Coronavirus in provincia di Siracusa, online il report quotidiano con i dati analitici

Operazione trasparenza dell’Asp di Siracusa. Da ieri, sul sito istituzionale (www.asp.sr.it) i dati relativi all’epidemia di covid-19 vengono pubblicati nella sezione “Coronavirus, l’andamento in provincia di Siracusa”.
I dati utilizzati per l’elaborazione vengono forniti dal Dipartimento di Prevenzione medica dell’Asp e dalla Unità operativa complessa di Malattie infettive dell’Ospedale Umberto I che, tra l’altro, monitora i ricoveri in tutti i centri Covid istituiti in provincia.
I dati regionali sono prelevati dal sito della Regione siciliana Dipartimento di Protezione civile. L’aggiornamento della dashboard viene effettuato ogni giorno verso le 19, dopo l’emanazione dei bollettini regionale da parte della Presidenza della Regione siciliana e nazionale del Dipartimento Protezione civile.
Nella dashboard sono riportati tutti i dati essenziali per seguire l’andamento dell’epidemia ed in particolare quelli relativi agli attualmente positivi (ricoverati o in isolamento domiciliare obbligatorio) in rapporto percentuale con la media regionale.
“Il dato degli attualmente positivi è più significativo rispetto a quello del totale dei positivi, dal momento che nel dato totale sono ricompresi anche i guariti sierologicamente (cioè con i due tamponi negativi successivi) e clinicamente (cioè senza più sintomi e in isolamento in attesa dei due tamponi successivi) ed i deceduti”, spiega una nota dell’Asp inviata alle redazioni.
Certamente degno di nota il dato dei guariti, la cui percentuale in rapporto alla media regionale illustra – al netto delle polemiche e delle critiche di queste ore – anche “la capacità di cura dell’Azienda”.
Qui il link diretto.




Studenti universitari fuorisede, un aiuto dalla Regione come contributo alloggio

Sette milioni di euro per gli universitari siciliani fuori sede come contributo alloggio. E’ il sostegno che il governo Musumeci intende dare alle famiglie degli studenti in situazione di disagio per l’emergenza epidemiologica.
Quattro milioni sono destinati agli studenti iscritti in atenei al di fuori della Sicilia, anche all’estero. Se sono rimasti nelle sedi dove frequentano l’università, riceveranno un contributo pari ad ottocento euro, dal 31 gennaio fino a oggi. Dovranno, inoltre, essere regolarmente iscritti all’anno accademico 2019/2020, appartenere a un nucleo familiare con una certificazione Isee non superiore ai 23mila euro annui e non godere di altri benefici economici erogati per le stesse finalità.
Altri tre milioni di euro andranno, invece, agli studenti fuori sede, ma residenti in Sicilia, “che abbiano richiesto il contributo alloggio all’Ersu per l’anno accademico in corso e siano risultati idonei, ma non assegnatari del beneficio”, spiega la nota della presidenza regionale. Il sostegno verrà erogato tramite gli Ersu della Regione Siciliana: quello di Palermo provvederà all’istruttoria degli studenti iscritti in Italia, quello di Catania per gli universitari all’estero.
“Crediamo doveroso – evidenzia il presidente della Regione, Nello Musumeci – erogare un concreto e immediato beneficio economico a tanti studenti che, in queste settimane sono comunque obbligati a sostenere i costi relativi ad affitti per alloggi che non possono utilizzare. Abbiamo ritenuto doveroso riservare anche una particolare attenzione a quei giovani che hanno affrontato il sacrificio della lontananza dalle loro famiglie in un momento particolarmente difficile, rinunciando a rientrare in Sicilia”.
“Grazie all’impulso fornito dal presidente della Regione – sottolinea l’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla – si è stati in grado di rispondere prontamente a una condizione di disagio manifestato da tanti giovani e dalle loro famiglie, ai quali, sin dall’inizio di questa legislatura, abbiamo inteso rivolgere la massima attenzione. Con questo provvedimento, abbiamo guardato tanto agli studenti siciliani fuori regione, quanto a quelli che frequentano gli atenei dell’Isola nell’ottica di assicurare un equo e solidale intervento. Si tratta di un’azione che, soprattutto nella attuale fase emergenziale, fornisce un utile contributo dell’istituzione regionale ai tanti genitori che affrontano con sacrificio le spese necessarie a garantire il percorso accademico dei propri figli”.
Gli Ersu, inoltre, potranno emanare un ulteriore bando per l’erogazione di “sussidi straordinari” destinati a studenti, sia pure esclusi dalle graduatorie, ma che, a seguito dell’epidemia da Covid 19, siano venuti a trovarsi in stato di particolare bisogno personale o familiare. Il bando sarà disponibile entro mercoledì 15 aprile sul sito del dipartimento dell’Istruzione e della formazione professionale della Regione Siciliana e su quelli degli Ersu regionali.

foto da regione.sicilia.it




Sanità nella bufera, direzione sanitaria Asp: "Siracusa ha i migliori dati regionali"

“Certe polemiche lasciano perplessi e non trovano riscontro nei numeri e nei fatti”. I medici della Asp di
Siracusa si sentono sotto attacco, parlano di “macchina del fango” in azione e firmano un documento che vede insieme il direttore sanitario, Anselmo Madeddu, i capi dipartimento ed i primari.
Insieme, si appellano all’imprevedibilità di un virus nuovo, di cui si sa poco. E rivendicano con orgoglio il dato secondo cui, al 7 aprile, a Siracusa si osservano solo 80 dei 1.859 casi di contagiati della Sicilia, a fronte dei 551 di Catania, dei 327 di Messina, e persino dei 273 della piccola Enna.
“Si potrebbe obiettare che i dati potrebbero essere sottostimati per la carenza dei tamponi. Ma questo vale per tutta la Sicilia e dunque i rapporti non cambiano. Ciò significa che Siracusa ha un tasso di 1,99 casi per 10.000 abitanti, contro la media regionale di 3,72, la metà. Numeri che ci dicono come a Siracusa (con Ragusa) ci sia il tasso più basso dell’Isola. Numeri che ci dicono che a Siracusa i ricoveri e i decessi sono più bassi della media regionale, mentre le guarigioni sono le più alte con 0,65 contro lo 0,23 della Sicilia, tre volte di più. E tutto questo è il frutto di un lavoro oscuro e immane che dirigenti, medici e infermieri stanno portando avanti in silenzio, con umiltà e impegno in pochissimo tempo”.
In ogni caso, nel loro documento, i medici della Asp fanno di conto: “Siracusa ha un tasso di 1,99 casi per 10.000 abitanti, contro la media regionale di 3,72. La metà. Numeri che ci dicono come a Siracusa (con Ragusa) ci sia il tasso più basso dell’Isola. Numeri che ci dicono come a Siracusa i ricoveri e i decessi sono più bassi della media regionale, mentre le guarigioni sono le più alte con 0,65 contro lo 0,23 della Sicilia, tre volte di più! E tutto questo è il frutto di un lavoro oscuro e immane che dirigenti, medici e infermieri stanno portando avanti in silenzio, con umiltà e impegno in pochissimo tempo”.
Poi l’elenco di date, eventi ed interventi. “Il primo caso di covid a Siracusa risale al 2 marzo. Il 24 febbraio era stata già istituita l’Unità di Crisi. Sin dai primi ricoveri è stato sperimentato l’uso del tocilizumab. Il 27 febbraio è stata montata la prima tenda pre-triage, e il 5 marzo erano già operativi tutti i pre-triage della provincia per separare percorsi e fornire filtri ai Pronto Soccorso. Il 10 marzo era già pronta la prima revisione della Rete Covid. L’indomani sono partiti i lavori al Padiglione Nord dell’Umberto I. Subito dopo sono stati attivati i primi 8 posti letto di rianimazione covid. Il 16 marzo sono stati consegnati i lavori dei primi 18 posti letto covid al Padiglione Nord. Il 19 marzo sono partiti i Centri Covid di Noto ed Augusta. Il 25 marzo, in tempi record, sono stati completati i lavori del nuovo impianto dei gas medicali al Padiglione Nord. L’indomani vi sono stati attivati 36 posti letto covid, e 12 sono stati attrezzati con ventilatori e monitor per poter intubare i più critici. Il 26 marzo sono state istituite le Unità Speciali di Continuità Assistenziale. Il 31 marzo sono stati ottimizzati altri percorsi covid. Una corsa contro il tempo ed un lavoro massacrante. E oggi, la Sanità siracusana dispone di 5 pre-triage, un’ampia area dedicata ai grigi, una diagnostica tac dedicata, una Terapia Intensiva Covid, 48 posti letto per pazienti a media complessità all’Umberto I, 14 ad Augusta e 18 a Noto, per un totale di 80 posti letto covid, a fronte ancora di soli 42 ricoveri. E con le successive revisioni i posti letto attivabili sono stati ancora aumentati. Questi – sottolineano i medici Asp – sono i fatti . E questi i numeri: i migliori dati epidemiologici dell’Isola”.
Nessun accenno diretto ai sanitari contagiati in diversi reparti dell’Umberto I. “Tutto è perfettibile”, ammettano però i medici Asp nella nota che vede il coinvolgimento anche della direzione sanitaria. “Non siamo in Svizzera. Ma si abbia rispetto del nostro lavoro. In questo momento così drammatico riteniamo vergognoso e socialmente pericolosissimo questo gioco al massacro nei confronti di chi, nessuno escluso, si sta prodigando senza risparmio in una battaglia in cui l’unico nemico da combattere è la malattia. I medici della Asp di Siracusa chiedono alle Istituzioni solidarietà e ai cittadini di ristabilire quel forte patto di alleanza che è necessario per combattere l’unico vero nemico che è la malattia. Oggi più che mai è necessario essere uniti e perseguire tutti insieme il bene comune”.




Siracusa. Coronavirus, positivo l'infermiere del video shock: "conferma dal tampone"

Positivo al coronavirus anche l’infermiere del video virale finito sui social con il suo carico di accuse a medici ed autorità sanitaria. Un filmato di denuncia, sopra le righe in alcuni passaggi, subito duramente criticato dall’Asp di Siracusa.
A confermare la positività dell’uomo, il suo avvocato, Giuseppe Calvo. “Il mio cliente è a casa, il tampone ha svelato la sua positività”.  
Secondo quanto si apprende, sarebbe risultato positivo anche al secondo tampone. Una circostanza che fa slittare in avanti nel tempo il suo interrogatorio in Procura, dopo la denuncia dell’Azienda Sanitaria. In poche ore gli inquirenti erano risaliti alla sua identità.
Quanto al famoso video, poi scomparso dai social, sarebbe stato pubblicato su una chat privata per finire, condivisione dopo condivisione, anche su facebook. Questa almeno la ricostruzione fornita dall’avvocato dell’uomo.
In quel filmato, anche se con toni non sempre condivisibili, l’infermiere raccontava la sua paura di poter contrarre il virus, a causa delle condizioni organizzative del presidio ospedaliero.




Ospedale Umberto I, bollettino quotidiano di contagi e sospetti: "serve gestione straordinaria"

“Errori su errori”, una “gestione interna improvvisata”, un bollettino da emergenza sanitaria “mentre i vertici aziendali proseguono con il loro incredibile e insopportabile silenzio”. I sindacati unitari – Cgil, Cisl e Uil – tornano a ruggire e chiedono “una gestione straordinaria dell’Umberto I”. La richiesta è, insomma, quella di un commissario per l’ospedale del capoluogo, dove il virus si palesa in sempre più reparti.
Per i sindacati è urgente la “chiusura di alcuni reparti che devono immediatamente essere sanificati e la fornitura indifferibile di dpi a quanti lavorano lì dentro. Fare questo significa tutelare la salute pubblica che resta sacra, sopra qualsiasi giustificazione tardiva o, peggio, qualsiasi gioco della politica delle nomine”.
Per quali interessi si muove il sindacato? Lo chiariscono i segretari provinciali Roberto Alosi (Cgil), Vera Carasi (Cisl) e Luisella Lioni (Uil). “Il sindacato denuncia tutto questo per tutelare tutti i lavoratori, le famiglie e i cittadini. La politica locale abbia uno scatto, condiviso, di orgoglio e agisca invece di restare nel silenzio e nelle mere dichiarazioni di facciata. I dirigenti, incaricati di gestire la sanità, trovino le soluzioni immediatamente. Sono pagati per questo, sono pagati con i soldi dei contribuenti”.
I numeri di giornata creano una certa impressione, così come snocciolati dai sindacati. “Cinque positivi in Medicina, una al Gruppo Parto, sei tra infermieri e operatori socio-sanitari in malattia con sintomi evidenti e con relativi tamponi non ancora processati, Oss del Pronto soccorso che rientrano oggi in servizio dopo la malattia con febbre alta e tosse senza aver effettuato tamponi. In Ostetricia e Ginecologia due infermieri con sintomatologia eclatante con febbre alta, tosse e nessun tampone praticato. Due casi tra i parenti stretti di altrettanti operatori dell’Umberto I. Basta e avanza come bollettino del mattino”.
Oltre i sanitari contagiati, spuntano “i primi due casi di parenti, il marito e la moglie di altrettante persone operanti in ospedale, risultati positivi al tampone”. Per Cgil, Cisl e Uil “è una situazione che adesso rischia di degenerare e che può compromettere la funzione di presidio e tutela della salute pubblica dell’Umberto I”.




Siracusa. Coronavirus, la rabbia di una infermiera: "troppe cose non funzionano"

E’ ancora una volta un operatore della sanità che lavora all’Umberto I di Siracusa a lamentare pubblicamente carenze e limiti organizzativi della struttura, sotto stress da coronavirus. E’ una infermiera, una di quelle che nelle ultime giornate ha ricevuto la conferma di essere positiva al covid-19, verosimilmente contratto nel reparto. “Al pronto soccorso di Siracusa molte cose, o meglio, troppe cose non funzionano. E quindi non sono andate come dovevano andare, mettendo a rischio, oltre ai tanti pazienti in attesa di ricevere le loro cure, in primis chi come me ci lavora per prestare loro le cure necessarie!”, scrive sulla sua pagina Facebook. Per evidenti ragioni di tutela della privacy, omettiamo il nome e la foto.
“Non vi nego che la paura non mi manca. Ma sono ancora più scoraggiata perché non potrò più prestare servizio con la mia squadra, per cercare di sconfiggere questo maledetto virus”. L’augurio è quello di poterla presto rivedere in servizio.
“Spero che chi ha permesso che tutto ciò avvenisse, non dandoci da subito le giuste protezioni, abbandonandoci in
questa guerra subito senza l’armatura idonea, paghi!”, si sfoga parlando di ordini “sbagliati” pariti da “signorini seduti comodamente in poltrona”.
E’ sempre più forte la sensazione che generali e colonnelli della sanità siracusana non abbiano più il controllo dell’esercito schierato all’Umberto I.




Siracusa. Il direttore di Ginecologia: "nessun caso di positività in reparto"

Il direttore dell’Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia di Siracusa, Antonino Bucolo, smentisce categoricamente alcuna positività ad oggi dei dipendenti del reparto sia medici che personale ostetrico e infermieristico. “La notizia di una dipendente in malattia e a domicilio non comporta in atto un problema di promiscuità tra il personale turnistico e i pazienti – dichiara Bucolo -. Ad onor del vero, la signora ha comunicato da casa di essere in malattia e sin da allora è rimasta in isolamento domiciliare, pertanto nessun contatto si è verificato con altri dipendenti del reparto dall’insorgenza dei sintomi influenzali. Peraltro, la signora sarà sottoposta a tampone domiciliare come da prassi. Il percorso nascita è tutelato da una procedura ben definita che ha consentito di distinguere i percorsi per i soggetti sospetti covid da quelli non covid dedicando ai primi corsie esclusive sin dall’ascensore dedicato e alla sala parto che è stata ricavata in una sala operatoria distinta e lontana dal gruppo parto”.




Zito e Pasqua (M5s): "Musumeci, non servono poteri speciali per una sanità migliore a Siracusa"

“Inefficienze dell’Asp di Siracusa? Certo, ma le vere colpe sono del governo Musumeci e di quelli che lo hanno preceduto”. Il Movimento 5 Stelle resta sulla linea d’attacco sul tema della sanità aretusea ed i deputati regionali Giorgio Pasqua e Stefano Zito rincarano la dose. “Non bisognava certo attendere l’arrivo di una troupe televisiva nazionale o del temibile Covid-19 per scoprire tutte le inefficienze dell’Asp di Siracusa, che denunciamo da anni. Ad esempio, abbiamo ripetutamente sottolineato la cronica carenza di rianimatori a Siracusa, il cui organico è appena al 50%, a fronte di ospedali di altre province, come quelli di Catania, che sono al completo, oppure l’inesistenza nelle province di Siracusa e Ragusa di DEA di secondo livello. Sono inefficienze che vanno imputate ai governi che hanno amministrato la Sicilia oggi e nel passato, come è responsabilità di questo governo la lentezza nel muoversi per reperire i dispositivi di protezione individuale o nel presentare per tempo un piano Anti-Covid, arrivato solo a consuntivo, il primo aprile, dopo le continue pressioni delle opposizioni”.
Per Zito e Pasqua c’è, però, una nota positiva. “Di certo, la sanità post covid-19 non potrà essere più quella del passato. Il modo di gestirla non potrà essere quello col quale si è gestito fino ad oggi”.
Stefano Zito ribadisce poi un concetto già espresso insieme ai parlamentari nazionali del Movimento: “serve un riassetto serio e complessivo dell’Asp, perché cambiare solo il direttore generale non servirà a nulla se tutto quello che sta sotto questa figura rimarrà al suo posto. E tutto questo va fatto oggi, non domani, e non servono poteri speciali per fare qualcosa che è già di competenza di Musumeci”.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 84 contagiato, 29 guariti, 9 decessi

Quattro positivi in più rispetto ad iero, diventano 84 i contagiati al coronavirus in provincia di Siracusa. Di questi, 44 sono ricoverati mentre i guariti diventano 29 ed i decessi salgono a 9.
Questi i dati contenuti nell’aggiornamento quotidiano della Regione.
E questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 110 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 94 (22, 5, 8); Catania, 560 (148, 32, 54); Enna, 279 (171, 1, 16); Messina, 330 (144, 20, 26); Palermo, 286 (70, 31, 12); Ragusa, 49 (9, 4, 3); Trapani, 101 (20, 9, 4).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Siracusa. Tampone di fine quarantena, precedenza a chi deve rientrare a lavoro

I siracusani che si trovano in isolamento domiciliare fiduciario e sono in attesa della convocazione da parte del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Siracusa per l’esecuzione del tampone di fine quarantena, “nel caso in cui abbiano necessità di rientrare al lavoro, possono comunicare l’urgenza segnalandola all’indirizzo mail siracusacoronavirus@asp.sr.it”. Lo comunica con una sua nota l’Asp di Siracusa.
In alternativa alla mail, si può telefonare ai numeri 0931484056 o 0931484039, dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
“Dal 2 aprile scorso l’Azienda ha avviato l’esecuzione dei tamponi ai soggetti in isolamento fiduciario attraverso la convocazione cronologica a scaglioni a partire dai rientrati in Sicilia dal 14 marzo 2020”, precisa poi la comunicazione Asp.