Siracusa. La scomparsa di Pippo Rizza, importò i dettami dell'hairstyling moderno

E’ morto ieri uno dei pionieri dell’hairstyling a Siracusa. All’età di 74 anni è scomparso Pippo Rizza. In oltre 50 anno ai attività ha dettato mode e tendenze organizzando decine di manifestazioni di acconciatura. Il suo salone, negli 80 e 90 del secolo scorso, era in via Tisia ed era considerato un laboratorio di eleganza ed avanguardia modaiola. L’aggiornamento costante, la formazione e la necessità di trovare sempre nuovi stimoli sono stati alla base della sua dedizione professionale, trasmessa a giovani acconciatori di cui è stato mentore e punto di riferimento. Pippo Rizza è stato anche tra i fondatori del premio di categoria “Siracusa che opera”.
Alla moglie Lucia ed ai due figli Mario e Marilena giunge in queste ore il cordoglio dei tanti che non hanno mai smesso di apprezzare le qualità umane e professionali di Pippo Rizza.




Ricoverato e poi dimesso, muore nel reparto covid dell'Umberto I: esposto dei familiari

“Abbiamo dato mandato al legale di fiducia di informare la competente Autorità Giudiziaria, anche e soprattutto per evitare che una simile vicenda possa ripetersi con qualche altro malcapitato”. I figli di Domemico Zappalà, 87 anni, deceduto lo scorso 4 aprile all’Umberto I di Siracusa dopo essere risultato positivo al coronavirus, sono decisi ad andare fino in fondo. E ripercorrendo a ritroso la dolorosa storia del loro genitore, parlano di “calvario”.
Tutto ha inizio lo scorso 18 febbraio, quando l’uomo viene ricoverato nel reparto di neurologia del Muscatello di Augusta. “Doveva essere sottoposto a controlli di routine, per via di un piccolo deficit mnemonico, molto frequente in soggetti ultraottantenni”, raccontano oggi i due figli. Nessun problema pregresso. Dopo qualche giorno, “contagiato (verosimilmente, ndr) da uno dei pazienti con cui divideva la stanza, inizia ad avere febbre alta e problemi respiratori, contraendo una broncopolmonite”. La situazione peggiora e “il 7 marzo viene dapprima sottoposto al tampone covid-19, quindi trasferito in ambulanza al reparto Malattie Infettive dell’ospedale di Siracusa, dove qualche giorno dopo arriva l’esito del tampone: negativo al covid, ma positivo al virus H1N1-tipo A e B”.
Passa poco tempo e Domenico Zappalà viene trasferito in Pediatria e poi di nuovo in Malattie Infettive. Sono i giorni dei primi problemi logistici all’interno dell’ospedale siracusano. “Il 13 marzo, senza febbre, ma ancora alle prese con problemi respiratori ed alimentato via flebo, viene nuovamente spostato, stavolta in Geriatria, da dove il successivo 20 marzo viene dimesso, con nostra grande sorpresa, al fine ridurre al minimo il rischio di infezione da covid-19, i cui casi stavano aumentando sempre più”, prosegue il racconto dei due figli.
L’uomo non sarebbe ancora del tutto guarito, ma viene rimandato comunque a casa “con l’ausilio dell’ossigeno e senza assistenza domiciliare a causa della indisponibilità di personale”, lamentano i familiari.
E le condizioni dell’uomo in effetti peggiorano, dopo qualche giorno trascorso a casa. “Così il 30 marzo, dopo l’intervento di personale del 118, viene nuovamente ricoverato, stavolta presso la tenda pre-triage nel frattempo allestita (in isolamento ovviamente) e sottoposto per la seconda volta al tampone che, come comunicatoci la notte tra l’1 ed il 2 aprile, risulta positivo. Per cui nella stessa mattinata del 2 aprile viene trasferito d’urgenza in Terapia Intensiva e 24 ore dopo, essendosi ulteriormente aggravato, nella nuova rianimazione-covid, dove arriva in condizioni disperate e dove muore il 4 aprile, trascorrendo gli ultimi 5 giorni della sua vita in totale isolamento”.
“Non ci è stato ancora fatto il tampone”, è l’ulteriore denuncia dei familiari rimasti in stretto contatto con il oro congiunto sin quasi all’ultimo. “Ci è solo stato consigliato l’isolamento domiciliare per 14 giorni”. E allora, per fare piena luce su tutti i passaggi di questa dolorosa vicenda, la famiglia dell’uomo ha chiesto l’intervento della magistratura.




Sbarco di migranti: in 77 a Portopalo, il sindaco: "misurata la temperatura"

Ripartono gli sbarchi: 77 migranti sono ststi bloccati nelle prime ore del mattino a Portopalo. Arrivati a bordo di um gommone, abbandonato nei pressi del porto di ponente, avevano iniziato a spostarsi sul territorio quando sono stato intercettati dal dispositivo interforze coordinato dalla Prefettura di Siracusa.
Sul posto anche il sindaco, Gaetano Montoneri, che ha fornito diverse informazioni. Due migranti sono stati trasferiti in ospedale per accertamenti: avrebbero riportato fratture nella traversata. Tutti gli altri, in tempi di coronavirus, sono stati sottoposti a primo controllo tramite la misurazione della temperatura. Un dato, però, che non fornirebbe una garanzia certa visto anche lo stato di ipotermia accusato dagli stranieri arrivati a Portopalo.
Della situazione sono stati informati anche il presidente della Regione, Musumeci, e l’assessore alla salute, Razza. Attese decisioni circa il luogo in cui i migranti saranno ospitati.
“Non abbiamo potuto indirizzarli trove perché quando li abbiamo trovati erano già sulla terraferma, a Portopalo”, spiega il sindaco Montoneri, cercando di rispondere così alle sollecitazioni di un territorio preoccupato che i migranti possano diventare nuovo veicolo di contagio. Al momento, è bene dirlo, non ci sono simili evidenze.
In tuta, visiera a coprire il volto e mascherina, il sindaco Montoneri ha illustrato la situazione in un video apparso sui social istituzionali del comune di Portopalo.

Nello screenshot, il sindaco di Portopalo. I migranti alle sue spalle.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 99 contagiati, 50 ricoverati, 10 deceduti

Gli attuali positivi al coronavirus in provincia di Siracusa scendono oggi a 99. Uno in meno rispetto ad ieri. Sono 50 i ricoverati mentre 39 sono i guariti. I decessi sono, invece, 10. I dati sono forniti dalla Regione, nel consueto report quotidiano.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 123 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 110 (21, 8, 10); Catania, 573 (132, 57, 59); Enna, 289 (180, 16, 20); Messina, 354 (134, 40, 35); Palermo, 316 (68, 41, 19); Ragusa, 57 (6, 4, 5); Siracusa, 99 (50, 39, 10); Trapani, 109 (14, 16, 4).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Coronavirus, migliora la bimba di dieci mesi: "la nostra piccola sta bene"

Una buona notizia arriva da Avola. Ventiquattro ore dopo l’annuncio di una bimba di dieci mesi positiva al coronavirus, il sindaco Luca Cannata ha fornito un incoraggiante aggiornamento sulle condizioni della neonata. E per farlo, in un post sui social istituzionali, ha utilizzato le parole arrivate dai giovani genitori della bimba: “la nostra piccola sta bene”. E poco sotto ha pubblicato una foto della bambina, immortalata sorridente insieme alla mamma, seppur in ospedale.
Una incoraggiante e positiva notizia che mitiga la grande apprensione scaturita dall’annuncio della positività al covid-19.
“Buona Pasqua a lei e ai suoi cari e a tutti coloro che stanno combattendo contro il coronavirus”, il messaggio augurale del sindaco di Avola.




Coronavirus, muore in ospedale un portopalese: "pregresse patologie, ricoverato da marzo"

E’ morto all’ospedale di Siracusa l’uomo originario di Portopalo la cui positività al coronavirus era stata comunicata nei giorni scorsi dal sindaco della cittadina della zona sud della provincia. È stato lo stesso primo cittadino, Gaetano Montoneri, a dare oggi pa notizia del decesso.
L’uomo era stato ricoverato a metà marzo per pregressa patologia. In una seconda fase sarebbe poi sopraggiunto il contagio, presumibilmente durante il ricovero ospedaliero.
“E’ una notizia triste che devo andare nel giorno di Pasqua – ha detto il sindaco in un video sui social istituzionali – ma alla famiglia va tutta la mia vicinanza”.
L’uomo era stato ricoverato in ospedale “il 13 marzo scorso per un’altra patologia e dalle informazioni in mio possesso è stato negli ospedali di Avola e Siracusa ma ha anche fatto un passaggio in una clinica privata. La famiglia non è riuscita a sapere quali fossero le sue condizioni, per cui mi sono speso per avere delle informazioni. Però, adesso è morto ed è una dramma”, ha detto ancora Montoneri stringendosi virtualmente ai familiari.




Coronavirus, primi due contagiati a Palazzolo. Il sindaco: "attendiamo altri tamponi"

Nella serata arriva l’ufficialità: primi positivi al coronavirus a Palazzolo Acreide. A dare la notizia alla comunità della cittadina montana è il sindaco, Salvo Gallo. “Purtroppo, registriamo i primi due casi positivi al Covid19″, dice nel video apparso sui canali social istituzionali. E nel suo messaggio svela anche di attendere l’esito di ulteriori tamponi, per cui il numero dei contagiati potrebbe persino aumentare nel giro di poche ore.
“Non dobbiamo farci prendere dal panico – le parole del sindaco di Palazzolo – e restare calmi. Le persone che sono risultate positive sono state poste in quarantena. Ho avuto la conferma dall’Asp di Siracusa e sono vicino a loro ed alle famiglie, ma questa situazione va affrontata con prudenza e determimazione”. Poi l’invito al rispetto delle regole del distanziamento sociale e l’importanza di non sottovalutare il coronavirus.

Foto archivio




Coronavirus: Solarino piange il suo Frank, poliziotto morto negli States

“Apprendo solo adesso una tristissima notizia, di quelle che non ti aspetti mai. Negli Stati Uniti d’America viene a mancare per covid-19 un poliziotto di 35 anni, figlio di un nostro concittadino solarinese emigrato tempo fa, col cuore sempre a Solarino”. Sono le parole con cui il sindaco Seby Scorpo annuncia la morte del poliziotto italo-americano, originario proprio di Solarino, Francesco “Frank” Scorpo. Agente della polizia di Paterson (New Jersey), ha perduto la sua battaglia con il coronavirus.
Il pensierio del primo cittadino solarinese va subito ai genitori di Frank Scorpo. “Condoglianze cari Sebastiano e Anna, condoglianze a tutta la famiglia, condoglianze a tutta la comunità Solarinese del New Jersey”. Poi le parole rivolte al cielo. “Ciao caro Frank, buon viaggio cuore grande, che la terra ti sia lieve”.
E sulla pagina facebook creata in memoria dell’officer Frank Scorpo sono centinaia i messaggi di cordoglio degli amici e dei conoscenti della sua amata Solarino.

Foto fornita dal Dipartimento di Polizia di Paterson (NJ)




Coronavirus, in Sicilia stop al pagamento dell'affitto degli alloggi popolari

Una buona notizia per oltre cinquantamila siciliani: non dovranno pagare l’affitto del proprio alloggio popolare per i prossimi sei mesi. Lo ha deciso il governo regionale, che ha stanziato per questo fine 27 milioni di euro.
“Un provvedimento – commenta il presidente della Regione, Nello Musumeci – che rientra nell’ampio quadro di sostegno e aiuti alle famiglie e all’economia dell’Isola, per fronteggiare l’epidemia. Le doverose restrizioni devono accompagnarsi a concreti aiuti alle persone, affinché tutti mantengano quella dignità che consenta di confidare nel futuro”.
Sarà il governo regionale ad assicurare la liquidità necessaria agli Iacp siciliani, “sgravando per un massimo di sei mesi gli inquilini delle fasce economiche più deboli dal pagamento del canone mensile”, spiega l’assesore alle Infrastrutture, Marco Falcone.
Nei giorni scorsi era stato varato un altro provvedimento con cui sono stati sospesi i pagamenti dei mutui per coloro che abitano in regime di edilizia residenziale pubblica. “Grazie all’accordo fra il dipartimento delle Infrastrutture e Banca Intesa – spiega l’assessore Falcone – una platea di quindicimila famiglie sarà esonerata dalla quota mensile per l’Istituto di credito, mentre la Regione continuerà a erogare il proprio contributo in conto interessi. Alla fine dell’emergenza, le famiglie torneranno a effettuare i versamenti ma sgravati dal peso degli interessi”.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 100 contagiati, 46 ricoverati, 10 deceduti

Secondo i dati forniti dalla Regione, ad oggi sono 100 i positivi al coronavirus in provincia di Siracusa. Di questi, 46 sono ricoverati negli ospedali covid della provincia, 36 i guariti mentre diventano 10 i decessi.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province, secondo i dati forniti dalla Regione: Agrigento, 120 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 107 (23, 6, 9); Catania, 567 (132, 56, 55); Enna, 286 (180, 16, 19); Messina, 354 (139, 34, 34); Palermo, 307 (78, 39, 17); Ragusa, 55 (8, 4, 5); Trapani, 105 (14, 16, 4).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.