lo studio: Siracusa sommersa nel 2100, il mare si prenderà 10km quadrati

Le coste della Sicilia sud-orientale potrebbero vivere nei prossimi decenni una progressiva sommersione per effetto del cambiamento climatico, con una possibile perdita di circa 10 chilometri quadrati di superficie nel 2100. Sono i risultati di uno studio finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, nell’ambito del progetto Pianeta Dinamico svolto in collaborazione con le università “Aldo Moro” di Bari e di Catania e la Radboud Universiteit in Olanda.
Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Remote Sensing dal titolo “Relative Sea-Level Rise Scenario for 2100 along the Coast of South Eastern Sicily (Italy) by InSAR Data, Satellite Images and High-Resolution Topography”.
“Sappiamo che dal 1880 in poi il livello marino ha iniziato ad aumentare di 14-17 cm, ma negli ultimi anni sta accelerando e sale alla velocità di oltre 30 centimetri per secolo”, spiega il prof. Giovanni Scicchitano, associato di Geomorfologia del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari.
Negli ultimi anni il riscaldamento climatico globale sta causando la fusione dei ghiacci continentali e l’espansione termica degli oceani, come riportato nell’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change che illustra le relazioni tra gas serra, aumento delle temperature globali e aumento del livello marino e questo si ripercuote anche sulle coste della Sicilia.
“In particolare, se non verranno ridotte le emissioni di gas serra, il livello del mare potrebbe innalzarsi anche di un metro e 10 centimetri nel 2100 e di vari metri nei due-tre secoli successivi, con conseguente impatto sulle coste – continua il prof. Scicchitano -. Ma quelle basse e subsidenti, cioè dove la superficie terreste si muove verso il basso per cause naturali o antropiche, possono accelerare il processo di invasione marina. Per queste ragioni abbiamo realizzato uno studio sugli scenari attesi lungo le coste della Sicilia orientale per il 2050 e 2100”.
L’area è ben conosciuta dal team di ricercatori già dai tempi del terremoto di Santa Lucia del 1990. In particolar modo sono stati effettuati studi multidisciplinari che hanno permesso di ricostruire accuratamente i movimenti del suolo in occasione di terremoti e il livello del mare, con particolare attenzione a quelle avvenute negli ultimi 10 mila anni, così come la tipologia e la forza dei principali eventi meteomarini estremi quali tempeste, uragani mediterranei e tsunami.
“Abbiamo calcolato le proiezioni di aumento di livello marino per differenti scenari climatici, sulla base di vari parametri tra cui l’espansione termica del mare, la fusione dei ghiacci continentali, la concentrazione di gas serra in atmosfera e infine dei movimenti verticali del suolo – aggiunge Marco Anzidei, primo ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma -. Questo ci ha permesso di realizzare mappe ad alta risoluzione di aree che saranno potenzialmente allagate nel 2050 e nel 2100, seguendo le metodologie sviluppate nei progetti SAVEMEDCOASTS e SAVEMEDCOASTS2 coordinati dall’INGV e finanziati dalla Unione Europea che stanno fornendo nuove informazioni sugli scenari attesi nei prossimi anni nel Mediterraneo”.
“Nello studio delle coste della Sicilia orientale abbiamo usato varie tecniche analitiche per definire tutte le componenti in gioco nel sollevamento relativo del livello del mare e abbiamo utilizzato dati satellitari per calcolare la velocità di subsidenza, dati mareografici per l’andamento del livello marino e modelli digitali ad alta risoluzione della superficie del suolo lungo la fascia costiera, calibrati con campagne di rilievo topografico di alta precisione – continua il ricercatore dell’Ingv -. Nel calcolo abbiamo considerato gli effetti della tettonica regionale e della subsidenza con tecniche spaziali che includono reti di stazioni Gps permanenti dell’Ingv e dati dei satelliti interferometrici Sentinel che ci hanno permesso di valutare gli scenari in sei zone costiere. Queste includono la parte meridionale della piana di Catania, i porti di Augusta e Siracusa, la foce dell’Asinaro, Vendicari e Marzamemi”.
I risultati ottenuti hanno, oltre ad una grande rilevanza metodologica, “una particolare importanza in termini di valutazione della vulnerabilità e del rischio delle aree costiere della Sicilia sud-orientale – spiega il prof. Carmelo Monaco, ordinario di Geologia strutturale del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania -. Nel nostro lavoro abbiamo scelto queste 6 aree perché sono di particolare importanza per il territorio regionale: la piana di Catania ad intensa vocazione agricola, i porti di Augusta e Siracusa, di particolare rilevanza commerciale ed industriale, e Vendicari e Marzamemi, particolarmente rilevanti dal punto di vista ambientale e turistico”.
Per la piana di Catania i risultati indicano che nell’area compresa tra i fiumi Simeto e San Leonardo la perdita di territorio al 2100 sarebbe considerevole, con il mare che invaderebbe la zona depressa per diverse centinaia di metri. Nel porto di Augusta alcune aeree industriali potrebbero essere coinvolte, mentre il porto di Siracusa è l’area che più soffrirebbe di un potenziale innalzamento del livello del mare al 2100: “secondo le nostre proiezioni l’area della foce del fiume Ciane potrebbe essere invasa dal mare per una estensione fino ad 1 km nell’entroterra rispetto l’attuale linea di riva. Le Saline del fiume Ciane, attualmente area protetta e che negli ultimi anni hanno già subito un arretramento misurato da dati satellitari di circa 70 metri, verrebbero totalmente sommerse. Sorte simile potrebbe toccare alla Riserva naturale orientata di Vendicari, le cui aree umide potrebbero sparire lasciando sparse isole relitte”, aggiunge ancora il prof. Monaco.
“A questi scenari va aggiunto che, come stimato da vari studi pubblicati negli ultimi anni, in condizioni di riscaldamento globale anche le tempeste potrebbero avere effetti più forti su queste aree costiere – aggiunge il prof. Scicchitano -. È un altro fenomeno che stiamo verificando e analizzando. In un recente studio che abbiamo condotto in collaborazione con l’Università di Catania e l’Area marina protetta del Plemmirio di Siracusa, che esporremo al prossimo congresso dell’European Geosciences Union, abbiamo verificato che gli uragani mediterranei, conosciuti come medicane, che negli ultimi anni hanno colpito le coste della Sicilia sud-orientale (come Quendresa nel 2014 e Zorbas nel 2018), hanno prodotto effetti più intensi rispetto a quelli generati dalle normali tempeste stagionali avvenute negli ultimi 10 anni”.
In quest’ottica, concludono i ricercatori, in condizioni di livello marino più alto, gli effetti di eventi meteomarini estremi verrebbero amplificati. “Questo implica sicuramente la necessità di continuare le nostre ricerche anche in altre aree costiere, ma soprattutto diviene necessario aumentare la consapevolezza della popolazione sugli effetti attesi mentre la comunità nazionale ed internazionale dovrebbe dare maggiore attenzione al fenomeno dell’aumento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici in corso”.




Spaccio di droga in Borgata, arrestati in 4: occupata una casa, trasformata in laboratorio

Le attenzioni dei Carabinieri si concentrano sulla piazza di spaccio della zona Santa Lucia, a Siracusa. Dopo il blitz di viale Algeri, ed i circa 30 arresti, sono state ora condotte altre due operazioni che si sono concluse con la denuncia di 6 persone, di cui 4 in stato di arresto, e con il sequestro di armi clandestine e ingenti quantitativi di stupefacente.
La più importante attività è stata condotta in via Enna, nella nottata fra lunedì 22 e martedì 23 marzo, ed ha visto anche il supporto di una squadra dei Vigili del Fuoco.
I Carabinieri si sono recati, per un controllo, presso l’abitazione di Gianclaudio Assenza, noto pregiudicato già sottoposto agli arresti domiciliari. Una volta entrati, hanno distintamente percepito un forte odore di cannabis provenire dall’appartamento posto a dirimpetto dell’abitazione del pregiudicato. Sebbene tale appartamento fosse disabitato ed apparentemente oggetto di lavori di ristrutturazione non terminati, si presentava stranamente chiuso da una robusta porta in metallo e dal suo interno provenivano dei rumori e delle voci soffuse, divenute concitate non appena i Carabinieri dall’esterno hanno intimato di aprire subito la porta per una perquisizione. Immediatamente dopo, dall’abitazione in questione ha cominciato a fuoriuscire fumo con un forte odore di marijuana e plastica bruciata. Temendo quindi che gli ignoti stessero bruciando dello stupefacente per far sparire tracce di reato, grazie anche al supporto di una squadra dei Vigili del Fuoco prontamente intervenuta, i Carabinieri hanno abbattuto la porta di ingresso, sorprendendo all’interno dell’appartamento tre persone e rinvenendo 4 pistole con matricola abrasa, 24 proiettili cal. 7,65, 50 grammi circa di cocaina semi combusta e oltre 130 grammi di marijuana già suddivise in 40 dosi pronte per essere vendute al dettaglio.
Un quadro tanto inquietante quanto chiaro, che ha svelato come i due appartamenti fossero utilizzati dai quattro come una base di spaccio. Nei locali disabitati e nell’abitazione di Assenza sono stati infatti ritrovati appunti inerenti all’attività di spaccio di stupefacenti, soldi contanti ritenuti probabile provento di attività illecita nonché materiale vario atto al taglio e confezionamento della droga. Nella casa del pregiudicato è stato sequestrato anche un mega-schermo collegato ad un sofisticato impianto di videosorveglianza che gli dava modo di controllare i movimenti esterni alla sua abitazione.
Le indagini hanno anche permesso di scoprire che i locali disabitati ed adibiti a deposito di droga da parte dei 4 erano stati occupati senza il consenso dei legittimi proprietari, i quali di fatto erano stati da tempo privati del godimento della loro proprietà ed impossibilitati ad accedervi.
I quattro sono stati tratti in arresto per detenzione in concorso di armi clandestine e di sostanze stupefacenti: mentre i tre complici (G.F. cl. 1993, V.C. cl. 1962 e Q.G. cl. 1988) sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, Gianclaudio Assenza è stato tradotto presso la Casa Circondariale Cavadonna di Siracusa.
La zona della Borgata si conferma quindi quartiere interessato da traffici di stupefacenti, così come peraltro più volte emerso in recenti circostanze, l’ultima delle quali pochi giorni fa quando altri due soggetti sono stati denunciati a piede libero dai Carabinieri per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, con il sequestro di circa 250 grammi di cocaina. In quella circostanza, i Carabinieri si sono insospettiti vedendo un soggetto già noto uscire furtivamente da un circolo privato che avrebbe dovuto essere chiuso per via delle attuali restrizioni anti covid. Fermato, l’uomo ha cominciato a dare ingiustificati segni di agitazione, asserendo di non essere responsabile di qualunque cosa i militari avessero trovato all’interno del locale. In effetti, una minuziosa perquisizione del circolo ha portato al rinvenimento di una busta contenente circa 250 grammi di cocaina occultata in un anfratto del sottotetto.
Il titolare del circolo, giunto poco dopo sul posto, ha riferito che i locali erano chiusi da tempo per via delle restrizioni relative alla “zona arancione” e che quindi disconosceva anche lui la paternità dello stupefacente. I Carabinieri, dopo aver sequestrato lo stupefacente – del valore di circa 13.000 euro – hanno comunque denunciato a piede libero entrambi in quanto, allo stato dei fatti, erano gli unici detentori delle chiavi di accesso del circolo privato.




Siracusa. Finite le dosi di AstraZeneca all'Hub vaccinale, la Marina corre in soccorso

Altra giornata “movimentata” all’hub vaccinale di via Nino Bixio a Siracusa. Se da una parte i disagi per le attese sono risultati minori rispetto alla Caporetto di ieri, dall’altra non sono mancate le sorprese. La principale attorno alle 16, quando sono terminate le dosi di AstraZeneca disponibili. Ma all’esterno, in fila, c’erano ancora poco più di cento persone da vaccinare.
Il momento di impasse è stato superato grazie alla collaborazione della Marina Militare. Dalla base di Augusta, dopo una serie di concitate telefonate, sono partite 400 dosi per l’hub di Siracusa. Nessun contraccolpo per le inoculazioni in corso: si è proceduto con il Pfizer per gli aventi diritto, mentre chi attendeva di ricevere la dose di AstraZeneca ha intanto proceduto ad anamnesi ed altri adempimenti che precedono solitamente l’iniezione. La notizia aveva però preso a circolare anche all’esterno, causando qualche animata reazione.
Intanto, nella mattinata, i Nas hanno effettuato un sopralluogo all’interno della struttura nell’ambito di programmati controlli regionali. Verificate le celle frigorifere e tutte le fasi della vaccinazione: dall’arrivo delle dosi alla loro somministrazione. Non sarebbero emerse criticità e pare, anzi, che ci sia stato dell’apprezzamento per le pratiche in atto nella struttura aretusea.
Negli ultimi giorni è sensibilmente aumentato il numero dei cittadini prenotati convocati per la somministrazione del vaccino. E se il direttore generale dell’assessorato regionale invita a rispettare gli orari di convocazione e non giocare allo scavalco, dall’altro è ormai chiaro in tutta la Sicilia che non è proprio quello il vero problema che chiama invece in causa aspetti gestionali delle prenotazioni e delle postazioni attive, da Siracusa a Palermo passando per Catania e Ragusa.




Hub vaccinale, cosa non ha funzionato: prenotazioni in eccesso, poche postazioni attive

Dopo la giornata nerissima dell’hub vaccinale, è arrivato il momento di dimostrare di saper rispondere alle evidenti criticità organizzative del servizio. Le mettiamo in fila, al netto della co-responsabilità di furbetti e quanti non rispettano orari e file.
Cominciamo dai numeri. Ieri sono state inoculate circa 640 dosi di vaccino nella struttura di via Bixio. Fatti due veloci calcoli, nelle 9 ore di attività dell’hub sono state somministrate circa 70 dosi ogni 60 minuti. La sensazione, a vedere le otto pagine su cui sono raccolte le sole prenotazioni della giornata di ieri, è che la piattaforma regionale abbia lavorato su di un ampio overbooking, assegnando la stessa fascia oraria anche a 120/140 persone. E questo primo elemento genera, come comprenderete, fila all’esterno ed attese. Ricapitolando: se la struttura è capace, al momento, di 70 vaccinazioni in un’ora, prenotarne il doppio comporta inevitabile disagio. E questo pur comprendendo la necessità di garantirsi una soglia di sicurezza, per evitare che disdette dell’ultimo istante possano mettere a rischio le stesse dosi di vaccino. L’Asp di Siracusa ha comunque contatto i referenti della piattaforma chiedendo modifiche a questo sistema, dietro segnalazione degli uffici di Protezione Civile del Comune di Siracusa. Da lunedì dovrebbe migliorare questo aspetto.
Altro rilievo organizzativo: perchè concentrare 500 prenotazioni al mattino e 300 nel pomeriggio? I numeri sono indicativi, ma vicinissimi alla realtà. A parità di postazioni vaccinali attivate tra mattina e pomeriggio (in media 5), perchè “caricare” le ore antimeridiane, senza predisporre un adeguato rafforzamento delle unità in servizio (medici ed infermieri, ndr)? Anche questo causa (ed ha causato) un forte rallentamento nelle operazioni.
A questo punto è inevitabile parlare di personale. L’hub di via Nino Bixio è di respiro provinciale. Arrivano persone da ogni parte del siracusano e delle 24 annunciate postazioni vaccinali all’inaugurazione, difficilmente sono più di 7 quelle attive. Va bene la penuria di vaccini, ma i numeri sembrano poco rispondenti al tipo di utenza provinciale. Potenziare quindi il personale all’interno – medici ed infermieri – sarebbe un’altra buona mossa. Competenza e professionalità sono evidenti una volta dentro la struttura, e questo va riconosciuto. Ma servirebbero rinforzi, anche in previsione dall’apertura della vaccinazione ad un numero sempre maggiore di persone.
Sono stati oggetto di critiche social i volontari di Protezione Civile. Ne prendiamo le difese. Si tratta di persone che, senza alcun tornaconto, si mettono al servizio della collettività ricevendo in cambio insulti gratuiti e spesso fuori luogo. Lode ai volontari. Ma per quante altre settimane potranno resistere ad un simile sforzo organizzativo e su base volontaria, prima di scoppiare?
Intanto, da questa mattina sono attivi due info point all’esterno della struttura. Bene anche il doppio percorso istituito in prefiltraggio. Converrà però l’Asp di Siracusa che queste soluzioni potevano essere facilmente predisposte sin dal primo giorno di apertura dell’hub vaccinale e non inseguendo il problema. In fondo, non dimentichiamo, siamo alle prese con la più grande campagna di vaccinazione mai vista prima. Lo straordinario deve, pertanto, essere inteso come strettamente ordinario. Il celebre motto del supereroe Spiderman recita, in fondo, ce “da un grande potere derivano grandi responsabilità”. Alle volte c’è da imparare anche da un fumetto.