Sanità siracusana nella bufera, la decisione della Regione: commissione sul caso Rizzuto

Al termine di una giornata all’insegna di nuove e roventi polemiche sulla sanità siracusana, arriva la decisione della Regione. Nessuna rivoluzione in vista per i vertici dell’Asp, come eppure aveva chiesto l’amministrazione comunale con una delibera di 23 pagine. Ma è imminente l’arrivo in città di una commissione speciale d’indagine chiamata a far luce, anzitutto, sul caso Rizzuto. Fonti vicine al governo regionale confermano, domani l’ufficialità.
A comporre la commissione, quattro figure di “alto profilo tecnico-scientifico” tra cui il professor Cristoforo Pomara, ordinario di Medicina Legale all’Università di Catania. Oltre ad essere uno dei “triumviri” del covid team già inviato dalla Regione a Siracusa, a supporto della direzione dell’Umberto I, è noto soprattutto per aver fatto parte del team di consulenti della famiglia di Stefano Cucchi. Palermitano, 47 anni, vanta un curriculum d’eccellenza e non a caso è fra i 14 saggi del comitato tecnico-scientifico che affianca la Regione nell’analisi e nel contrasto dell’epidemia di coronavirus in atto.
La commissione speciale d’indagine è nominata dal governo regionale, d’intesa con l’assessorato alla Salute e sentita anche l’Asp di Siracusa. Avrà il compito principale di chiarire tutte le fasi della gestione del caso del “paziente uno”, il direttore del parco archeologico di Siracusa, Calogero Rizzuto. Dalla tempistica dei tamponi al ricovero, sono diversi i punti oscuri oggetto peraltro di una indagine della Procura dopo l’esposto del deputato regionale Nello Dipasquale. La vicenda è stata anche oggetto di un servizio d’inchiesta della trasmissione Report di Rai Tre, trasmesso lo scorso lunedì.
La decisione regionale di procedere alla “sola” nomina di una commissione d’indagine, rischia di portare ad un muro contro muro con l’amministrazione comunale di Siracusa, convinta che fossero necessari ben altri provvedimenti per riportare un clima di fiducia tra la popolazione e l’istituzione sanitaria provinciale.

foto: Cristoforo Pomara




Bordata dall'amministrazione Italia: "Musumeci commissari la sanità siracusana"

È oramai un accerchiamento. Per i vertici dell’Asp di Siracusa sono le ore più difficili. Resistere e andare al muro contro muro o fare un passo indietro? La scelta riguarda adesso Musumeci e l’assessore Razza. Ma l’ultima bordata rischia di essere la più destabilizzante.
Ad assestarla sono il sindaco Francesco Italia e la giunta comunale di Siracusa al completo. In 23 pagine di delibera di giunta chiedono ufficialmente alla Regione di commissariare la gestione dell’ospedale Umberto I di Siracusa. La formula utilizzata è quella di “rendere permanente a Siracusa la presenza del cosiddetto Covid Team, già istituito su istanza del sindaco”. La sostanza, però, è chiara: commissariare la direzione del presidio e forse anche quella sanitaria. Perché la giunta ed il sindaco Italia mettono nero su bianco come ormai sia venuta meno la fiducia verso chi rappresenta l’istituzione sanitaria nel siracusano. E allora a Musumeci ed alla Regione chiedono senza mezzi termini “ogni atto necessario all’immediato ripristino di condizioni di piena fiducia, venuta meno da parte della giunta e della cittadinanza nei confronti del sistema sanitario provinciale siracusano”. Non è un passaggio di poco conto. L’amministrazione della città capoluogo, con il supporto della popolazione, chiede nei fatti un cambio al vertice dell’Asp.
Politicamente è un atto fortissimo e coraggioso al tempo stesso. L’ultimo di una sequenza non indifferente, giocata dal sindaco Italia sul piano dell’equilibrio e del rispetto tra istituzioni che, però, a Palermo ed a Catania non hanno saputo o voluto cogliere. Impossibile ora fare finta di nulla.
E per farla completa, il sindaco e la giunta vogliono ora l’ospedale militare da campo. “Musumeci adotti ogni atto necessario per fare intervenire, così come già richiesto nel mese di marzo, la Croce Rossa Militare e l’Unuci, Sezione di Siracusa e provincia”.
Sconfessati dalla politica locale, cosa decideranno i vertici della sanità provinciale? Resistere e provare a superare la buriana oppure prendere atto del clima e della volontà popolare? Inevitabilmente sarà il presidente della Regione a fare da arbitro. Il cerino passa adesso a lui ed all’assessore Razza. Ma Siracusa è stata chiara e non ammette più soluzioni a metà.




Ezechia Paolo Reale controcorrente: "Ficarra o non Ficarra, è questo il problema?"

“E’ inutile aspettare che, con un nuovo balletto di nomine, su Siracusa piovano immediatamente copiose quantità di laboratori, reagenti chimici, tute e mascherine o vengano modificate linee guida, nazionali e regionali, sull’uso dei tamponi che si stanno rivelando sempre più inadeguate. Tutto continuerà come prima”. Ezechia Paolo Reale, leader di Progetto Siracusa, si mostra perplesso verso l’utilità di una sempre più probabile commissariamento dell’Azienda Sanitaria Provinciale. “Chi ha danneggiato l’immagine della città mostrando insensibilità verso tragedie personali e ansie collettive, che meritavano e meritano partecipazione e risposta, deve pagare il conto della propria inadeguatezza”, aggiunge con un quello che pare un riferimento a quanto visto e sentito su Report, “ma la sanità siracusana, nei suoi aspetti operativi, pur con i limiti che tutti ben conosciamo e che non risalgono certamente a ieri, non è affatto quella della quale si è voluta dare l’immagine”.
Reale analizza i dati statistici e “nonostante sia tra le città in assoluto più esposta al contagio per il grande numero di soggetti che continuano a lavorare nel polo petrolchimico più grande d’Europa, non si è verificato alcun disastro collettivo, salve le tragedie personali delle quali tutti siamo ovviamente addolorati e per le quali risponderanno i soggetti che la magistratura, eventualmente, individuerà come responsabili. Nessuno, ovviamente, può essere certo di quale sia stato il percorso del virus per giungere in cardiologia, al pronto soccorso, in oncologia e, pare, anche in geriatria e nessuno può di questo essere soddisfatto o non allarmato. Si assume per certo, però, e sarebbe un fatto certamente grave, che ciò sia dovuto alla promiscuità tra pazienti positivi al virus, o comunque sospetti tali, e sanitari che operano in reparti non covid. Io non credo a tale verità rivelata dalla televisione, idonea a creare allarme nei cittadini e sconcerto e delusione negli operatori sanitari”, dice ancora Reale.
“In un video due medici impegnati giorno e notte in prima linea all’interno dell’ospedale ed esposti in prima persona al contagio hanno mostrato i ‘percorsi e gli ambienti puliti’ ed illustrato le misure adottate e praticate per tenere isolati i pazienti positivi o anche solo sospetti. Io non sono disposto, in cambio di qualche consenso o di qualche like, a credere che quelle persone che si espongono al contagio per proteggerci hanno mentito. E sarebbe il caso di chiedersi il perché, dato che i primi a piangerne le conseguenze sarebbero loro stessi ed i loro familiari. Io mi fido del dottore Capodieci e del dottore Chiaramida e di tutti gli altri medici e infermieri che stanno lavorando in ospedale e li ringrazio per quello che fanno ogni giorno da quasi due mesi per fronteggiare l’epidemia. Sono, sino ad una molto convincente prova contraria, dalla loro parte e non dalla parte di chi critica e giudica sommariamente, seduto comodamente in poltrona, tra le mura sicure della propria abitazione e, magari, riveste ruoli istituzionali che l’avrebbero obbligato a evidenziare molto prima le criticità che oggi lamenta a favore di telecamera ed a porvi rimedio”, la riflessione di Ezechia Paolo Reale.
“Domani valuteremo successi ed insuccessi, impegni concreti e passerelle, senza essere costretti ad assistere, nel pieno dell’epidemia, allo spettacolo che sta caratterizzando queste difficili giornate, tra, da un lato, imbarazzanti sgomitate per ottenere la prima fila davanti al patibolo di un potente di chi, sino a ieri, magari faceva la fila nella sua segreteria e, dall’altro, il consueto e squallido scarica barile di chi ha responsabilità primarie nella gestione dell’emergenza e coglie l’occasione mediatica per nascondere la propria incapacità ed i propri limiti”.




Il coronavirus arriva a Buscemi, positiva una donna: "forse contagio in ospedale"

Il coronavirus arriva anche a Buscemi. Il sindaco, Rossella La Pira, ha informato la cittadinanza attraverso i suoi canali social istituzionali. “Il caso segnalato a Buscemi riguarda una nostra concittadina, ricoverata al nosocomio di Siracusa dal 25 marzo per patologie pregresse. Ha contratto il vitus molto probabilmente in ospedale”, scrive il sindaco di Buscemi.
“L’esito positivo del tampone è arrivato ieri, nel tardo pomeriggio. Per precauzione, chi ha avuto contatti con la signora è statovposto in quarantena obbligatoria ed è in attesa di fare il tampone, per accertare le condizioni di salute”, ha scritto ancora Rossella La Pira.




Coronavirus, case di cura siciliane: controlli su ospiti e personale con test sierologici

Misure speciali per le case di riposo siciliane, per difenderle dalla minaccia coronavirus. Notizia di oggi quella di una donna positiva a Canicattini Bagni, in provincia di Siracusa. La Regione allora annuncia nuove azioni di contrasto e prevenzione, messe in atto dall’assessorato regionale alla Salute. Se in tutta la Sicilia appare in sensibile rallentamento il numero dei contagi, per gli esperti è necessario tenere alto il livello d’attenzione e non allentare la guardia.
Nello specifico, per le case di cura, oltre ad un vademecum, sono previsti dei controlli e degli screening periodici su ospiti e personale attraverso il tampone o test sierologici. Inoltre in ciascuna struttura sarà necessario individuare un responsabile del biocontenimento che avrà il compito di sovrintendere a tutte le azioni di prevenzione come, ad esempio, garantire la tracciabilità degli operatori sanitari e di tutto il personale.
Proprio i dipendenti dovranno essere formati anche sul corretto uso e smaltimento dei dispositivi di protezione individuale ed andranno implementate anche le pulizia delle strutture. Fra le misure adottate anche il divieto assoluto di visite dall’esterno di parenti e conoscenti e l’organizzazione di attività ludiche e ricreative e la somministrazione dei pasti in ambienti comuni.
La misura, che trae spunto da un’articolata relazione redatta da Giuseppe Nunnari, Emmanuele Venanzi Rullo (Università di Messina), Bruno Cacopardo e Manuela Ceccarelli (Università di Catania), incoraggia le case di cura ad adoperare le tecnologie digitali, come le videochiamate mediante smartphone e tablet, per assicurare il contatto tra gli ospiti e i loro familiari. Il vademecum sarà inoltrato alle case di riposo censite.

foto da regione.sicilia.it




Coronavirus, positiva anziana in casa di riposo a Canicattini. Era stata ricoverata a Siracusa

Riscontrato un nuovo positivo al contagio Covid-19 a Canicattini Bagni, il quinto da quando è scoppiata l’emergenza. Si tratta di una signora ospite in una casa di riposo che, al momento dell’inizio dell’emergenza coronavirus, si trovava già ricoverata presso il reparto di Geriatria dell’ospedale Umberto I di Siracusa, e successivamente dimessa.
Non sono bastate le iniziative preventive adottate da subito, con scrupolo e responsabilità dalla Direzione della casa di risposo, sin dall’uscita dall’ospedale dell’anziana signora, con l’isolamento della stessa e la totale chiusura della struttura a visite esterne, a salvaguardia degli altri ospiti e del personale, seguendo le misure e le direttive di sicurezza attivate dal Sindaco Marilena Miceli e dal Coc comunale.
Con una nota inviata ieri al Dipartimento di Prevenzione Covid-19, il primo cittadino di Canicattini Bagni, ha chiesto l’urgente effettuazione del tampone oltre all’anziana anche a tutti gli ospiti e gli operatori della struttura. Tamponi che l’Asp di Siracusa ha immediatamente effettuato questa mattina.
Nello stesso tempo, sempre ieri, con una seconda nota alla Direzione della casa di risposo, al medico referente della struttura e al Dipartimento di Prevenzione, il sindaco Miceli ha chiesto che tutti gli operatori della struttura attivassero tutte le misure di sicurezza e preventive presso le loro abitazioni, con l’isolamento, e quanti impossibilitati a farlo a casa, di restare all’interno della casa di riposo, al fine di tutelare i propri familiari e i cittadini, sino all’esito dei tamponi.

foto archivio




Chiesta commissione d'indagine sulla sanità siciliana, Cafeo: "inviatemi segnalazioni"

All’ospedale Umberto I di Siracusa vanno ripristinate “le condizioni di sicurezza ma soprattutto la credibilità nei confronti dei cittadini”. Il deputato regionale Giovanni Cafeo si è rivolto così all’assessore alal Salute, Ruggero Razza, chiedendo un intervento immediato e deciso. Non solo, Cafeo ha attivato l’indirizzo mail segnalazioni@giovannicafeo.it per raccogliere segnalazioni su eventuali disservizi riguardo al comparto sanitario di Siracusa. “Il materiale sarà raccolto in forma anonima ma ovviamente le segnalazioni dovranno essere ben circostanziate e corredate, se possibile, di adeguata documentazione comprovante l’avvenuto disservizio”, spiega.
Intanto, in Assemblea Regionale Sicilia prepara la richiesta di una commissione d’indagine speciale per far luce sulla gestione della pandemia in Sicilia. “E’ il momento di verificare con attenzione quanto è accaduto, anche alla luce di quanto riportato dalla stampa, ed evidenziare così eventuali responsabilità politiche, essendo ovviamente di pertinenza della Magistratura qualunque aspetto giudiziario”, spiega Cafeo che preme affinchè al centro dei lavori della commissione speciale – se avviata – vi sia Siracusa.
“Questa indagine, che compete al Parlamento nell’esercizio delle sue fondamentali funzioni, è finalizzata anche a prevenire ulteriori criticità e assicurare che effettivamente la Sicilia sia predisposta e pronta a gestire al meglio le esigenze di prevenzione e di risposta. Chiederò in aula il sostegno di tutti i deputati – continua Giovanni Cafeo – in virtù della importanza del tema. La richiesta di massima chiarezza non può avere colore politico di appartenenza; appare evidente poi che il lavoro della commissione d’indagine non andrebbe in alcun modo ad intrecciarsi con quello della commissione sanità, dato che proprio quest’ultima sarà impegnata, ne sono certo, a studiare nuove ed efficaci soluzioni per la completa riorganizzazione del settore in Sicilia, guardando dunque al futuro e non più al passato”.




Cgil Sicilia sul caso Umberto I: "la Regione sostituisca i vertici Asp, non all'altezza"

Sindacati ancora alla carica sulla situazione dell’Umberto I di Siracusa e la sua gestione. Questa volta è la Cgil regionale ad alzare la voce, chiedendo “un intervento immediato della Regione sull’Asp di Siracusa, garantendo all’ospedale una gestione all’altezza della gravità della situazione”.
La segreteria regionale, assieme alla Funzione pubblica e alla Cgil Medici, parla di “disfunzioni che si sono verificate, contagi, pericolo focolaio” che “mettono a rischio un’intera comunità e invalidano gli sforzi fatti per il contenimento dell’edidemia. E’ evidente – sottolineano- che ci troviamo di fronte a una direzione dell’Asp assolutamente non all’altezza. Alla Regione ne chiediamo dunque la sostituzione, per restituire alla comunità e agli operatori sanitari senso di protezione e sicurezza, venuto oggi meno”.
Al vertice dell’Asp i tre esponenti sindacali (Alfio Mannino, Gaetano Agliozzo e Renato Costa) contestano anche “la chiusura a ogni tipo di dialogo e di confronto. La nostra iniziativa non è per una resa dei conti che sarebbe certo inopportuna in questo momento, ma muove da un’analisi dei fatti e dalla necessità inderogabile di ridare piena funzionalità alle istituzioni sanitarie di Siracusa, in coerenza con il difficile periodo che stiamo attraversando e con le iniziative che si stanno portando avanti”.




Siracusa. A portare la spesa, i Poliziotti di quartiere: bella sorpresa per un'anziana sola

A bussare alla sua porta sono stati i poliziotti di quartiere. Grazie ad un buono spesa solidale offerto da un supermercato, hanno potuto consegnare una abbondante spesa ad una anziana in difficoltà economiche. Una storia di dignità e sofferenza ben nota agli agenti che, non appena hanno avuto la possibilità, si sono mossi decisi in aiuto della donna. Una bella storia di solidarietà, in un momento storico particolare.
Dopo aver aiutato a riporre la spesa, i poliziotti si sono soffermati con la signora, commossa da tante attenzioni. Una chiacchierata, la capacità d’ascolto ed un sorriso per una giornata




Coronavirus in provincia di Siracusa, online il report quotidiano con i dati analitici

Operazione trasparenza dell’Asp di Siracusa. Da ieri, sul sito istituzionale (www.asp.sr.it) i dati relativi all’epidemia di covid-19 vengono pubblicati nella sezione “Coronavirus, l’andamento in provincia di Siracusa”.
I dati utilizzati per l’elaborazione vengono forniti dal Dipartimento di Prevenzione medica dell’Asp e dalla Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’Ospedale Umberto I che, tra l’altro, monitora i ricoveri in tutti i centri Covid istituiti in provincia.
I dati regionali sono prelevati dal sito della Regione siciliana Dipartimento di Protezione civile. L’aggiornamento della dashboard viene effettuato ogni giorno verso le 19, dopo l’emanazione dei bollettini regionale da parte della Presidenza della Regione siciliana e nazionale del Dipartimento Protezione civile.
Nella dashboard sono riportati tutti i dati essenziali per seguire l’andamento dell’epidemia ed in particolare quelli relativi agli attualmente positivi (ricoverati o in isolamento domiciliare obbligatorio) in rapporto percentuale con la media regionale.
“Il dato degli attualmente positivi è più significativo rispetto a quello del totale dei positivi, dal momento che nel dato totale sono ricompresi anche i guariti sierologicamente (cioè con i due tamponi negativi successivi) e clinicamente (cioè senza più sintomi e in isolamento in attesa dei due tamponi successivi) ed i deceduti”, spiega una nota dell’Asp inviata alle redazioni.
Certamente degno di nota il dato dei guariti, la cui percentuale in rapporto alla media regionale illustra – al netto delle polemiche e delle critiche di queste ore – anche “la capacità di cura dell’Azienda”.
Qui il link diretto.