Completamente nudo a passeggio per Cassibile, l'incredibile scena in via Nazionale

Completamente nudo, andava in giro per Cassibile. E’ accaduto questa mattina, in via Nazionale, la strada principale della frazione siracusana. Protagonista dell’episodio, un extracomunitario. Senza nulla indosso, si è mosso come se nulla fosse davanti a decine di esterrefatti automobilisti e passanti, tra cui anche donne e bambini.
Qualcuno ha cercato di convincerlo a coprirsi o almeno tornare sui suoi passi. Ma non c’è stato nulla da fare, fino all’arrivo dei Carabinieri che lo avrebbero condotto in caserma per accertamenti.
Una furia Paolo Romano, l’ex presidente della circoscrizione. “Siamo increduli. Queste non sono scene da posto civile e non ci appartengono. Non se ne può davvero più. La misura è colma”, dice.
Intanto il video della passeggiata “nature” è finita sui social scatenando ironia ma anche commenti accesi sul tema baraccopoli Cassibile e convivenza con i migranti.

Il video dalla pagina facebook di CSN




Operazione Trash: spazzatura abbandonata in strada, 24 denunce e 162 multe della GdF

Dalla segnalazione di un cittadino è nata una nuova indagine della Guardia di Finanza di Siracusa in materia di rifiuti. Ricostruite ed individuate le responsabilità del continuo abbandono di spazzatura di vario genere in contrada Serramendola, lungo la provinciale 14. E’ la strada – trafficata – di principale collegamento tra Siracusa e Canicattini Bagni.
Di giorno e di notte, i baschi verdi siracusani hanno monitorato numerosi soggetti che, accostandosi sul ciglio della strada, contribuivano al degrado del territorio e dell’ambiente. Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Siracusa, si sono incentrate anche sulla visione delle immagini di una telecamera di video – sorveglianza appositamente installata in loco.
Dalla visione dei filmati, è stato riscontrato l’abbandono di ingenti quantità di rifiuti speciali da parte di diverse aziende operanti nel circondario. Si tratta peraltro di un reato penale punti con l’arresto fino a un anno e multe fino ad un massimo di 26.000 euro. I responsabili sono stati pertanto denunciati.
Gli strumenti video hanno però ripreso anche il rilascio di spazzatura da parte di privati cittadini che, individuati tramite le targhe delle autovetture, sono stati convocati presso gli uffici dei militari, ammettendo le proprie responsabilità nel corso delle loro audizioni. Per loro, multe da 300 fino a 3.000 euro.
Al termine delle operazioni sono stati denunciati alla locale Autorità Giudiziaria 24 persone e multate altre 162.
L’operazione è stata ribattezzata “Trash” e si inserisce nel più ampio quadro delle attività dedicate dalle Fiamme Gialle al delicato settore dei rifiuti, nel cui ambito sono state recentemente condotte le operazioni “Black Trash” e “Gold Trash”, a seguito delle quali sono emerse plurime responsabilità di natura economico finanziaria, lavoristica e per reati contro la Pubblica Amministrazione (corruzione).
“L’ambiente è di tutti e, pertanto, tutti devono concorrere alla sua salvaguardia. Se i servizi cittadini di settore vanno necessariamente organizzati secondo trasparenza ed efficienza, dall’altro lato tutti devono collaborare per la migliore tutela dell’equilibrio che lo governa”, spiegano dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa.




La Prefettura sospende il sindaco di Melilli, applicata la Severino

Giuseppe Carta è stato Sldospeso dalla carica di sindaco di Melilli. Lo ha disposto con decreto il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, in applicazione della legge Severino.
Il provvedimento arriva com3 conseguenza della decisione della Corte di Cassazione che, lo scorso 10 luglio, ha respinto il ricorso presentato da Carta, ripristinando la misura cautelare degli arresti domiciliari. Una misura scattata nel febbraio 2019 a seguito dell’operazione di polizia Muddica”, relativa ad alcuni appalti dell’amministrazione comunale.




Siracusa. Bus in sosta ma col motore accesso, c'è l'ordinanza: "vadano in rimessa"

Molti autobus, in particolare quelli dell’Ast, continuano ad utilizzare in modo improprio la fermata di testa di corso Umberto, nella parte vicina alla stazione ferroviaria. L’assessore alla Mobilità, Maura Fontana, ha dato disposizione agli uffici di predisporre nelle prossime ore una nuova ordinanza. I bus avranno l’obbligo, tra una corsa e l’altra, di sostare nella rimessa aziendale o in qualsiasi altra zona senza mettere a rischio la sicurezza e la salute della gente. I mezzi rimanevano infatti parcheggiati in sosta ma accesi, arrecando disturbo e smog nella zona. Diverse le lamentele dei residenti.
“Dopo aver verificato di persona che spesso venivano lasciati con i motori accesi e talvolta incustoditi, ho chiesto ai vertici dell’Ast di intervenire subito e con determinazione”, ricorda l’assessore Fontana. “Quella che era diventata una cattiva abitudine, ovvero lasciare per decine di minuti i bus in sosta e con i motori accesi, è una vera e propria violazione delle normative vigenti in materia di sicurezza stradale ma soprattutto ambientale in una città che vive con profondo disagio il problema dell’inquinamento”. Da qui la decisione di procedere con una decisa ordinanza che rimodula parzialmente anche alcuni aspetti della mobilità nella zona Umbertina. Prevede, infatti, che i bus AST in arrivo con direzione rimessa sul corso Gelone dovranno effettuare le fermate Santa Rita, di fronte INPS, ed ultima, per la discesa di tutti i passeggeri, all’altezza del negozio OVS.
I bus AST, in partenza dalla rimessa, dovranno effettuare le seguenti fermate in corso Gelone: di fronte negozio OVS, prima fermata per fermata per salita passeggeri, INPS 2^ fermata, Ospedale 3^ fermata.




Viabilità secondaria, le strade come discarica: guardate la Vampadura-Prado a Noto

Può una strada diventare una discarica? Evidentemente si ed è quello che succede lungo la strada di bonifica Vampadura-Prado, in territorio di Noto. E’ un pezzo di viabilità interna che permette, ad esempio, di arrivare a Palazzolo partendo da Marzamemi. Percorrendola, si finisce per costeggiare una ininterrotta discarica di rifiuti, dagli ingombranti a quelli speciali. Ogni cosa finisce in strada, dagli inerti edili ai divani. La sua natura di strada secondaria favorisce gli abbandoni che qui, a quanto pare, avvengono in maniera costante e strategica e da parte di più soggetti.
Proprio oggi, una operazione della Guardia di Finanza ha portato a 24 denunce e 162 multe per abbandono indiscriminato di rifiuti sul ciglio stradale.
A pattugliare e scoprire lo stato indecoroso della strada di bonifica Vampadura-Prado sono stati gli operatori Aisa (Associazione Italiana Sicurezza Ambientale) di Siracusa. Si tratta di volontari appositamente formati per la vigilanza ambientale.
Purtroppo il problema è conosciuto e diffuso. Non c’è porzione di territorio siracusano che ne appaia immune, dalle piazzole autostradali, ai sottopassi.




Eligia Ardita, parla la sorella Luisa: "Mai pace, ma è arrivato un forte segnale di Giustizia"

Il giorno dopo la sentenza della Corte d’Appello di Catania, Luisa Ardita parla di “forte segnale di giustizia”. La sorella di Eligia commenta così la conferma dell’ergastolo per Christian Leonardi. “Con questa sentenza resa appieno giustizia ad Eligia e Giulia. Non c’è soddisfazione davanti ad una condanna all’ergastolo, però possiamo piangerle oggi in un modo diverso. Con rassegnazione, ma sapendo che c’è chi sta pagando per l’atrocità che è stata commessa. Hanno sofferto Eligia e Giulia. Non ci daremo mai pace. Non ci sono vincitori, non ci sono vinti”, le pesate parole di Luisa, affidate ad un video per le redazioni di FMITALIA e SiracusaOggi.it.

Le ore che hanno preceduto la sentenza sono state segnate da “forte tensione e animo incerto”, racconta ancora Luisa Ardita. “Non vorresti ritrovarti dopo qualche anno faccia a faccia con chi ha ucciso tua sorella e tua nipote. Ma poteva succedere. Abbiamo sempre avuto fiducia nella giustizia e questa fiducia è stata ripagata. Davanti, però, all’evidenza: ci sono stati professionisti che hanno ricostruito l’accaduto. Non accusiamo persone a caso o per puro sospetto”.
Non cita mai direttamente Christian Leonardi. Quando lo chiama in causa nei suoi discorsi, gli si rivolge indicandolo con un generico “lui”. Come quando spiega che “lui faceva parte della nostra famiglia. E’ sempre stato trattato come un figlio. Non è una soddisfazione vederlo colpevole. Anzi, è una ferita che si riapre”.




Faida tra famiglie e un tentato omicidio: tre fermi a Francofonte

In tre sono stati arrestati dai Carabinieri perchè ritenuti gli autori del tentato omicidio di Domenico Fava. Lo scorso 9 luglio, a Francofonte, l’uomo si è presentato all’ospedale di Lentini con ferite di arma da fuoco. Già due anni prima era scampato ad un altro agguato.
In esecuzione di decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dal Pubblico Ministero Carlo Parodi, sono stati arrestati Antonino Dimaiuta, di 48 anni, Vincenzo Lia, di 44 e Ottavio Calderone, di 43 anni, tutti residenti a Francofonte.
Le indagini hanno permesso di appurare che nel pomeriggio di quel giovedì, la vittima aveva avuto un diverbio causato da futili motivi con uno dei tre uomini successivamente arrestati, anch’egli coinvolto nei dissidi di due anni fa che evidentemente non si erano risolti. L’uomo infatti, non sopportando il tenore delle parole utilizzate dal Fava, per l’affronto subìto avrebbe contattato gli altri due, suoi cognati, per organizzare una spedizione punitiva. Così i tre, circa due ore dopo, avrebbero seguito a bordo di un’autovettura la loro vittima mentre si dirigeva con una moto nelle campagne di contrada Passaneto. Raggiunto, avrebbero esploso tre colpi raggiungendo la vittima al torace e di striscio al capo ed al braccio sinistro, fortunatamente senza esiti letali.
In poche ore, gli investigatori hanno individuato i presunti autori del tentato omicidio, raccogliendo elementi ritenuti validi per eseguire il provvedimento di fermo, riuscendo così ad interrompere quasi sul nascere quella che aveva tutte le caratteristiche di una faida interfamiliare. I tre arrestati sono stati associati alla Casa di Reclusione di Brucoli.




Siracusa. Individuata nei fondali di Ognina antica nave commerciale

Ancora una sorpresa dal mare siracusano, con un nuovo rinvenimemto nel fondale antistante Ognina.
I ricercatori della Soprintendenza del Mare hanno individuato una nave oneraria, ovvero di un’imbarcazione adibita a traffici commerciali, contenente un ingente carico di ceramiche da mensa di epoca tardo antica.
L’importante scoperta è avvenuta nel corso di alcune immersioni subacquee di esplorazione e documentazione storica autorizzate e coordinate dalla Sopmare ed effettuate dai subacquei altofondalisti Fabio Portella e Stefano Gualtieri, con il contributo dell’associazione Capo Murro Diving Center di Siracusa.
Il relitto – che è stato rinvenuto al largo di Ognina ad una profondità di circa 75 metri – si trova posizionato in un vasto areale caratterizzato da un fondale prevalentemente pianeggiante costituito da sabbia mista a fanghiglia.
“Abbiamo disposto e coordinato il recupero di due reperti individuati dall’archeologo della Soprintendenza del Mare, Fabrizio Sgroi – dice la Soprintendente Valeria Li Vigni – quali elementi diagnostici del carico del relitto sulla scorta di una sommaria descrizione degli scopritori. I due reperti, che presentano notevoli incrostazioni, consistono in una ciotola a doppio manico con coperchio e in una brocca a forma di campana. La Sopmare – dichiara la dott. Valeria Li Vigni – svolge da anni un lavoro capillare di sensibilizzazione e di collaborazione con i diving che ha fornito risultati sempre più incoraggianti e in costante evoluzione. A breve procederemo con la definizione di un rilievo sistematico del relitto per studiarlo più approfonditamente”.
“La collaborazione dei diving nell’individuazione del relitto – sottolinea l’Assessore dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà – testimonia la bontà e l’efficacia di una politica di costante sensibilizzazione e promozione verso il territorio e l’enorme ricchezza sommersa. Occorre sempre più lavorare perché vi sia una presa di coscienza, sempre più generalizzata e diffusa, della necessità di tutelare il patrimonio identitario e valorizzare le nostre ricchezze che sono alla base di uno sviluppo culturale ed economico capace di contribuire a far crescere, peraltro, un’offerta sempre più qualificata e in crescita”.
I due reperti che rappresentano espressione di una ceramica da mensa priva di colore (acroma), farebbero pensare ad un insieme di ceramiche di origine africana databili intorno al IV sec d.C.; va valutata, però, la possibilità che si tratti di una produzione locale di ceramiche da mensa, cosa che sarebbe attestata da fornaci presenti nel siracusano intorno al VI sec d.C.
La brocchetta monoansata rappresentava un bollitore a forma di campana e fondo convesso da posizionare sulla brace con la funzione di riscaldare i liquidi; un centro di fabbricazione di questa particolare forma, che presenta forti influssi bizantini, è stato riscontrato in Africa del Nord, in Tripolitania e in Tunisia.
La ciotola con coperchio ha forma emisferica e un piccolo piede sul quale si innestano due anse probabilmente decorate ma fortemente corrose dalla lunga permanenza a mare. Il coperchio presenta una presa a bottone piuttosto rozza.
La localizzazione pone il relitto lungo la direttrice di uno dei due cavi elettrici che, nel 1912, sono stati messi in posa sul fondale dalla ditta Pirelli su commissione del Governo italiano per collegare la Sicilia alla Libia con i due rispettivi approdi finali a Tripoli e Bengasi.




Espulsi dall'Italia i due stranieri autori di minacce a Cassibile: numerosi precedenti

Sono stati accompagnati al centro espulsioni di Bari per essere allontanati definitivamente dal territorio nazionale i due uomini che si erano resi protagoniste di minacce ad una barista di Cassibile. Senza alcun motivo apparente, hanno mostrato un coltello da 30cm e non sarebbe stata la prima volta.
Il sudanese Azen Abdelghawj, di 52 anni, e Samir Tamin, algerino di 50 anni, entrambi con numerosissimi precedenti penali a carico, erano stati ieri denunciati per minacce e perché inottemperanti ad un precedente ordine di allontanamento Questorile. Adesso l’allontanamento dal territorio nazionale.




Addio a Salvo Parisi, l'ingegnere che su Facebook aiutava a risolvere problemi della città

Il cordoglio per la scomparsa di Salvo Parisi corre sui social. Quel mondo che aveva imparato a conoscere ed animare con la creazione del gruppo di discussione “Dillo ad Archimede…”, si stringe al dolore della famiglia.
Decine e decine di post si susseguono
da ore nel ricordo di Parisi. Ingegnere apprezzato dai colleghi, dote non sempre comune, era soprattutto un attento e appassionato osservatore della realtà cittadina che ha cercato di migliorare attraverso un movimento di opinione e civismo senza colore.
I problemi del capoluogo e della sua provincia, come visti e patiti dagli abitanti, passavano anche per il gruppo social che aveva fondato e di cui era uno degli amministratori. Segnalazioni e osservazioni garbate, sempre in spirito costruttivo e senza traccia di cattiveria. E le soluzioni, molte volte, arrivavano anche grazie alla discussione e mobilitazione pubblica.
“Un caro amico, un ottimo professionista e una persona perbene”, lo ricorda il collega ingegnere, Pucco La Torre.
Domani 15 luglio, alle ore 10:00, saranno celebrato i funerali nella chiesa di Santa Rita.
Le redazioni di SiracusaOggi.it ed FMITALIA si uniscono al cordoglio dei familiari.