Siracusa. Incendio in un'abitazione della Borgata: nessuno era all'interno
Brusco risveglio in Agrigento, alla Borgata. Alle prime luci dell’alba, un incendio si è sviluppato all’interno di un basso adibito ad abitazione. Le fiamme hanno mandato in frantumi i vetri di una portafinestra che si affaccia anche sulla strada ad incrocio. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Siracusa con tre mezzi. Hanno domato le fiamme ed evitato che l’incendio potesse propagarsi al piano superiore o agli appartamenti vicini.
Pochi i dubbi sulla natura dolosa del rogo. All’interno della piccola abitazione, dove solitamente vive un uomo, non c’era fortunatamente nessuno.
Maltrattamenti in famiglia, 26enne in carcere: insulti e percorse alla compagna
Ancora un caso di maltrattamenti in famiglia nel siracusano. A Pachino, la Polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 26enne, attualmente sottoposto agli arresti domiciliari. Le indagini sono iniziate a seguito dei numerosi interventi effettuati dagli agenti presso l’abitazione dove vive l’uomo insieme alla convivente di 20 anni e i due figli di 3 ed 1 anno.
La donna, più volte, avrebbe negato di aver subito qualsiasi genere di violenza nonostante venissero rilevati segni di percosse sul volto. I poliziotti hanno continuato ad indagare, portando alla luce le condotte dell’uomo nei confronti della compagna.
In particolare, la donna sarebbe stata bersaglio di quotidiane e pesanti ingiurie da parte del compagno che si dilettava nell’insegnare al proprio figlio epiteti oltraggiosi nei confronti della madre oltre ad atti di vera e propria violenza, che sarebbero stati commessi anche con l’utilizzo di corpi contundenti. Tutto, spiegano gli investigatori, spesso avveniva alla presenza dei figli, in un “desolante quadro generale di degrado morale ed economico che attanaglia il nucleo familiare”.
Il 26enne si trova adesso a Cavadonna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
foto dal web
Comparse per il film "Cyrano", tre giorni di casting a Noto: tutto quello da sapere
La produzione del film “Cyrano” cerca comparse da impiegare durante le riprese a Noto. In collaborazione con la locale Film Commission sono stati organizzati 3 giorni di casting che si svolgeranno nella sala Orchidea del Grand Hotel Sofia di viale Confalonieri a Noto.
E’ necessaria la prenotazione attraverso mail all’indirizzo casting@mestierecinema.it o al numero di telefono 366 9765517. Non saranno ammessi candidati con tatuaggi in vista.
Questo il calendario dei casting:
Giovedì 10 settembre, dalle 9:30 alle 13 e dalle 14 alle 18:30: donne maggiorenni e minori tra i 7 e 12 anni, accompagnati da un genitore.
Venerdì 11 settembre, dalle 9:30 alle 13 e dalle 14 alle 18:30: uomini solo maggiorenni.
Lunedì 14 settembre, dalle 9:30 alle 13 e dalle 14 alle 18:30: casting rivolto ad attrici/attori, gruppi teatrali e danzatrici/danzatori.
Per partecipare è necessario presentarsi nei giorni e negli orari indicati, muniti di una fotocopia della carta d’identità, codice fiscale e numero di prenotazione ricevuto via e-mail.
Obbligatorio presentarsi con mascherina ed attenersi alle indicazioni che verranno fornite, mantenendo la distanza minima di sicurezza di almeno 2 metri dagli altri partecipanti.
Le riprese avranno luogo tra Noto e le province di Siracusa, Ragusa e Catania.
Palazzolo e Rosolini, da lunedì 7 settembre uffici postali aperti anche di pomeriggio
Da lunedì 7 settembre torneranno disponibili, con orario continuato, gli uffici postali di largo Marinai d’Italia a Palazzolo Acreide e di via Bellini a Rosolini. Le due sedi del siracusano saranno operative dal lunedì al venerdì dalle ore 8.20 alle 19.05 e il sabato fino alle 12.35.
All’interno, organizzati i percorsi in rispetto delle norme anti-covid. Per accedere è obbligatorio indossare la mascherina.
VIDEO. Operazione Demetra, colpite le principali piazze di spaccio: i nomi degli arrestati
Hanno dai 52 ai 21 anni gli arrestati nell’ambito dell’operazione Demetra, coordinata dalla Dda di Catania con la collaborazione della Squadra Mobile e dei Carabinieri di Siracusa. Questi tutti i nomi:
1. AIMONE Manolito, nato a Siracusa l’08.12.1976; (domiciliari)
2. BOTTARO Gianfranco, nato a Siracusa il 03.09.1995;
3. BAISARI Faical, nato a Casablanca (Marocco) il 14.09.1989;
4. CACCIATORE Luigi, nato a Siracusa il 14.09.1994;
5. CAIA Tullio, nato Siracusa il 14.02.1984;
6. CASSIA Daniele, nato a Siracusa il 10.01.1987 ;
7. CASSIA Nicolas, nato a Siracusa il 25.11.1991;
8. DE SIMONE Steven, nato a Siracusa l’11.05.1992;
9. DI MARI Pietro, nato a Siracusa il 10.08.1984;
10. DRAGO Angelo, nato a Siracusa il 15.02.1975;
11. FAZIO Stefano, nato a Siracusa il 27.04.1983;
12. GIARDINA Mirko, nato a Siracusa l’08.08.1997;
13. GRECO Corrado, nato a Siracusa il 27.10.1983;
14. INTURRI Alessio, nato a Siracusa il 04.07.1989;
15. LATINA Angioletto, nato a Siracusa il 08.05.1994;
16. LENTINI Damiano, nato a Siracusa il 30.08.1988;
17. LENTINI Rosario Roberto, nato a Siracusa il 07.06.1986;
18. LIOTTA Tommaso, nato a Siracusa il 17.11.1994;
19. PIRRONE Adriano, nato a Siracusa il 09.05.1999, Sorvegliato Speciale di P.S.;
20. SALEMI Francesco, nato a Siracusa il 4.02.1968;
21. SALERNO Pasquale, nato a Siracusa il 27.01.1996;
22. SERINO Giuseppe, nato a Siracusa il 27/04/1995;
23. URBINO Danny, nato a Siracusa l’11.05.1995; (domiciliari)
24. VACCARELLA Mirko, nato a Siracusa il 22.11.1993;
25. VINCI Enzo Fabio, nato a Siracusa il 23.06.1994;
26. VISICALE Alessio, nato a Siracusa il 06.04.1997.
Pizzo alla fiera del Mercoledì per compensare il mancato spaccio in piazza San Metodio
Non solo spaccio di droga, nell’operazione Demetra entrano a pieno titolo anche episodi di estorsioni connotati dall’utilizzo del metodo mafioso. Secondo quanto rivelato dagli investigatori, alcuni degli appartenenti al sodalizio della “Via Italia” avrebbero costretto a pagare una sorta di pizzo i venditori ambulanti della fiera del mercoledì. Con le loro bancarelle nella piazza di San Metodio rendevano impossibile lo spaccio di droga e quello stop forzato – una volta alla settimana – avrebbe fatto perdere introiti al gruppo criminale. Le estorsioni, insomma, servivano a compensare le perdite dovute alla legale occupazione della piazza da parte degli ambulanti ogni mercoledì mattina. Una sorta di “risarcimento per il lucro cessante”, come definito dal gip nell’ordinanza cautelare. Notevole anche la valenza simbolica del contributo imposto ai commercianti, a dimostrazione della forza e del controllo del territorio esercitato dal sodalizio nelle zone di sua influenza.
Operazione Demetra, "spot" sui social per reclamizzare lo spaccio ed i guadagni
L’operazione è stata ribattezzata Demetra ed ha portato all’arresto di 27 persone, 25 in carcere e 2 ai domiciliari. Dovranno rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
A coordinare le indagini è stata la Direzione Distrettuale Antimafia, con la Squadra Mobile di Siracusa e la Compagnia Carabinieri. Ricostruiti tre anni di attività del sodalizio criminale, dal 2016 al 2019. Il gruppo denominato della “Via Italia”, aveva base logistica e operativa in via Italia 103, interessando nel tempo anche la vicina piazza San Metodio. L’esistenza di un simile sodalizio era già stata scoperta dall’operazione “Itaca” del 2012.
Il “core business” era la gestione della redditizia piazza di spaccio ubicata in piazza San Metodio. I pusher del gruppo – spiegano gli investigatori – ruotavano in turni prefissati per garantire agli assuntori la possibilità di acquistare la droga in qualunque momento della giornata. Il gruppo presentava una precisa organizzazione gerarchica all’interno della quale ciascun affiliato svolgeva compiti ben precisi in cambio dello “stipendio” settimanale.
L’imponente giro d’affari è stato documentato anche grazie filmati pubblicati sui social: in un video, uno degli arrestati si ritraeva mettendo in mostra un rilevante quantitativo di denaro in banconote di vario taglio disordinatamente riposte su un tavolo, accompagnando il tutto con in sottofondo un brano musicale evocativo dell’attività illecita del noto narcotrafficante Pablo Escobar.
Nel corso delle indagini è stata accertata la presenza nel territorio di una seconda organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, operante prevalentemente nei pressi della via Ignazio Immordini all’interno di una zona della città denominata “Case Parcheggio”, da cui il sodalizio ha preso il nome. Tale ulteriore associazione manteneva legami con l’organizzazione della “Via Italia” dalla quale acquistava sostanze stupefacenti per il successivo smercio.
Anche questo sodalizio era strutturato gerarchicamente ed operava secondo lo schema tipico dei gruppi criminali che gestiscono il narcotraffico: ruoli, turnazioni e stipendi. La predetta associazione criminale ha persino confezionato un vero e proprio video promozionale in cui viene fatto esplicito riferimento al sodalizio della via Immordini denominato “Case Parcheggio”. Nel video compaiono alcuni fra gli indagati oltre alle immagini del quartiere delle Case Parcheggio e la figura della statua della libertà che imbraccia un fucile mitragliatore al posto della fiaccola. E come fosse la più normale dell’attività, c’era anche l’invito: “Veniteci a trovare”.
Accertati anche episodi di estorsione connotata dall’utilizzo del metodo mafioso, perpetrata dagli appartenenti al sodalizio della “Via Italia” ai danni dei venditori ambulanti che ogni mercoledì mattina, in occasione della fiera settimanale, occupano la piazza San Metodio di Siracusa. Secondo gli investigatori, le estorsioni servivano a compensare il mancato guadagno causato dalla sospensione dell’attività di spaccio dovuta all’occupazione della piazza da parte degli ambulanti ogni mercoledì mattina. Una sorta di “risarcimento per il lucro cessante”, come definito dal gip nell’ordinanza cautelare. Notevole anche la valenza simbolica del contributo imposto ai commercianti, a dimostrazione della forza e del controllo del territorio esercitato dal sodalizio nelle zone di sua influenza.
Le attività investigative si sono sviluppate attraverso l’utilizzo di metodi tradizionali oltre che di intercettazioni telefoniche ed ambientali accompagnate dall’uso di sistemi di videoripresa. Importante anche l’apporto fornito da diversi collaboratori di giustizia che ha consentito di integrare ulteriormente il quadro probatorio a carico degli indagati.
Covid-19, l'aggiornamento: 54 nuovi positivi in Sicilia, nessuno in provincia di Siracusa
Una giornata a zero nuovi contagi per la provincia di Siracusa. Nessun nuovo caso di positivi al covid nelle ultime 24 ore. Come Siracusa solo Enna in Sicilia in questo giovedì. Per il resto, sono 54 i contagiati scoperti nell’Isola, a fronte però di un minor numero di tamponi rispetto ad ieri.
Questa la divisione dei nuovi casi per province: 2 a Caltanissetta, 4 a Catania, 2 a Messina, 19 a Palermo, 5 a Ragusa, 3 a Agrigento e 19 a Trapani.
Gli attuali positivi nell’Isola sono 1.252, i ricoverati sono 81 e di questi 12 in terapia intensiva. I casi totali di coronavirus in Sicilia dall’inizio della pandemia sono 4.487 con 2.947 guarigioni e 288 decessi.
In italia, sono 1.397 i nuovi contagiati e 10 i morti.
foto dal web
Siracusa. Abbandonano rifiuti anche nei sottopassi, la nuova mossa dei senza vergogna
E’ davvero incredibile la quantità di rifiuti abbandonati da tanti normali “cittadini” perbene nei sottopassi di via Ascari, la cosiddetta strada del circuito. Visto che lungo la strada c’è lo spauracchio delle multe attraverso le immagini delle fototrappole, hanno allora sviluppato questo altro sistema: utilizzare la corsia “morta” dei sottopassi per buttare la propria spazzatura. Un segnale di degrado, anche culturale, spaventoso.
Centinaia di suppellettili, e persino una stanza da letto, sono stati rimossi ieri da personale della Tekra. “A Siracusa- dichiara l’assessore all’Ambente, Andrea Buccheri- accade che la fantasia degli sporcaccioni e degli zozzoni arrivi ad un livello indescrivibile”.
Intanto, aumentano le multe anche nella cinta urbana, attraverso l’apertura a campione dei sacchetti e l’applicazione dell’ordinanza che impone ai condomini di mantenere i propri carrellati per la raccolta differenziata all’interno delle aree condominiali.
Sono stati rinvenuti numerosi indizi riferibili a titolari di attività commerciali che scaricavano i rifiuti sul suolo. Sono state infine sanzionate alcune attività commerciali ancora sprovviste dei carrellati o che continuavano a smaltire abusivamente e in modo indiscriminato i loro rifiuti. E questa “resistenza” verso il rispetto delle regole e della legalità inizia a fare paura.
Siracusa. Ansaldi si riprende "l'onore": illegittima esclusione dal Consiglio
Se il Consiglio comunale di Siracusa non si fosse dissolto, oggi dovrebbe fare posto a Pippo Ansaldi. La Corte di Appello di Catania ha infatti accolto il ricorso avverso la delibera consiliare che ne aveva dichiarato la decadenza da consigliere comunale. “Giustizia è fatta”, esulta il movimento politico Lealtà&Condivisione. “Era un torto ingiustamente arrecato alla persona ed alle istituzioni, in nome di una strumentale battaglia politica. Aveva ragione Pippo Ansaldi, confortato dall’autorevole parere del Segretario comunale, quando provava a convincere i consiglieri comunali d opposizione sulla correttezza del suo comportamento relativamente all’incarico a titolo gratuito espletato nel consorzio dell’Area Marina protetta nell’esclusivo interesse della comunità. Incarico dal quale si era, peraltro, dimesso in tempo utile per candidarsi al Consiglio comunale, senza che fosse strettamente necessario, non sussistendo alcuna incompatibilità, come hanno riaffermato i giudici di Catania”, spiegano da L&C. Tra i più felici, il neoassessore Carlo Gradenigo. “Era giusto riconoscere la correttezza e trasparenza di Ansaldi, anche in questa vicenda. È stato un atto di pura arroganza politica che ha privato il Consiglio Comunale di una persona che per correttezza e coerenza all’epoca si è astenuta dal voto sulla sua espulsione”.
Da Lealtà&Condivisione parte anche una stoccata postuma ai consiglieri di opposizione. “Avevano torto. Capitanati dai rappresentanti del centrodestra, hanno cercato una rivincita politica ammantata da argomenti giuridici pretestuosi. La sentenza della Corte di Appello di Catania restituisce onorabilità ad Ansaldi e sconfessa sostanzialmente una condotta politica pregiudizialmente ostile ed irresponsabile dalla quale le istituzioni hanno conseguito un danno non facilmente rimediabile. Ci auguriamo che tale provvedimento induca a comportamenti più costruttivi nell’interesse, in primo luogo, della nostra comunità”.