Siracusa. Covid all'Ufficio Tributi, chiusi gli sportelli di via De Caprio: un positivo

Ufficio Tributi comunale chiuso oggi a Siracusa per sanificazione straordinaria. E’ stata accertata la positività al covid di uno dei dipendenti in servizio nei locali di via De Caprio. E’ stata allora decisa, come da protocollo, una igienizzazione straordinaria di tutti gli ambienti, prima di tornare alla normalità. Da domani ufficio tributi nuovamente operativo e aperto al pubblico. Restano oggi attivi gli sportelli Imu e Tari di San Giovanni.
Il nuovo positivo sta bene ed è in isolamento domiciliare, seguito dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Siracusa. Non sono stati ritenuti necessari altri tamponi per i colleghi.
Nelle settimane scorse, i sindacati avevano lamentato in una nota inviata al Comune di Siracusa come i parametri igienici degli ambienti di lavoro non fossero in linea con gli standard minimi. “Mancano anche i parafiati”, scrivevano.

 




Dramma ad Ancona: operaio 43enne di Augusta precipita nel vuoto, è suicidio

Secondo le indagini della Polizia di Frontiera di Ancona, si è trattato di un suicidio. A togliersi la vita lanciandosi da un parapetto del cantiere Fincantieri, un capocantiere di 43 anni, originario di Augusta. Le testimonianze di quanti presenti al momento della tragedia confermano la tesi del gesto estremo.
La magistratura ha disposto l’autopsia. Il telefono dell’uomo è stato sequestrato e le ultime chiamate, come gli ultimi messaggi, verranno analizzati nel dettaglio.
Secondo quanto emerso, il 43enne augustano sarebbe stato al telefono prima di salire sulla ringhiera del parapetto di un traghetto in costruzione e lanciarsi nel vuoto. Lascia una compagna ed un figlio.
Nonostante i disperati tentativi di rianimazione sul posto, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Non ha lasciato nessun messaggio. L’azienda, con una nota, si è stretta al dolore dei familiari e dei colleghi del cantiere.

foto Ancona Today




Siracusa. La droga nascosta nel barattolo delle proteine in polvere, arrestato 34enne

All’interno di un barattolo di proteine in polvere, aveva nascosto 108 grammi fi marijuana e 7 grammi di hashish. A scoprire lo stupefacente sono stati i Carabinieri di Siracusa che hanno arrestato il 34enne Emanuele Baiardo, già gravato da precedenti specifici per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Nel corso di una perquisizione domiciliare nella sua abitazione, i militati hanno prima rinvenuto diverso materiale tipicamente utilizzato per tagliare e confezionare lo stupefacente, come un bilancino di precisione. Il sospetto che l’uomo detenesse anche altro ha preso corpo immediatamente dopo quando, all’esito di un’accurata ricerca, nascosto in un mobile in camera da letto, hanno trovato un barattolo di proteine in polvere, all’interno del quale erano abilmente occultati 108 grammi di marijuana e 7 grammi di hashish.
L’uomo è stato a quel punto tratto in arresto per detenzione illecita di sostanze stupefacenti e dopo le formalità è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in regime di agli arresti domiciliari.
Tutto il materiale è stato ovviamente sequestrato.




Siracusa. Buche, voragini e tombini: riparazioni in ritardo, strade come colabrodo

C’è chi le chiama buche, chi scaffe, crateri, voragini…la terminologia è varia ma il risultato non cambia. Alcune strade del capoluogo si ritrovano ridotte a colabrodo. Gli interventi di rattoppo ritardano, i rifacimenti stradali mancano e con l’arrivo delle piogge il gioco è fatto.
Si ricomincia a zigzagare per evitare di piegare cerchioni, bucare pneumatici o volare dallo scooter. Ultimo episodio del genere ieri sera poco prima della rotatoria di via Puglia con viale Tunisi, con tanto di intervento di ambulanza. Conseguenze per fortuna limitate. Ma i copricerchioni raccolti sul vicino marciapiede raccontano una complicata storia di disavventure varie.
E poi ci sono anche le grate ed i tombini, nuova croce del Comune di Siracusa che cerca una ditta per le manutenzioni stradali. Scaduto l’appalto, a giorni subentrerà un’azienda priolese. Ma nel frattempo sono i Vigili Urbani a dover “presidiare” un tombino saltato o una grata fuori posto. Da viale Paolo Orsi a via Unità d’Italia, gli episodi simili si susseguono. Come le segnalazioni al centralino della Municipale. Elenco lungo, da via lido Sacramento a Scala Greca, passando per la Pizzuta e Teracati, Santa Panagia e Mazzarona.
Il sogno di un grande piano di rifacimento strade è tramontato nel 2015, quando Cassa Depositi e Prestiti negò l’accensione di un nuovo mutuo da 5,5 milioni di euro. E così il progetto studiato dall’allora assessore Salvatore Piccione tramontò senza che nessuno abbia poi tentato di riportarlo in vita, anche tramite altre eventuali fonti di finanziamento.




Reperti archeologici recuperati in mare e ora conservati al Palmento Rudinì di Marzamemi

Sono state completate le operazioni di salvaguardia e conservazione dei reperti archeologici lapidei che erano stati collocati all’esterno del Palmento Rudinì di Marzamemi, dopo il loro recupero avvenuto nel corso della campagna Marzamemi Project 2019.
“Quella realizzata a Marzamemi dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana – sottolinea l’Assessore dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana, Alberto Samonà – è un’attività che si svolge in diverse fasi e che conta su importanti collaborazioni. A conclusione di un anno molto difficile ma, nonostante tutto fruttuoso, mi sia consentito di esprimere un ringraziamento sincero alla Soprintendente Valeria Li Vigni e ai tanti esperti e funzionari che collaborano al buon andamento delle operazioni di ricerca e conservazione dei beni culturali sommersi, ma anche ai partner, i sub, i diving e i tanti volontari che, unitamente alle Capitanerie di Porto della Sicilia e alle Forze dell’Ordine, sono le vere sentinelle del patrimonio storico custodito nelle nostre acque”.
Gli otto reperti che si trovano a Marzamemi, due dei quali di piccole dimensioni, sono stati collocati all’interno dello stabilimento e messi in sicurezza, in modo da consentire il loro rilievo con il laser scanner. I pezzi recuperati dal mare, dopo essere stati sottoposti a trattamento conservativo, erano rimasti custoditi all’esterno dello stabilimento a causa delle difficoltà operative conseguenti alle misure Covid che hanno alterato la normale logistica della Soprintendenza del Mare e dei partner del progetto di ricerca.
Le operazioni, coordinate dall’archeologo della Soprintendenza del Mare, Fabrizio Sgroi, sono state effettuate dal partner del Marzamemi Project El Cachalote Diving, Matteo Azzaro e dai suoi collaboratori.
“Il particolare periodo che stiamo attraversando – dichiara la soprintendente Valeria Li Vigni – rende difficile lo svolgimento di operazioni che, in altri momenti, sono state realizzate con tempistiche minori. La Sopmare continua a mostrare grande attenzione per il patrimonio archeologico sommerso grazie alla solerzia dei propri collaboratori tra cui, in questo, caso Matteo Azzaro che ha collaborato attivamente alla messa in sicurezza delle opere per consentire le analisi e lo studio dei reperti”.




Rifiuti, traffico illecito nella Sicilia orientale: tra gli indagati anche un augustano

C’è anche un siracusano tra gli indagati coinvolti nell’operazione Eco Beach. Ai domiciliari è finito il 64enne Giovanni Longo, di Augusta. I Carabinieri del comando per la tutela ambientale e del comando provinciale di Messina hanno dato esecuzione questa mattina all’ordinanza del gip del Tribunale di Messina, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina. Le misure (2 arresti, 9 domiciliari, 4 obblighi di firma, 1 interdizione dai pubblici uffici e 2 sequestri di aziende) sono scattate nei confronti di 14 persone tra imprenditori e dipendenti operanti nel settore dello smaltimento dei rifiuti e di 2 funzionari pubblici della Città Metropolitana di Messina.
Lunga la lista delle accuse, a vario titolo, a carico dei soggetti coinvolti: associazione per delinquere, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, combustione illecita di rifiuti, “invasione di terreni” e “deviazione di acque”, abuso d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e corruzione.
L’indagine è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania e della Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri della Procura di Messina. Ha preso il via nel dicembre del 2016, a seguito del controllo eseguito dai militari del NOE e della Compagnia di Taormina presso un impianto di trattamento rifiuti di Giardini Naxos (ME) che, nella circostanza, risultò essere stato realizzato in maniera abusiva, in un’area sottoposta a vincoli di varia natura (tra cui quello di carattere idrogeologico), con l’illecita trasformazione di un lungo tratto dell’alveo di un torrente che lo fiancheggia, attraverso riporti di terreno, in una strada carrabile utilizzata per far giungere al sito i mezzi pesanti trasportanti i rifiuti.
Una situazione che ha comportato – spiegano gli investigatori – seri e reali rischi di possibili inondazioni anche del centro abitato posto a vale dell’impianto, poiché la trasformazione dell’alveo del torrente “San Giovanni” in strada a fondo battuto avrebbe notevolmente ristretto la larghezza naturale del corso d’acqua, “determinando il difficoltoso deflusso naturale delle acque in caso di precipitazioni particolarmente avverse, fatto peraltro già verificatosi in almeno due occasioni negli ultimi tre anni”.
Lo sviluppo delle indagini ha poi fatto emergere il coinvolgimento, nell’ipotesi di traffico illecito di rifiuti, di più soggetti e più società direttamente collegate alla prima (Eco Beach) ed al suo titolare di fatto. Così, nel maggio del 2018, la direzione delle indagini fu assunta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina.
Nel dicembre 2018, l’impianto della società Eco Beach s.r.l. di Giardini – Naxos (ME) è stato sottoposto a ispezione da parte del Noe di Catania e, per le gravi violazioni contestate, sequestrato. Un provvedimento poi convalidato dal gip ed ulteriormente confermato dal Tribunale del Riesame.
Nell’ambito delle indagini sono emerse “reiterate condotte illecite da parte dei numerosi indagati, in ordine alla compilazione e ricezione di formulari di identificazione contenenti dichiarazioni non veritiere, all’occultamento, distruzione e l’incenerimento illecito di rilevanti quantità di rifiuti, fino al rilascio di autorizzazioni illecite lungo una lunga filiera che va dal livello della Pubblica Amministrazione locale fino ai vertici provinciali del settore ambientale”.
L’attività illecita, secondo gli investigatori, si sarebbe sviluppata attraverso le consumazione dei reati di gestione illecita, discarica abusiva, occultamento ed incenerimento di rifiuti, anche di natura pericolosa, tra cui spiccano percolato di discarica; residui della lavorazione meccanica di plastiche, carte e cartone; sfalci di potatura e scarti della lavorazione del legno; rifiuti elettronici contenenti sostanze pericolose – cd. RAEE – (frigoriferi); fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane; rifiuti biodegradabili da cucine e mense; rifiuti provenienti dal trattamento meccanico di altre tipologie di rifiuti; rifiuti ingombranti (materassi).
Il quantitativo è stato stimato in svariate decine di migliaia di tonnellate, con un illecito profitto di qualche milione di euro per gli indagati.
Sul fronte dei reati contro la pubblica amministrazione, rilevanti prove sono state raccolte in ordine ai reati di abuso ed omissione di atti d’ufficio, falso materiale, falso ideologico, finalizzati al rilascio di autorizzazioni illegittime, necessarie a “coprire” le illecite operazioni di smaltimento, nonché anche in ordine ad un episodio di corruzione di un pubblico funzionario della Citta Metropolitana di Messina, addetto al controllo, attraverso la cessione di somme di denaro e ricezione di altre regalie (cene e altre utilità), che compensassero un documentato atteggiamento “compiacente” nel corso dei controlli.
Nel provvedimento cautelare viene contestato il reato di associazione per delinquere a 8 indagati. Un gruppo “volto alla commissione di una serie indeterminata di reati contro la pubblica amministrazione e in materia ambientale, quali il traffico illecito e lo smaltimento illecito dei rifiuti speciali, anche pericolosi, con il fine di consentire a taluni imprenditori operanti nel settore ambientale di massimizzare i profitti, attraverso una considerevole riduzione dei costi che avrebbero dovuto sostenere, qualora avessero proceduto a smaltire i rifiuti in modo lecito”, illustrano ancora gli investigatori.
Complessivamente sono 21 gli indagati tra cui 16 persone direttamente riconducibili alla gestione illecita di diverse società operanti nel settore della gestione dei rifiuti di varie province della Sicilia; 5 persone appartenenti a pubbliche amministrazioni e enti di controllo locali e provinciali della P.A., coinvolti nel rilascio di attestazioni non veritiere, autorizzazioni illegittime ed altro.
Nello stesso contesto il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto anche il sequestro dei 2 più importanti impianti di trattamento rifiuti coinvolti nell’indagine, riconducibili alle società ECO BEACH s.r.l. di Giardini Naxos e OFELIA s.r.l. di Catania, per un valore complessivo di circa 6 milioni di euro.




Natale ai tempi del covid, la letterina del piccolo Mattia: "feste insieme ai miei amici"

Mentre si parla a livello nazionale di nuove e stringenti misure per le feste, da Siracusa arriva una particolare lettera per Babbo Natale. Il piccolo Mattia, quasi 6 anni, come tanti suoi coetanei ha inviato la lista dei suoi desideri al Polo Nord. Dopo aver colorato la sagoma di Papà Natale, con la sua giovane calligrafia ha scritto cosa spera di trovare sotto l’albero.
Per la sorpresa degli insegnanti e dei suoi genitori, niente giocattoli o richieste di videogiochi od altre diavolerie hi-tech. Il piccolo Mattia vuole qualcosa di più genuino, nel puro spirito delle feste.
“Caro Babbo Natale, desidero trascorrere il Natale insieme ai miei AMICI!” e sotto la sua firma. Un desiderio di normalità che parla anche del difficile momento vissuto dai più piccini, costretti a limitare contatti e giochi senza forse riuscire realmente a capire il perchè.




Politica. Fratelli d'Italia chiude la campagna tesseramento e gongola: 741 iscritti

Numeri in crescita per Fratelli d’Italia anche in provincia di Siracusa. Il partito di Giorgia Meloni chiude la campagna di tesseramento con 741 iscritti. “La gente continua a fidarsi di noi perché siamo coerenti – dice il coordinatore provinciale di Siracusa, Giuseppe Napoli- non siamo bandiere al vento ma dei patrioti. Questo vale a Roma, come a Palermo dove la provincia di Siracusa è ben rappresentata all’Ars dall’on. Rossana Cannata, che si batte per il nostro territorio sul fronte delle Infrastrutture e della crescita economica”.
L’obiettivo dichiarato alla vigilia era di superare le 400 tessere. Lusinghiero, quindi, il dato finale quasi doppio rispetto alle previsioni. “Grande adesione del Circolo di Avola che ha tesserato 270 persone a dimostrazione di un forte legame tra la città ed i suoi amministratori, con in testa il suo sindaco Luca Cannata”, commenta ancora Napoli.

Nella foto: Luca e Rossana Cannata insieme a Giorgia Meloni




Pallanuoto, Champions League: battuto Marsiglia, si l'Ortigia può stare tra le grandi

Dopo la grande prova di ieri contro il Recco, l’Ortigia abbina prestazione e risultato. E batte 11-10 il quotato Marsiglia nel girone di Champions League, centrando i primi punti nella competizione nella storia del club biancoverde.
L’Ortigia scende in acqua con grande grinta, perfetta in difesa, dove annulla tutte le azioni con l’uomo in meno e dove Tempesti alza il muro. In attacco i biancoverdi sono veloci e attenti. Grande equilibrio sino al termine, quando Valentino Gallo, con una doppietta, regala il vantaggio all’Ortigia. I francesi accorciano ancora, ma non riescono più ad arrivare in zona gol, fino agli ultimi secondi, quando Tempesti para ancora. Al suono della sirena, grande festa tra i biancoverdi per questo primo successo. Un altro pezzo di storia del club e la consapevolezza di poter giocare ad altissimi livelli.
A fine partita, il commento di un emozionato mister Stefano Piccardo: “Oggi è un giorno storico per l’Ortigia, abbiamo vinto la prima partita in Champions e i meriti sono da condividere con tutto lo staff, che ha lavorato tantissimo. Dal mio videoanalista Peppe Sparta, a Goran Volarevic, a tutte le persone che ci hanno aiutato ad arrivare fino a qui, la società tutta. È un momento di commozione, l’ennesimo di questa bellissima avventura che è per me l’Ortigia. Abbiamo giocato una partita pazzesca sul piano offensivo, siamo stati bravissimi, abbiamo aspettato e giocato con i tempi giusti e nei momenti giusti. In difesa abbiamo sbagliato qualcosa tra secondo e terzo tempo, ma avevamo davanti una squadra forte, costruita per obiettivi diversi rispetto ai nostri, almeno in sede di mercato. Oggi posso solo elogiare il mio gruppo di giocatori, perché lavora, mi segue, si sacrifica. Un gruppo straordinario”.
Soddisfatto anche Valentino Gallo, autore della doppietta che ha messo la partita definitivamente dalla parte dell’Ortigia: “Era una partita difficile, come tutte quelle che si giocano a questi livelli, in Champions. Siamo partiti bene, poi abbiamo subito il loro ritorno facendoci rimontare, anche perché comunque sono una grande squadra, molto esperta. Per alcuni tratti della partita non siamo riusciti a leggere la loro difesa. Poi abbiamo aggiustato un po’ il tiro, sia in attacco che in difesa, le loro mosse non ci hanno sorpreso più e sono emerse le nostre qualità e soprattutto il nostro cuore, che è infinito e oggi lo abbiamo dimostrato ancora di più”.

foto di Maria Angela Cinardo – Mfsport.net




Raccolta del tartufo in Sicilia, approvata normativa quadro. Il traino di Buccheri

In Terza Commissione Attività Produttive dell’Ars approvata all’unanimità la normativa quadro e i criteri di raccolta, coltivazione e commercio del tartufo in Sicilia. “Questa nuova legge permetterà ai coltivatori siciliani di valorizzare, tutelare e promuovere il tartufo”, spiega la deputata regionale siracusana Daniela Ternullo.
E’ la prima volta che la Regione legifera in materia.
“Una splendida notizia; dopo decenni di vuoto normativo finalmente la Regione Siciliana si dota di una legge sui tartufi. Ricordo a me stesso il grande lavoro che, durante questo mandato, è stato svolto dall’amministrazione Comunale di Buccheri per l’approvazione di un regolamento, unico in Sicilia, che mettesse un freno alla raccolta indiscriminata e senza regole del prezioso tartufo; regolamento condiviso anche in Commissione Attività Produttive appena un anno fa. Adesso una legge regionale fortemente voluta e condivisa”, esulta il sindaco di Buccheri, Alessandro Caiazzo. Il suo è uno dei territori maggiormente interessati all’attività.
La normativa introduce regole simili a quelle vigenti per la raccolta dei funghi spontanei. Servirà un tesserino da rinnovare ogni 5 anni e si introduce un “tetto massimo” per la raccolta. Normati anche i tempi e le modalità di raccolta, insieme alla lavorazione ed alla conservazione.
Vietata la raccolta di notte, nelle zone protette e con più di due cani che devono essere regolarmente iscritti all’anagrafe canina.

foto dal web