Orrore a Priolo, cagnolino seviziato ed impiccato. Il sindaco: "Chi sa, parli"

Lascia sgomenti quanto accaduto a Priolo. Una cane di piccola taglia è stato ritrovato nei giorni scorsi, seviziato ed impiccato.
Il sindaco Pippo Gianni ha lanciato un appello ai cittadini, chiedendo informazioni utili per risalire ai responsabili del gesto vergognoso, che ha suscitato dolore e sgomento nella popolazione.
“Purtroppo – spiega il comandante della Polizia Municipale, Pippo Carpinteri – non è stata sporta alcuna denuncia nell’immediato e si è venuti a conoscenza di quanto accaduto solo giorni dopo. Anche le telecamere della zona non hanno registrato nulla e in più le immagini vengono cancellate a distanza di giorni. Stiamo indagando per capire chi abbia potuto commettere un simile atto”.
Proprio per risalire al responsabile o ai responsabili del gesto, il sindaco Gianni ha invitato a farsi avanti chiunque possa fornire informazioni utili. “Le forze di Polizia – ha sottolineato il primo cittadino – stanno producendo il massimo sforzo per trovare al più presto i responsabili di questo atto ignobile perpetrato ai danni di un piccolo animale indifeso. Chi sa, ci aiuti nella ricerca della verità”.

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Il malcontento di Cassibile, mentre si popola la baraccopoli: "basta, smantellate tutto"

Si alza il livello di tensione a Cassibile. La goccia che ha fatto traboccare il vaso di una difficile coabitazione tra residenti ed i braccianti stagionali che occupano la baraccapoli all’ingresso sud della frazione è stata rappresentata dalla foto che immortala l’arrivo di altri stranieri. Nelle immagini finite subito sui social e immediatamente condivise, si vede un gruppo di extracomunitari scendere dal bus – distante dalla fermata – e dirigersi con i propri bagagli verosimilmente verso la tendopoli ancora non soggetta a regolamentazione.
Non è la prima volta che i cassibilesi si rivolgono ai media per denunciare il loro stato d’animo. “Noi rispettiamo le norme di contenimento. Stiamo chiusi in casa, usciamo uno per volta. Ma a questi uomini pare essere concesso tutto: uscire in gruppo, fare compere in gruppo, salire su furgoni, scendere da bus”, lamenta l’ex presidente della circoscrizione, Paolo Romano.
“Vi prego, non uscite il discorso del razzismo. Qua non c’entra. Vogliamo sapere, però, se Cassibile è diventato una sorta di luogo franco, dove tutto è permesso ma non ai cittadini. Lo Stato e le leggi esistono solo per gli onesti?”, si domanda alzano il tono della voce. E in una sorta di appello pubblico rivolto alle autorità, dal sindaco alla Prefettura, si chiede provocatoriamente se si sia deciso “di far diventare questo paese ricco di cultura, bellezze storiche e naturalistiche, di tolleranza e accoglienza, una sorta di servitù africana? Avete deciso di legalizzare la baraccopoli e di demolire il presepe in carta pesta. Cioè, distruggete la nostra storia e valorizzate l’abusivismo. Noi amiamo il nostro paese, amiamo l’integrazione e la tolleranza ma vogliono il rispetto delle Leggi e che la baraccopoli venga immediatamente smantellata e trovata una sistemazione per queste persone. Vogliamo vigilanza sanitaria e controlli di ordine pubblico a Cassibile, ormai visto come un terreno di conquista”, si sfoga l’ex presidente della circoscrizione. Ed a decine condividono sui social il suo appello.




Siracusa. Decreto Cura Italia, Prestigiacomo: "Governo arrogante respinge le proposte dell'opposizione"

“Il governo ha di fatto respinto tutte le richieste delle opposizioni che chiedevano modifiche al decreto Cura Italia. Una vergognosa presa in giro, una ferita per la democrazia della quale bisognerà tenerne conto”. La deputata Stefania Prestigiacomo punta l’indice contro l’atteggiamento del Premier Giuseppe Conte , responsabile, a suo dire, di avere frainteso un atteggiamento che era invece collaborativo.
“Abbiamo ridotto gli emendamenti, abbiamo selezionato quelli senza oneri ponendo questioni importanti e di buon senso, come quella di nominare dei commissari straordinari stile Ponte di Genova – spiega la parlamentare di Forza Italia- per accelerare l’edificazione di nuovi complessi ospedalieri di cui c’è un disperato bisogno in alcune parti del Paese e che l’emergenza Covid ha messo tragicamente in luce.Non c’è stata nessuna reale volontà da parte della maggioranza di accogliere le richieste dell’opposizione, ma solo l’arroganza di chi ritiene di poter continuare a fare tutto da solo, senza il disturbo del confronto parlamentare. Tutto ciò è inaccettabile”. La vice presidente della Commissione Bilancio ritiene che “i provvedimenti assunti ponevano un obbligo, un dovere al Governo: aprire al contributo fattivo delle opposizioni. Abbiamo invece solo partecipato a riunioni e conference call tutte finte a cui non sono seguiti fatti.Credo che il nostro atteggiamento dovrà decisamente cambiare, anche perché gli italiani hanno ben capito che le misure adottate fin ora sono del tutto insufficienti e che questo esecutivo non è assolutamente in grado di gestire la ripartenza.Se non vogliamo che il dopo-epidemia sia più devastante dell’epidemia stessa – e i presupposti di crisi e di disperazione purtroppo ci sono – bisogna intervenire oggi, e con energia e determinazione per la riapertura.
Questo Governo non è in grado di farlo e per evitare critiche, ma anche contributi costruttivi, pretende di mettere in quarantena anche la democrazia. Non glielo consentiremo”.




Invita via social alla protesta in piazza commercianti e partita Iva, finisce denunciato

Nei giorni scorsi un uomo di Carlentini ha lanciato su Facebook un invito alla ribellione, destinato a tutti i titolari di partita Iva e commercianti che, in questo periodo di distanziamento sociale, non possono svolgere la loro attività professionale. Un invito corredato con tanto di appuntamento e quindi l’indicazione esatta di data, ora e luogo di incontro (una delle principali piazze della cittadina, ndr) per la manifestazione di protesta.
I Carabinieri hanno seguito con attenzione l’evolversi della vicenda, che alla fine si è risolta con un nulla di fatto: nessuno ha aderito e nemmeno l’organizzatore ha dato seguito. Alla luce delle attuali norme di contenimento sanitario, i partecipanti sarebbero incorsi nelle sanzioni previste.
I carabinieri spiegano che simili iniziative, anche se mere boutades, “sono comunque molto pericolose poiché rischiano di creare malcontento e possono portare a conseguenze anche peggiori, se fanno breccia nel disagio di chi legge”.
Motivo per cui, l’uomo è stato denunciato per “istigazione a disobbedire alle leggi”, violazione prevista dall’articolo 415 del Codice Penale, in relazione alle norme vigenti in questo periodo per il contenimento della pandemia.




Siracusa. L'imperterrito campeggiatore solitario di Ognina: seconda sanzione, 560 euro

Ancora lui. Imperterrito e nuovamente sanzionato. Nonostante avesse già ricevuto la “visita” dei Carabinieri di Siracusa, un campeggiatore palermitano di 54 anni è rimasto accampato ad Ognina. E così, per la seconda volta in pochi giorni, è stato multato. E questa volta, alla luce della recidiva, ammenda più salata. Scatta il raddoppio: 560 euro. Da aggiungere alla prima sanzione.
A Palazzolo Acreide sono stati controllati e sanzionati due coniugi sorpresi fuori dal proprio comune di residenza a bordo di autovettura. Hanno dichiarato di trovarsi in quel comune per fare la spesa in un negozio dai prezzi più convenienti.
A Portopalo di Capo Passero è stata sanzionata una 69enne che si è giustificata dicendo di essere uscita per effettuare acquisti non essenziali.

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Da Noto ad Avola (e rientro) per far tosare i cani: scatta la sanzione

Le norme di contenimento sociale disposte e ancora attive per evitare la diffusione dei contagi da coronavirus non sempre vengono seguite alla lettera. E così, durante gli ordinari controlli quotidiani in tutta la provincia, capita di imbattersi in storie per certi versi sorprendenti.
Come quella delle due persone di Noto fermate e sanzionate da agenti di Polizia. Al momento del controllo, i due hanno detto di essersi spostati da Noto ad Avola, e relativo rientro, per far tosare i propri cani. Ma lo spostamento tra comuni è limitato ai soli casi giustificati da lavoro o necessità.
Un 18enne è stato invece sanzionato a Lentini. Sebbene fosse distante di ben 5 km dalla propria abitazione, ha raccontato ai poliziotti di essere uscito per fare la spesa. Ma il criterio da seguire è quello della prossimità alla propria abitazione quando il giovane, invece, è stato fermato dalla parte opposta della cittadina. Ed è il motivo per cui è stato multato.
Tempi duri anche per il crimine. Due catanesi di 48 e di 53 anni sono stati denunciati ad Augusta perchè sorpresi in possesso di oggetti atti ad offendere, di chiavi alterate e di grimaldelli. Sono stati anche sanzionati per aver violato le norme sul contenimento sanitario.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 98 contagiati, 57 ricoverati, 18 deceduti

Nel report quotidiano della Regione, sono oggi 98 gli attuali positivi in provincia di Siracusa. In flessione rispetto ad ieri, quando i positivi erano 103. I ricoverati sono 57, ben 81 i guariti ma diventano purtroppo 18 i decessi.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle altre province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 115 (15, 16, 10); Catania, 695 (99, 118, 73); Enna, 316 (165, 37, 25); Messina, 408 (120, 64, 43); Palermo, 354 (70, 46, 27); Ragusa, 60 (4, 6, 6); Trapani, 112 (5, 18, 5).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Ospedale di Siracusa: tampone per tutti i ricoveri, eccezione solo per urgenze

Uno dei primi atti del neo direttore dell’Umberto I, Rosario Di Lorenzo, è una circolare dedicata al tema dei tamponi da effettuare ai pazienti che necessitano di ricovero.
La circolare è indirizzata al direttore del Pronto Soccorso ed ai direttori delle Unità Operative ed in poche parole illustra il nuovo protocollo.
La priorità indicata è di eseguire i tamponi per quei pazienti che, passando dal Pronto Soccorso, necessitano del ricovero in uno dei reparti dell’ospedale o nelle cliniche convenzionate.
“L’attuale andamento epidemiologico – si legge nel documento – ed i recenti avvenimenti presso i presidi ospedalieri aziendali suggeriscono l’effettuazione del tampone rinofaringeo per Covid19 a tutti i pazienti che al termine del percorso di Pronto soccorso vengono avviati al ricovero presso le Unità operative aziendali ed extra aziendali (le quali recentemente non accettano pazienti che non sono stati sottoposti allo screening)”.
In caso di ricoveri urgenti, e quindi nei casi di vita e di morte, il tampone può essere rimandato ad un secondo momento. “L’esecuzione del tampone non potrà mai differire o impedire il ricovero di urgenze che saranno disposte dal Pronto Soccorso che, in stretta collaborazione con le Unità operative di destinazione, adotterà tutte le precauzioni dell’infection control”.




L'infermiere del video shock, Marco Salvo: "non volevo denigrare medici e colleghi"

Per l’opinione pubblica siracusana, lui è l’infermiere coraggioso che ha denunciato le condizioni di lavoro degli operatori sanitari in servizio al Pronto Soccorso nei primi giorni dell’epidemia. Per i media è semplicemente l’infermiere mascherato. Ma da alcuni giorni non è più tanto mascherato. E’ venuto allo scoperto, con nome e cognome: Marco Salvo. Vero infermiere del reparto di emergenza-urgenza dell’ospedale Umberto I.
Come se quel video shock fosse stato una sorta di presagio, ha contratto anche lui il coronavirus ed alterna oggi giornate buone ad altre più complicate. Il riserbo sul contenuto delle sue dichiarazioni rese per via telematica alla polizia giudiziaria in servizio alla Procura di Siracusa è massimo. La sua vicenda, come ricorderete, è diventata anche un caso su cui la magistratura è chiamata a far luce, anche dopo la denuncia dell’Asp che bollò quel video finito sui social come un falso.
Ma su alcuni passaggi Marco Salvo ha voglia di chiarire pubblicamente il suo pensiero. In particolare, sul linguaggio utilizzato in quel video, sopra le righe ed in alcuni passaggi ritenuto volgare. “Mi spiace che si continui a criticare il modo in cui mi sono espresso. Ora – ci racconta dal computer – sono io il primo a dire che alcune espressioni suonano come eccessive. Ma quel video non era destinato a diventare pubblico. Era uno sfogo privato, destinato ad una chat di amici. Se avessi voluto fare un filmato da rendere pubblico, non mi sarei mai espresso in quei termini coloriti. Non sono una persona maleducata ed ho grande rispetto per la classe medica. Miei grandi mentori sono stati proprio alcuni medici. Volevo trasmettere ai miei amici il profondo stress ed anche la paura di noi in prima linea e non sempre con le più adeguate indicazioni o protezioni. Non avrei mai denigrato la categoria infermieristica o quella medica con un linguaggio grezzo e scurrile. E questo ci tengo a precisarlo”.




L'inchiesta sulla morte di Calogero Rizzuto, la Procura si muove per omicidio colposo

C’è una ipotesi di reato nel fascicolo aperto dalla Procura di Siracusa sulla morte del direttore del parco archeologico, Calogero Rizzuto. Gli investigatori procedono per omicidio colposo ma, al momento, non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati.
Titolare del fascicolo è il procuratore capo di Siracusa, Sabrina Gambino. Con il pubblico ministero Carlo Enea Parodi stanno esaminando passaggi e documenti di quella dolorosa vicenda, da giorni al centro anche dell’attenzione dei media nazionali.
Sotto accusa le procedure adottate dalla sanità pubblica siracusana. Il primo a metterle nero su bianco è stato il deputato regionale ragusano Nello Dipasquale, fraterno amico di Rizzuto. In una articolata lettera-esposto ha indicato quelli che sarebbero stati i presunti ritardi negli esami e nel ricovero in ospedale di Rizzuto. La Procura dovrà anche chiarire il contestato punto del ricovero stesso, con posizioni contrastanti tra la famiglia dello sfortunato direttore ed i vertici dell’Asp di Siracusa.