Dramma a Floridia, 38enne si lancia dal balcone: grave in ospedale

È stato trasportato in elisoccorso al Cannizzaro di Catania il 38enne floridiano che si è lanciato dal balcone della sua abitazione. Si trova ricoverato in gravi condizioni a causa dei traumi riportati.
È accaduto tutto nel pomeriggio, pococdopo le 17.30. A dare l’allarme sarebbe stato un vicino di casa. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e i soccorritori del 118. È stato subito disposto il trasferimento in elicottero a Catania.
Gli investigatori stanno cercando di ricostruire i motivi alla base del drammatico gesto.




Coronavirus, altri due infermieri positivi all'Umberto I: "tutelare gli operatori"

Altri due infermieri in servizio all’Umberto I positivi al coronavirus. I due, marito e moglie, lavorano in due diversi reparti del nosocomio siracusano. A dare la notizia è, ancora una volta, la Cisl. “Il cordone sanitario steso attorno all’Umberto I dalla dirigenza non può servire ad omettere fatti e circostanze. La tutela della salute pubblica passa, anche, dalla conferma di quanto accade all’interno della struttura e dei provvedimenti di contenimento che vengono adottati. Mistificare la realtà è grave e confonde soltanto l’opinione pubblica, commenta il segretario generale, Vera Carasi.
“Due infermieri, marito e moglie, risultati positivi negli ultimi tre giorni. Chiediamo alla direzione generale dell’Asp e al gruppo Covid costituito nel presidio, di attivare immediatamente tutta la procedura necessaria ad isolare qualsiasi ulteriore rischio. Notizie del genere – conclude la segretaria della Cisl siracusana – esigono interventi urgenti ed effettuazione del tampone a tutti i colleghi, medici, infermieri e operatori socio-sanitari, dei due. Più che cordoni sanitari nella comunicazione, i vertici Asp si attivino per tutelare i loro dipendenti e tutti i pazienti. Appaiono assai discutibili, purtroppo, alcune improvvisate rassicurazioni via social di chi, all’interno del proprio reparto, è stato costretto a creare spazi Covid convivendo con l’emergenza”.
In queste ore sarebbero stati sottoposti a tampone doversi operatoti sanitari in servizio nell’ospedale siracusano. La disponibilità del macchinario per le analisi direttamente all’Umberto I permette di accorciare i tempi. Ma se dovessero fioccare i positivi, l’ospedale potrebbe ritrovarsi costretto a procedere con nuove assunzioni a tempo, scorrendo le graduatorie. Un altro segnale del difficile momento attraversato dalla struttura di via Testaferrata.




Coronavirus in casa di riposo: 10 anziani e 3 operatori positivi a Canicattini

Ben 10 anziani ospiti di una casa di riposo di Canicattini Bagni e 3 operatori sono risultati positivi al coronavirus. “Quello che nessuno si augurava accadesse, dopo l’esito positivo al contagio Covid-19 di una anziana signora ospite della struttura, purtroppo, è accaduto. L’esito dei tamponi eseguiti giovedì a tutti gli ospiti e al personale della struttura, così come avevo richiesto, hanno fatto registrare positivi al contagio ben 10 anziani e 3 operatori sui 15 presenti nella casa di riposo. Gli anziani, su disposizione dell’Asp, pur risultando asintomatici, sono stati adesso trasferiti nel Covid Center di Noto per essere meglio monitorato e seguiti, mentre gli operatori risultati positivi sono in isolamento presso le loro abitazioni”. Lo comunica il sindaco, Marilena Miceli.
“La struttura, dove rimangono ospitati i due anziani negativi al tampone, interamente sanificata. Non possiamo più rischiare, esorto i cittadini a restare fermamente a casa”.
Mercoledì sera un’anziana signora aveva accusato i sintomi del contagio, confermato poi dal tampone eseguito dall’Asp. La donna, nel pieno dell’emergenza Coronavirus, si trovava ricoverata nel reparto di Geriatria dell’ospedale di Siracusa, dal quale era stata dimessa sotto la responsabilità dei medici che l’hanno seguita e che ne hanno certificato la totale guarigione.
Nonostante le iniziative preventive adottate da subito dalla direzione della casa di risposo (isolamento e totale chiusura della struttura a visite esterne), la situazione è degenerata. L’anziana adesso si trova in gravi condizioni ricoverata nel nosocomio di Siracusa.
Disposti, da parte della responsabile Covid dell’Asp, nuovi tamponi per i due anziani e gli operatori risultati
negativi, mentre, ricostruita la catena dei contatti con i tre dipendenti risultati positivi, è stata attivata, altresì, l’effettuazione dei tamponi anche per i loro familiari ed eventuali persone incontrate.
I dati di questa mattina si aggiungono ai 4 positivi già riscontrati in città nelle scorse settimane e in via di
guarigione, e a quello dell’anziana trovata positiva nei giorni scorsi.

Foto dal web




Coronavirus: bimba di dieci mesi positiva, l'annuncio del sindaco di Avola

È una comunicazione shock quella data dal sindaco di Avola, Luca Cannata. Nel consueto video quotidiano di aggiornamento sull’epidemia di coronavirus, ha ufficiliazzato la positività di una bambina di appena dieci mesi. “In questo brutto momento siamo tutti vicini alla famiglia, anche il Comune ed ovviamente i medici. Stiamo ricostruendo la catena del contagio”, ha spiegato.
Sono 12 i positivi al covid-19 ad Avola dall’inizio dell’epidemia. “Due sono già guariti”, precisa ancora Cannata.

Foto controradio.it




Il Covid Team vuol cambiare volto all'ospedale: "recuperare lo svantaggio"

L’osservato speciale rimane l’ospedale del capoluogo, l’Umberto I. Nei giorni scorsi ha preoccupato il lievitare del numero di sanitari e pazienti positivi, in più reparti. Secondo le indagini della Cisl, la percentuale sarebbe del 22% circa, quanto a medici contagiati (media nazionale 20%).
Secondo gli esperti regionali chiamati in soccorso della gestione dell’ospedale, la situazione dell’Umberto I è seria ma non da allarme rosso. La sicurezza ospedaliera è stata maggiorata, anche con aree totalmente dedicate ai cosiddetti grigi, in isolamento medicato.
Il covid team inviato dalla Regione ha predisposto un copioso piano di interventi, quasi tutti ormai in dirittura di arrivo, finalizzato al recupero dello “svantaggio” accumulato nelle settimane scorse. Sono stati creati corridoi separati covid-non covid con porte e pareti dove prima non c’erano e non erano state pensate, superando gli oggettivi limiti di una struttura ormai vecchia. Anche gli accessi sembrano ora più controllati.
In attesa di ricostruire la catena dei ceppi di contagio, viene ora però chiesto uno sforzo ulteriore al personale sanitario. Una serie di regole rigide che non possono prescindere dal corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale. Nessuno dovrà indossare la mascherina tenendola poi sotto al mento, le cuffiette dovranno essere sempre correttamente posizionate sulla testa, senza deroghe, neanche quando ci si ritrova tra colleghi alla macchinetta del caffè. Anzi, forse sarebbero da evitare anche simili momenti di aggregazione. Regole totalmente opposte a quelle circolari che invitavano a non utilizzare le mascherine per non allarmare l’utenza. “I dpi ci sono e in numero più che sufficiente”, trapela da fonti vicine al triumvirato di esperti regionali.
La città, per fortuna, non presenta al momento emergenze significative da epidemia e la terapia intensiva non è in sofferenza. Il mantra ripetuto ossessivamente dagli esperti inviati dalla Regione è allora sempre quello: “recuperare il tempo perduto, senza abbassare la guardia”.
Non a caso è stato dato il via libera alla sperimentazione della terapia domestica ed impressa una decisa accelerazione alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale. Il covid team ha contribuito a far suonare la sveglia, dettando “correzioni” culminate nella co-gestione dello stesso ospedale. I dirigenti medici Rosario Di Lorenzo, Giuseppe Capodieci e Antonino Bucolo “per tutta la durata dell’emergenza Covid, e comunque fino a nuove comunicazioni” sono stati individuati “con effetto immediato” come componenti del covid team ed affiancheranno il vicedirettore Paolo Bordonaro nelle funzioni di direzione medica del presidio, “con tutte le funzioni connesse al ruolo”. Così è stato disposto dal direttore generale e dal direttore sanitario dell’Asp di Siracusa.




Coronavirus, arrivano i reagenti e macchinari per il laboratorio dell'Umberto I

Diventa più veloce l’analisi dei tamponi a Siracusa. Assegnati all’Asp strumentazione e reagenti di laboratorio.
“Questo consentirà fin da subito di aumentare sensibilmente il numero dei test eseguibili che l’Azienda ha avviato da alcuni giorni nel Centro trasfusionale dell’ospedale Umberto I di Siracusa. Questa ulteriore strumentazione potenzia il Laboratorio di Virologia del Centro trasfusionale consentendo autonomia ed una maggiore rapidità di risposta e di refertazione dei tamponi rispetto ai tempi registrati nel passato”, spiega la nota Asp.
Apparecchiature e reagenti sono in corso di consegna al Centro Trasfusionale dell’ospedale Umberto I di Siracusa che, con questo provvedimento regionale, assume anche la funzione di Stazione di Biologia molecolare per la ricerca del virus SARS-CoV-2.

Foto dal web




I vertici Asp oltre la bufera, ma all'Umberto I si cambia: un team per la direzione medica

Nessun terremoto ai vertici dell’Asp di Siracusa, niente cambi o passaggi di mano. Nonostante le forti spinte di opinione pubblica e politica, i dati sostanzialmente moderati circa l’impatto dell’epidemia di coronavirus in provincia di Siracusa mettono, per ora, al riparo il management della sanità siracusana.
Ma la situazione dell’Umberto I, l’ospedale in cui il virus ha finito per circolare in diversi reparti, non poteva passare inosservata. Gli interventi disposti dal covid team di nomina regionale hanno già impresso delle migliorie a precedenti decisioni che, a quanto pare, non avrebbero convinto del tutto i triumviri inviati dall’assessore Razza. Notevole il loro operato in tempi record, con la realizzazione di nuovi percorsi separati e la creazione di spazi, pareti, porte e finestre dove prima non c’erano e nessuno le aveva immaginate. Mosse che sembrano però, allo stesso tempo, delle toppe a situazioni e scelte pregresse. Errori, insomma, corretti dal covid team e giustificabili forse solo fino ad un certo punto con la vetustà del nosocomio siracusano.
E sono forse ascrivibili a quest’ultima considerazione le improvvise ferie del direttore del presidio ospedaliero, il dottore Giuseppe D’Aquila. Appare strano che, nel bel mezzo di una epidemia, il responsabile della struttura possa pensare ad una vacanza. Ed in effetti non manca chi le interpreta come una elegante alternativa a ben altri provvedimenti, suggerita probabilmente e ancora una volta dal covid team regionale.
La gestione dell’ospedale passa per il momento ad una commissione interna composta dal vicedirettore Paolo Bordonaro e dai dirigenti medici Rosario Di Lorenzo, Giuseppe Capodieci e Antonino Bucolo.
“Vista la necessità di garantire un supporto direzionale e tecnico gestionale al presidio ospedaliero Umberto I, per tutta la durata dell’emergenza Covid, e comunque fino a nuove comunicazioni”, Di Lorenzo, Capodieci e Bucolo vengono peraltro individuati “con effetto immediato” come componenti del covid team ed affiancheranno Paolo Bordonaro nelle funzioni di Direzione Medica del presidio, “con tutte le funzioni connesse al ruolo”. Così è stato disposto dal direttore generale e dal direttore sanitario dell’Asp di Siracusa.
“Le decisioni prese ieri sera, dopo le prime valutazioni del covid team, con la creazione di un nuovo staff per la direzione sanitaria di presidio, confermano una parte di quanto denunciato dal sindacato”, dice la segretaria provinciale della Cisl, Vera Carasi.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 92 contagiati, 48 ricoverati, 9 deceduti

Diventano 92 i positivi al coronavirus in provincia di Siracusa. Dato in crescita lineare rispetto a ieri. I ricoverati sono 48, i guariti 34 e 9 i deceduti.
I dati sono riportati nel consueto aggiornamento quotidiano della Regione.
Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle altre province dell’Isola: Agrigento, 116 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 102 (21, 5, 9); Catania, 570 (138, 47, 55); Enna, 281 (179, 16, 19); Messina, 356 (146, 24, 32); Palermo, 297 (70, 39, 15); #Ragusa, 53 (11, 4, 4); Trapani, 100 (17, 16, 4).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Alimentari, sabato in Sicilia possono restare aperti fino alle 23

Per agevolare le famiglie, in previsione delle due giornate festive di chiusura (domenica e lunedì), i negozi alimentari, già autorizzati, potranno prolungare l’orario di apertura di sabato 11 aprile fino alle ore 23.
Lo ha disposto il governatore Nello Musumeci, con una circolare a firma del capo del Dipartimento Regionale della Protezione Civile, Calogero Foti.




Coronavirus, cambio di passo Asp: "cure dai primi sintomi, direttamente a casa"

Cambio di passo dell’Asp di Siracusa che, dopo un vertice in mattinata con il covid team, annuncia la nuova strategia: “curare i malati covid sin dai primi sintomi e direttamente a casa”.
Il programma sarà gestito dalle Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) che sono state istituite dall’Azienda, due per i Distretti di Siracusa e Noto e una ciascuno per quelli di Lentini e Augusta.
Le Usca applicheranno direttamente a casa dei pazienti i piani terapeutici che medici curanti e pediatri stileranno per i propri assistiti.
A tal fine, la direzione sanitaria dell’Asp di Siracusa ha diramato una disposizione ai quattro Distretti sanitari ed ha istituito il Comitato tecnico scientifico della Terapia domiciliare precoce Covid, costituito da dirigenti medici dell’Azienda e rappresentanti Simg.
“Nelle regioni del nord Italia e specialmente in Emilia Romagna – spiegano dalla direzione sanitaria – questa sperimentazione sta cominciando a dare risultati importanti. Non c’è un vaccino, non c’è una terapia consolidata, è una malattia nuova, che fino a tre mesi fa nemmeno esisteva. E in tutto il mondo si sta cominciando a conoscerla e a combatterla ora, giorno per giorno. In Italia, per far fronte alla situazione emergenziale ed in attesa dei trials clinici in corso, le società scientifiche stanno stilando delle indicazioni terapeutiche sulla gestione dei pazienti Covid ma alcuni protocolli sperimentali hanno cominciato a dare le prime evidenze scientifiche. L’idea rivoluzionaria è quella di affrontare questo nemico invisibile fin dalle prime battute. Le sperimentazioni condotte in questi giorni in Emilia stanno dimostrando che cominciare una terapia domiciliare precoce significa modificare in una elevata percentuale di casi l’esito della malattia, migliorando la prognosi e abbassando il numero dei ricoveri, specialmente quelli critici, col vantaggio inoltre di decongestionare gli ospedali e le terapie intensive. I numerosi casi di focolai epidemici osservati negli ospedali di tutta Italia, specialmente in Lombardia, stanno trovando, infatti, uno dei maggiori fattori di rischio proprio nel sovraffollamento delle strutture. La soluzione pertanto è attaccare la malattia sul territorio e decongestionare gli ospedali. Poco più di una settimana fa le due maggiori Società Scientifiche del settore, la SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive) e la SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) hanno validato la sperimentazione pubblicando il protocollo condiviso di Terapia domiciliare precoce per pazienti Covid. I farmaci presenti in queste Linee guida sono stati anche inseriti nelle determine dell’Agenzia italiana del Farmaco pubblicate sul n. 69 della Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana di martedì 19 marzo”.
Da qui la volontà dell’Asp di Siracusa, sentito il covid team, di promuovere questa strategia curativa anche nella nostra provincia. Si tratta dunque di una rivoluzione e di una esperienza pionieristica nel sud Italia, considerato che in Sicilia, ad esempio, solo Ragusa ancora la sta adottando.