Si accascia e muore, tragedia nella zona industriale di Siracusa: perde la vita un 41enne

Il dramma si è consumato in pochi istanti. Improvvisamente un ingegnere di 41 anni, originario del catanese, si è accasciato, perdendo la vita per via di un fatale malore. È accaduto nella zona industriale di Siracusa. L’uomo era il capo cantiere di una ditta, la Stea, specializzata nelle strumentazioni. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo a lavoro negli uffici dello stabilimento dell’Isab Nord di Priolo. Secondo quanto si apprende da diverse fonti, avrebbe accusato un malore, probabilmente un infarto.
Nonostante i soccorsi, anche da parte della squadra interna, per lui non c’è stato nulla da fare. La Femca Cisl ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del capo cantiere, il cui corpo è stato restituito alla famiglia.




Crollo nella scuola di Cassibile, operai tre volte all'interno: Coppa, "capire cosa è successo"

Dopo il cedimento di una parte di controsoffitto in un corridoio del plesso scolastico di via Nazionale, a Cassibile, il Comune prova a correre ai ripari. I locali posti al primo piano sono stati interdetti dalla dirigente scolastica, “fino a data da destinarsi”. Quello è il piano dove è avvenuto il distacco ed ospita, solitamente, le classi di scuola media. Per il momento, gli alunni lavorano in didattica a distanza.
Lo scampato pericolo – il crollo è avvenuto nottetempo – non mette però al riparo dalle critiche. Anche perchè negli ultimi mesi per ben tre volte operai inviati dal Comune sono stati all’opera in quella scuola: a febbraio 2019, poi a febbraio 2020 e in ultimo a settembre 2020. Dei lavori sono stati effettuati anche in quel corridoio, ma non nel punto dove è avvenuto il cedimento. “Ho chiesto di verificare perchè lì non ci sono stati interventi. Mi sono state date delle spiegazioni ma voglio attendere degli approfondimenti tecnici”, dice l’assessore Pierpaolo Coppa, a metà tra l’imbarazzo e la rabbia per l’accaduto.
Il Comune di Siracusa, competente sugli immobili che ospitano gli istituti comprensivi, all’indomani del crollo ha avviato le prime indagini e controlli. “Domani faremo ulteriori verifiche per capire cosa adesso serve per mettere in sicurezza la scuola e garantire il ripristino funzionale del luogo. Siamo i primi ad essere sorpresi dall’accaduto. Perchè è successo? Quanto accaduto è grave: o si è intervenuti male o non era un problema visibile. Altrimenti non capisco perchè si sono fatti lavori nello stesso corridoio ma non lì. Sono il primo a voler capire perchè è successo”, dice ancora l’assessore Pierpaolo Coppa. “Per maggiore sicurezza, abbiamo avviato verifiche su tutti gli istituti dove potrebbero esserci problematiche non visibili. Abbiamo 40 plessi, 23 sono definiti vetusti. Lì ci stiamo muovendo”.
Che nella scuola di Cassibile potessero esserci criticità strutturali lo avevano denunciato già due anni fa i consiglieri comunali Chiara Ficara e Francesco Burgio (M5s). Solleciti ripetuti negli anni. “E infatti abbiamo fatto intervenire operai a tre riprese, da febbraio 2019 a settembre 2020. L’attenzione c’è stata, semmai bisogna capire altro”, taglia corto Coppa.




Tamponi di fine quarantena, Usca in ritardo: la storia di un 63enne, in casa da 18 giorni

Il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Siracusa è sotto pressione. Tamponi, ritardi, gestione delle Usca ed in generale della emergenza: le critiche si sono moltiplicate ed anche quelle provenienti da “fonti” autorevoli. Prima la tensione con i medici di famiglia per l’assistenza domiciliare saltata a causa di un impiego della Usca giudicato non consono; poi lo scontro frontale con l’Ordine provinciale degli infermieri che ha “demolito” contact tracing e gestione di tamponi e quarantene, ad esempio.
Proprio su tamponi e fine isolamento domiciliare oggi raccontiamo un nuovo caso. E’ quello che vede per protagonista un 63enne, da 18 giorni in quarantena e senza notizie sul test che dovrebbe sancire la fine del suo periodo da costretto in casa.
L’uomo, di cui non pubblicheremo le generalità, risiede in un centro della provincia di Siracusa. Dopo aver accusato alcuni sintomi riconducibili al covid, si è sottoposto a tampone molecolare, risultando positivo. Posto in quarantena, ha avvisato il medico curante che ha subito informato le Usca competenti per programmare dopo 10 giorni il tampone di fine quarantena. “Aspettavamo con ansia questo secondo tampone ma ancora tutt’oggi non lo hanno fatto. E siamo a 18 giorni di isolamento”, racconta il figlio alla nostra redazione.
I solleciti, dopo i previsti 10 giorni di quarantena, non sono mancati. “Il nostro medico curante si sta spendendo come può. Ma a quanto pare le Usca rispondono che sono indietro di 4 giorni per questi tamponi e quindi aspettano. Sta di fatto che, ad oggi, non abbiamo ricevuto nessuna chiamata. Abbiamo chiamato anche l’Asp ma ci rispondono che loro non possono far nulla e che l’assistenza domiciliare è questione tra medico di famiglia ed Usca. Così non ne veniamo a capo. Fatto sta che i miei genitori sono chiusi in stanze separate e da 18 giorni convivono con la paura…”.




Siracusa: 8,5 milioni per mettere in sicurezza le ex discariche Cardona, Panagia e Arenaura

Tutte e tre le ex discariche del territorio siracusano saranno messe definitivamente in sicurezza così come richiesto dal Comune. Lo conferma il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che esprime soddisfazione per il risultato raggiunto e ringrazia per il lavoro svolto il Dipartimento dell’ambiente regionale, Arpa Siracusa e Libero consorzio di comuni.
Giovedì prossimo (26 novembre) si terrà la conferenza dei servizi per il nuovo piano di finanziamento, finalizzato alla stipula dell’Accordo di programma rafforzato tra Ministero dell’ambiente e Regione. La spesa complessiva prevista per i tre interventi è di 8,5 milioni di euro.
“La gestione post mortem delle ex discariche è sempre stata una spina nel fianco per tante amministrazioni. Oggi, finalmente, grazie ad un lavoro fatto in concertazione con gli enti preposti, è stato compiuto un grande passo avanti che consentirà la chiusura definitiva del capping previsto per Cardona e un piano di indagini che consentirà di avere soluzioni progettuali per le discariche di Santa Panagia e Arenaura che ad oggi rappresentano una grave criticità ambientale per i nostri territori”.

foto dal web




La cittadina dove il covid non c'è per davvero: a Cassaro zero contagi da inizio pandemia

In provincia di Siracusa c’è un Comune in cui il covid non c’è per davvero. E non c’è mai stato. Si tratta di Cassaro, cittadina montana di appena 747 abitanti. Il dato degli attuali positivi qui è fermo a zero da sempre e il coronavirus è una cosa che si vede solo in tv. Scaramanticamente, il sindaco Mirella Garro ammette a mezza bocca che Cassaro è una bella eccezione.
Si dirà, facile in un centro piccolo e con abitanti dall’età media alta. Ma non è così automatico, però, alla prova dei fatti. La vicina Ferla, altra comunità locale praticamente attaccata a Cassaro, ha avuto ed ha i suoi contagiati. Gli altri comuni confinanti (Palazzolo Acreide, Sortino, Buscemi, Buccheri) hanno ed hanno avuto i loro positivi.
Per dirla tutta, preoccupazioni legate al covid non sono del tutto estranee a Cassaro. Lo scorso mese di agosto, ad esempio, si sono vissute giornate di tensione per un presunto caso di coronavirus rientrata dopo tre tamponi negativi.
Cosa ha fatto, allora, la differenza? Una socialità ridotta nel numero dei contatti, attenzione nei comportamenti individuali e “una dose di buona sorte”, dice il sindaco esorcizzando ogni paura. “Certo non è solo merito dell’aria buona. Anche i nostri vicini hanno un’aria pulita, eppure le cose sono andate come sono andate. Qui speriamo che prosegua così…”.

foto Wikipedia (Fabio Lanteri)




Siracusa ignorata dalla Regione sul Recovery Fund, sbotta Stefania Prestigiacomo

“E’ sconfortante e scandalosa per la comunità siracusana la ‘Proposta di piano regionale per la ripresa e la resilienza’, cioè il progetto della Regione su come spendere i milioni del recovery Fund che toccheranno alla Sicilia. Se Carlo Levi scriveva che ‘Cristo si è fermato ad Eboli’, noi possiamo dire a ragione che tutto il governo regionale s’è fermato a Catania. E la nostra provincia appare ancora una volta non tutelata, non rappresentata, ignorata e senza alcuna voce nella giunta di Palazzo D’Orleans”. E’ netta la bocciatura da parte della parlamentare siracusana, Stefania Prestigiacomo (FI), del piano predisposto dalla Regione.
“In 27 pagine e più di novemila parole, Siracusa è citata solo una volta e per l’eterno completamento della Siracusa-Gela mentre, ad esempio Noto e Augusta non vengono mai citate. Non ci sono iniziative specifiche sulla infrastrutturazione aree industriali ex Asi (Irsap) della nostra provincia, dove ancora ci sono aziende raggiungibili solo da trazzere. Non un euro per il porto di Augusta, si parla di hub ma senza mai citare l’unico possibile candidato, e cioè lo scalo megarese. Non c’è nemmeno un euro, un progetto per il nostro decantato parco archeologico ed in generale per la filiera turistica”, lamenta la Prestigiacomo.
“Tutto comincia e finisce nelle tre aree metropolitane. I collegamenti ferroviari primari, infatti, a dispetto di tutti i documenti nazionali ed europei che parlano di collegamento fino a Siracusa nella visione della regione si fermano a Catania. Anche la nostra dignità”.
Sempre da Forza Italia, anche la deputata regionale Daniele Ternullo mostra la sua sorpresa per le scelte di Palermo. “È stato trasmesso a Roma al governo nazionale, il Piano del Governo Regionale sul Recovery fund senza un passaggio all’ARS. Dunque i deputati regionali nulla sanno sui contenuti del piano. Grazie alle mie costanti interlocuzioni con l’on. Stefania Prestigiacomo, ho appreso che dalle grandi opere per la Sicilia orientale, Siracusa è stata letteralmente tagliata fuori. Nessuna parola sulle aree industriali ex Asi di Priolo e Melilli, nessuna parola sulle bonifiche, nessuna chiarezza sul fatto che l’hub portuale del mediterraneo non può che essere Augusta. Un silenzio che non comprendo, a dispetto di tutti i documenti sui collegamenti ferroviari della rete europea, nei quali si contempla la provincia di Siracusa, come nodo strategico di collegamento territoriale. Al Governo regionale chiedo chiarimenti per provvedere alle opportune modifiche. Questi assordanti silenzi fanno male al nostro territorio e francamente lasciano stupefatti. La Sicilia orientale non comincia a Messina e finisce a Catania. Il territorio siracusano, pur essendo dal punto di vista produttivo uno dei motori propulsivi della Sicilia – conclude la Ternullo – ha una rete infrastrutturale da medioevo. Per raggiungere le nostre aziende locali, dobbiamo attraversare ancora le trazzere. Rivedere il piano infrastrutturale regionale è doveroso sia per garantire maggiore omogeneità geografica che per i cittadini, i quali non meritano tale sorte. Spero che dai silenzi possa nascere un proficuo dialogo che dia risultati concreti. Chiedo infine ai Liberi Consorzi, ai sindaci dei comuni della provincia, se hanno avuto modo come da richiesta del Presidente della Regione, di inviare le loro proposte territoriali all’ANCI”.

foto da corriere.it




Recovery Fund, l'assessore Falcone risponde al fuoco amico: "per Siracusa idee chiare"

“Nessuna preoccupazione deve animare l’area di Siracusa e provincia circa le opere inserite nel Piano della Regione per il Recovery fund. Abbiamo infatti risposto all’appello del Governo nazionale, enumerando le opere più strategiche per la Sicilia con proiezione di lungo periodo, fra cui naturalmente il porto hub. Pur non individuando direttamente Augusta, appare chiaro che i futuri ragionamenti, quando il documento dovrà tradursi in progetti concreti, vedranno coinvolti il più strategico fra gli scali marittimi isolani. Inoltre, nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la Sicilia ha voluto inserire il completamento dell’autostrada Siracusa-Gela che, insieme all’ammodernamento della rete ferroviaria Catania-Siracusa e precisamente Augusta-Targia, già in pancia a Rfi, coniuga al presente una significativa strategia trasportistica e quindi di sviluppo del Sud-Est della Sicilia”. Così l’assessore regionale alle infrastrutture, Marco Falcone, risponde al fuoco amico di Forza Italia che con Stefania Prestigiacomo e Daniela Ternullo ha denunciato l’assenza di progetti precisi per la provincia di Siracusa.
“Come promesso, fra l’altro, la settimana prossima arriveranno proprio a Siracusa due dei nuovi treni Pop della flotta regionale, in dotazione sulle direttrici Palermo-Messina e quindi Messina-Siracusa, per garantire un servizio moderno ed efficiente al territorio”, dice ancora Falcone. “Infine vogliamo sottolineare come sulle strade provinciali, ancorché la Regione non abbia diretta competenza, non solo il Governo Musumeci si sta sostituendo al Libero Consorzio aretuseo ma in più, confermando tutti i finanziamenti già stanziati, lavoriamo cantiere dopo cantiere al recupero complessivo della viabilità anche attraverso un incremento della spesa”. Diversi interventi sulle strade provinciali siracusane sarebbero stati possibili, però, anche grazie ai fondi erogati del Mit.




Siracusa. Il caso dei carrellati inutilizzati ma su strada: "troppi zozzoni, via alla rimozione"

“Purtroppo il video da voi divulgato è l’esatta realtà dei fatti. Non è la prima volta, soprattutto in questo particolare periodo che, nel cuore di Ortigia, siamo costretti a svuotare contenitori dedicati alla raccolta differenziata, ricolmi di rifiuti indifferenziati. L’operaio che si vede nel video intento ad agganciare e svuotare il carrellato, è stato autorizzato a farlo dopo che era stato accertato (a seguito di un sopralluogo), che i soliti ‘ignoti’, approfittando di un contenitore vuoto, l’avevano utilizzato per depositare rifiuti indifferenziati”. Anche Tekra conferma la ricostruzione che dell’accaduto avevamo fornito nei giorni scorsi. Il video dell’operatore della società che si occupa della gestione dei rifiuti a Siracusa aveva creato più di una polemica, nonostante già le prime verifiche avessero confermato che i carrellati erano stati svuotati all’interno dello stesso mezzo di raccolta perchè “contaminati”: ovvero erano stati gettati senza alcuna differenza tra frazioni da incivili che hanno così approfittato di carrellati su pubblica via, utilizzando come i vecchi cassonetti stradali.
“Nonostante il nostro impegno ad incentivare la corretta raccolta dei rifiuti differenziati, siamo costretti a registrare che in tanti non comprendendo il dovere di fare una corretta raccolta differenziata. Purtroppo, con i loro sacchetti a seguito fanno il tour per la città alla ricerca di un contenitore dove abbandonare i loro rifiuti indifferenziati. Per evitare che queste situazioni si ripetano, creando situazioni di ‘scandalo’, ci vediamo costretti a rimuovere quei contenitori rimasti inutilizzati (perché gli affidatari sono chiusi) ed usati impropriamente dai soliti ignoti che nessuno osa filmare e denunciare, permettendo così alla polizia locale di multare questi ‘zozzoni’ abituati ad abbandonare dove capita i loro rifiuti. Assicuriamo alla cittadinanza che si sta lavorando, insieme all’amministrazione comunale, per la soluzione di questa annosa problematica. Il nostro slogan resta sempre: Una città pulita ci rende tutti più orgogliosi”, si legge nella nota dell’azienda.




Siracusa. Inizio di settimana col maltempo, disagi su strada: il caso dei tombini saltati

Le ultime previsioni meteo non lasciano presagire nulla di buono per le prossime ore. Almeno altre 24 ore con piogge ed associati rovesci temporaleschi come dalla serata di ieri, con l’ondata di maltempo che ha colpito la provincia di Siracusa dalla serata di ieri.
In attesa del bollettino del Dipartimento regionale di Protezione Civile con l’allerta meteo per la giornata di domani (gialla o confermato arancione anche per domani?), contenuti i disagi per le prime precipitazioni della mattina su Siracusa e, più in generale, in provincia.
Problemi soprattutto su strada, a causa del fondo reso viscido dalla pioggia, alcuni allagamenti (già ieri sera al Villaggio Miano) e il solito caso dei tombini che “saltano” dalla loro sede e auto che finiscono all’interno. Come è avvenuto, ad esempio, in via Avola, zona nord del capoluogo. Ma non è l’unico segnalato, come capita di “prassi” quando forti piogge mettono a nudo i limiti del sistema di raccolta delle acque meteoriche del capoluogo.




Libri a domicilio per chi è in quarantena o in isolamento, iniziativa a Noto

Chi si trova in quarantena o in isolamento domiciliare a causa del covid, a noto potrà ricevere a domicilio i libri custoditi all’interno della biblioteca comunale Principe di Villadorata di Palazzo Nicolaci. Il nuovo servizio è attivo da oggi. Attraverso un link su internet è possibile richiedere un volume che verrà consegnato al domicilio di chi è risultato positivo al covid (o si trova in quarantena), dai volontari di Protezione Civile. I libri andranno restituiti entro 30 giorni e resteranno bloccati per ulteriori 30 giorni prima di un ulteriore prestito, onde evitare che possano trasformarsi in veicoli di contagio.
“L’attuale emergenza sanitaria ha imposto di chiudere le biblioteche ma non possiamo chiudere le porte alla richiesta ed esigenza di cultura e lettura, in questo periodo più che mai. Particolare attenzione dunque alle persone più fragili e a quanti sono costretti a restare a casa, attraverso la organizzazione di un servizio che si svolgerà nel pieno rispetto delle disposizione di sicurezza anticontagio”, assicura il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti.