Coronavirus, il bollettino: 650 nuovi positivi in Sicilia, +56 in provincia di Siracusa

Sono 650 i nuovi positivi al covid in Sicilia nelle ultime 24 ore. Ma basso è il numero dei tamponi processati: 5.693. Gli attuali positivi diventano 33.246, con un incremento di 79 unità.
Lieve aumento anche nel numero dei ricoverati negli ospedali siciliani: + 39 (+1 in terapia intensiva). I guariti sono 543. Registrati anche 28 decessi.
In provincia di Siracusa resta sopra quota 50 il numero dei nuovi positivi. Nelle ultime 24 ore sono stati 56. Questi i numeri delle altre province: Catania 117, Palermo 187, Messina 112, Ragusa 33, Trapani 3, Caltanissetta 89, Agrigento 4, Enna 49.
I dati sono contenuti nel bollettino quotidiano del Ministero della Salute.




Primo medico siracusano vaccinato: Antonella Franco, direttrice Malattie Infettive. "Emozione"

“Stiamo tutti bene e molto emozionati. E’ difficile spiegare l’emozione che abbiamo provato al nostro arrivo a Palermo, dopo la tensione che abbiamo accumulato fino ad oggi vivendo a contatto con i nostri pazienti tra la vita e la morte. Questa è la certezza della fine di quest’incubo a cui solo col vaccino possiamo porre fine. Questa pandemia ci ha elevato al nostro ruolo puro e nobile di infettivologi, ci ha dato la possibilità di potere aiutare tutto il pianeta a circoscrivere una infezione così altamente contagiosa senza tralasciare tutte le altre patologie. Oggi siamo tutti emozionati, segno di un futuro migliore. Siamo andati incontro alla scienza che, se in pochi mesi è riuscita a creare un vaccino che porrà fine alla pandemia, sicuramente riuscirà a debellare tante altre malattie croniche. Non nascondo che qualche volta ho avuto paura di sbagliare ma con l’aiuto del Signore sono sempre stata certa che riusciremo a sconfiggere ogni male”.
Sono le parole con cui Antonella Franco, direttore del reparto di Malattie infettive dell’Umberto I di Siracusa, commenta l’avvenuta vaccinazione.
È stata lei a guidare il primo gruppo di dieci medici ed infermieri siracusani sottoposti a vaccinazione a Palermo. Domani e dopodomani toccherà ad altri due gruppi, sempre da dieci.
“Con i primi dieci operatori sanitari dell’Asp di Siracusa, in prima linea nella lotta al coronavirus, che si sono sottoposti questa mattina a Palermo alla vaccinazione anticovid, si apre una nuova fase di speranza e di fiducia anche per questa provincia. Il loro esempio e quello degli altri operatori sanitari a seguire nei prossimi giorni, che senza alcuna esitazione si sono prenotati, sia di esempio verso quanti nutrono titubanze e incertezze e di supporto alla campagna di sensibilizzazione e all’impegno profuso nei confronti della popolazione siciliana dalla Presidenza della Regione e dall’Assessorato regionale della Salute”. Lo afferma il direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Lucio Ficarra.




L'assessore alla Salute nella zona industriale di Siracusa: Razza, "vaccino per vita normale"

In visita nella zona industriale di Siracusa, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, ha parlato della campagna di vaccinazione appena scattata. Dal 4 gennaio sarà attivo il centro vaccinale di Siracusa, intanto inoculati i primi vaccini anti-covid a Palermo. “Il vaccino per poter riprendere una vita normale, senza mascherine”, ha detto Razza.
Motivo della visita nell’area industriale siracusana è la recente attivazione di un presidio medico ad hoc per gli operatori delle raffinerie e dei vicini impianti, nelle settimane della pandemia. Medici e infermieri attivi nella sede del dopolavoro Isab Lukoil di Città Giardino per tamponi e screening dedicata alle migliaia di lavoratori del settore.




Covid, vaccino per i primi 30 medici siracusani e accuse ai no-vax: "parassiti della salute"

Vaccino anche per i primi 30 medici della provincia di Siracusa. In gruppi da 10, da oggi a mercoledì raggiungeranno il centro vaccinale di Palermo per la somministrazione del farmaco Pfizer-Biontech. Sono stati scelti tra gli operatori sanitari in prima linea, in servizio nei covid center siracusani: Umberto I (Siracusa), Muscatello (Augusta) e Trigona (Noto). Dal 4 gennaio, la campagna di vaccinazione di medici ed operatori della Sanità proseguirà direttamente a Siracusa.
Alcuni dei medici selezionati per il vaccino hanno apertamente confidato sui social la loro soddisfazione e un certo senso di orgoglio. Il dirigente medico dell’Asp di Siracusa, Ugo Mazzilli (Dipartimento Prevenzione) fronteggia da mesi l’emergenza covid e, in questa fase storica, punta l’indice contro i no vax. “Non volete vaccinarvi? Beh non è obbligatorio, quindi siete liberissimi di non farvelo somministrare. Sappiate però che una volta partita la campagna vaccinale a rischiare sarete voi e tutti coloro che condividono le vostre stesse idee.
E sapete perché? Perché man mano che i vostri amici, parenti e concittadini si immunizzeranno grazie al vaccino, il virus andrà alla ricerca degli indifesi, ossia di coloro che la pensano come voi”, ha scritto sulla sua pagina Facebook.
“Personalmente, e non soltanto da medico – aggiunge poco dopo – non vi augurerei mai di beccarvi il Covid né tanto meno di morire per soffocamento così come muoiono i più sfortunati quando la polmonite interstiziale bilaterale è così massiva da non consentire più l’ossigenazione degli organi vitali. Vi auguro invece un grande in bocca al lupo e che possiate godere dell’immunità di gregge. Insomma che possiate godere del parassitismo a cui siete legati. Ma ad una sola condizione, che il lupo possa finalmente sopravvivere dopo le innumerevoli morti da innocente che gli abbiamo inflitto per soddisfare la scaramantica ignoranza insita nell’essere umano”.




VIDEO. Ok emendamento patto Stato-Raffinazione, "investimenti per la transizione"

Visibilmente soddisfatta, la parlamentare Stefania Prestigiacomo (FI) ha confermato l’avvenuta approvazione del suo emendamento sul patto Stato-Raffinazione. Il provvedimento era stato cassato dal Decreto Rilancio, ora il definitivo via libera. Prevede che una parte delle tasse pagate dalle aziende della zona industriale siracusana venga utilizzata per investimenti di transizione energetica e sostenibilità ambientale.




La paura della crisi nella zona industriale, il Pd chiama Conte e si schiera coi lavoratori

Il piano industriale presentato da Isab Lukoil finisce in Parlamento. Il deputato del Pd, Fausto Raciti, pronto a chiedere l’intervento del governo per scongiurare ripercussioni sul futuro del poli petrolchimico siracusano. Ma è tutto il Pd a mobilitarsi: anche il segretario provinciale, Salvo Adorno, ha raccolto le preoccupazioni dei lavoratori della Lukoil e dell’indotto, nonché delle aziende che lavorano nella manutenzione e nella sicurezza, per via di possibili ripercussioni collegate alle scelte di “sopravvivenza” della Lukoil per il 2021.
“Impattano su temi cruciali come la transizione energetica, la qualità del processo produttivo, la riqualificazione ambientale dell’area industriale. Temi strategici che vanno guidati con il concorso delle parti sociali, delle istituzioni territoriali e del governo nazionale, evitando contraccolpi occupazionali. Il Partito Democratico di Siracusa nel mese di dicembre ha dedicato alcuni incontri on line, a cui hanno partecipato il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, il sottosegretario alle bonifiche Roberto Morassut, la responsabile nazionale per L’Ambiente Chiara Braga, sul futuro dell’area industriale. In questi incontri – ricorda Adorno – ha fatto propria la sfida del cambiamento e della sostenibilità, prospettando un futuro in cui un’industria petrolchimica decarbonizzata possa convivere con nuove filiere industriali ad economia circolare, con la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, in un quadro di regole condivise, coerenti con le linee guida dettate dal governo nazionale, individuate nella la centralità della Zes e del Porto di Augusta”.
Il Pd condivide lo sconcerto dei sindacati per il piano industriale presentato dal colosso russo. “Prevede l’imposizione ai dipendenti diretti di fruire delle ferie maturate e maturande (qualcosa come 25 mila ore, più o meno, di ferie obbligate) fino al prossimo 31 marzo, data di scadenza del blocco dei licenziamenti. Quali effetti avrebbe sui livelli occupazionali di Lukoil, e dell’indotto, l’eventuale mancato rinnovo da parte del governo Conte del divieto di licenziare? La domanda inquieta il Pd e i sindacati e alimenta la preoccupazione di trovarsi di fronte ad uno scenario, ad impianti fermi, di licenziamenti e richiesta di cassa integrazione, tanto più se si tiene conto che il piano Lukoil prevede il cambio di gestione a favore della Litasco, che è una controllata con sede in Svizzera che si occupa di commercializzazione di prodotti petroliferi”, spiega ancora Adorno.




Spostamenti, ristorazione e negozi in zona "arancione": cosa si può fare e cosa no

Dopo i giorni da zona rossa sotto Natale, da oggi e fino al 30 dicembre si passa in zona “arancione”. Cambiano allora le regole per gli spostamenti e per le aperture dei negozi.
Un veloce promemoria: in zona arancione ci si può spostare all’interno del proprio Comune senza autocertificazione. Rimane il coprifuoco dalle 22 alle 5. Vietato spostarsi tra Regioni (e Comuni differenti) tranne che per comprovate esigenze e rientro a casa. Esistono comunque due deroghe agli spostamenti, anche tra Comuni differenti. La prima è la visita a un parente o ad un amico, consentita una volta al giorno, con l’autocertificazione e in auto in due persone, oltre ad eventuali figli minori di 14 anni; la seconda riguarda i residenti in Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti che possono liberamente spostarsi in centri vicini, entro un raggio di 30km ma con il divieto di raggiungere i capoluoghi di provincia.
I negozi tornano ad essere aperti, fino alle 21. I centri commerciali sono chiusi nei festivi e prefestivi. Sospese le attività di ristorazione (bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie). Si può ordinare cibo a domicilio senza restrizioni e fino alle 22 è possibile anche acquistarlo da asporto con il divieto di consumarlo sul posto.




Commercio, l'anno nero: il covid frena i consumi, 9mila imprese siracusane a rischio chiusura

Il Covid ha prodotto molteplici danni. Affossando i consumi, sta conducendo alla chiusura più di 390mila imprese del commercio in Italia, ad esempio. La stima è di Confcommercio che, con il suo studio, prevede per la provincia di Siracusa una perdita di circa 9mila imprese, la stragrande maggioranza collegate al turismo.
Con le parole del direttore di Confcommercio Siracusa, Francesco Alfieri, “l’emergenza sanitaria ha acuito drasticamente anche il tasso di mortalità delle imprese che, rispetto al 2019, risulta quasi raddoppiato per quelle del commercio (dal 6,6% all’11,1%) e addirittura più che triplicato per i servizi di mercato (dal 5,7% al 17,3%)”. Le stime sono a cura dell’Ufficio Studi Confcommercio sulla nati-mortalità nel 2020 delle imprese del commercio non alimentare, dell’ingrosso e dei servizi (nota completa su www.confcommercio.it, sezione Ufficio Studi).
Tra i settori più colpiti, nell’ambito del commercio, abbigliamento e calzature (-17,1%), ambulanti (-11,8%) e distributori di carburante (-10,1%); nei servizi di mercato le maggiori perdite di imprese si registrano, invece, per agenzie di viaggio (-21,7%), bar e ristoranti (-14,4%) e trasporti (-14,2%). C’è poi tutta la filiera del tempo libero che, tra attività artistiche, sportive e di intrattenimento, fa registrare complessivamente un vero e proprio crollo con la sparizione di un’impresa su tre.
Alla perdita di imprese “va poi aggiunta anche quella relativa ai lavoratori autonomi, ovvero quei soggetti titolari di partita Iva operanti senza alcun tipo di organizzazione societaria. Si stima la chiusura per circa 200mila professionisti tra ordinistici e non ordinistici, operanti nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, amministrazione e servizi, attività artistiche, di intrattenimento e divertimento e altro”, è l’allarme lanciato a livello nazionale da Confcommercio.

foto dal web




Siracusa. Covid, screening straordinario per la Lombardo Radice: 28 i positivi totali

Completato lo screening straordinario su base volontaria disposto per studenti, i loro genitori, docenti e personale non docente dell’istituto comprensivo Lombardo-Radice di Siracusa. La scuola è diventata, suo malgrado, un “caso” dopo la scoperta di contagi covid a catena. Al punto che l’autorità sanitaria ha disposto la chiusura del plesso di via Archia fino al 3 gennaio e ben 3 sanificazioni sono state condotte dallo stesso istituto che, tramite la dirigenza, ha richiesto l’intervento di una ditta specializzata.
Il primo giorno di screening aveva portato alla scoperta di ben 25 positivi al tampone rapido a fronte di 250 persone sottoposte al test. Una incidenza altissima (10%) che aveva allarmato non poco. Alla fine, il dato totale è di 28 positivi (circa 450 tamponi rapidi eseguiti). Un numero comunque elevato, mai registrato in precedenza nelle scuole del siracusano comunque interessate dal coronavirus. Sotto osservazione le ultime due settimane: fino a giorno 10, infatti, solo un caso di contagio era stato registrato alla Lombardo Radice, con una classe in quarantena ed una situazione in assoluto controllo emersa durante il primo screening per la popolazione scolastica, all’ex Onp di contrada Pizzuta. Poi qualcosa deve aver creato le condizioni per la diffusione dell’infezione: si guarda soprattutto ai momenti fuori scuola, con l’ipotesi di una chiacchierata festa di compleanno. Una teoria non ancora confermata ma che a denti stretti circola tra i genitori della scuola.
A proposito di scuole, per garantire un rientro in serenità – dopo le tensioni che hanno portato ad anticipare le vacanze di Natale – anche per il comprensivo Vittorini di Siracusa si sta studiando uno screening straordinario prima della fine dell’anno o, al più tardi, nei primi giorni del 2021. L’iniziativa dovrebbe interessare, però, uno o due classi al massimo, ovvero quelle dove sono stati recentemente registrati i casi di positivi al covid.




Ville in affitto per festeggiare l'ultimo dell'anno, controlli dei Carabinieri a Noto

Sono al vaglio dei Carabinieri di Noto le centinaia di autodichiarazioni ritirate nei giorni scorsi, durante il lockdown da zona rossa. Da verificare la genuinità delle informazioni contenute. Intanto, sono state già elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo di circa 8.000 euro.
Le attività dei Carabinieri di Noto sono state estese sino ad Avola. Dopo le 22.00, hanno notato un 25enne di Genova che in piena violazione del “coprifuoco” circolava a piedi. Lo hanno avvicinato per un controllo e l’uomo, forse sotto l’effetto dell’alcool, ha risposto oltraggiando i militari e successivamente scagliandosi contro il capo equipaggio.
Immobilizzato, è stato tratto in arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. E’ stato posto ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria.
I controlli anticovid saranno incrementati nei prossimi giorni, in concomitanza con il Capodanno ed il ritorno della zona rossa. I Carabinieri di Noto stanno raccogliendo informazioni circa l’eventuale utilizzo di ville affittate per l’ultimo dell’anno per festeggiare irregolarmente, in gruppi più o meno numerosi, l’inizio del nuovo anno.