Covid, movida e ripresa dei contagi: il sindaco di Noto dice basta alle serate musicali

Stop alle serate musicali a Noto. Lo ha disposto il sindaco Corrado Bonfanti. R in un video comparso nelle ore scorse sui social spiega il motivo.
“Non dobbiamo abbassare la guardia ed essere responsabili. Dobbiamo evitare di ritrovarci alle prese con nuovi e pesanti sacrifici. Capisco il business, la volontà di divertirsi e il diritto di lavorare. Ma la salute viene prima di ogni cosa”, dice in sintesi il primo cittadino di Noto.
Il suo è un messaggio diretto in particolare ai giovani. La movida e gli assembramenti per le vie del centro sono ormai osservati speciali in un momemto in cui si rivedono anche tanti turisti. Il rompete le righe seguito al lockdown è stato vissuto con grande libertà e ripetute precauzioni come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine paiono solo optional. “Giovani di Noto, della provincia e turisti: è il momento della consapevolezza e della responsabilità”, ripete fermo Bonfanti.
Intanto, alcuni lidi balneari hanno comunciato l’annullamento delle serate musicali previsti per il 10 ed il 14 agosto ovvero San Lorenzo e notte di Ferragosto. Una decisione motivata con la piena condivisione del messaggio del sindaco di Noto.
Bonfanti era stato il primo dei sindaci siracusani a disporre con ordinanza l’uso di mascherine. Adesso è il primo ad intervenire con forza sulla movida.




Anziana si lancia da una finestra e muore, dramma in una casa di riposo di Lentini

Una 80enne si è tolta la vita questa mattina a Lentini. L’anziana si è lanciata nel vuoto da una finestra della casa di cura, nel centro della cittadina siracusana, dove viveva. A dare l’allarme sono stati alcuni passanti.
Il volo, di alcuni metri, non le ha lasciato scampo. Troppo gravi le lesioni. Rimangono sconosciute, al momento, le ragioni del gesto.




Siracusa. Controlli dei Nas sulle attività ambulanti che svolgono street food: sanzioni

I Carabinieri dei Nas e della Compagnia di Siracusa hanno effettuato una serie di controlli di natura amministrativa e sanitaria sulle attività ambulanti di street food. Per un furgone adibito a vendita di alimenti e bevande è stato coinvolto anche il servizio di Prevenzione dell’Asp di Siracusa.
I controlli eseguiti dai Nas all’interno del mezzo, attivo in zona Pizzuta, hanno portato a riscontrare l’assenza di acqua potabile corrente. L’impianto idrico era però alimentato attraverso un serbatoio in acciaio inox, riempito di volta in volta, per tutte le necessità di utilizzo previste in quanto – spiegano dalla proprietà – “mezzo ambulante non allacciato a rete idrica”.
Nel vano motori frigoriferi all’esterno – senza alcun contatto con gli alimenti conservati all’interno – riscontrata e verbalizzata le presenza di possibili escrementi di animali, “tipici dei ratti”. La stessa proprietà della struttura ha avviato esami di laboratorio sui campioni prelevati.
Contestati anche illeciti amministrativi per le violazioni in tema di autocontrollo alimentare (HACCP) sul cui puntuale e periodico aggiornamento – spiegano però dalla proprietà – è stato riscontrato un ritardo di 5 giorni.
I controlli amministrativi e sanitari dei Carabinieri della Compagnia di Siracusa e del N.A.S di Ragusa continueranno con la stessa intensità anche nei prossimi giorni.

foto archivio




Siracusa. Rissa al bar in via Columba, denunciati i 5 partecipanti alla scazzottata

Cinque persone sono state denunciate per rissa poco dopo le 23.30 di ieri sera. Per riportare la calma, è intervenuta la Polizia nei pressi di un noto bar di via Columba. Per tutti i partecipanti alla scazzottata, identificati dagli agenti, è scattata la denuncia. Per uno dei cinque denuncia anche per resistenza a pubblico ufficiale.
I poliziotti erano impegnati in un servizio di controllo del territorio, finalizzato al rispetto delle normative per il contenimento sanitario. Allertati, sono prontamente intervenuti.

foto archivio




Un 78enne cade dalle scale, la badante allerta i soccorsi: sottoposto a delicato intervento

E’ stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico l’anziano che ieri sera è stato soccorso dai Carabinieri. A chiedere l’intervento dei soccorritori, una donna di origine polacca ha chiamato la stazione di Avola per chiedere aiuto. In un italiano stentato, ha lasciato intendere di essere la badante di un sessantottenne e che il suo assistito era appena caduto dalle scale rimanendo riverso a terra.
In pochi istanti i Carabinieri hanno allertato il 118 ed hanno contemporaneamente raggiunto l’abitazione dell’uomo, situata nei pressi della stazione ferroviaria di Avola. Nell’attesa dell’arrivo del personale medico, hanno prestato il primo soccorso all’uomo, senza tralasciare di ispezionare i luoghi per accertare la dinamica del sinistro: si è potuto così appurare che si era trattato di un incidente domestico, una caduta dalle scale.
Il ferito, soccorso dal 118, è stato condotto dapprima presso l’ospedale di Avola e, successivamente in nottata, presso una più attrezzata struttura di Siracusa dove è stato sottoposto a necessaria operazione chirurgica.




Il porto di Augusta si collega alla rete ferroviaria, siglato a Roma il protocollo d'intesa

Arriva il via libera per la progettazione definitiva e la realizzazione dell collegamento tra il porto di Augusta e la rete ferroviaria nazionale. Con la stipula, a Roma, del protocollo d’intesa tra Rfi, Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale e Regione Siciliana può adesso iniziare la fase progettuale, da completare in via definitiva entro il 31 dicembre 2021. L’intesa prevede un programma a tappe forzate per arrivare in fretta alla cantierizzazione dei lavori.
La notizia regala un sorriso al sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro. “Diversi sono stati gli incontri, per ultimo quello del febbraio scorso al Ministero delle Infrastrutture, a cui ho partecipato insieme al vicepresidente della commissione Trasporti della Camera, Paolo Ficara, ed al presidente della Autorità Portuale, Andrea Annunziata. Ringrazio tutti per la sensibilità dimostrata nel comprendere l’estrema esigenza per Augusta di dare il via ad una delle tante opere attese da decenni. Collegare il terminal merci del nostro porto alla rete ferroviaria significa migliorare l’accesso all’infrastruttura ed accrescere l’offerta integrata dei servizi. Questo intervento, insieme a quello già finanziato per il completamento della diga foranea – continua il sindaco Di Pietro – permetteranno finalmente al porto di Augusta di integrarsi e competere realmente nel quadro europeo”.
Stessa soddisfazione viene espressa dal vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Paolo Ficara (MoVimento 5 Stelle). “Per anni si è parlato della necessità di collegare l’area retroportuale alla rete ferroviaria e degli interventi infrastrutturali del Porto di Augusta, tra cui la manutenzione della diga foranea. Eppure, nessuno ha mai davvero portato avanti gli iter procedurali necessari per arrivare ad aprire i cantieri e fare le cose. Più che esultare per il risultato che oggi abbiamo raggiunto, mi dolgo e mi rammarico per il tempo che è stato perduto in passato e che stiamo cercando di recuperare con forza, insieme alla propositiva Cettina Di Pietro”, dice Ficara.
Già nell’aggiormanento 2018 dello schema di contratto di programma 2017-2021, parte investimenti, il parlamentare siracusano aveva perorato l’inserimento dello studio di fattibilità per il collegamento dell’attuale linea ferrata con il porto di Augusta. Tutto nasceva da una semplice considerazione: “Il porto di Augusta è individuato come porto Core nella rete Ten-T europea e questo implica, per non perdere quella qualifica, la presenza di un collegamento ferroviario”, ricorda oggi il vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera.
“Il protocollo d’intesa prevede che l’Autorità Portuale della Sicilia Orientale finanzierà la progettazione delle opere con fondi propri e disponibili. Dal canto suo, Rfi curerà la predisposizione delle fasi di progettazione della fattibilità tecnico-economica e dell’acquisizione dei pareri necessari per il progetto definitivo in modo da rendere l’opera cantierabile”, sintetizza Ficara.

Foto: da sinistra, il viceministro Cancelleri, il sindaco Di Pietro e il vicepresidente commissione trasporti Ficara




Prestito del Caravaggio, la consulente Mart: "demagogia dal fronte del no"

Pa storica dell’arte e giornalista Silvia Mazza è la responsabile per il Mart del “coordinamento tecnico delle procedure inerenti il prestito e l’intervento conservativo” del Seppellimento di Santa Lucia. Ha seguito sulla stampa le recenti fasi della vicenda e le diverse contrapposizioni. Il fronte del no al prestito a Rovereto ha messo sul tavolo le sue carte, nei giorni scorsi. Rivelando come l’ultima parola sul prestito spetterebbe alla Diocesi di Siracusa (contraria ora al trasferimento, ndr) e non al Fec.
“Con le loro rivelazioni sugli atti del progetto del Mart per il Caravaggio di Siracusa, sono riusciti nella meritoria impresa di confermare la bontà di tutte le procedure amministrative da esso seguite”, dice Silvia Mazza. “Tutela dunque solo presunta, e solo in contrasto al Mart da parte di questi novelli custodi del patrimonio non pervenuti nei dieci anni in cui il capolavoro è stato lasciato addossato alla pala del Guinaccia e in condizioni ambientali proibitive. Mentre fino all’altro ieri si era addirittura messa in dubbio la stessa esistenza dei pareri espressi dalle diverse istituzioni coinvolte nel complesso progetto, ora si ritrovano per le mani un corposo carteggio a smentirli”.
Per la storica dell’arte, quella messa in piedi sarebbe “un’opera di mistificazione” imbastita per “interferire con più amministrazioni pubbliche”. Poi l’affondo si fa più tecnico. “Hanno le carte alle mani, ma si guardano bene dal dire che nella richiesta di prestito al Fec è sottolineato che ‘il progetto espositivo non ha solamente uno scopo di valorizzazione e ricerca, ma anche e soprattutto conservativo’ e che il loan fee, il contributo di 100mila euro, è destinato a ‘tutto quanto necessario ai fini degli interventi ritenuti opportuni per la tutela e la valorizzazione dell’opera sotto il coordinamento degli organi competenti’. Ivi compresi i costi della copia, perché la scansione ad alta definizione riveste una rilevante funzione sotto il profilo scientifico e conservativo, come sottolineato nell’ultima relazione Icr di Roma del 10 luglio. Le altre somme impegnate dei 350mila euro dovevano servire, come sempre detto, per il climabox previsto nel 2006 dal Crpr di Palermo, ma l’orientamenti dei tecnici romani è oggi teso a scartare questa soluzione in favore di altre più aggiornate per controllare il microclima della chiesta di Santa Lucia al Sepolcro, dov’è previsto che torni il dipinto. Serve definire quali interventi occorrano e i costi. Presumere di saperlo fin dall’inizio sarebbe stata una prevaricazione nei confronti dell’organo preposto alla tutela”.
Per Silvia Mazza sono ben altre le questioni da chiarire. “Come la nota con cui il Segretario del Vescovo avrebbe rivisto il parere favorevole già espresso dal vescovo Pappalardo. In un momento di passaggio di consegne tra il precedente e il nuovo arcivescovo, il segretario, senza informare la Soprintendenza, l’unica titolata ad esprimersi in materia di tutela, afferma che sarebbero venute meno le condizioni indicate nel parere che però così non può definirsi, dato che la Curia è stata sentita per cortesia istituzionale. E lo fa sulla base della relazione provvisoria Icr e non dell’ultima corposa di 40 pagine in cui l’Istituto documenta la ‘necessità non sostituibile di proseguire le analisi presso i laboratori dell’ICR in Roma’, pronti per effettuare tutto quanto necessario. Questa relazione, insieme a quella con cui il Crpr di Palermo attesta di non possedere la strumentazione necessaria, è stata già inviata dalla Soprintendente al Fec, al quale solo spetta a questo punto di esprimersi”.
Quanto alla Corte dei Conti, quella citata dal fronte del no sarebbe “una deliberazione della Corte dei Conti del 2017 che chiarisce inequivocabilmente che ‘la Direzione centrale per l’amministrazione del Fec ha confermato che le poche operazioni avviate negli anni di prima applicazione della l. n. 222/1985 non si sono concluse con il provvedimento finale definitivo di trasferimento’. Si tratta in sostanza di un atto che conferma il mancato perfezionamento delle operazioni di trasferimento del patrimonio, peraltro circoscritto a soli due casi in tutta Italia e tra essi non vi è sicuramente il Caravaggio di Siracusa, neanche mai lontanamente evocato nella predetta deliberazione. Resta dunque quello di costoro uno ‘sforzo’ fuori tempo e puramente demagogico”.

Foto: Silvia Mazza a sinistra, accanto Sgarbi in piedi




Covid in Sicilia, occhio ai numeri. E Musumeci: "non escludo restrizioni"

Tornano ad alzarsi i numeri dei positivi al covid in Sicilia. Un susseguirso di nuovi casi che riportano in auge ipotesi di restrizioni e chiusure. “Saranno i numeri che ci diranno se dobbiamo chiudere di nuovo tutto“, ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.
“Ho lanciato un appello 15 giorni fa, mi pare che non sia stato raccolto e quindi non escludo che ci possano essere misure ulteriormente restrittive. Nel frattempo sono stati chiusi alcuni esercizi commerciali, pensiamo nei prossimi giorni, con le forze dell’ordine, preposte a questo servizio, di chiuderne altri perché i gestori non impongono ai propri clienti il rispetto delle norme di prevenzione e di cautela. Al tempo stesso rinnovo l’appello a tutti per poterci godere questa estate in relax ma con qualche piccolo sacrificio. La mascherina, il distanziamento, penso che sia il minimo per evitare di fare concorrenza alle Regioni del Nord in termini di contagi“.
Non solo bastone, Musumeci piazza ancje la carota. “Siamo stati così bravi per 3 mesi con la linea della fermezza e del rigore. Credevo di poter avere fiducia nella responsabilità dei siciliani, non vorrei ricredermi“.




Siracusa-Gela: la Regione "apre" lo svincolo Rosolini, ma l'attesa è tutta per il tratto fino ad Ispica

Per taglio del nastro del finalmente completo svincolo di Rosolini, sulla Siracusa-Gela, si mobilita in forze la Regione. Arriva il presidente Musumeci ed ovviamente l’assessore alle infrastrutture, Marco Falcone. E l’occasione diventa buona per rinfocolare le polemiche, con il Movimento 5 Stelle che sfrutta l’occasione propizia per tirare ancora le orecchie alla giunta regionale: “assenti per l’inaugurazione del viadotto Himera, in pompa magna per aprire uno svincolo già esistente”, la sintesi della pizzicata a cinquestelle. Ed anche ex deputati regionali come Enzo Vinciullo e Pippo Gennuso sorridono a sentir parlare di apertura di uno svincolo “aperto già da sei anni”.
L’assessore Falcone non raccoglie. Ed in un video diffuso sui suoi canali social poco prima dell’inagurazione rilancia l’impegno della giunta Musumeci per la Siracusa-Gela. “Quando siamo arrivati era grande incompiuta. L’abbiamo ripresa e rianimata. Lavori e cantieri, tra qualche mese potremmo arrivare ad Ispica, allungando di 10 km l’autostrada”, dice in una clip accompagnata da una didascalia altisonante: “in Sicilia stiamo costruendo un’autostrada”. Sarcasticamente, qualcuno ricorda che sono più di trent’anni che si sta costruendo sempre la stessa autostrada. Realistico l’approccio del presidente Musumeci che parla di un “sopralluogo per prendere atto, con piacere, di un ulteriore passo avanti nella realizzazione dell’autostrada Siracusa-Gela. Dopo anni di immobilismo, ogni metro di strada realizzata è per noi una sfida e una rivincita. Prossima tappa, completare il tratto per Ispica. Ci diano i poteri che hanno dato per il ponte di Genova e vedranno cosa sapremo fare”.

https://www.facebook.com/avvmarcofalcone/videos/317693889589841/

In effetti, l’apertura del tratto fino ad Ispica diventa il momento più atteso per testare quanto davvero sia stata rilanciata l’attività in una autostrada cantiere da sempre e dove tutto, negli anni, è stato occasione di cerimonia o inaugurazione. All’assessore Falcone vanno però riconosciute una presenza sui luoghi ed una attenzione per il tratto autostradale di competenza del Cas come mai negli ultimi anni alcun altro esponente di governo regionale. Al netto delle immancabili polemiche, tutti gli sguardi sono protesi oltre Rosolini ed il suo svincolo. La vera attesa è per l’apertura del primo tratto “ragusano” della Siracusa-Gela.
Positivo il commento dei sindacati. “L’inaugurazione dello svincolo di Rosolini rappresenta un punto fermo e allo stesso tempo uno sguardo già proiettato al futuro, anche per l’impegno dell’assessore regionale Marco Falcone. Speriamo nel breve tempo di poter assistere all’inaugurazione del tratto sino ad Ispica e successivamente quello fino a Modica”. Lo hanno sottolineato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil ovvero Roberto Alosi, Vera Carasi e Saveria Corallo.
“Il presidente Nello Musumeci ha parlato di infrastrutture carenti in Sicilia – hanno poi aggiunto i tre – e giustamente anche noi abbiamo tutto il diritto di avere quella mobilità di cui si gode nel Nord Italia ma non parliamo solo di autostrade quant’anche di ferrovie. Se la Regione siciliana pensa di avviare il processo di ammodernamento delle infrastrutture, lavoro ce n’è tanto. E far partire i cantieri in tutto il territorio sarà fondamentale, speriamo a breve che ciò avvenga anche per la “Catania-Ragusa”, perché significherebbe mettere in moto l’economia e il settore edile che trascinerebbe dietro tutti gli altri settori, affinché il territorio riparta definitivamente dopo l’emergenza sanitaria e con esso anche il turismo”.




Siracusa e il turismo nell'anno del covid: i numeri e le previsioni in uno studio provinciale

L’emergenza covid ha trasformato il 2020 nell’anno orribile per il turismo. L’analisi condotta da Cna Siracusa a livello provinciale, conferma un trend in linea con le prospettive nazionali purtroppo al ribasso. Lo studio ha preso in esame circa 112 strutture extra alberghiere distribuite su tutto il territorio provinciale e 20 hotel che hanno fornito dati utilizzabili.
Le prime evidenze. Se lo scorso anno di questi tempi la presenza nelle strutture ricettive si attestava tra il 70 e l’80% della loro capienza, i numeri fin qui registrati evidenziano un brusco calo. A livello aggregato, infatti, per ciò che concerne gli hotel, le prenotazioni relative ai mesi di luglio, agosto e settembre 2020 sono rispettivamente 26%, 33% e 12% della capienza. Il maggior numero delle prenotazioni è atteso intorno ad agosto, mentre il dato più basso riguarda settembre. È possibile che, i numeri relativi a quel mese, possano aumentare poiché una buona parte dei turisti potrebbe non avere ancora prenotato il soggiorno.
Altro dato significativo che emerge dall’analisi svolta dalla Cna riguarda il peso che la città di Siracusa assume rispetto alla provincia. Infatti, prendendo in esame le prenotazioni ricevute dagli hotel, per luglio e agosto, “mesi per i quali al momento si hanno a disposizione stime più attendibili” spiegano gli analisti, la percentuale delle presenze è rispettivamente 22,5% (26% il dato complessivo) e 26,6% (a fronte del 33% complessivo). Per quanto riguarda le strutture extra alberghiere, per i mesi di luglio e agosto è stato rilevato che Siracusa ha una percentuale di prenotazioni più elevata rispetto alla provincia (rispettivamente per luglio e agosto 14,61% e 22,80% a fronte del 14,21% e 18,05% del territorio provinciale), dove si segnala comunque la buona performance di Avola e Noto. Il trend sembra invece essere diverso per quanto riguarda settembre, dove attualmente la provincia presenta un numero atteso di prenotazioni maggiore rispetto a Siracusa (circa il 9% contro 4%).
Rilevante, ai fini delle indagini, è dunque sottolineare come i dati siano leggermente migliorati durante questo mese: gli hotel infatti, hanno visto aumentare la presenza della loro clientela per quanto riguarda il mese di luglio (si passa dal 12% al 26%), con un relativo aumento in agosto, passando dall’11% al 33%. Anche per settembre le prospettive sembrano segnare un impalpabile incremento, considerato lo 0% di un mese fa, a fronte del 12% attuale.
Piccolo miglioramento che si può osservare anche per quanto riguarda le strutture extra alberghiere, per quanto meno evidente rispetto agli hotel; infatti, diverse delle strutture contattate, specie della provincia, non hanno aperto per quest’anno o, diversamente dagli anni passati, sono state costrette a ripianificare le loro attività in funzione del flusso di turisti atteso, riaprendo ad esempio solo a partire dalla metà del mese di luglio. Risulta evidente come almeno due fattori abbiano influito negativamente sulla situazione attuale.
Da un lato, i prezzi eccessivi dei voli hanno certamente contribuito ad aggravare la situazione, dal momento che molti turisti hanno desistito dal viaggio proprio per l’eccessivo costo; dall’altro lato, invece, diverse compagnie aeree hanno annullato i voli prima del previsto, riversando così le conseguenze sulle strutture ricettive.
L’affluenza rispetto a un anno fa è comprensibilmente diminuita, di almeno due terzi rispetto ai numeri registrati durante l’estate 2019. Secondo Cna, “il quadro appena delineato mette però in evidenza la necessità di intervenire a salvaguardia del settore”.
Le difficoltà si riflettono anche sul sistema di trasporto persone, compreso quello non di linea. È stata infatti compiuta una indagine riguardante il noleggio con conducente, che sembra risentire parecchio della crisi Covid; la ricerca effettuata su circa 26 unità di Siracusa e provincia ha rilevato come la perdita totale rispetto al 2019 ammonti a circa l’80% del totale. La media più alta riguarda Siracusa dove, a fronte delle 12 unità analizzate, la perdita risulta essere dell’86%, superiore dunque rispetto al dato complessivo provinciale.
Pari rilevazione è stata effettuata poi sulle agenzie di viaggio con un dato medio provinciale di riduzione del fatturato delle agenzie del 77% con picchi del 90% in alcuni casi. Un dato che è stato rilevato su 23 operatori in provincia con un campione pari al 30% del totale delle imprese presenti nel territorio.
Non è stato escluso dalla rilevazione il settore della balneazione con un campione di ben 25 operatori pari al 60% del totale in provincia. In questo caso la riduzione si attesta sul 62%, in 5 operatori hanno deciso di non aprire per l’eccessiva riduzione di postazioni dovute al distanziamento sociale e, nonostante tutto, gli operatori censiti hanno assunto per la stagione l’86% del personale in forza nel 2019. Un segnale dovuto alla necessità di garantire i servizi connessi alle nuove direttive ed una risposta importante del comparto al territorio in termini occupazionali. Un dato potenzialmente superiore, gli operatori lamentano infatti una scarsa offerta di manodopera connessa alle provvidenze del reddito di cittadinanza.
Altra rilevazione è stata effettuata sulle guide turistiche con una indagine verso 20 operatori che ha rappresentato una riduzione delle entrate del 2020 sul 2019 dell’86%, gli stessi operatori lamentano un tasso di cancellazione delle prenotazioni della stagione pari al 94%. In sintesi tutti gli intervistati lamentano un calo delle entrate rispetto al 2019.
Cna Siracusa ha anche posto un quesito agli operatori del settore turistico: quando arriverà la ripresa? La metà degli intervistati la “vede” (e spera) nella primavera inoltrata del 2021, mentre il 30% vede una ripresa solo nel 2022. Quote residuali credono in una ripresa già nella fase finale di questa stagione o addirittura al 2023.
“Il quadro che emerge dall’indagine è assolutamente preoccupante. Alcuni comparti rischiano seriamente di lasciare sul selciato di questa difficilissima stagione almeno il 50% degli operatori investiti da una crisi che, nel suo improvviso palesarsi, ha sconvolto i piani delle imprese e dato un colpo mortale ad un territorio che aspettava questa stagione come una delle più proficue di sempre”, analizza Giampaolo Miceli di Cna Siracusa.
“Non bastano solo incentivi e ristori (questi ancora ampiamente insufficienti) ma una organizzazione di ripartenza vera che sostenga il settore e che dia agli operatori un necessario protagonismo. Alcune misure come il bonus vacanze non potranno mai produrre i tanti auspicati risultati. Occorreva organizzare meglio lo strumento anche con modelli di cessione del credito attraverso istituti di credito. Poi ci sono settori totalmente dimenticati come il trasporto persone e le agenzie di viaggi, per questi soggetti serve con urgenza una seria ed attenta programmazione di tutela, senza di loro verrà meno un pilastro necessario del turismo nell’intero paese”.