VIDEO. Svincolo autostradale di Rosolini: "bocciato" alla prova della prima pioggia

Non passa il test della prima pioggia lo svincolo di Rosolini ed il vicino sottopasso. Agli automobilisti di passaggio, questa mattina, si è presentato allagato. Alcuni dei new jersey in plastica piazzati per dividere percorsi e corsie, si sono spostati spinti dall’acqua accumulatasi sulla sede stradale.
Non un bel risultato per un’opera ufficialmente inaugurata lo scorso 7 agosto, sebbene esistente da diversi anni. Per quella “apertura” si era addirittura mobilitata in forze la Regione. Il presidente Musumeci e l’assessore Falcone avevano “tagliato” il nastro, salutando un altro passo del lento avanzare della Siracusa-Gela verso il ragusano. Con tagliente ironia, Enzo Vinciullo e Pippo Gennuso “ricordarono” però alla Regione che quello svincolo era esistente e aperto già da 7 anni. Oggi la sorpresa alla prima pioggia. Non il migliore dei risultati.

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(video ricevuto via whatsapp al 3393233488)




Solarino. Commercianti donano un defibrillatore, è il quarto nella cittadina

Alcuni commercianti di Solarino hanno donato alla cittadina un defibrillatore semiautomatico. Il dispositivo salva-vita è stato posto presso piazza Vittime della Strada. Si aggiunge a quelli già collocati in piazza Plebiscito, a scuola e al campo sportivo.
“Un sentito ringraziamento a nome di tutta la cittadinanza è doveroso verso i commercianti che hanno reso possibile questo obiettivo in una zona molto frequentata dai solarinesi”, commenta il sindaco, Seby Scorpo.




Coronavirus, il bollettino quotidiano: 49 nuovi casi in Sicilia, 1 in provincia di Siracusa

Sono 49 i nuovi casi di coronavirus registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Di questi, 15 sono migranti ospitati nell’hotspot di Lampedusa. Aumentano però i ricoverati con sintomi che da 86 diventano 101. Di questi, 13 si trovano in terapia intensiva. Sono alcuni dei numeri contenuti nell’aggiornamento quotidiano fornito dal Ministero della Salute.
Dei nuovi casi, solo uno interessa la provincia di Siracusa. Sarebbe stato registrato nella zona sud del siracusano. Sono invece 12 quelli registrati in provincia di Catania, 28 a Palermo (15 migranti), 5 a Messina, 2 a Ragusa.
Gli attuali positivi in Sicilia salgono a 1.379, di cui 1265 in isolamento domiciliare. Tamponi: ne sono stati eseguiti 2.333.

foto dal web




Coronavirus, da 11 a 0: non ci sono più positivi a Canicattini Bagni

Con la negativizzazione degli ultimo due ragazzi rientrato da Malta, non ci sono più positivi a Canicattini Bagni. È il sindaco Marilena Miceli a dare l’attesa notizia, dopo che i primi 9 del gruppo erano guariti. Ad inizio agosto il caso Canicattini fu uno dei primi a ridestare preoccupazioni collegate al covid ed alla ripresa dei contagi. Quasi 10p persone finirono in quarantena. Poi il lento ritorno alla normalità.
“Risultano negativi al tampone gli ultimi 2 giovani del gruppo di 11 che all’inizio di agosto risultarono positivi al Covid-19 al ritorno da una breve vacanza a Malta”, scrivono sui canali social istituzionali il sindaco Marilena Miceli e l’assessore alla Sanità, Mariangela Scirpo. Azzerati così i positivi a Canicattini Bagni.
“La notizia rassicura la comunità canicattinese che non abbassa la guardia e mantiene alta l’attenzione nelle misure di prevenzione: uso della mascherina, distanziamento di almeno un metro, igienizzazione delle mani, ed evitare assembramenti. Per tutte le emergenze, come sempre, si possono chiamare i numeri della Protezione Civile e della Polizia Municipale 0931945131 e 3343475475”.

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Siracusa. Vuote o con passeggeri, tornano le navi da crociera in porto tra dicerie e verità

Vuote o con passeggeri, fanno discutere le navi da crociera al porto Grande di Siracusa. La Norwegian Spirit è tornata in banchina, la “sorella” Dawn è attesa nelle prossime ore. A bordo, solo l’equipaggio: in totale circa 300 persone, sommando le due grandi navi. Questa, poi, è la settimana della Costa Deliziosa che ha ripreso le sue crociere nel Mediterraneo, sebbene con un itinerario riveduto e corretto e solo italiani a bordo. Intanto, altre due navi in sosta inoperosa potrebbero presto arrivare a Siracusa, tra Santa Panagia e il porto Grande.
Ma la presenza di grandi navi in un porto – che sia Siracusa o quello di Augusta – continua ad alimentare polemiche (inquinano, non portano benefici economici, deturpano vista) e anche fantasiose storie di migranti ospitati a bordo o di carenze idriche in Ortigia perchè tutta l’acqua sarebbe drenata dalle imbarcazioni.
Qual è la reale situazione? Lo abbiamo chiesto all’agente marittimo, Alfredo Boccadifuoco.




Siracusa. Asili nido comunali, Mangiafico: "tanti dubbi sulla riapertura entro settembre"

Non tutti gli asili nido comunali sarebbero in condizione di riaprire entro la fine di settembre. L’ex vicepresidente del Consigli comunale, Michele Mangiafico, avanza i primi dubbi. “Purtroppo, le informazioni che mi giungono dalle famiglie e dagli operatori sociali che mi hanno contattato in questi giorni vanno in direzione contraria rispetto a quanto detto dal Comune di Siracusa secondo cui il servizio inizierà non oltre la quarta settimana di settembre”.
Mangiafico riporta, ad esempio, il caso degli asili nido Baby Smile di via Regia Corte e dell’Arcobaleno di via Mazzanti. “Sembrerebbe che l’amministrazione abbia già deciso di non aprirli, riducendo per qualità e quantità l’offerta che aveva messo a gara. La preferenza è andata alla ristrutturazione degli immobili che ospitano questi due asili. Perché una nuova ristrutturazione di asili dopo i 249 mila euro dell’emendamento numero 66 al Bilancio di previsione 2019, votato il 30 agosto 2019, e che ha introdotto il nuovo capitolo nel bilancio 2019 ‘adeguamento alle norme sanitarie e di sicurezza degli asili nido con risorse comunali’? Non sarebbe più qualificante erogare dopo quasi due anni il servizio alla città?”, si domanda l’esponente politico.
Ma anche nei restanti 5 asili nido comunali ci sarebbero problemi tali da far ritardare ancora l’apertura. “Perché non dire esattamente come stanno le cose, rischiando di creare ulteriori difficoltà alle famiglie della nostra città?”, si domanda Mangiafico.




Droga nelle palline da tennis, statue di San Pio e ricetrasmittenti: altro colpo della Polizia

“Lo sforzo investigativo ed il constante controllo del territorio sono la dimostrazione che, nonostante la pervicace insistenza della malavita locale, lo Stato è presente e più forte di ogni forma di criminalità.
La Polizia di Stato in questa provincia è determinata a contrastare con ogni mezzo lo spaccio ed il consumo di droga così da elidere un’importante fonte di guadagno alle organizzazioni criminali”. Il Questore Gabriella Ioppolo commenta così il nuovo risultato piazzato dai suoi agenti. Neanche ventiquattro ore dopo i 27 arresti dell’operazione Demetra, che ha demolito una attivissima organizzazione dedita allo spaccio, i poliziotti sono tornati negli stessi luoghi ed hanno sequestrato dello stupefacente. Un’azione che spegne sul nascere ogni velleità di ripresa degli “affari” e della presenza della Polizia nelle zone sensibili di via Italia 103 e piazza San Metodio.
Gli uomini delle Volanti e della Squadra Mobile, dopo aver passato al setaccio la via Immordini e le zone limitrofe hanno rinvenuto, in due diversi momenti, ben celati ed abilmente camuffate, 86 dosi di cocaina, 230 di marijuana e 24 involucri di hashish, per un valore complessivo di circa 6000 euro. Sono state rinvenute e sequestrate anche 6 ricetrasmittenti, idonee a collegarsi con le frequenze utilizzate dalle forze di polizia.
Ancora una volta stupiscono le modalità utilizzate per celare e commercializzare la droga. Questa volta in palline da tennis abilmente incise e farcite con lo stupefacente da commercializzare. Stupisce la presenza sul luogo dello spaccio delle statuette di San Pio, utilizzate dagli spacciatori quasi a voler invocare la sua benedizione.
“Sappiano i signori della droga che la polizia non si fermerà: la lotta continuerà senza se e senza ma!”, il messaggio che parte dalla Questura.




Coronavirus a Melilli, dopo le voci la certezza: "tutti negativi i rientrati da Malta"

“I risultati dei tamponi effettuati ai vari concittadini melillesi rientrati da brevi periodi a Malta sono tutti negativi”. E’ il vicesindaco di Melilli, Guido Marino, ad aggiornare sulla situazione covid nella cittadina iblea, attraverso i canali social istituzionali. Nelle ultime giornate, diverse voci incontrollate avevano preso a girare, ipotizzando la presenza di nuovi positivi a Melilli, di rientro dalla vicina isola dei Cavalieri.
“Continuiamo a ricordare alla cittadinanza di prendere in considerazione soltanto i comunicati ufficiali di Asp, Prefettura, forze di polizia e di questo Comune”, richiama lo stesso vicesindaco. “Voglio ancora una volta rassicurare i miei concittadini, invitandoli a stare tranquilli e a continuare a seguire solo i consigli dettati dagli enti preposti ad occuparsi di questa emergenza sanitaria. E vi raccomando sempre di indossare la mascherina, di mantenere le distanze di sicurezza, di lavare le mani con frequenza e di stare sempre vigili”.




Siracusa. "Caccia alle streghe dentro l'Asp, punizioni incongruenti": i sindacati contro i vertici

Dirigenti sanitari “puniti” con sospensione dal servizio senza stipendio per difficoltà nella gestione sul territorio della risposta all’emergenza covid. I sindacati partono all’attacco dell’Asp e, in una nota congiunta, parlano di una “caccia alle streghe”. Non sono mancati “i problemi in tutte le Aziende Sanitarie siciliane” argomentano, ma “in nessuna però, per quello che ci risulta, eventuali imprecisioni nella risposta all’emergenza che possono esserci state, hanno avuto contestazione attraverso provvedimenti disciplinari a carico di medici o altro personale che si è trovato in prima linea a rispondere ad un avvenimento, almeno nei primi mesi, del tutto sconosciuto. Solo nell’Asp di Siracusa si è assistito ad una vera caccia alle streghe, ad una ricerca del capro espiatorio che rivela una indubbia assenza di serenità di giudizi”.
Questa l’accusa che parte dalle principali sigle di categoria, secondo cui l’intera direzione aziendale dovrebbe risultare almeno “corresponsabile nella gestione dell’emergenza e delle relative conseguenze”. I sindacati, insomma, puntano al vertice con le loro valutazioni. E parlano di provvedimenti incongrui di fronte ad una emergenza ed esprimono solidarietà ai dirigenti medici sospesi, alcuni persino per diversi mesi.
In attesa di una eventuale replica, “pizzicano” il nuovo management dell’Asp di Siracusa ed indirettamente il neo direttore sanitario Madonia, arrivato dalla Azienda Sanitaria di Enna: “ha avuto un numero di contagiati rispetto alla popolazione provinciale di gran lunga superiore alla media regionale”, scrivono con uno sguardo ai numeri della pandemia ed alle “difficoltà di gestione” diffuse oltre Siracusa.
Intanto, l’Asp replica sul caso dell’ex primario del pronto soccorso dell’Umberto I, il dottore Carlo Candiano. “In ordine al suo trasferimento temporaneo, si comunica che il giudice del Lavoro del Tribunale di Siracusa ha statuito che, nel disporre il trasferimento temporaneo, la direzione dell’Asp di Siracusa non ha posto in essere alcuna condotta antisindacale”. Il giudice ha riconosciuto che il trasferimento dal nosocomio del capoluogo a quello di Avola era stato effettuato “in via temporanea esclusivamente per esigenze epidemiologiche, considerate la situazione di criticità del momento nel Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I per l’emergenza covid-19. Peraltro – si legge nella nota dell’Asp di Siracusa – risulta agli atti che il dottore Candiano non ha manifestato espressa contrarietà a tale trasferimento avendo, per converso, dimostrato gratitudine per l’opportunità che gli era stata fornita”. Superata la fase emergenziale al Pronto soccorso di Siracusa, è stato disposto il reintegro del dottore Candiano nel suo originario posto di lavoro, “con effetto immediato”.




Siracusa. Nube nera si sprigiona da Targia, rogo di rifiuti: Vigili del Fuoco sul posto

Una alta colonna di fumo nero si è levata ad ora di pranzo da contrada Targia, a nord di Siracusa. Una coltre densa e scura, visibile a chilometri di distanza. Immediate le segnalazioni ai Vigili del Fuoco che hanno raggiunto l’area, nei pressi di un impianto industriale legato alla lavorazione dell’amianto dismesso da tempo.
Le squadre dei soccorritori hanno lavorato per circa un’ora per domare il rogo. Secondo quanto si apprende, si tratterebbe di rifiuti di probabile naturale speciale dati alle fiamme.
Gli automobilisti di passaggio a decine hanno contattato il numero unico per le emergenze, spaventati da quella preoccupante nube.