Minaccia di morte la farmacista brandendo un tubo: denunciato un 38enne a Pachino

Agenti del Commissariato di Pachino hanno denunciato un uomo di 38 anni per minacce e atti persecutori, resistenza, violenza e minacce a pubblico ufficiale.
Ieri si era introdotto in una farmacia di in via Francesco Garrano, minacciando di morte la titolare e i dipendenti dell’esercizio commerciale, brandendo un tubo in ferro della lunghezza di 260cm e con un diametro di 5. Atterriti, i presenti sono subito scappati.
Subito dopo, l’uomo è stato rintracciato nelle immediate vicinanze della farmacia dagli agenti contro i quali ha continuato ad inveire.




Pizzeria sanzionata: aveva già avviato il take away. Multa e sospensione attività

Anche nella giornata di ieri, in tutta la provincia sono risultati numerosi i casi di persone sorprese a circolare senza motivo valido, alcune anche a bordo di autovetture ed altre intente a dialogare tra di loro, creando assembramenti. I carabinieri sono intervenuti a Siracusa, Cassibile, Carlentini, Villasmundo, Lentini, Augusta, Noto, Palazzolo Acreide, Avola e Rosolini.
Tra i casi più emblematici quello di Augusta. E’ stato sanzionato il titolare di una pizzeria del centro perché sorpreso nella vendita diretta agli avventori, ma il take away non è ancora consentito. I Carabinieri hanno chiuso immediatamente l’attività e, oltre alle sanzioni elevate, hanno avanzato alla Prefettura di Siracusa proposta di sanzione accessoria di sospensione dell’attività commerciale, che se sarà irrogata decorrerà dalla fine del lockdown.
A Cassibile sono stati controllati e sanzionati tre uomini, non residenti nella frazione, sorpresi a girovagare lungo le vie cittadine senza alcuna giustificata motivazione. Ad Avola è stato sanzionato un 30enne mentre circolava con la sua auto. Per giustificarsi ha detto di essere uscito per portare del latte alla sorella.
A Rosolini, multata una donna che al momento del controllo ha riferito di essere uscita per accompagnare un parente presso uno studio legale.
I Carabinieri sono quotidianamente impegnati nel garantire la corretta osservanza delle misure di contenimento. Ricordano a tutti il divieto di circolare se non per “comprovate esigenze lavorative”, “assoluta urgenza” o “motivi di salute” e che le disposizioni di legge prevedono per i contravventori sanzioni da 400 a 3000 euro, da aumentare fino a un terzo se la violazione avviene mediante l’utilizzo di un veicolo e da raddoppiare in caso di recidiva ed evidenziano che l’attività di monitoraggio su strada, a tutela della salute dei cittadini, si farà sempre più incisiva.




Siracusa. La Polizia porta a casa degli studenti dell'Archimede i tablet per le lezioni online

Tablet per seguire le lezioni con la didattica a distanza vengono consegnati da oggi ad alcuni studenti del comprensivo Archimede di Siracusa. Sono gli agenti di Polizia ad assicurare l’arrivo a domicilio dei dispositivi elettronici, dopo aver raccolto la richiesta di aiuto della dirigente scolastica, Giusy Aprile. Il Questore, Gabriella Ioppolo, ha prontamente risposto assicurando il servizio in tempi in cui non è consentito spostarsi se non per comprovate necessità.
I tablet sono stati destinati dalla scuola a quegli studenti che ne hanno fatto richiesta, perchè sprovvisti di altri sistemi che permettessero loro di seguire le lezioni online.




Danneggiamento aggravato in concorso, due denunce a Noto

Sono stati individuati dalla Polizia di Noto i presunti autori del danneggiamento avvenuto lo scorso 14 aprile. Presa di mira era stata una cooperativa che si occupa di pulizie. Anche attraverso l’ausilio di immagini di videosorveglianza, i poliziotti sono risaliti a due uomini, di 23 anni e di 43 anni, denunciati per il reato di danneggiamento aggravato in concorso.
I due sono stati anche sanzionati per non aver rispettato le vigenti norme di contenimento sanitario.




Bad Mask, indagata a Siracusa l'ex presidente della Camera, Irene Pivetti

L’ex presidente della Camera, Irene Pivetti, è indagata dalla Procura di Siracusa nell’ambito dell’inchiesta Bad Mask. L’accusa è di frode in commercio ed immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza, attraverso un traffico internazionale di mascherine tra l’Italia, la Sicilia e la Cina.
Questa mattina la Guardia di Finanza di Siracusa ha sequestrato 9.000 mascherine FFP2  nelle province di Milano, Roma, Bologna, Ravenna, Forlì,Siracusa, Caltanissetta, Catania e Ragusa.
Per gli investigatori siracusani, la società della Pivetti importava la merce dalla Cina per poi venderla a distributori su tutto il territorio nazionale, nonostante l’Inail con un provvedimento del direttore centrale del 16 aprile scorso avesse imposto il divieto di metterle sul mercato.

Foto: lastampa.it




Coronavirus, Siracusa e provincia: 111 contagiati, 49 ricoverati, 24 deceduti

Tra ieri ed oggi invariato il numero degli attuali positivi in provincia di Siracusa: 111. Di questi, 49 sono ricoverati in ospedale, il resto in terapia domiciliare. Sono invece 86 i guariti, 24 i deceduti. I dati vengono forniti dalla Regione, nel consueto report quotidiano.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle altre province: Agrigento, 69 (0 ricoverati, 65 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 125 (14, 22, 11); Catania, 670 (106, 220, 81); Enna, 295 (122, 81, 28); Messina, 373 (90, 112, 48); Palermo, 352 (69, 90, 28); Ragusa, 54 (6, 29, 6); Trapani, 94 (6, 40, 5).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Cassibile, alta tensione: "cittadini chiusi a casa, stranieri liberi di assembrarsi"

Una nuova foto riaccende le polemiche a Cassibile. Nello scatto, realizzato questa mattina lungo via Nazionale, si nota subito un assembramento di persone davanti ad una attività commerciale aperta. Secondo il racconto di diversi residenti, vi si venderebbe cibo etnico. Sono almeno 7 e tutti stranieri. Nessuno indossa la mascherina e il distanziamento sociale è un miraggio.
Proprio nelle ore scorse, sulla scorta di simili e ripetute scene, la deputata regionale Rossana Cannata ha depositato una interrogazione urgente all’Ars. In precedenza, il Movimento 5 Stelle aveva sollecitato l’intervento della Prefettura per tutelare la dignità dei tanti extracomunitari che popolano la tendopoli di Cassibile e per assicurare la giusta sicurezza sanitaria e sociale ai residenti.
La tensione è purtroppo alta. Ed alcuni episodi avvenuti negli ultimi giorni parrebbero testimoniarlo. Urgono soluzioni prima che si scaldino gli animi.
“Questi assembramenti sono ormai diventati scene quotidiane di cui faremmo a meno. Abbiamo lanciato l’allarme alcuni mesi orsono e siamo rimasti inascoltati”, dice arrabbiato Paolo Romano, l’ex presidente di circoscrizione. “Stiamo cercando in ogni modo di far capire che Cassibile e Fontane Bianche in questo periodo stanno attraversando una fase veramente paradossale: i cittadini chiusi e privati dalle più elementari libertà e gli extracomunitari liberi di fare quel che vogliono. Questi sono dei veri e propri soprusi, perpetrati nei confronti della cittadinanza di Cassibile e di Fontane Bianche. Noi – prosegue Romano – non abbiamo nulla contro queste persone, ma protestiamo con veemenza contro le istituzioni che non fanno nulla o fingono di non capire. È arrivato il momento di dire basta. Utilizzeremo tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione per ripristinare la legalità a Cassibile ed a Fontane Bianche”.




Siracusa. I ristoranti riaprono per una sera: flashmob di protesta

Anche diversi ristoratori di Ortigia e della zona Umbertina parteciperanno al flashmob di protesta “Risorgiamo Italia”. A partire dalle 21 di questa sera, accenderanno le luci dei loro locali, rigorosamente chiusi al pubblico. Con indosso i dispositivi di protezione individuale, esporranno il cartello con il logo del flashmob nazionale. E domattina consegneranno, simbolicamente, le chiavi delle loro attività al sindaco.
Protestano così contro le severe misure governative, disposte per la riapertura delle attività di settore. Per molti, quella di questa sera potrebbe seriamente essere l’ultima “apertura”, seppure simbolica.
Luci accese e tavole ben apparecchiate, ma senza clienti. Un immagine dei ristoranti prima del lockdown e di come vorrebbero tornare ad essere tra poche settimane con l’aiuto del governo.




"Bad Mask", la Guardia di Finanza sequestra oltre 9.000 mascherine in tutta Italia

Oltre 9.000 mascherine sono state sequestrate in tutta Italia, su delega della Procura di Siracusa, nell’ambito dell’operazione “Bad Mask”, mirata a contrastare i comportamenti illegali che sfruttano l’emergenza sanitaria. Erano state importate e immesse in commercio senza rispettare le regole della normativa di settore.
A finire sotto la lente di ingrandimento delle Fiamme Gialle, a seguito di alcuni controlli richiesti dai colleghi di Bologna, è stata una società lentinese che opera nel settore della distribuzione di dispositivi di protezione individuale. Le indagini avrebbero fatto emergere la non attendibilità della certificazione di conformità alla normativa europea dei dispositivi distribuiti.
Da una ricerca effettuata, è emerso che il codice relativo al certificato è risultato estraneo all’ente certificatore e, quindi, falso.
Le ulteriori attività hanno rivelato che l’amministratore della società, originario di Augusta, ha acquistato le protezioni da una società romana, già oggetto di attenzione mediatica a livello nazionale che, in questo periodo di emergenza, ha importato dalla Cina e immesso sul mercato nazionale grossi quantitativi di dispositivi di protezione individuali.
Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza siracusana, i dispositivi appartengono a una partita di merce per la quale il Direttore Centrale dell’Inail (competente a ricevere le comunicazioni da parte di produttori e importatori come previsto dell’attuale normativa derogatoria di cui all’art. 15 del D.L. 18/2020) ha espressamente vietato alla società importatrice l’immissione in commercio.
E’ scattata così la ricostruzione dell’intera filiera commerciale che ha raggiunto le provincie di Milano, Roma, Bologna, Ravenna, Forlì, Siracusa, Caltanissetta, Catania e Ragusa: numerose le attività commerciali destinatarie del provvedimento di perquisizione emesso dalla Procura e finalizzato al sequestro di mascherine di protezione facciali.Le attività di polizia giudiziaria sono state estese anche alle sedi della società importatrice.
L’importatore romano e il distributore lentinese sono stati segnalati per il reato di frode nell’esercizio del commercio nonché per l’immissione sul mercato di prodotti non conformi ai requisiti essenziali di sicurezza.
L’immissione sul mercato di mascherine non idonee mette a serio repentaglio la sicurezza dei cittadini i quali, pensando di essere tutelati da tali dispositivi, si espongono al rischio epidemiologico.




Parrucchieri ed estetisti, il lockdown aumenta l'abusivismo: "problema sociale e sanitario"

Sono oltre mille le imprese attive in provincia di Siracusa in questo particolare segmento, con poco più di tremila dipendenti. Numeri che, come denuncia Cna, rischiano di precipitare per effetto del prolungamento del lockdown per la categoria che non potrà riaprire se non dal primo giugno. “Il protrarsi del lockdown rappresenta un durissimo colpo per acconciatori, parrucchieri e centri estetici con il rischio reale di una perdita di oltre il 50% delle imprese a seguito dello stop prolungato”.
Una condizione che torna ad alimentare l’esercizio abusivo della professione. “Parliamo di migliaia di operatori non regolari, senza alcuna posizione Iva, né previdenziale, che si recano presso le abitazioni di persone e senza i necessari presìdi di sicurezza. Un fenomeno che rappresenta una autentica bomba epidemiologica oltre ad essere intollerabile per chi opera regolarmente e nel rispetto di tutte le norme vigenti”, spiegano Innocenzo Russo e Giampaolo Miceli, rispettivamente presidente e vice di Cna Siracusa.
“Questo fenomeno va affrontato con estremo vigore perché rappresenta un fortissimo rischio per le nostre comunità, per i nostri cittadini, svilendo il lavoro regolare e professionale di tantissimi imprenditori che stanno già investendo, non poche risorse, per garantire il rispetto di tutti i protocolli di sicurezza e la massima
salubrità dei locali per collaboratori e clienti”.
Torna allora attuale il progetto di Cna “Imprese Vere”, dal quale sono scaturiti specifici protocolli d’intesa con alcune amministrazioni comunali, con una serie di collaborazioni finalizzate alla segnalazione degli abusivi ai servizi di Polizia Municipale dei Comuni. Contro l’abusivismo, a tutela delle imprese vere, Cna Siracusa chiede un argine in tutti i centri della provincia per evitare il colpo di grazie a quelle attività rispettose delle norme anche in una fase complessa come quella del prolungato lockdown.