Pallanuoto. Doppia gioia in casa Ortigia: Napolitano e Rossi convocati in Nazionale

E’ un gran momento per l’Ortigia. Dopo la positiva avventura in Champions League arriva ora la convocazione in Nazionale per Christian Napolitano e Simone Rossi. Li ha voluti il ct del Settebello, Sandro Campagna, per il collegiale che si svolgerà a Camogli dal 27 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, in vista della fase finale europea di World League (Debrecen, 8-11 gennaio 2021).
L’Ortigia, dunque, dopo molti anni, torna a fornire giocatori al Settebello e questo è un grande risultato, motivo di orgoglio per la società, il tecnico, il gruppo e i due atleti, a dimostrazione del grande lavoro svolto e dei risultati ottenuti in questi ultimi anni sotto la gestione Piccardo.
Per Christian Napolitano si tratta di un ritorno, a sette anni dall’ultima presenza (mondiali di Barcellona 2013). Un ritorno a 38 anni, che il centroboa dell’Ortigia accoglie con grande emozione: “Sono sincero, ritrovarmi in Nazionale a 38 anni è un grande orgoglio, sono emozionato come se fossi un ragazzino di 17 anni che viene convocato per la prima volta. Sono felicissimo, questo è il frutto di un grande lavoro fatto con la squadra, con il mister, con tutta la società. Questa convocazione deriva da questo nostro lavoro. Quando ho ricevuto la chiamata non sapevo se ridere o piangere, non vedo l’ora di iniziare ad allenarmi con il Settebello. Vivrò questa esperienza al meglio. Sono contento anche per Simone Rossi”.
Per Simone Rossi è la prima convocazione in Nazionale della sua carriera. Una chiamata che il difensore dell’Ortigia non si aspettava: “Ancora non ci credo – afferma Simone -, devo ancora realizzare questa cosa. Inutile dire che è un sogno che si avvera. Con il tempo avevo smesso di sperarci, anche perché più passano gli anni e più diventa difficile, soprattutto se non sei mai stato parte di quel giro. Mai avrei immaginato una convocazione in Nazionale e invece è arrivata adesso che ho 28 anni. Sono davvero felicissimo”.
Grande gioia in casa Ortigia per queste convocazioni che si aggiungono a quelle (comunicate ieri) dei giovani Cassia, Francesco Condemi, Ferrero e Piccionetti con l’Under 20 di mister Carlo Silipo.

foto di Maria Angela Cinardo




Coronavirus, il bollettino: 872 nuovi positivi in Sicilia, +49 in provincia di Siracusa

Sono 872 i nuovi positivi al covid19 registrati in Sicilia, nelle ultime 24 ore. Gli attuali positivi diventano 34.688 gli attuali positivi, con un decremento di 488 unità rispetto a ieri. Continuano a scendere anche i ricoveri negli ospedali siciliani: -57 nei reparti ordinari, -4 in terapia intensiva. I decessi sono stati 29. Sono 1.332 i guariti.
Passando alla provincia di Siracusa, sono 49 i nuovi positivi rilevati nelle ultime 24 ore. Pesa sul totale in particolare il focolaio di Augusta, con 25 positivi in una struttura di riposo per anziani. C’è poi il cluster dell’ufficio tributi del capoluogo.
Quanto alle altre province: Catania 243, Palermo 286, Messina 141, Ragusa 40, Trapani 29, Agrigento 31, Caltanissetta 23, Enna 30.
I dati sono contenuti nel bollettino quotidiano del Ministero della Salute.




VIDEO. Zona industriale, il futuro: parla Isab-Lukoil, "scelte difficili ma non si smobilita"

Preoccupazioni fino ad ora sconosciute investono il futuro della zona industriale siracusana. Il piano di “sopravvivenza” presentato da Isab-Lukoil per il 2021 spaventa lavoratori e sindacati. Il timore è quello di un primo passo verso la smobilitazione che potrebbe, poi, contagiare anche le altre grandi realtà presenti nel grande polo siracusano.
Il management del colosso petrolifero ha spiegato questa mattina la propria posizione. Il vicepresidente di Isab-Lukoil, Claudio Geraci, è intervenuto in diretta su FMITALIA. “Abbiamo investito 170 milioni nella recente fermata, al momento nessuno smobilita. Il 2021 anno difficile, cassa integrazione unica soluzione per evitare i licenziamenti. Disponibili a ragionare di transizione energetica ma non è vicenda dai risvolti immediati. Da valutare anche impatto occupazionale. Dal governo, fino ad ora, politiche nemiche alla raffinazione”, ha detto tra le altre cose il top manager Claudio Geraci.
Di seguito l’intervista integrale:




Siracusa. La ex Tonnara costa cara alla Soprintendenza: condannata a pagare 1,8 milioni

Sui lavori di riqualificazione della ex Tonnara di Santa Panagia aveva ragione la Melita Group, la ditta che si era aggiudicata l’appalto. La quarta sezione civile del Tribunale di Catania ha condannato la Soprintendenza di Siracusa che dovrà ora risarcire l’azienda. Altri soldi pubblici per una vicenda infinita e che, ancora, non ha prodotto alcun risultato concreto o utile per la collettività.
La Soprintendenza di Siracusa dovrà pagare 242.219,29 euro come saldo del secondo avanzamento lavori presentato dalla ditta e 1,4 milioni di euro come somma dovuta alla Melita Group per la riserva 2 iscritta in contabilità, oltre agli interessi legali. La Soprintendenza, all’epoca dei fatti guidata da Rosalba Panvini, dovrà anche rimborsare le spese legali (circa 20mila euro).
I lavori di riqualificazione della ex Tonnara siracusana, annunciati in pompa magna, vennero bloccati nel 2017 con lo strascico di un contenzioso. Nonostante l’intervento dell’Osservatorio regionale dei contratti pubblici, è saltata ogni possibilità di mediazione e ripresa delle operazioni di cantiere, quando la transazione sembrava ormai destinata a felice conclusione, peraltro con il parere favorevole degli uffici siracusani che si erano spesi con attenzione sulla vicenda insieme all’attuale soprintendente Donatella Aprile. Ma ad indirizzare la vicenda verso la conclusione in tribunale sarebbe stato un parere dell’avvocatura regionale. E così è stata demandata la soluzione del caso ai giudici.
Intanto, in quella che era l’area di cantiere, i vandali hanno avuto vita facile. Rubato tutto quello che poteva essere rubato, comprese le assi in legno dei tetti. I soffitti rischiano così di crollare ma in generale tutto è da riprendere, anche quanto era stato riqualificato in passato.
Di ripresa dei lavori, per ora, non se ne parla. Per andare avanti era necessaria una variante rispetto a quanto era stato originariamente previsto. “Non era stata prevista una strada per raggiungere il cantiere e nemmeno l’allaccio alla rete elettrica del cantiere, con cabina distante centinaia e centinaia di metri. Queste due cose dovranno essere considerare nel progetto di variante”, spiegavano nei mesi scorsi fonti dell’osservatorio regionale dei contratti pubblici alla redazione di SiracusaOggi.it.
C’è poi anche da considerare come il mare si sia ingrottato nella scogliera sottostante la ex Tonnara, con evidente rischio di dissesto idrogeologico. E il leader di Siracusa Protagonista, Enzo Vinciullo, lancia la provocazione: “meglio abbattere la ex Tonnara”.




Mobilitazione per la ex Tonnara dopo la condanna: Legambiente, "beffa per Siracusa"

Dopo la condanna milionaria della Sovrintendenza di Siracusa, nella storia della riqualificazione della ex Tonnara di Santa Panagia intervengono Legambiente e Fillea Cgil. “È una sentenza di primo grado, certo, ma restano punti oscuri sulla vicenda e grandi interrogativi. Dopo questa incredibile ma per certi versi, e solo per chi conosce la questione, prevedibile sentenza, cosa resta in mano alla città? Macerie e degrado. E per queste enormi responsabilità sancite da un Tribunale chi ripagherà la cittadinanza per il mancato lavoro, per il mancato sviluppo e per il danno procurato e per il degrado che ne è derivato?”, si legge in premessa nella nota congiunta.
“Ricordiamo che gran parte delle motivazioni che hanno scatenato il contenzioso e la paralisi dell’opera erano legate al rischio di crollo del costone roccioso su cui poggia gran parte della Tonnara. Per ovviare a questo rischio e per salvaguardare la sicurezza di chi vi avrebbe lavorato, l’impresa aveva proposto una variante al progetto, che era stato poi rifiutata dalla Soprintendenza. La querelle, dopo anni, si conclude con l’ennesima beffa per la cittadinanza”, scrivono Legambiente e Fillea attraverso i rappresentanti provinciali Paolo Tuttoilmondo e Salvo Carnevale.
“Non vogliamo che tutto si concluda con la solita farsa all’italiana ma chiediamo che nelle sedi opportune si verifichino tutte le responsabilità per quello che è accaduto. Sappiamo, però, che il danno di immagine e di potenziale sviluppo della città sarà altissimo. Abbiamo molti problemi che ci stanno condannando agli ultimi posti in Italia per vivibilità. Se a questo dobbiamo aggiungere pure quelli che ci creiamo da soli per difetti di approssimazione burocratica, siamo veramente condannati a essere ultimi in Italia, da qui a breve. E quel che è peggio, saremo condannati a un futuro di decrescita”, la dura analisi.
“La misura è colma. A distanza di quindici anni dalla presentazione del progetto di restauro e di quaranta dall’esproprio non sono stati ancora completati i lavori di restauro della Tonnara, mentre degrado e sporcizia avanzano, con il rischio che il complesso monumentale finisca irrimediabilmente perso! Il recupero della Tonnara non è più rinviabile. La pista ciclabile lungo l’ex tracciato ferroviario ha accresciuto l’interesse di cittadini e turisti verso questo importante complesso monumentale e ha creato una concreta prospettiva per la rigenerazione dell’intera costa settentrionale della città. Nonostante questo, non esiste un progetto complessivo di riqualificazione dell’area in cui è inserito il monumento, a partire dalla bonifica della discarica comunale di inerti da tempo dismessa attraverso l’utilizzo delle risorse previste in una misura del piano di risanamento ambientale (la discarica abbandonata da anni è piena di rifiuti speciali e di amianto e occupa buona parte del fiordo che risale dall’insenatura di S. Panagia), né una ipotesi di rigenerazione urbana che preveda di ricucire il monumento al territorio circostante.”
Per queste ragioni Fillea Cgil e Legambiente annunciano per la prossima settimana un’iniziativa
davanti alla Tonnara, per chiedere all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e alla Soprintendenza di
Siracusa “come e quando si potranno completare i lavori necessari per restaurarla e al Comune di Siracusa,
che finora è stato mero spettatore della vicenda, se e quale progetto sociale e culturale intenda sviluppare attorno al monumento e come ritenga di realizzarlo”.




Siracusa. Droga e telefonini in carcere a Cavadonna, scoperti della Polizia Penitenziaria

Operazione della Polizia Penitenziaria all’interno del carcere di Cavadonna, a Siracusa. Le perquisizioni hanno portato alla scoperta di droga e cellulari occultati in un blocco della struttura penitenziaria e nella disponibilità di alcuni detenuti.
Sul caso si sono subito accese le attenzioni della Procura di Siracusa. Da capire come lo stupefacente ed i telefonini siano entrati all’interno del carcere. Elementi utili alle indagini potrebbero arrivare dalal visione delle immagini di videosorveglianza.




Siracusa. Cluster di contagio all'ufficio Tributi: diventano 4 i positivi, rabbia dei sindacati

Salgono i positivi al covid-19 tra i lavoratori dell’ufficio tributi del Comune di Siracusa. Gli uffici di via De Caprio restano chiusi, dopo la sanificazione di ieri. E dopo l’accertata positività di un primo dipendente, salgono ora a 4 i nuovi contagiati. Una sorta di cluster che fa infuriare i sindacati che nello scorso settembre avevano lamentato le condizioni igieniche degli ambienti di lavoro e l’assenza di parafiato negli spazi aperti al pubblico. Nelle ore scorse è partita una comunicazione rivolta alla IdealService (a cui molti dei lavoratori appartengono, ndr) ed al Comune di Siracusa. “Favorire il ricorso allo smart working”, la richiesta. “Attrezzare i locali di ricevimento del personale con i dovuti parafiati e garantendo distanziamento sociale. Qualsiasi forzatura verrà segnalata agli organi competenti”, scrivono i sindacati della funzione pubblica.
Intanto, i 4 positivi si trovano a casa dove osserveranno il prescritto periodo di isolamento. Le loro condizioni sono buone.




Covid, nuovo focolaio in una casa di riposo: oltre 25 positivi ad Augusta

Una nuova struttura per anziani diventa focolaio di contagi covid. Succede ad Augusta e a confermare la notizia è il sindaco, Giuseppe Di Mare. “In una casa di riposo sono stati registrati oltre 25 nuovi casi. La situazione è monitorata con l’Asp. Tutto sotto controllo. Un pensiero affettuoso ai nostri nonnini ed al personale della struttura”, spiega il primo cittadino megarese in un video comparso sui social nelle ore scorse. I positivi attuali ad Augusta tornano così a salire: sono 81.
Nessun allarme particolare, ma il sindaco Di Mare ha voluto comunque richiamare i suoi concittadini, in previsione delle festività. “Cercate di vivere i prossimi giorni con la massima cautela e attenzione, nel rispetto degli altri e di chi sta soffrendo a causa di questo virus”.




Il cuore d'oro della Guardia di Finanza di Siracusa, in azione per la Caritas

I finanzieri di Siracusa hanno vestito i panni dei cuochi per un giorno presso la mensa della Caritas. A cucinare e a collaborare nei servizi sono stati i cucinieri del Guardacoste in forza alla Sezione Operativa Navale, coadiuvati dai finanzieri del Comando provinciale.
A Noto, invece, la merce sequestrata nell’ambito delle attività anti contraffazione condotte nel corso dell’anno, è stata devoluta alle persone in difficoltà, tramite sempre la Caritas. Si tratta di circa 150 paia di scarpe e oltre 50 giubbotti, destinati alla distruzione, per le quali le Fiamme Gialle hanno invece chiesto e ottenuto dalla competente Autorità Giudiziaria l’autorizzazione a disporne per scopi sociali.




Spazzatura selvaggia a Noto, "setacceremo tutta la città per ridurre al minimo il fenomeno"

Si intensifica a Noto la lotta contro chi abbandona la spazzatura negli spazi pubblici. “Punto per punto setacceremo tutta la città e non ci fermeremo fino a quando non ridurremo al minimo fisiologico l’abbandono dei rifiuti”, annuncia il sindaco Corrado Bonfanti. “Leggo spesso di scettici che non credono nell’attività repressiva e nella successiva azione operativa della nostra polizia municipale”, aggiunge sui social, dove ha pubblicato un video con le ultime immagini raccolte dalle telecamere di videosorveglianza. E spiega come ogni volta si proceda con il riconoscimento del soggetto al quale si eleva multa, o con la denuncia all’autorità giudiziaria quando l’abbandono diventa reato ambientale. “L’elenco delle persone multate viene inviato all’ufficio tributi per la verifica della presenza o meno nella banca dati Tari. E in caso di assenza, predisponiamo l’accertamento della Tari degli ultimi 5 anni”.