Ippodromo del Mediterraneo, sabato 5 settembre il Memorial Nuccio Sortino

Memorial Sortino all’Ippodromo del Mediterraneo: è la quarta delle 6 competizioni in programma sabato 5 settembre. Una condizionata sui 1800 metri di pista sabbia per cavalli di tre anni che vede emergere, con buone possibilità, il portacolori di Stefano Salerno Chicco’s Power. Lui ha già dimostrato di poter vincere sulla sabbia e su questa distanza, benché ci tocca ricordare che a luglio non raccoglie molto. Piace la linea tracciata dalla vittoria di Sopran Ercole su Havana Rock e Robert Sprint, positivi nel periodo e cui sembra gradito il terreno. Non esclusi gli altri.
Apertura del convegno alle ore 16:10 con una reclamare che sembra riproporre il match tra Nejba e Scenicroute.
Altro interessante montepremi è legato al Premio il Marchesino, un handicap sui 1800 metri di pista sabbia con cavalli di 3 anni e oltre. Playful Dude tra i pesi più gravati in perizia sembra essere in grado di esprimersi al meglio. Temuto Pignolata che, su sabbia, sta raccogliendo tanto. Una linea lo lega a Vettory Lucky, comunque positivo. Teshan ha forma e in carriera ha già vinto sul dirt. Gli altri dovranno dimostrare di adattarsi sul tracciato.
La chiusura, con un handicap di minima alle 19:20 sui 1300 metri di pista sabbia, lascia emergere la linea tracciata da Nonno Aurelio, Crixus e Lucario.




Covid-19, l'aggiornamento: 83 nuovi positivi in Sicilia, 2 in provincia di Siracusa

Altalena dei contagi in Sicilia: sono 83 i nuovi casi di coronavirus in regione nelle ultime 24 ore. Un netto aumento, su cui incide oggi il numero di migranti risultati positivi. I dati sono contenuti nel report quotidiano fornito dal Ministero della Salute.
Per la provincia di Siracusa, registrati due nuovi positivi. Sono invece 17 ad Agrigento (16 migranti), 13 a Catania, 21 a Messina, 19 a Palermo (9 migranti), 2 a Ragusa, 2 a Siracusa, 9 a Trapani (1 migrante).
Gli attuali positivi in Sicilia sono 1.227, 76 ricoverati in ospedale, 12 in terapia intensiva e 1.139 in isolamento domiciliare.

foto dal web




Viadotto di Targia, sette anni dopo: demolire o consolidare? Prove di dialogo Regione-Comune

Era il 2013 quando il viadotto di Targia divenne un osservato speciale. Le sue condizioni e la necessità di consolidamento spinsero a decisioni forti. Prima il restringimento di carreggiata ed il divieto di transito per i mezzi pesanti. Poi la chiusura nel 2015 e la costruzione della parallela bretella comunale che garantisce ad oggi il deflusso del traffico in entrata ed in uscita dalla zona nord del capoluogo.
Il viadotto è rimasto chiuso e le sue condizioni continuano a deteriorarsi. Negli anni scorsi si erano moltiplicate le notizie circa la disponibilità di fondi per i lavori necessari per la sua riapertura. La Protezione Civile regionale aveva predisposto anche il progetto di intervento, per circa 6 milioni di euro. Ma nulla si è poi fatto. E il viadotto di Targia continua ad essere chiuso.
All’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, abbiamo chiesto cosa è possibile fare per riportare quell’opera tra le priorità. “Decida Siracusa se demolire o consolidare, la Regione è pronta”, spiega l’esponente della giunta Musumeci.

Il Comune di Siracusa ha in realtà già scelto. “Non può restare quella struttura abbandonata, così come è ormai da anni”, spiega il sindaco Francesco Italia. “La Regione ci metta a conoscenza dei costi dell’operazione. Avevo già chiesto queste informazioni all’assessore Falcone. Perchè se consolidarlo dovesse costare troppo, allora senza dubbio daremmo il via libera alla demolizione. Ma se la differenza tra un intervento e l’altro dovesse essere contenuta, è innegabile che converrebbe alla città poter mantenere un collegamento solido attraverso il viadotto di Targia. Per quanto la bretella realizzata dal Comune in questi anni ha supplico perfettamente alla chiusura di quel manufatto”.




Positiva al coronavirus e ricoverata a Ragusa, non ce l'ha fatta una donna di Avola

Ancora una vittima siracusana legata al covid. E’ morta la 74enne di Avola che era stata ricoverata domenica scorsa all’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa. In gita con il marito a Modica, aveva accusato un malore con sintomi che sarebbero stati riconducibili al coronavirus.
Soccorsa da un’ambulanza del 118, è stata dapprima trasportata al Maggiore di Modica e poi trasferita a Ragusa. Il tampone ha confermato la positività al covid. E nonostante gli sforzi dei sanitari, per la donna non c’è stato purtroppo nulla da fare. Fonti sanitarie spiegano anche che il quadro clinico era complicato per via di patologie pregresse.

foto archivio




Covid: deceduto un anziano di Augusta, era rientrato da una vacanza a Malta

Il covid torna a fare una vittima in provincia di Siracusa. Non accadeva da fine maggio. Il bollettino del Ministero della Salute ha riportato, nel suo aggiornamento di ieri, un decesso in Sicilia e proprio nel siracusano. Si tratta di un 76enne di Augusta, purtroppo deceduto all’ospedale Umberto I di Siracusa. L’uomo accusava febbre alta e tosse ed era risultato positivo al tampone dopo il ricovero nella struttura ospedaliera. Secondo quanto si apprende, era rientrato recentemente da una vacanza a Malta. Al rientro avrebbe iniziato ad avvertire i primi sintomi.
Secondo quanto riportato da fonti sanitarie, lo sfortunato 76enne avrebbe sofferto di qualche problema ai polmoni e probabilmente il Covid19 è stato determinante per il tragico esito.
Ad Augusta sono 7 gli attuali positivi.




Il Caravaggio, Italia e Granata: "nessuna lite, siamo uomini liberi che amano Siracusa"

Comunque finisca la vicenda del prestito del Caravaggio, rischia di avere un paio di strascichi in città. Per cominciare, in questo clima di tensione, rischia di saltare la promessa mostra futurista a Siracusa, con opere di artisti contemporanei messe a disposizione dal Mart di Rovereto, per il periodo del prestito del Seppellimento. “In effetti, a questo punto non potremo più essere tra gli organizzatori della Mostra sul 900, per dignità ma anche per coerenza con la posizione espressa dal sindaco”, spiega l’assessore Fabio Granata. “E questo nonostante lo scambio sia stato proposto, discusso e impostato tra me e Sgarbi. Ma sono certo che il Mart non mancherà al suo impegno con la città, magari organizzando la Mostra attraverso la Regione siciliana”, aggiunge. Non tutto è perduto. Forse.
Ma c’è poi la vicenda tutta politico-umana e relativa ai rapporti in giunta tra il sindaco Italia e lo stesso Granata. E’ ormai noto che, sul prestito del Caravaggio, i due abbiano assunto posizioni diametralmente opposte. E secondo alcuni, il “no” alla partenza espresso chiaramente dal primo cittadino durante il vertice in Prefettura potrebbe essere stato il preludio di una spaccatura tra il sindaco ed uno dei suoi assessori che ha superato senza scossoni tutte le voci di rimpasto. “Nessun problema con Italia: abbiamo due ruoli diversi e siamo due uomini liberi, uniti dall’amore per la nostra città”, taglia corto Fabio Granata che con le sue parole riduce a scintilla appena quello che ai più pareva potesse diventare un inferno.
“In fondo, il Comune non aveva e non ha competenza alcuna sul quadro. Il sindaco ha voluto interpretare un sentimento che lui ritiene maggioritario in città. Io, invece, mi sono invece sempre mosso solo nella logica di assicurare a Siracusa tre risultati: la Mostra/scambio, la copia fedele del dipinto e il ritorno della tela messa in sicurezza nella sua sede naturale, determinando una fase nuova nella vita della Borgata”




VIDEO. Il Caravaggio conteso, il fronte del "no" in piazza: "la città ha proprietà morale del bene"

Un raduno di riflessione e non una vera e propria manifestazione. Così Paolo Giansiracusa ha definito l’appuntamento di questa mattina in piazza Duomo. All’indomani del vertice in Prefettura sul possibile trasferimento del Caravaggio, alcuni rappresentanti del fronte del “no” si sono ritrovati a due passi dalla chiesa che custodisce l’opera.
Mentre si attende di conoscere la decisione definitiva del Fec sul trasferimento a Roma ed il prestito a Rovereto, è arrivata nelle ore scorse la dichiarazione di contrarietà allo spostamento dell’opera da parte del Comune di Siracusa che si aggiunge così al parere negativo della Diocesi.
“La mostra a Rovereto si farà, ma senza il Caravaggio. La città ha detto no, insieme alle istituzioni”, sottolinea proprio Giansiracusa che rivela, poi, come ci sarebbero imprenditori pronti a sostenere il costo per il trasferimento delle attrezzature necessarie dall’Icr di Roma a Siracusa. “La città è proprietaria morale dei beni, non può essere ignorata nel momento delle scelte”.




Zona industriale: protocollo anti-covid rafforzato, chiesto anche presidio per sierologici

Nella sede siracusana di Confindustria, vertice questa mattina per verificare lo stato di applicazione del “Protocollo di contrasto al Covid negli ambienti di lavoro”, siglato lo scorso 12 giugno. Attorno al tavolo si sono ritrovati il presidente della sezione imprese metalmeccaniche di Confindustria Siracusa, Giovanni Musso, la vice presidente, Maria Pia Prestigiacomo, e i segretari delle organizzazioni sindacali di settore Fim, Fiom e Uilm (Angelo Sardella, Antonio Recano e Santo Genovese). Il protocollo ha come obiettivo quello di limitare i rischi da contagio nella logica della prevenzione, attuando le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell’autorità sanitaria.
In considerazione dell’evolversi della situazione epidemiologica e l’avvicinarsi del periodo autunnale, con la prevista fermata degli impianti industriali per la manutenzione, dove si presume ci sarà un maggiore livello di concentrazione di lavoratori, il Comitato intende sensibilizzare tutta la filiera produttiva, dalle aziende committenti ai lavoratori, a non abbassare il livello di attenzione e ad adeguarsi scrupolosamente alle direttive delle Autorità preposte ed alle linee guida contenute nel suddetto protocollo.
“Ritengo che la pandemia debba essere contrastata non solo con le misure messe in campo dal governo e dalle aziende committenti e subappaltatrici – ha detto Giovanni Musso – ma anche dai lavoratori che devono scrupolosamente attenersi a quanto prescritto nei regolamenti e informare immediatamente i comitati aziendali di controllo se hanno avuto contatti con soggetti che, nei 14 giorni precedenti alla data di ingresso nel luogo di lavoro, siano risultati positivi al COVID-19 ovvero provengano da zone a rischio, secondo le indicazioni dell’OMS e delle ordinanze e decreti regionali e nazionali e di non provenire essi stessi da tali zone”.
Da parte sua, il sindacato ha dichiarato che continuerà a stimolare i lavoratori a prestare la massima attenzione al rispetto delle regolamentazioni, del documento di valutazione dei rischi aziendali, utilizzando correttamente i D.P.I. messi a disposizione dal datore di lavoro.
Le parti si sono impegnate a sensibilizzare l’Asp di Siracusa, così come prevede la comunicazione dell’Assessorato Regionale della Salute, ad istituire un presidio nella zona industriale per l’esecuzione di test sierologici al quale il personale delle aziende potrà sottoporsi volontariamente e inviare una informativa a tutte le aziende metalmeccaniche, al fine di mantenere alti i livelli di attenzione al contrasto e diffusione della pandemia.




Siracusa. Minacce al primario in ospedale, si stringe il cerchio sul sospetto autore

Sarebbe stato individuato l’autore delle minacce al primario di Oculistica dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Una pesante intimidazione realizzata con la scritta spray (“Sei vicino alla morte. Rip”, ndr), lasciata sulla parete all’ingresso del reparto.
Le indagini condotte dalla Digos di Siracusa hanno permesso di restringere il cerchio. Sarebbero state ascoltate diverse persone e, ovviamente, lo stesso primario. Ogni episodio delle ultime settimane, inclusi possibili screzi, sono stati passati al setaccio. Altri elementi sarebbero stati forniti dalle immagini registrate da alcune telecamere di sicurezza.
La posizione del sospettato è adesso al vaglio della polizia e della Procura che, sulla vicenda, ha subito aperto un’inchiesta.




E' morto lo storico dell'arte Philippe Daverio, fu al centro di disputa con Palazzolo Acreide

E’ morto questa notte all’istituto dei Tumori di Milano lo storico dell’arte Philippe Daverio. Aveva 70 anni era anche docente, saggista, politico e personaggio televisivo. A riportare la notizia l’agenzia Ansa e il sito Dagospia.
Ad ottobre dello scorso anno fu al centro di una disputa politico-televisiva durata diverse settimane che lo vide, in qualche modo, contrapposto a Palazzolo Acreide ed ai siciliani. Tutto prese avvio dalla trasmissione televisiva di Rai 3 “Il borgo dei borghi”, di cui era presidente di giuria. In finale “spostò gli equilibri” per Bobbio che vinse sulla cittadina siracusana, pure premiata dal televoto. Di Bobbio, si scoprì poi, Daverio era cittadino onorario. Da qui prese avvio una contrapposizione anche politica, finita in Parlamento e in Commissione Vigilanza Rai. La stessa terza rete prese le distanze dalle posizioni di Daverio, poi raggiunto anche da Le Iene.
“Riposa in pace prof. Sognavo di averti a Palazzolo. Il tuo voto per Bobbio alla finale de Il Borgo più bello d’Italia alla fine ci ha reso più celebri di quanti si poteva immaginare. Ti ero e ti sono grato. Ciao Philippe”, il saluto del sindaco di Palazzolo, Salvo Gallo.
In Sicilia Daverio era stato anche consulente dell’allora sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi. Nel 2010 è stato designato come consulente per la Festa di Santa Rosalia a Palermo, ma dopo alcune contestazioni, si dimise.
Philippe Daverio è nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, città francese nella regione dell’Alsazia. Il padre era italiano e la madre alsaziana. Da bambino ricevette un’educazione di forte stampo ottocentesco.
“Era malato di tumore ma non ne aveva parlato con nessuno. Aveva 70 anni”, ha reso noto la regista e direttrice del Franco Parenti Andree Ruth Shammah.