Siracusa. Scuola di via Calatabiano, le precarie condizioni dell'ingresso laterale

“Poche attenzioni per gli edifici scolastici posti in aree di edilizia popolare”. Così Vincenzo Vinciullo, Fabio Alota, Mauro Basile e Salvatore Castagnino. “La strada di accesso alla scuola di via Calatabiano, dalla parte laterale, cioè dalle vie Adrano-Acireale, è in condizioni pietose. Solo con un suv o con un natante è possibile accedere alla scuola, di conseguenza i bimbi privi di questi mezzi sono costretti o a sporcarsi, oppure a fare un giro lunghissimo, nel traffico cittadino, privi di sicurezza, per poter entrare nella scuola di via Calatabiano2, lamentano all’indirizzo dell’amministrazione comunale.
“E’ una vergogna. L’attività principale di questa amministrazione è assegnare targhe e postare foto autocelebrative. Ma ogni tanto non pensate di dover meritare lo stipendio mensile che la città vi paga?”, affondano Vinciullo, Alota, Basile e Castagnino.




White Mountains, 7 arresti tra Melilli e Siracusa per traffico e spaccio

Nuovo blitz antidroga dei Carabinieri, è
l’operazione White Mountain. Nelle prime del mattino, sono state eseguiti 7 arresti a Melilli e Siracusa, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catania. I 7 avrebbero costituito un sodalizio criminoso operante nel comune ibleo, ritenuto responsabile di traffico e spaccio di cocaina. Il gruppo criminale aveva costituito una piazza di spaccio nel comune di Melilli l, rifornendosi dello stupefacente nella vicina frazione di Villasmundo e nella frazione di Belvedere di Siracusa.
Numerose le perquisizioni con l’ausilio di cani antidroga. All’attività, eseguita da circa 50 militari, concorrono assetti specialistici dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori “Sicilia” di Sigonella, nonché un elicottero dell’Arma.




Covid: 58 nuovi positivi nel siracusano. Nel capoluogo: 8 nuovi contagi, 120 attuali positivi

Sono 859 i nuovi positivi al covid in Sicilia a fronte di 23.761 tamponi processati. L’incidenza continua a salire, è ora al 3,6%. I guariti sono 521, 15 i decessi. Lieve aumento di accessi nelle terapie intensive: +4 rispetto a ieri.
In provincia di Siracusa sono 58 i nuovi positivi. Un trend di crescita che non riesce ad arrestarsi. Epicentro dei nuovi contagi sono Augusta e Melilli. Inizia invece ad imboccare la parabola discendente la curva dei contagi a Portopalo, da diversi giorni in zona rossa (38 positivi). A Siracusa 8 nuovi casi di contagio, con la costante presenza di giovani e giovanissimi. Diventano 120 gli attuali positivi.
Quanto alle altre province: Palermo 370 casi, Catania 90, Messina 81, Trapani 37, Ragusa 55, Caltanissetta 75, Agrigento 61, Enna 32.




Si abbassa l'età dei contagiati nel siracusano: scuole chiuse o in quarantena. E' la variante?

In Sicilia, nella settimana, che va dal 10 al 16 marzo, risulta in peggioramento l’indicatore relativo ai “Casi attualmente positivi per 100.000 abitanti”: 303. E si registra un aumento dei nuovi casi, con variazione percentuale pari al 3,9% rispetto alla settimana precedente. Sono gli ultimi dati elaboratori dalla Fondazione Gimbe di Bologna.
Nulla di allarmante, sono numeri fortunatamente lontani da quelli registrati in Sicilia ad inizio anno, quando la regione era regolarmente prima per contagio in Italia. Ma il trend indica comunque una ripresa dei contagi “inesorabile e giornaliera”, dice l’infettivologo siracusano Gaetano Scifo. Proprio la provincia di Siracusa non è certo esente dalla tendenza al rialzo come testimoniano i casi di Augusta, Melilli e Portopalo. E c’è un dato che merita di essere evidenziato: cresce il numero dei positivi giovanissimi. Hanno tra i 9 e i 12 anni e sono facilmente collegati ai questi cluster scolastici che hanno portato alla chiusura delle scuole nelle tre cittadine citate. E aumentano le classi in quarantena anche negli istituti del capoluogo, in particolare i comprensivi. Tutta la settimana è rimasto chiuso l’istituto Raiti e adesso disposta didattica a distanza per le sezioni di scuola media del Wojtyla. Negli ultimi tre giorni, solo a Siracusa città sono 6 i nuovi positivi di età compresa tra gli 11 ed i 10 anni.
Si abbassa l’età dei contagiati e le scuola tornano a soffrire il virus. E’ la prova della presenza ingombrante della variante inglese nel nostro territorio? Gaetano Scifo sceglie la linea della prudenza. “Non ci sono dati certi per affermarlo. E’ pur vero che non si può neanche sostenere il contrario. Se quelli a cui assistiamo, in Sicilia come a Siracusa, sono i primi segnali della terza ondata è altamente probabile che la responsabile della terza ondata è la variante inglese”.
Mancano dati certi perchè pochi sono i centri in Sicilia capaci di sequenziare il virus. Palermo è dotata di quel sistema che, in automatico, traccia il sequenziamento del campione analizzato e individua le variazioni. Il tampone, da solo, non permette questo tipo di tracciamento. L’Istituto Superiore di Sanità ha suggerito allora di utilizzare, come test diagnostici molecolari, quelli multi-target poiché in grado di rilevare più geni del virus, non solo quello sin qui individuato dai canonici tamponi rapidi.
“L’80% dei contagi registrati in Sicilia sono a causa delle varianti, tutto ciò merita quantomeno una seria riflessione metodologica per il futuro, ma soprattutto per l’immediato presente”, ha affermato la deputata regionale siracusana Daniela Ternullo (FI).
“Faccio un esempio pratico. In un comune del siracusano, su 431 screening effettuati nelle strutture scolastiche, l’esito è stato lapidario: tutti negativi. Il problema è sorto quando tra i soggetti sottoposti a test, ben 3 erano positivi alla variante del virus, nonostante i tamponi rapidi avessero dato esito negativo. Sono gli stessi che vengono effettuati nei drive-in. Non voglio creare allarmismi ma ribadisco, servono chiarimenti. Faccio pertanto appello al Ministro Speranza, oltre a coinvolgere personalmente il Presidente Musumeci e l’Assessore Razza, affinché sia alzata maggiormente la guardia, specie in virtù delle scuole chiuse in diversi comuni siciliani. Il rischio è un ulteriore incremento della curva epidemiologica che non possiamo permetterci”.




Hub vaccinale per i lavoratori della zona industriale, manca solo la firma del protocollo

Tutto pronto per avviare un centro vaccinale anche per la zona industriale di Siracusa. Tutto allestito nella sede del dopolavoro Isab-Lukoil a Città Giardino. Confindustria Siracusa ha promosso, d’intesa con l’Assessore Regionale alla Sanità, Ruggero Razza, un protocollo per istituire l’hub di vaccinazione multi-aziendale.
Sarà pienamente operativo con la firma del protocollo da parte dell’assessore Razza e servirà a vaccinare dipendenti delle aziende, diretti e dell’indotto, compresi i familiari, stimati in circa 15 mila persone.
“Grazie all’impegno dei medici interni alle aziende e con la collaborazione degli altri medici dell’Asp di Siracusa, potremo così aumentare la sicurezza dei lavoratori”, ha commentato Rosario Pistorio, vice presidente con delega alla Salute e Sicurezza di Confindustria Siracusa.
“Al primo posto la salute dei lavoratori del nostro polo industriale che sono stati in prima linea in questo anno difficile – ha aggiunto Diego Bivona, presidente di Confindustria Siracusa – nella consapevolezza che la crisi economica che stiamo vivendo possa essere superata solo con la vaccinazione di massa”.
“Non dimentichiamo – hanno sottolineato gli esponenti di Confindustria Siracusa – che nei periodi di lockdown del Paese le nostre aziende con i loro lavoratori hanno assicurato al Paese le produzioni indispensabili per la vita delle persone”.
“Ringraziamo – concludono Bivona e Pistorio – per la grande sensibilità ed attenzione l’Assessore Regionale alla Sanità, Ruggero Razza e l’intero Governo Siciliano con in testa il Presidente Nello Musumeci, perchè consentiranno il raggiungimento di un obiettivo pressocchè unico nel panorama italiano”.




Rifiuti e mafia, disposta l'amministrazione giudiziaria per la Tech Servizi

L’azienda siracusana Tech è stata posta dal Tribunale di Catania ad amministrazione giudiziaria. La misura di prevenzione patrimoniale antimafia è stata richiesta dalla Procura di Siracusa ed eseguita dalla Guardia di Finanza. La Tech srl opera nel settore dello smaltimento dei rifiuti.
Il provvedimento giudiziario arriva a conclusione di approfondimenti investigativi svolti dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Siracusa, partiti su input dello Scico (Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata) della Gdf poi integrati con una serie di “evidenze” acquisite nell’ambito delle attività del Gruppo Interforze Antimafia attivo presso la Prefettura di Siracusa. Gli investigatori spiegano che sono stati raccolti “elementi idonei a delineare l’agire della società in regime di contiguità con diversi ambiti della criminalità organizzata e, pertanto, tali da far ritenere l’impresa esposta al rischio di infiltrazioni e condizionamento di stampo mafioso”.
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, l’amministratore di fatto e di diritto della società, Christian La Bella – allo stato incensurato e nei cui confronti non risultano giudizi pendenti – avrebbe intrattenuto rapporti con diversi esponenti della criminalità organizzata, “che hanno funzionato da volano all’espansione degli interessi economici e alla crescita del fatturato dell’azienda di titolarità”. Effetto di questi rapporti – secondo la Gdf – il crescenti volumi d’affari della società, passato dai poco più di 6 milioni e mezzo di euro del 2008 agli oltre 42 milioni di euro del 2018. “Proprio nel 2014, allorquando si sono consolidati i rapporti con taluni esponenti della criminalità organizzata catanese, il fatturato è sostanzialmente raddoppiato rispetto alla precedente annualità, attestandosi oltre i 15 milioni di euro”, illustrano ancora gli investigatori.
L’attività dalla Guardia di Finanza avrebbe fatto emergere “rapporti di affari” tra l’amministratore della Tech e Giuseppe Guglielmino, ritenuto vicino a esponenti di primo piano del clan mafioso catanese “Cappello – Bonaccorsi”; rapporti di affari realizzati anche attraverso la creazione di apposite Associazioni Temporanee di Imprese (A.T.I.) tra soggetti economici rientranti nella titolarità di fatto e/o di diritto degli stessi. Anche grazie all’intermediazione del Guglielmino, “emergono rapporti tra la Tech. Servizi S.r.l. e l’organizzazione criminale denominata clan ‘Mormina’, operante nel ragusano”, si legge ancora nelle carte delle indagini.
Pure nel palermitano si registrano attività della Tech “connesse alle organizzazioni criminali ivi operanti. Emerge infatti, dagli atti d’indagine acquisiti al presente procedimento di prevenzione, come La Bella realizzasse affari anche nella Sicilia occidentale ovvero nel comprensorio del capoluogo regionale con il beneplacito delle organizzazioni criminali operanti in quel territorio”.
Non solo, le relazioni particolari sarebbero state intessute anche con “organizzazioni ‘ndranghetiste”. In particolare, “ricorrono rapporti tra il La Bella ovvero suoi dipendenti/collaboratori e tale Francesco Barreca, appartenente, per vincolo familiare alla ‘ndrina Barreca, storica famiglia malavitosa reggina alleata del clan, parimenti operante a Reggio Calabria e provincia, dei De Stefano”.
La Guardia di Finanza evidenzia anche, come ulteriore elemento denotante l’esposizione della Tech Servizi al rischio di infiltrazione mafiosa, come “diversi dipendenti della società risultano pregiudicati o comunque vicini ad ambienti malavitosi”.
Ne risulterebbe una esposizione al condizionamento “confermata anche dalle evidenze rilevanti dalla ‘informazione interdittiva antimafia’ emessa dal Prefetto di Siracusa, nel mese di febbraio dello scorso anno”.
Quella interdittiva e l’attuale sottoposizione ad amministrazione giudiziaria producono come effetto “la bonifica dall’inquinamento mafioso” permettendo però il prosieguo dell’attività d’impresa. Il controllo diretto dei beni correlati alle attività economiche passa allo Stato, allo scopo di blindarli dalla influenza delle consorterie criminali e di controllare l’attività economica nel suo concreto operare.
L’attività investigativa, accurata ed articolata, si è avvalsa dei più moderni sistemi informatici di ausilio alle investigazioni patrimoniali come il software “Molecola”, creato dallo Scico, nonché della “Dorsale Informatica”, ulteriore software realizzato secondo i moderni canoni di ingegnerizzazione informatica, di recente rilasciato dal Comando Generale della Guardia di Finanza.




Siracusa. Cresce la differenziata ma non diminuisce la bolletta: "bisogna arrivare al 65%"

La crescita del dato complessivo relativo alla differenziata a Siracusa è certo una buona notizia. Una di quelle da salutare con favore. Il percorso iniziato oltre quattro anni addietro ha prodotto alcuni benefici, come ad esempio la diminuzione dei rifiuti prodotti. I tredici punti guadagnati nel 2020 spingono la percentuale di differenziata al 41,20% nel capoluogo. Ed i primi mesi del 2021 evidenziano una ulteriore tendenza di crescita.
Il cittadino però si pone una domanda: quando questi benefici ricadranno sulla bolletta? In soldoni, quando diminuirà il peso della Tari? Secondo gli ultimi dati di Cittadinanzattiva, a Siracusa si paga la settima Tari più alta d’Italia (dati 2019, ndr). Risponde a questa domanda l’assessore Andrea Buccheri che indica la percentuale media del 65% di differenziata come traguardo minimo per potere finalmente tagliare le aliquote.




AstraZeneca, si riparte con le vaccinazioni anche nel siracusano: ecco come si procederà

Riparte la vaccinazione con AstraZeneca, dopo la “riabilitazione” da parte dell’Ema. La Regione Siciliana ha chiarito che si riprende da oggi pomeriggio con gli appuntamenti dalle 15 alle 18. Secondo la nuova programmazione, al mattino spazio ai vaccini per gli estremamente vulnerabili e nel pomeriggio spazio alle categorie abilitate per AstraZeneca. “Nello specifico – si legge nella nota della Regione – si procederà con le inoculazioni delle dosi ai cittadini che risultano già prenotati per le ore 15 del 19 marzo, negli stessi punti vaccinali precedentemente prescelti”.
Per quanti avrebbero dovuto essere vaccinati tra il 15 e il 18 marzo, giorni di sospensione dell’AstraZeneca, è in corso la riprogrammazione degli appuntamenti. Riceveranno una comunicazione a breve. “Tenuto conto che molte dosi di vaccino AstraZeneca risultano ancora sotto sequestro da parte dell’autorità giudiziaria, gli uffici dell’assessorato regionale alla Salute stanno già provvedendo a riprogrammare gli appuntamenti, inviando dei messaggi sms ai cittadini che hanno diritto alla vaccinazione AstraZeneca e che avevano effettuato la prenotazione per i giorni 15, 16, 17, 18 marzo e fino alle ore 15 del 19 marzo, cioè coloro che non hanno potuto vaccinarsi a causa della sospensione, in via precauzionale, disposta dalle autorità nazionali”.
Come saprete, l’Ema ha confermato il favorevole rapporto beneficio/rischio del vaccino anti-Covid19 AstraZeneca, escludendo un’associazione tra i casi di trombosi e il vaccino. Eslcusi problemi legati alla qualità ed alla produzione.




Vaccino anticovid per i conviventi degli estremamente vulnerabili, basta una mail

Per accelerare le vaccinazioni anti-Covid riservate alle persone estremamente vulnerabili, il dipartimento delle Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico dell’assessorato regionale della Salute ha chiarito alcuni aspetti.
Anzitutto, tutti i soggetti estremamente vulnerabili che per qualsiasi motivo non sono riusciti ad effettuare la prenotazione del vaccino “potranno scrivere una email agli indirizzi di posta elettronica predisposti da ciascuna delle nove Asp. In particolare i cittadini interessati dovranno inviare la certificazione che accerti la loro condizione di salute rilasciata dal medico curante o dallo specialista. Sarà poi compito delle Asp fornire risposte agli utenti entro le 24 ore dalla ricezione della email e programmare la vaccinazione anti-Covid”. Per la provincia di Siracusa, l’indirizzo a cui scrivere è vaccinazionecovid@asp.sr.it.
Importante: avranno “da subito” diritto alla vaccinazione – previa autocertificazione da presentare all’atto della somministrazione del vaccino – anche i conviventi delle persone affette da alcune patologie: pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive; pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza; pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico; pazienti oncologici e oncoematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di sei mesi dalla sospensione delle cure; pazienti in lista d’attesa o trapiantati di organo solido; pazienti in attesa o sottoposti a trapianto di cellule staminali emopoietiche dopo i tre mesi e fino ad un anno; pazienti trapiantati di cellule staminali emopoietiche anche dopo il primo anno, nel caso che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica, in terapia immunosoppressiva.
Nel caso di minori estremamente vulnerabili non vaccinabili a causa della mancanza di sieri indicati per la loro fascia di età, “si procederà alla vaccinazione dei genitori, tutori o affidatari che dovranno inviare un’autocertificazione del proprio status” alla mail dell’Asp di Siracusa.




Pesca di frodo al Plemmirio, due interventi sventano attività dei bracconieri

Nell’area marina protetta del Plemmirio alta è la vigilanza per prevenire attività illecite di pesca. Due gli interventi nelle ultime giornate: sul versante nord e poi anche nella parte opposta della riserva naturale, attraverso la messa in opera di una vera e propria task force di vigilanza.
Al consueto presidio, svolto con l’ausilio della videosorveglianza sempre attiva, il Consorzio Plemmirio ha aggiunto il supporto continuativo di un istituto di vigilanza privato, al fine di realizzare una ulteriore stretta al bracconaggio nella riserva naturale siracusana.
Ieri, alla Pillirina, nel cuore del versante nord dell’area marina, varco 34 e 35, è stata proprio una ronda dei nuovi vigilanti a fare scattare il fermo per un bracconiere del mare che aveva già raccolto circa 400 ricci di mare, attività vietatissima tutto l’anno nell’intera area marina.
Dopo la segnalazione si è subito proceduto a puntare le telecamere sul pescatore di frodo e, sul posto, sono subito intervenuti congiuntamente agenti della polizia ambientale di cui è responsabile Romualdo Trionfante e motovedette della Capitaneria di Porto, guidata dal comandante Luigi D’Aniello.
Nessuno scampo per l’uomo che è stato colto sul fatto dagli agenti e denunciato, mentre i ricci, fortunatamente ancora vivi, sono stati ributtati in mare.
Stamani, questa volta all’altezza del varco 12 e quindi in zona Terrauzza, nel versante sud della riserva naturale siracusana, sono stati intercettati ben tre individui, di cui uno già in mare intento nella attività di pesca illecita che ha poi invano tentato di sbarazzarsi del “bottino”.
In questo caso, dopo la segnalazione giunta al Consorzio Plemmirio, sul posto è invece intervenuta la Polizia Provinciale di cui è responsabile Sergio Angelotti, e gli agenti hanno proceduto a tutte le operazioni di rito previste nel caso, ai danni dei tre pescatori di frodo.
“L’attenzione in tutti i confini dell’Area Marina Protetta è massima, giorno e notte – afferma la presidente Patrizia Maiorca – è in atto una straordinaria sinergia di tutte le forze dell’ordine preposte al monitoraggio della riserva naturale, che ringraziamo per la attiva e sollecita partecipazione. Al consueto controllo della videosorveglianza, il Consorzio Plemmirio ha aggiunto l’attività di un istituto di vigilanza che coadiuva e incrementa il presidio del territorio e le segnalazioni di illeciti in tutto il perimetro”