Siracusa e il coronavirus, battaglia vinta? "Ci aspettiamo altri positivi, pronti in caso di ripresa contagi"

Undici giorni senza nuovi contagi, attuali positivi pari a zero. Siracusa ha dunque vinto la sua battaglia contro il coronavirus? “Siamo in vantaggio per 1-0, ma la partita è ancora in corso”, rispondono con una metafora calcistica dal reparto di Malattie Infettive. Ed anche il direttore sanitario dell’Asp di Siracusa, Anselmo Madeddu, invita a non cantare vittoria. “Si riapre ai turisti e questo comporterà dei rischi. La nostra è una regione a bassa diffusione, altre hanno invece avuto una forte presenza del covid-19. Questo potrebbe portare a nuovi contagi. In tutta onestà, ci aspettiamo dei casi positivi, speriamo non da ricovero. Bisogna però capire che è cambiata la strategia: prima si cercava col tampone chi stava male. Oggi invece si fa lo screening, si fa il tampone a chiunque arriva in ospedale per un ricovero, anche senza sintomi influenzali. Si allarga così la rete dei controlli. E più cerchi, più trovi. Per questo non devono allarmare eventuali nuovi casi positivi. Significherebbe, anzi, che la rete di ricerca e individuazione funziona. In ogni caso, bisogna stare attenti. E noi lo saremo”.
A lungo si è parlato, a livello politico, di una sorta di passaporto sanitario per raggiungere la Sicilia. Poi la scelta è stata diversa. “E’ un modello superato, mi ricorda le patenti sanitarie del 700. Saggia la scelta regionale della registrazione sul sito e tramite e app. E poi c’è il ricorso alle Uscat”. Importante mantenere il ricorso alle mascherine, al gel disinfettante ed alla distanza sociale. “Anche vivere all’aria aperta aiuterà”, aggiunge il direttore sanitario dell’Asp.
Ma che cosa succede se risalgono i contagi in provincia di Siracusa? “”A livello ospedaliero, ci stiamo riorganizzando. All’Umberto I, ad esempio, non ci sarà più il doppio Pronto Soccorso. A breve tornerà anche Oncologia. I nostri ospedali si normalizzano. Ma non vuol dire che smantelliamo le aree covid. Abbiamo analizzato i numeri durante l’epidemia: registrato un picco massimo ricoveri covid (64) il 30 aprile e il 31 marzo il picco in terapia intensiva (7 ricoveri). Alla luce di questi dati, si dovesse ipotizzare in autunno una ripresa dell’epidemia, siamo pronti in provincia con 80 posti letto covid e 10 di terapia intensiva. A Siracusa l’area covid rimane nel padiglione nord, al di fuori ed isolato dal complesso ospedaliero Umberto I. Qui sono disponibili 35 posti letto covid, terapia intensiva e grigi. Altri 35 posti letto covid a Noto. In caso di pazienti asintomatici, è previsto l’isolamento domiciliare e il doppio tampone dopo 14 giorni di quarantena. Per un sintomatico lieve, prevista la semplice domiciliarizzazione mentre se la situazione dovesse presentarsi più importante, scatterebbe il ricovero in ospedale”, spiega ancora il direttore sanitario Madeddu. Netto, poi, il suo giudizio circa le critiche piovute sull’Asp di Siracusa ad aprile. “Troppo allarmismo, troppe dichiarazioni eccessive che hanno poi portato a comportamenti individuali che si rispecchiano nei dati Istat (mortalità indiretta da covid, per paura di eventuali contagi ospedalieri, ndr). Noi abbiamo ammesso gli errori, assumendoci le nostre responsabilità. Attendo che lo facciano anche altri”.




Siracusa. Piste ciclabili su strada, il Comune accelera e passa alla fase progettuale

Sulla mobilità urbana ed una rivoluzione dolce, la giunta Italia vuole decisamente accelerare. Passando dalle parole ai fatti. La partecipazione all’avviso pubblico per le bici dell’ex bike sharing in regalo è stato un successo, con numeri superiori – e di molto – alla disponibilità. Segno che verso il trasporto a due ruote c’è nuova sensibilità.
E allora tocca adesso alle piste ciclabili urbane. Dopo l’annuncio, si passa alla fase progettuale e poi ultimo step: la realizzazione. Si tratta di 23 km di corsie dedicate alle bici, un totale che si ottiene sommando i due sensi di marcia.
Le piste ciclabili siracusane che saranno, saranno segnalate con un apposito colore sulla carreggiata e “protette” dal traffico veicolare dai defleco.
Il sindaco, Francesco Italia, ha pubblicato intanto sui suoi canali social alcune ricostruzioni grafiche da viale Luigi Cadorna a viale Teracati (tra Scala Greca e Santa Panagia); il tratto a tre corsie di viale Santa Panagia; il tratto nord e sud di viale Scala Greca.
A breve, intanto, attese novità per il trasporto pubblico urbano. Per ora ferme le navette elettriche, allo studio un piano che – con il coinvolgimento dei privati – permetterà di ampliare in chilometri e servizi l’offerta pubblica su strada.




Siracusa. Da casa di riposo a social housing, la nuova vita della Madonna delle Grazie

L’edificio di Grottasanta, di proprietà comunale, che ospitava la casa di riposo
“Madonna delle Grazie” diventerà uno stabile dedicato all’housing sociale.
Il piano di trasformazione, che si accompagna alla riqualifcazione dell’area circostante, è il frutto di
una proficua collaborazione tra Comune, Iacp e Associazione nazionale costruttori edili (Ance) e sarà presentato mercoledì prossimo (10 giugno) con una conferenza stampa che si terrà alle 10,30 all’Urban Center di via Nino Bixio 1.
Parteciperanno il sindaco, Francesco Italia, l’assessore alle Politiche comunitarie, Rita Gentile, il
rappresentante dell’Iacp, Marco Cannarella, e il presidente dell’Ance, Massino Riili.
L’iniziativa è la prima del programma di Agenda Urbana ad entrare nella fase della progettazione ed è anche l’investimento più consistente perché da solo impegnerà oltre un quarto dell’intero fnanziamento di 21 milioni.




Il dramma di Monji, una morte che non scuote le coscienze: un fiore dai suoi "fratelli"

Sono pochi i fiori lasciati accanto a quella catapecchia che era diventa “casa” per Monji. Sono stati i suoi “fratelli” senza fissa dimora a tributargli questo ultimo gesto di affetto e vicinanza. Con loro c’è anche Ramzi Harrabi, tunisino ormai trapiantato a Siracusa, artista e mediatore culturale.
Nelle ore scorse aveva lanciato un appello aperto alla partecipazione. Pochi hanno risposto presente. “Dove sono tutti quelli che, davanti alla Sea Watch, chiedevano di far sbarcare i migranti?”, si domanda ricordando la grande mobilitazione cittadina di qualche tempo fa. “I migranti sono sbarcati. Vivono ai margini. Dove sono ora tutte quelle persone che si battevano il petto?”, aggiunge mentre depone una composizione floreale a pochi passi da quella che è stata l’ultima dimora di Monji, trovato senza vita sabato mattina. Un dramma umano che non ha colpito più di tanto l’opinione pubblica.
Eppure Salvatore, questa la traduzione di Monji, non era solo un senza fissa dimora. Non era solo un tunisino. Non era solo un irregolare. Era soprattutto un uomo. Un uomo che ha cercato una fortuna diversa, con un matrimonio fallito e scelte economiche sbagliate alle spalle.
“Monji era un uomo che ha vissuto tra di noi, ha sudato nei campi, ha raccolto la frutta che noi tutti mangiamo. Ha pagato le tasse, ma la vita è stata dura con lui. Ed ha finito il suo cammino da solo”, racconta ancora Ramzi Harrabi. “È andato via come un invisibile, in silenzio. Gli abbiamo voluto rendere omaggio”. C’erano altri invisibili come lui, ma quasi nessun rappresentante siracusano di quel mondo che di immigrazione parla tanto e spesso.
Lavorava nei campi e nelle serre e, fino a non molti anni addietro, era anche in regola. “Ma le norme sono spesso rigide per chi vuole rispettarle. E così è diventato un irregolare, senza raggiungere quella soglia annua di reddito che gli avrebbe permesso di continuare a godere dell’ambito status di lavoratore regolare”, ricorda Harrabi prima di un momento di preghiera. Collegato via social dalla Tunisia, il nipote di Monji ha letto tra i singhiozzi un versetto del Corano.
A pochi passi di distanza c’è quella casa improvvisata. Dalla finestra si vede dentro: un ombrello appoggiato in un angolo, una sedia in plastica. Delle bottigliette d’acqua sparse sul pavimento. Un povero giaciglio ed un tavolo di fortuna. Monji viveva così, a poca distanza dal comando della Polizia Municipale.




Siracusa. Riapertura degli uffici pubblici, è subito caos ai Tributi: ressa e tensioni

E’ caos alla riapertura dell’ufficio Tributi di via De Caprio, a Siracusa. Assembramenti e file nei corridoi, attese interminabili: una situazione gestita a fatica dal personale presente che, dal canto suo, lamenta assenza di uscieri e tagliacode.
Dopo quasi tre mesi di chiusura al pubblico, era forse prevedibile un simile afflusso. E’ vero che gli strumenti digitali messi a disposizione erano validi (email, pec e portale tributi), ma non tutti gli utenti sono pratici di tecnologia e soprattutto niente può sostituire il contatto diretto con un operatore, specie quando si parla di tributi.
Inevitabili allora confusione e tensioni. A poco serve ricordare che l’ufficio riceve per appuntamento. In appena due ore, poco dopo le 10, calendario pieno per le prossime due settimane.
Volture, molte nuove iscrizioni, riduzioni Isee, rateizzazioni, richiesta sconti x indifferenziata: sotto pressione gli unici due sportelli aperti al terzo piano, uno per l’Imu ed uno per la Tari. Al quarto piano solo stampa degli F24.
Un caos notevole, che ha fatto gridare allo scandalo diversi utenti presenti e pazientemente in attesa, con la mascherina sul volto ma senza distanziamento di sicurezza, per ragioni di spazio. Un dipendente a fare la spola tra il pianerottolo e gli uffici per registrare le prenotazioni. Inaccettabile. Urgono correttivi, come le riaperture pomeridiane e sportelli decentrati.
Soluzioni però difficili da praticare dopo il taglio che si è recentemente abbattuto sul personale di supporto. Il Comune, in questo caso, ci ha messo del suo per farsi cogliere in fallo.




Tonno rosso privo di tracciabilità, sequestrati 100kg di prodotto ittico ad Avola e Noto

Circa 100kg di tonno rosso sono stati sequestrati dalla Capitaneria di Porto in provincia di Siracusa. Controlli presso diversi esercizi commerciali di Noto e Avola hanno portato alla luce diverse irregolarità, tutte legate alla mancanza del documento di cattura (BCD) corrispondente al prodotto ittico posto in vendita.
Nei punti vendita, difatti, è stata riscontrata la presenza di tonno rosso sul banco vendita, commercializzato senza documentazione in grado di attestarne la tracciabilità. Tutti i titolari sono stati sanzionati e il tonno posto sotto sequestro. Il pescato, dopo controlli veterinari, è stato devoluto in beneficenza ad alcune mense di istituti caritatevoli di Noto e Siracusa.




Siracusa. Sicuri che l'unico problema della Marina sia la movida sregolata?

Per due settimane hanno fatto discutere le immagini dei giovani che affollavano la “passeggiata” siracusana con vista sul porto Grande, noncuranti delle regole di contenimento dei contagi. Hanno inorridito le foto delle bottiglie di vetro e dei bicchieri di plastica abbandonati in ogni dove. E ci sono stati, in entrambi i casi, pronti correttivi.
Eppure nessuno si indigna o interviene per il “guasto” probabilmente principale della Marina. Ovvero una passeggiata che non c’è più. Il tratto demaniale, tra la nuova banchina ed il viale alberato, è letteralmente sconnesso. Voragini su voragini si aprono e si ripetono, tra basole saltate e sconnessioni varie. Uno spettacolo indecoroso, tanto quanto le bottiglie ed i bicchieri buttati in terra; un fatto grave, come gli assembramenti.
Sempre lì, tutto lì. Alla Marina. E nel balletto delle competenze, si fatica a trovare un soggetto interessato alla soluzione del problema. Ma è davvero tollerabile che quei 200 metri circa continuino a presentarsi in quello stato?
Quattro anni fà, l’ultimo intervento, durante i lavori di riqualificazione della banchina. Nuove basole vennero posate per coprire le buche esistenti all’epoca. Un intervento che non ebbe costi per il Comune di Siracusa – retto all’epoca dal sindaco Giancarlo Garozzo – che riuscì a far inserire quel tipo di lavoro nella lista delle cose da fare, eseguite dalla ditta che si è occupata della nuova banchina.




Siracusa. In sette giorni, 5.360 visitatori per l'area archeologica della Neapolis

Si chiude con un risultato lusinghiero la settimana di visite gratuite all’area archeologica della Neapolis. Sono state 5.360 le persone che hanno scelto di passeggiare tra la vegetazione ed i monumenti della latomia del Paradiso e del Temenite. Uno dei migliori dati regionali, segno dell’interesse che continua a riscuotere il gioiello dell’ampio parco archeologico di Siracusa. Pronto ad arricchirsi con la riapertura della villa del Tellaro (Noto) ed il tempio di Giove. Per completare adesso il pieno lancio del parco, si attende la famoso autonomia finanziaria da parte della Regione. Le potenzialità del parco, anche economiche per il tessuto provinciale, sono note.
Il sito è stato visitabile gratuitamente per 7 giorni, in ossequio ad una iniziativa regionale di riapertura e rilancio (#laculturariparte). Adesso, con il via al turismo infraregionale, si torna all’antico.
“Noi del Parco di Siracusa siamo stati colpiti dalla pandemia nei nostri affetti, nei nostri progetti ma non ci siamo mai dati per vinti. Siamo agli inizi: noi continuiamo a sognare, voi dateci una mano per continuare a farlo”, si legge sulla pagina facebook ufficiale. Si guarda al domani, senza dimenticare la dolorosa ferita inferta dal covid-19: la morte del direttore Calogero Rizzuto e di una collaboratrice, Silvana Ruggeri.




Siracusa. Esami di maturità, in distribuzione 2.000 mascherine per istituto

Si avvicina il momento degli esami di maturità e delle prove di terza media. Nello scenario di un anno scolastico insolito, condotto per quasi un intero quadrimestre a distanza, arriva dunque l’aspetto conclusivo di un ciclo di studi, con il ritorno alla “presenza”. Ma non per questo si transige sulle misure di sicurezza.
Dal Dipartimento Regionale di Protezione Civile sono arrivate nel fine settimana scorso migliaia di mascherine da distribuire alle scuole siracusane che saranno sede di esami.
L’ufficio scolastico provinciale ha inviato la relativa comunicazione ai dirigenti scolastici che dovranno ora organizzarsi per ritirare le forniture assegnate a ciascun istituto: 2.000 mascherine. E’ stato infatti calcolato, per la provincia di Siracusa, un “consumo” di circa 30 mascherine al giorno per sessione di esame. Nel computo rientrano i componenti le commissioni d’esame e, ovviamente, i ragazzi che dovranno sostenere le prove.
La Protezione Civile regionale ha consegnato le mascherine con un tir, giunto a Priolo Gargallo. E proprio qui i dirigenti scolastici dovranno recarsi per ritirare gli scatoloni con i dispositivi di protezione individuale, custoditi nella sede della Protezione Civile comunale, al Cerica.

foto dal web




Fabio dona nuova vita, espiantati gli organi del 19enne di Rosolini vittima di un incidente

Fabio aveva 19 anni. Ha perso la vita in seguito ad un tragico incidente stradale, avvenuto a Rosolini nella notte tra il 23 e il 24 maggio. Il trasferimento al Cannizzaro, la corsa in sala operatoria ma per lui non c’è stato nulla da fare. Dopo alcuni giorni di agonia, i medici – che si erano subito riservati la prognosi sulla vita – non hanno potuto far altro che dichiarare prima la morte cerebrale e poi purtroppo il decesso.
Nonostante il grande dolore, la famiglia di Fabio ha saputo fare spazio all’amore, con un gesto straordinario: la donazione degli organi. L’espianto multiplo è avvenuto lo scorso fine settimana ed è stato eseguito all’Ospedale Cannizzaro di Catania: sono stati prelevati cuore, polmoni, fegato e reni, trapiantati su cinque pazienti, e anche le cornee, inviate alla Banca degli occhi.
“Ringraziamo di vero cuore la famiglia che, pur provata dal dolore, con un gesto di grande altruismo ha permesso a cinque persone di avere una nuova vita. Un grazie anche agli operatori dell’Ospedale Cannizzaro – dice il direttore generale, dottore Salvatore Giuffrida- che hanno seguito con sensibilità e professionalità l’intero percorso, e a tutti gli attori della rete trapiantologica regionale”.
Il processo di donazione è stato gestito dalla referente dell’Azienda Cannizzaro per i trapianti, dottoressa Antonella Mo, e dall’équipe dell’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione diretta dalla dottoressa Maria Concetta Monea, in stretta collaborazione con il Centro Regionale Trapianti della Sicilia, coordinato dal dottore Giorgio Battaglia. Le operazioni di prelievo hanno impegnato i sanitari per diverse ore.