Siracusa. Aggiudicati i lavori per l'illuminazione della Belvedere-Epipoli

La ex Provincia regionale di Siracusa ha aggiudicato definitivamente i lavori di manutenzione straordinaria per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dell’impianto di pubblica illuminazione della S.P. 46 (Belvedere – Siracusa) nel primo tratto e in parte del secondo tratto. Lo comunicano Vincenzo Vinciullo e Mauro Basile.
Ad aggiudicarsi i lavori è una ditta di Gela che ha offerto il 30,41% di ribasso dell’importo complessivo dei lavori di 61.042,96 euro, quindi per l’importo complessivo netto di 42.478,21 euro.
Esprimiamo soddisfazione, hanno concluso Vinciullo e Basile, per il risultato ottenuto e per il lavoro della ex Provincia. Attendiamo ora anche la conclusione dell’iter per il secondo tratto, auspicando l’utilizzo del ribasso per un altro tratto di strada.




Siracusa. Rocambolesco inseguimento tra le bancarelle della fiera: due arresti

Un rocambolesco inseguimento per le vie della zona alta di Siracusa si è concluso con l’arresto di due uomini. Gli agenti delle Volanti li avevano sorpresi, poco prima, nei pressi di uno stabile sito in via Italia 103 subito dopo aver acquistato della droga. Alla vista della Polizia, hanno cercato di far perdere le loro tracce, confondendosi tra la folla che si assiepava tra le bancarelle del mercato settimanale di piazzale Sgarlata.
Nel corso dell’inseguimento a piedi, i due fuggitivi hanno scaraventato a terra bancarelle e merce esposta, per seminare i poliziotti. Uno dei due, identificato per il 51enne Marco Ferrara, ha tentato di nascondersi sotto un furgone dove è stato raggiunto da uno degli agenti. Anche il 29enne Antonino Nicosia è stato raggiunto poco dopo, tra le bancarelle.
Durante le fasi dell’arresto, i due malviventi, oltre a colpire gli agenti li avrebbero anche minacciati pesantemente. Per questi motivi sono stati posti ai domiciliari, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Siracusa. Ristoratori ed esercenti in piazza: "no untori, siamo professionisti. Più rispetto"

Ristoratori ed esercenti siracusani hanno dato vita, ieri sera, ad un nuovo momento di protesta contro le limitazioni imposte dall’ultimo Dpcm. A decine si sono ritrovati in piazza Archimede, sotto la sede della Prefettura di Siracusa. La manifestazione, aperta alla cittadinanza, era stata regolarmente autorizzata.
Hanno illustrato la loro posizioni dando lettura di una lettera aperta indirizzata al prefetto Giusi Scaduto, al presidente della Regione Nello Musumeci ed al sindaco di Siracusa, Francesco Italia.
Sentiamo la necessità di esprimere le nostre preoccupazioni e riflessioni rispetto agli scenari” che l’ultimo provvedimento governativo implica. Respinta sdegnosamente l’etichetta di “untori” per via della movida, un termine che “non mette in luce il know-how dei lavoratori di settore e non rende giustizia al suo ruolo di catalizzatore economico”.
Ristoranti, alberghi, pub, cocktail bar chiedono un rinnovato clima di fiducia e rispetto e non indici puntati e provvedimenti che suonano come punitivi. “Questa seconda ondata di emergenza riscrive le regole del gioco, rendendo chiara l’inaffidabilità del precedente sistema di aiuti economici basati fondamentalmente su un meccanismo di indebitamento delle attività. Allo stesso tempo la formula di accesso al ristoro, inteso come credito d’imposta, ha tempistiche attuative slegate e incoerenti con l’attuale emergenza economica delle imprese”, scrivono i manifestanti. Ma su questo punto va detto che i ristori prevedono – specie per queste categorie – contributi a fondo perduto maggiorati, pari a diverse migliaia di euro per singolo esercente e senza limiti di fatturato.
Poi un passaggio dedicato alle chiusure alle 18. “L’emergenza è globale ma le misure adottate e/o adottabili per il suo contenimento possono essere studiate ad hoc, in base a specifiche territoriali, vista la differente incidenza dei contagi e della diffusione a livello regionale. La chiusura delle 18:00 rende impraticabile qualsiasi tipo di attività di somministrazione ed è chiaro e palese che la deroga oraria concessa ai servizi di delivery e take away è assolutamente effimera e inconsistente, oltre ad essere completamente inadeguata rispetto alla natura commerciale di una sostanziosa parte delle attività coinvolte. Le nuove restrizioni adottate si traducono nella realtà in un lock-down di fatto delle nostre attività”. Non viene però suggerito un metodo alternativo o altro percorso da seguire.
Lodevole la chiusura delle nota consegnata alla Prefettura di Siracusa. “Tutto il settore – si legge – si impegna a mantenere e rafforzare il rispetto dei protocolli anti-covid e a collaborare sempre più alla tracciabilità dell’utenza”.




Siracusa piange la scomparsa di Renato Pintaldi: fu atleta, dirigente e medico sportivo

Siracusa piange la scomparsa di un altro dei suoi figli illustri. E’ venuto a mancare Renato Pintaldi, 82 anni, noto e apprezzato medico sportivo. Ma è difficile racchiuderlo in una unica categoria. Pintaldi è stato infatti atleta, dirigente sportivo, divulgatore della cultura dello sport e autore di diversi saggi. Fu tra i “valletti” di Concetto Lo Bello quando la fiamma olimpica dei giochi del 1968 passò anche da Siracusa. Nel 2018 il Coni lo premiò nella sezione “Una vita per lo sport”.
Negli anni ’60 e ’70 ha eseguito la formazione atletica di giovani divenuti campioni e ha avuto buona parte di merito nel premio Coni assegnato all’Akradina per l’attività svolta a favore della gioventù. Dirigente sanitario dell’Enpdep e presso l’allora Usl di Siracusa, è stato responsabile del Centro Medicina Sportiva. Nominato medico nazionale della Federazione Nuoto, componente del Consiglio Nazionale della Federazione e anche come medico sociale della squadra di calcio di Siracusa dal ’74 al ’92. E’ stato consigliere regionale della Federazione Italiana Medici Sportivi, Responsabile Sanitario della Federazione Nazionale Pallamano, responsabile della Feder. Da medico sportivo si è impegnato nella ricerca, sperimentando tecniche innovative basate sulla frequenza cardiaca. Il Coni gli ha conferito la “Stella d’Argento” al merito sportivo.
Il delegato Coni di Siracusa, Liddo Schiavo, lo ricorda con emozione. “Un altro amico ci ha lasciati, un vero signore dello sport e della comunità cittadina. A nome mio e della Delegazione del CONI di Siracusa, esprimo il nostro cordoglio per la scomparsa di un grande uomo ed un sincero amico. Che la terra ti sia lieve caro Renato”.
Sono decine i ricordi ed i messaggi di cordoglio comparsi nelle ultime ore sui social. Significativo il messaggio di Peppe Vinci, coach dell’Albatro di pallamano. “Ci ha lasciati Renato Pintaldi, per tutti il Medico sportivo, il medico del Siracusa calcio. Ricordo quando soccorreva i calciatori con il suo scatto inconfondibile, abitava di fronte casa mia, sempre impeccabile, elegante, con la sua fiammante Bmw, un uomo educato, sempre garbato. Lo ricordo anche nella pallamano, uomo di fiducia dell’on. Lo Bello. Un uomo d’altri tempi. Ci mancherai Renato!”.




Fiamme nei pressi della centrale Anapo, tre fronti impegnano i Vigili del Fuoco

Un vasto incendio si è sviluppato nella notte scorsa nei pressi della centrale Anapo, lungo la Priolo-Sortino. Tre i fronti del fuoco, a poca distanza uno dall’altro, all’altezza della diga inferiore. Pochi i dubbi sull’origine dolosa del rogo. Ci sono volute diverse ore di lavoro prima che i Vigili del Fuoco di Siracusa riuscissero a domare le fiamme. Sul posto è intervenuta anche la Protezione Civile di Priolo Gargallo, Carabinieri e Polizia.




Coronavirus, il bollettino: 708 nuovi positivi in Sicilia, +42 in provincia di Siracusa

Sono 708 i nuovi positivi in Sicilia, nelle ultime 24 ore. Il dato è riportato nel bollettino del Ministero della Salute che ogni giorno aggiorna sull’andamento dell’epidemia. Aumentano i ricoveri (+68) ed aumentano le persone in terapia intensiva (+8). Ci sono anche 244 persone guarite. Undici i decessi.
Quanto alla provincia di Siracusa, registrati 42 nuovi casi. Nelle altre province: 80 Agrigento, 9 Caltanissetta, 173 Catania, 24 Messina, 228 Palermo, 99 Ragusa, 53 Trapani. Non disponibili i dati di Enna. I tamponi processati sono stati 7499.

Il report siciliano completo:




Il caso delle mascherine "farlocche": distribuite dalla Protezione Civile, i sindaci non le vogliono

Centinaia di migliaia di mascherine sono state distribuite in queste ore ai Comuni della provincia di Siracusa. Erano “rimaste” in un magazzino della Protezione Civile Regionale che le aveva ricevute dal Dipartimento Nazionale. Erano destinate in primo luogo alla popolazione scolastica, saranno adesso messe a disposizione anche dei cittadini.
In realtà, però, diversi sindaci del siracusano hanno reagito in maniera stizzita di fronte alle migliaia di mascherine consegnate. La qualità, la forma e le caratteristiche non appaiono infatti tali da assicurare il necessario standard di sicurezza in fase pandemica. Al punto da rischiare di finire diritte nella pattumiera. Tra i primi a gridare allo scandalo c’è il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvo Gallo. “Oggi sono arrivate 21.423 di questa specie di mascherine dalla Protezione Civile Nazionale. Mi rifiuto di consegnarle ai cittadini”. Non solo la discutibile qualità ma anche i decori (ananas, anguria, fenicotteri, cocktail) ne mostrerebbero la scarsa aderenza con il difficile momento. “Che vergogna, di sicuro queste mascherine non sono un dispositivo medico e neanche”.
Ma non è stato l’unico. Anche il sindaco di Buscemi, Rossella La Pira, si è detta non disponibile a distribuirle alla popolazione. Anche da Buccheri dicono no grazie alle mascherine appena arrivate. Il sindaco, Alessandro Caiazzo, polemicamente ha deciso di metterle a disposizione di chi le vorrà. Da Solarino, recentemente focolaio di contagi, si levano voci di protesta da palazzo di città. E non manca chi sottolinea anche come le mascherine di comunità non siano le più sicure in questo momento. Meglio distribuire mascherine chirurgiche certificate, allora.
Ed infatti la Protezione Civile Regionale è pronta a correre ai ripari e tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima distribuirà ai Comuni altre mascherine, confacenti al loro scopo ed alle necessità del momento.




Bar aperti fino alle 20 e ristoranti fino alle 22: la Regione prepara il decreto

Un disegno di legge con misure ad hoc per la Regione che, pur richiamando i Dpcm nazionali, adotti misure meno restrittive. E’ il provvedimento che il governo Musumeci si appresta ad approvare. Ad annunciarlo, nel corso del suo intervento a Sala d’Ercole, è stato il presidente Nello Musumeci, intervenuto all’Ars sulla situazione epidemiologica dell’Isola. Pur avendo profetizzato un lockdown imminente (nei giorni scorsi aveva detto che il peggio deve ancora arrivare, ndr), il governatore ha anticipato le mosse della sua giunta per non penalizzare da subito le attività commerciali.
Il governo regionale si è riunito ieri sera “per adottare un disegno di legge che richiami nella forma e nella sostanza la legge già approvata dal governo centrale. Se lo ha fatto Bolzano non capisco perché non farlo in Sicilia. Mi auguro che su questo tema si possa trovare la condivisione del parlamento”. Un messaggio forte che punta a coinvolgere tutte le forze politiche con l’obiettivo di dare respiro alle categorie produttive siciliane.
L’intervento sarà “su alcune materie, non su tutte. Penso ai Beni culturali e alcune attività legate al turismo. Il Dpcm – ha aggiunto il presidente della Regione – è stato molto restrittivo e noi abbiamo evidenziato come alcune norme di quel provvedimento, in particolare la chiusura degli esercizi commerciali alle 18, costituisse un serio problema per alcune regioni, cioè per quelle dove il dato epidemiologico non presenta una condizione di grave emergenza e dove il tessuto imprenditoriale ancora può organizzarsi nel rispetto delle linee guide della conferenza Stato-Regioni”.
Da qui la soluzione del ddl proposta dal governo Musumeci: “Lo facciamo senza alcun spirito di rivendicazionismo sterile e inutile. Solo perché su alcune materie noi possiamo intervenire meglio di come possa fare una norma generica che disciplina la realtà territoriale che solo noi conosciamo nella loro specificità”.
Nel corso del suo intervento, il presidente della Regione ha illustrato il lavoro fatto nel corso della scorsa estate per contrastare la diffusione del Covid 19. “Noi non siamo in condizione di emergenza o grave emergenza. Ma non escludiamo lo si possa arrivare con il moltiplicarsi di contagi come in Umbria che nelle ultime settimane hanno superato il 200 per cento. Ma comunque la Sicilia ha rafforzato il proprio sistema sanitario con oltre tremila operatori. Siamo tra le regioni italiane che si sono dotate per prime di tamponi e test sierologici. Abbiamo testato oltre 460mila casi singoli con test molecolari e oltre 250mila con i test sierologici”, ha detto Musumeci.
Infine il presidente della Regione ha affrontato il tema del Recovery Fund che andrà a finanziare progetti di sviluppo per l’Isola. “Sono disponibili oltre 20 miliardi di euro per la Sicilia dal Recovery Fund ma non si conoscono bene particolari e procedure. Da un confronto con il presidente della Conferenza Regioni, Stefano Bonaccini, sappiamo che gli enti locali possono fare pervenire indicazioni entro il 5 novembre. Non sappiamo ancora -ha spiegato – che tipo di progetto va presentato. Abbiamo chiesto ai grossi enti come Terna o Anas se avessero già nei cassetti dei progetti esecutivi pronti e tutti hanno risposto con buoni propositi, ma nessuno ha detto di avere progetti esecutivi pronti. Noi dobbiamo cogliere la straordinaria occasione del Recovery Fund per dare un ruolo alla Sicilia nella grande macroarea del Mediterraneo”.




Coronavirus: positivi due sanitari del Di Maria di Avola. Tamponi per altri due

Due sanitari in servizio all’ospedale Di Maria di Avola sono attualmente positivi al coronavirus. Da quanto si apprende da fonti mediche, si tratta di un medico rianimatore e di un infermiere. Sono in isolamento domiciliare ed è già scattato il tracciamento dei contatti secondo quanto previsto in questi casi dal protocollo. Nessun paziente è risultato contagiato. E non è stato necessario adottare alcun provvedimento restrittivo alla normale attività di ambulatori e reparti.
“Stanno invece per rientrare in servizio altri due operatori sanitari risultati positivi nei giorni scorsi. Sono risultati negativi al primo tampone di controllo ed oggi ripeteranno il test per poi ritornare in reparto”, spiega il direttore del presidio ospedaliero, Rosario Di Lorenzo.




Tavole imbastite in terra, il flashmob di ristoratori e pubblici esercenti: siamo a terra

Flash mob in piazza Duomo, questa mattina, in contemporanea con altre 23 città italiane. Un’azione coordinata da Confcommercio con l’hashtag #siamoaterra e che prende le mosse dalla nuova situazione in cui si ritrova in particolare il settore della ristorazione. Ma a Siracusa, nella centrale piazza cittadina, c’erano anche commercianti ed imprenditori appartenenti ai più svariati settori merceologici, pronti a portare la loro solidarietà in un momento difficile per tutti.
Vestiti di scuro, provocazione visiva che richiama il lutto, nel rispetto delle disposizione anti contagio, hanno allestito in terra 10 tavole imbandite, con relativa mise en place. Il presidente di Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello, ha illustrato al megafono i punti salienti di un documento consegnato poi al prefetto Giusi Scaduto. Vi sono contenute le richieste e le rivendicazioni del settore dei pubblici esercizi.
Confcommercio ha già chiesto nei giorni scorsi un’estensione degli orari di apertura e, soprattutto, una intensificazione dei controlli da parte degli organismi preposti affinchè siano sanzionati gli irrispettosi e premiate tutte le imprese che, al contrario, hanno sempre rispettato le regole ed investito economicamente e culturalmente nelle misure di prevenzione e sicurezza.