Norme anticovid, controlli a Siracusa: sanzionati due locali per assembramenti

I Carabinieri della Compagnia di Siracusa sono stati impegnati nei giorni scorsi in un servizio straordinario di controllo del territorio. Sono state elevate 12 sanzioni per violazioni della normativa anticovid, per un totale di 7.000 euro. Multati anche due attività commerciali perchè non disciplinavano adeguatamente l’ingresso nei rispettivi locali, creando affollamenti.
Durante il servizio di controllo, sono state denunciate sei persone. Un 43enne perchè a seguito di un incidente stradale da lui stesso provocato, si è dato alla fuga omettendo di prestare soccorso al conducente ferito del mezzo colpito. Un 45enne dello Sri Lanka perchè sorpreso a circolare armato di coltello a serramanico, arma che è stata sequestrata. E poi E poi due giovani siracusani poiché sorpresi alla guida delle rispettive autovetture, sprovvisti di patente, mai conseguita, e con l’aggravante della recidiva.
Sono stati identificati anche 4 assuntori di sostanze stupefacenti, ai quali sono stati sequestrati complessivamente circa 7 grammi di marijuana, cocaina ed hashish.




Tamponi rapidi, Siracusa quarta in Sicilia per numero di processati. Ma perchè cala ora l'appeal?

Lo screening con tampone rapido pare perdere “appeal” a Siracusa. Bassa l’adesione questa mattina all’appuntamento riservato a commercianti, ristoratori, albergatori ed i loro dipendenti: poco più di 300 le prenotazioni, arrivate per il tramite delle associazioni di categoria. I numeri sono poi lievemente aumentati grazie alla decisione di “aprire” anche a chi non era precedentemente prenotato. Il sistema allestito da Protezione Civile Comunale ed Asp di Siracusa ha permesso di far scorrere rapidamente le auto in fila per il tampone, con tempi di attesa mai superiori ai 20 minuti. Verrà probabilmente organizzata una seconda giornata per consentire a quanti hanno appreso in ritardo dello screening di potervi partecipare.
Ma anche la campagna di screening in corso nelle scuole siracusane segnala una bassa adesione. In questo caso, pochi i genitori che hanno firmato il modulo di consenso per l’esecuzione del test sui figli minorenni. In un paradosso inatteso, se prima ci si lamentava dei pochi tamponi eseguiti ora che la disponibilità è elevata, ci si volta dall’altra parte.
Probabilmente è vero che tutte le attenzioni si sono spostate ora sul vaccino, facendo divenire “vecchio” il tampone. Ma in attesa delle forniture necessarie, lo screening rimane uno dei pochi strumenti utili per “leggere” e “circoscrivere” il contagio, specie negli ambienti e tra le categorie più esposte ai contatti.
Anche la partecipazione di categoria allo screening è prova di “responsabilità”, specie verso i soggetti più vulnerabili. Il know how acquisito dal Gruppo Coordinamento Covid 19 dell’Asp di Siracusa è, per l’esecuzione del tampone rapido, tra i migliori di Sicilia. Lo dicono chiaramente anche i numeri. Prendendo in considerazione la campagna di screening sulla popolazione scolastica, dal 14 gennaio al 27 febbraio sono stati eseguiti 16.268 tamponi. Sole le province di Palermo, Catania e Trapani hanno fatto di meglio. Per il resto, Siracusa si è mossa con numeri più ampi rispetto alla più grande Messina, ad esempio. Ma il crollo delle adesioni per l’esecuzione del test rischia di far crollare i numeri ed anche la capacità di previsione e risposta dell’autorità sanitaria di fronte alle altalene del covid.




Covid i numeri: 24 nuovi positivi in provincia di Siracusa, 2 nel capoluogo

Sono 519 i nuovi positivi al covid in Sicilia a fronte di 23.161 tamponi processati. L’incidenza è in leggera risalita: 2,2%. I guariti sono stati 2.374, le vittime sono state 12. Negli ospedali sono 790 i ricoveri (-4 rispetto a ieri). In terapia intensiva 120, +2.
In provincia di Siracusa sono 24 i nuovi casi di contagio. E’ uno dei dati più bassi dall’inizio della settimana. Nel capoluogo due nuovi casi di contagio nelle ultime 24 ore. Ci sono stati anche tre guariti. Il dato degli attuali positivi si attesta così a 119.
La distribuzione nelle altre province: Palermo 221 casi, Catania 128, Agrigento 46, Ragusa 33, Messina 28, Caltanissetta 14, Enna 14, Trapani 11.




Movida e assembramenti, tornano i controlli. Il prefetto: "giovani siate responsabili"

Non sono passate inosservate le scene di continui assembramenti in più luoghi della provincia, da Siracusa a Marzamemi passando per la zona montana. La zona gialla e la ritrovata mobilità ha creato le condizioni per la ripresa anche di una certa forma di “movida”. La Prefettura di Siracusa ha allora disposto un’intensificazione dei servizi di controllo del territorio “intesi a garantire la puntuale osservanza delle prescrizioni vigenti”. La decisione è arrivata al termine dell’ultima riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica.
Ritornano allora i controlli interforze “che interesseranno le aree urbane, soprattutto quelle interessate da fenomeni di affollamento nelle ore serali e notturne e si svolgeranno, altresì, nei luoghi di transito e lungo le principali arterie stradali”.
Le pattuglie saranno composte da equipaggi di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale e “presidieranno le piazze e le vie maggiormente interessate alla movida, verificando il rispetto dei divieti di assembramento, il corretto uso delle mascherine ed in generale la puntuale ottemperanza delle disposizioni intese a contenere la pandemia da Covid-19”. Verranno utilizzate come elementi di prova e contrasto anche le riprese effettuate dalle stesse forze dell’ordine.
Il prefetto Giusy Scaduto torna a sottolineare l’importanza della prevenzione ed esorta tutta la cittadinanza, “soprattutto i giovani, a vivere con etica della responsabilità il delicato momento, facendosi carico di proteggere le fasce più vulnerabili rispetto ai rischi della pandemia”.




Era sfuggito all'arresto durante il blitz di via Algeri, dura poco la sua latitanza

Era riuscito a sfuggire all’arresto durante il blitz notturno in via Algeri, a Siracusa. Ma i Carabinieri del Nucleo Investigativo sono riusciti a rintracciarlo, dopo ininterrotte ricerche. E’ stato così bloccato anche il 53enne Ernesto Fortezza, ritenuto elemento di spicco del sodalizio criminoso sgominato con l’operazione condotta nella notte tra lunedì e martedì scorso.
I suoi due figli, per gli investigatori coinvolti nei traffici di stupefacenti, erano stati assicurati alla Giustizia. Ma quando i Carabinieri hanno fatto irruzione nella loro abitazione, il padre è risultato assente pur essendo sottoposto all’obbligo di permanenza in casa nelle ore notturne, prescrizione che aveva già violato più volte.
I Carabinieri, però, lo hanno saputo attendere al varco. Ieri sera l’uomo si è avvicinato alla zona di via Algeri, presumibilmente per andare a trovare la moglie. Come rifugio avrebbe utilizzato una delle baracche abusive presenti in zona. Notata la presenza del suo motorino, i militari hanno fatto scattare le ricerche. Malgrado il buio e l’impervietà del terreno, lo hanno localizzato e catturato.
Condotto in carcere a Cavadonna porta ora a 30 il numero degli arrestati con l’operazione di via Algeri.




Lo sgombero dei migranti a Cassibile, le reazioni dopo l'operazione di questa mattina

Sono stati murati gli accessi alle casette del borgo vecchio di Cassibile che erano state occupate abusivamente da migranti presumibilmente impegnati nella raccolta in atto nelle campagne del territorio. Materassi, reti, poche suppellettili sono state radunate all’esterno e poi raccolte dagli addetti del servizio di igiene urbana.
Le reazioni non mancano. Roberto Alosi, segretario provinciale della Cgil si mostra preoccupato. “Dare una mano agli altri vuol dire migliorare tutti, perché la società è un insieme. Siracusa sappia tradurre il sapere del passato nella grammatica del presente e non smarrisca il senso storico dell’inclusione, Cassibile non infranga il simbolo dell’accoglienza e dell’integrazione”, le sue parole. Il sindacato chiama in causa l’amministrazione comunale di Siracusa “affinché risponda ai bisogni di una comunità da troppo tempo trascurata nei diritti di cittadinanza sotto il profilo dei servizi e del decoro urbano. E nessun esponente politico strumentalizzi il principio sovrano di umanità che impone soccorso e accoglienza, ospitalità e assistenza a immigrati, profughi e vittime di catastrofi. Vorrei fare presente che i migranti che arrivano a Cassibile per i grandi raccolti stagionali, anche in piena pandemia hanno garantito il cibo sulle nostre tavole; eppure sono costretti, sotto gli occhi di tutti, a vivere in pessime condizioni igienico-sanitarie, a subire abusi e forme di sfruttamento incontrollato. Sono anni che la Cgil chiede il collocamento pubblico in agricoltura affinché il rapporto fra domanda e offerta non avvenga, come succede ancora oggi, nelle piazze e nelle mani dei caporali”.
Anche Lealtà&Condivisione, peraltro forza politica presente in giunta, non nasconde la propria contrarietà verso lo sgombero coatto operato. “Pare che questa situazione, e non la disumana condizione delle persone, abbia turbato qualcuno, determinando l’allontanamento forzato degli abusivi. Ci auguriamo che dietro l’intervento ci sia realmente la volontà di preservare l’integrità delle persone dai pericoli connessi alla fatiscenza dei fabbricati. Se così non fosse, riterremmo paradossale, anche dal punto di vista etico, prendersela con persone estremamente fragili, richiamate sul posto per soddisfare la consueta domanda di lavoro di imprenditori locali ed il fabbisogno alimentare di molte famiglie siracusane”. Questo il pensiero di Ezio Guglielmino. “Non esiste, allo stato, un problema di ordine pubblico, esiste un problema, notevole, di ordine sociale che può, se non gestito nel modo giusto, deflagrare in problema di ordine pubblico. Dobbiamo evitare che ciò avvenga. E questo è possibile se si lavora con decisione e tempestivamente sulle cause, rinunciando alla facile illusione di poter fronteggiare il problema alla stregua di una ordinaria attività di polizia. Non è la nostra linea e non asseconderemo mai un simile approccio. Occorre, nell’immediato, attivare ricoveri dignitosi anche se temporanei, con il contributo della Protezione civile e della Croce Rossa. In questa direzione l’unica autorità che può rendere praticabili soluzioni emergenziali è la Prefettura e fanno bene i sindacati a chiedere la riapertura del tavolo di concertazione insediato a novembre 2019, che pure qualche frutto ha prodotto”.
Durissimo il commento dell’attivista, e giornalista, Massimiliano Perna. “Mentre istituzioni, sindacati, associazioni spendono mille parole, abbozzano documenti per ripetere quello che non riescono a fare e che da tre anni ruota attorno a promesse e rinvii, intanto il primo atto è contro i braccianti. Dove andranno questi lavoratori? Qualcuno ha chiesto per quali aziende lavorano? Adesso arriveranno le solite parole di circostanza, la legalità, ecc. D’altra parte il Sindaco dei diritti umani lo aveva detto: non sappiamo come accoglierli, ma saranno sgomberati tutti i campi abusivi. La mattina, però, quando arrivano i caporali, alla legalità non ci pensa nessuno”.
Tiziana Biondi, nome di primo piano per l’associazionismo siracusano, rincara la dose. “Invece di agire , individuando i veri responsabili di tutto questo, ossia i datori di lavoro o per meglio dire gli schiavisti e gli sfruttatori, le istituzioni e chi di competenza si accaniscono, in maniera disumana contro questi ragazzi usati e poi buttati via quando non servono più. I migranti pur essendo una grande risorsa per tante aziende e per il territorio, vengono trattati come la causa di un male che invece è da cercare altrove”.
E con il primo sgombero si presenta anche il rischio di una nuova baraccopoli. Perchè chi aveva trovato rifugio dentro quelle case fatiscenti ora dovrà trovare nuovo riparo di fortuna.




Case occupate, a Cassibile scatta operazione di sgombero al Borgo Vecchio

Guardia di Finanza e Polizia Municipale di Siracusa impegnate questa mattina in una operazione di sgombero a Cassibile. Nei giorni scorsi, alcune foto comparse sui social avevano evidenziato come in alcune abitazioni abbandonate del borgo vecchio, poco prima dello svincolo autostradale, avessero trovato un rifugio di fortuna diversi stranieri, presumibilmente braccianti stagionali arrivati per lavorare nelle campagne del siracusano nella stagione della raccolta.
Le costruzioni occupate, peraltro, sono in precarie condizioni strutturali. Anche per ragioni di sicurezza, si è proceduto allora allo sgombero come le autorità pubbliche avevano assicurato già nelle settimane scorse, quando sono stati avviati dal Comune i lavori per la costruzione del cosiddetto villaggio dell’accoglienza. “Non saranno tollerate altre baraccopoli o situazioni di abusivismo abitativo”, avevano detto il sindaco Francesco Italia e l’assessore Rita Gentile. E così questa mattina si è proceduto con lo sgombero che ha visto in campo la Guardia di Finanza con l’assistenza della Polizia Municipale. La Prefettura ha seguito con attenzione tutte le fasi dell’operazione.
“Un segnale importante che dice a tutti che a Cassibile si può arrivare solo se in regola”, il primo commento dei portavoce del Comitato contrario alla realizzazione del costruendo villaggio e che domattina in conferenza stampa illustreranno le loro posizioni.




Raid con il fuoco, in fiamme un'auto e l'ingresso di un negozio arrestato 33enne

Secondo i Carabinieri si è trattato di un vero e proprio raid. Secondo quanto ricostruito, un pregiudicato di Avola la scorsa notte, dopo aver riempito alcune taniche di benzina, avrebbe dato alle fiamme dapprima un’autovettura in sosta e, subito dopo, l’ingresso di un negozio in centro. Appartengono alla stessa persona.
Una telefonata al 112 ha allertato gli uomini del Radiomobile della Compagnia di Noto che si sono messi subito alla ricerca del piromane, intercettandolo nelle immediate vicinanze del negozio appena dato alle fiamme attraverso due pneumatici, intrisi di benzina, incendiati davanti la porta d’ingresso del negozio.
L’uomo alla guida, immediatamente riconosciuto dai militari in quanto già gravato da precedenti di polizia, percorreva contromano la via Garibaldi di Avola ed è stato raggiunto e fermato dai militari.
A seguito di un’attenta perquisizione personale e veicolari, hanno rinvenuto un’ulteriore tanica piena di benzina ed un accendino. Inoltre l’uomo conservava evidenti tracce di benzina in quanto durante i due attentati incendiari, aveva rovesciato carburante anche sulla felpa che indossava e pertanto emanava un forte odore di benzina.
Il 33enne Vincenzo Caruso è stato così tratto in arresto.
Indagini sono in corso da parte dei Carabinieri di Noto per risalire al movente.




Regione, che gaffe! Il compianto Rizzuto ancora indicato come direttore del Parco

La svista è bella grossa e merita pienamente la definizione di “gaffe”. Nella sezione Beni Culturali del sito ufficiale della Regione Siciliana, sulla pagina dedicata al Parco Archeologico di Siracusa, Eloro, Villa del Tellaro e Akrai (http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/museopaoloorsi/info.htm) si legge che il direttore è Calogero Rizzuto.
Ma il compianto Rizzuto è prematuramente scomparso da un anno, vittima illustre del coronavirus nella sua prima ondata. Una vicenda che ha profondamente colpito l’opinione pubblica siracusana e su cui hanno acceso i loro riflettori anche diverse trasmissioni televisive da Non è l’Arena a Report. Specie dopo la denuncia della famiglia e quella del deputato regionale Nello Di Pasquale, secondo i quali qualcosa non avrebbe funzionato a dovere tra prime visite, soccorsi e decorso ospedaliero. Ad aprile dello scorso anno, la Procura di Siracusa avviò un’indagine ipotizzando il reato di omicidio colposo.
Una ulteriore domanda rivolta alla Regione: perchè il Parco di Siracusa non ha un suo sito autonomo ma “dipende” dallo spazio web della Regione o della società che gestisce i servizi accessori e la biglietteria?




Vaccini per i lavoratori del petrolchimico, Confindustria sposa la richiesta dei sindacati

Anche Confindustria Siracusa “sposa” la richiesta delle sigle sindacali dei metalmeccanici. Il Comitato paritetico costituito dal presidente della sezione imprese metalmeccaniche, Giovanni Musso, con la vice presidente Maria Pia Prestigiacomo e i segretari generali di categoria Fim, Fiom e Uilm (Angelo Sardella, Antonio Recano e Santo Genovese) ha deciso di richiedere formalmente all’Assessorato Regionale alla Sanità la proroga dell’Uscai esistente presso il dopolavoro Isab-Lukoil per trasformarla in un centro di somministrazione dei vaccini. Il successivo passo, sempre per il tramite di Confindustria Siracusa, sarà quello di inviare una lettera di sensibilizzazione alla Protezione civile, incaricata dal Governo a gestire la campagna vaccinale, per chiedere l’inserimento prioritario nel piano vaccinale di tutti i lavoratori e dipendenti delle aziende che operano nel Polo industriale di Siracusa, in quanto “servizi essenziali”.
“Occorre ricordare – dice Giovanni Musso, presidente degli imprenditori metalmeccanici di Confindustria Siracusa – che le nostre aziende hanno continuato a produrre malgrado le difficoltà operative generate dalla pandemia, hanno sostenuto costi straordinari e hanno scelto la resilienza anziché la chiusura. Hanno assicurato il lavoro a migliaia di persone, evitando che gli effetti disastrosi della pandemia si amplificassero ancora di più. Pertanto – continua Musso – ritengo, quando ci sarà una maggiore disponibilità di vaccini, che sia molto importante inserire anche questa categoria tra quelle prioritarie, in quanto contenere la diffusione del virus nella zona industriale protegge l’intera comunità in cui vivono i lavoratori”.
Dal canto loro, i sindacati invitano le aziende attive nella zona industriale ad osservare “scrupolosamente” le disposizioni contenute nei protocolli di contrasto alla diffusione del Covid. “Occorre la collaborazione di tutta la filiera produttiva per prevenire e contrastare la diffusione della pandemia. La sicurezza dei lavoratori è condizione essenziale per il proseguo delle attività. In questa ottica abbiamo salutato positivamente l’istituzione dell’Unità Speciale di Continuità Assistenziale Industriale presso Isab-Lukoil, ma siamo fermamente convinti occorra ancora lavorare per creare le condizioni necessarie alla nascita di strutture permanenti per la prevenzione e la tutela della salute in un’area industriale dove insistono migliaia di lavoratori.”