Casa del Pellegrino intesa tra Asp e Comune che vuole tornarne in possesso

Comune di Siracusa ed Asp hanno sottoscritto oggi il protocollo d’intesa per la cessione temporanea ed a titolo gratuito della Casa del Pellegrino all’Azienda Sanitaria per l’emergenza covid. La firma del documento è stata preceduta, nei giorni scorsi, da sopralluoghi dei tecnici dell’Asp che ne hanno verificato le condizioni e l’idoneità all’utilizzo che si intende farne.
Oltre allo stabile, il Comune, che ne è titolare, assicurerà la fornitura di energia elettrica, acqua e wi-fi; inoltre garantirà il servizio di reception, 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno, attraverso personale comunale o delle società che operano per conto dell’Ente. L’accordo ha una durata minima di 60 giorni ed è rinnovabile fino a quando si riterrà necessario.
“Sin dall’inizio dell’emergenza – afferma il sindaco, Francesco Italia – ho pensato e dichiarato pubblicamente che la Casa del Pellegrino avesse tutte le caratteristiche per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare, oppure gli operatori sanitari che abbisognassero di un luogo dove soggiornare per salvaguardare, durante questo periodo, i propri cari. Abbiamo comunicato sin da subito all’Asp, all’assessorato regionale della Salute e alla Prefettura la disponibilità del Comune a concedere gratuitamente la struttura per le esigenze dell’emergenza sanitaria”.
L’immobile della Casa del Pellegrino nel 1997 fu affidato all’ente Santuario della Madonna delle Lacrime “allo scopo di adibirlo ad accettazione servizio e ricovero notturno per pellegrini, rimanendo vietata ogni qualsiasi diversa destinazione”. Tuttavia già nel 2000 l’ente Santuario ha cessato di gestire in proprio la struttura. Vista la situazione, e alla luce dell’esame dei documenti e delle vicende degli ultimi anni, il Comune intende rientrare in possesso dell’immobile e in tale senso il dirigente del settore Patrimonio ha avviato il procedimento.
“Vent’anni fa e fino al 2018 – spiega ancora Italia – sulla base di un nulla osta del sindaco dell’epoca, la gestione della struttura è stata esercitata attraverso la Casa del Pellegrino s.r.l., costituita dallo stesso ente Santuario, ma successivamente la società ha affittato la gestione a una cooperativa”. Prosegue il sindaco Italia: ”In seguito al fallimento, avvenuto nel 2018, della società Casa del Pellegrino, la gestione è stata addirittura affittata dalla curatela e per ultimo è stata venduta all’asta. Appare di tutta evidenza che non può essere consentito a nessuno di acquisire il diritto di detenere l’immobile di proprietà del Comune di Siracusa, ciò in quanto nella convenzione del 1997 era stata espressamente esclusa la possibilità di cedere a terzi il comodato”.
“Quando sarà terminata la presente emergenza – conclude il sindaco Italia – saremo felici, come già anticipato più volte al rettore del Santuario ed alle altre autorità ecclesiastiche a cui, non da ora, ci legano forti e sinceri sentimenti di affetto e fraterna collaborazione, di tornare a condividere una gestione coerente con le finalità originarie, interamente destinata a quegli interessi pubblici di cristiana accoglienza di soggetti più fragili sotto il profilo, economico, sociale e sanitario”.




Tamponi di fine quarantena, una unità speciale per la zona sud della provincia

Si chiama Usca, un acronimo che sta per Unità Speciale di Contiguità Assistenziale. Ed è la squadra che ha iniziato ad occuparsi dei tamponi di fine quarantena nei 5 comuni del distretto sanitario 46 che comprende Noto, Avola, Pachino, Portopalo e Rosolini. In alcuni casi i tamponi avvengono a domicilio, nel grosso dei casi attraverso convocazione al Trigona di Noto dove viene effettuato l’esame direttamente dall’auto, senza che la persona interessata debba scendere.
Il ritardo accumulato a livello regionale è purtroppo notevole e così, per molti, i 14 giorni di isolamento volontario sono diventati spesso 20, se non oltre. Problema comune a tutta la Sicilia e per il quale si sta cercando di accelerare. Si confida nelle refertazioni in house, direttamente all’Umberto I di Siracusa, dove pare essere finalmente arrivato l’atteso macchinario, mentre il laboratorio privato di Avola è già operativo.
Per i tamponi di fine quarantena, a Siracusa si procede all’interno dell’area dell’ex Onp della Pizzuta. A Noto, invece, al Trigona. Si procede, come detto, a rilento. Ed allo studio ci sono soluzioni alternative e semplificate per chi non accusa o non ha accusato sintomi.
Intanto, l’Usca si è messa in moto nella zona sud della provincia. Al momento, sono circa 15 i tamponi effettuati al giorno. Poco, troppo poco per quella che è la reale necessità. Basti pensare che a Noto, dove si registrano i numeri più larghi, sono ancora 416 le persone che attendono il tampone di fine quarantena a fronte di 543 autodenunciatisi al ritorno dal nord Italia. Molti si sono stancati di attendere ed hanno deciso di riprendere la loro “normalità”. Ed è questo uno dei motivi per cui il sindaco di Noto ha emanato una ordinanza con cui, da ieri, rende obbligatorio l’uso delle mascherine, anche artigianali, da parte di chiunque esca di casa.




Siracusa. Coronavirus, il sindaco Italia: "Frattura tra cittadini e vertici Asp, chiesti alla Regione atti risolutivi"

“Atti tempestivi, concreti e risolutivi per restituire alla nostra provincia una serenità e fiducia nei confronti delle istituzioni”.  E’ quanto il sindaco, Francesco Italia ha chiesto al presidente della Regione, Nello Musumeci e all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza nei confronti dei vertici dell’Asp. “La fiducia da parte dei cittadini è compromessa- dice il primo cittadino- Una frattura ormai insanabile”.  Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, dai suoi canali social ha parlato oggi pomeriggio ai cittadini.  In queste ore, specie dopo la puntata di Report di ieri sera, sotto pressione l’Asp di Siracusa ed il suo management. “Già da parecchi giorni -dice il primo cittadino. ho avuto modo di esprimere attraverso azioni e atti formali e circostanziati la mia preoccupazione per la gestione sanitaria dell’emergenza Covid in provincia di Siracusa”. “Ho formalmente richiesto il supporto, che non è stato ritenuto necessario, della Croce Rossa Militare. Indubbiamente, l’azione del gruppo di supporto da me richiesto e prontamente attivato dall’assessore Razza, si è rivelato indispensabile per l’adozione di misure idonee a mettere in sicurezza l’Umberto I. In queste ore – continua Francesco Italia – ho ripetutamente interagito con il presidente della Regione e l’assessore Razza, rinnovando loro una forte preoccupazione legata al clima di sfiducia generato dai servizi giornalistici di queste ore, per non parlare del grave danno all’immagine della città”.  Italia entra nel dettaglio delle polemiche seguite al servizio messo in onda su RaiTre nel corso di Report ieri sera. “Non ho intenzione di fare processi sommari-premette il sindaco- Ci sono dei procedimenti in corso . Saranno le autorità giudiziarie a stabilire se qualcuno ha sbagliato. Avevamo fatto un appello nel 2018 a tutte le forze possibile per chiedere un’accelerazione per realizzare un ospedale nuovo ed efficiente. Mi fa impressione sentire che improvvisamente qualcuno solo oggi si sveglia e si accorge che le cose a Siracusa non stanno funzionando. Le lottizzazioni della sanità sono state politiche, portate avanti da persone indegni solo in virtù di appartenenze politiche. Che adesso si cerchi, nell’emergenza, a puntare il dice contro l’uno o l’altro, lo ritengo immorale. Ci sono certamente delle responsabilità. Da tempo lo diciamo”. Italia è sicuro che “‘intervento del Covid team della regione nel territorio sia stato provvidenziale”. Il sindaco si chiede “dove fossero in tutti questi anni tutti quelli che oggi puntano il dito”. Italia , dopo avere sentito oggi Musumeci, Razza e la giunta comunale parla di “un’interruzione del rapporto di fiducia dei siracusani nei confronti dei vertici dell’Asp. Una frattura ormai insanabile. Abbiamo chiesto al presidente della Regione e all’assessore di adottare atti tempestivi, concreti e risolutivi per restituire alla nostra provincia una serenità e fiducia nei confronti delle istituzioni”.




"Immediata rimozione del direttore Ficarra": Raciti scrive al ministro della Salute

“Oggi presenterò un’interrogazione al ministro della Salute per chiedere l’immediata rimozione del direttore generale dell’Asp di Siracusa, Salvatore Ficarra”. Il deputato del Pd, Fausto Raciti, punta il dito contro quelli che definisce “i gravissimi fatti e comportamenti relativi alla gestione dell’emergenza Covid-19, alcuni dei quali avevamo segnalato in precedenza, poi aggravati da quanto emerso nell’inchiesta di Report andata in onda ieri sera”.
Fausto Raciti non si mostra per nulla tenero. “In Sicilia i cittadini hanno diritto a un sistema sanitario all’altezza, in grado di fronteggiare una crisi epidemiologica come questa e pare del tutto evidente che a Siracusa questo compito non possa essere affidato al direttore generale Ficarra”.




Sanità nella bufera, il sindaco di Palazzolo: "non è solo colpa di Ficarra"

“Vogliono far pagare a Ficarra il fatto che ha dato il via libera all’individuazione dell’area per l’ospedale di Siracusa”. Il sindaco di Palazzolo Acreide, Salvo Gallo, si schiera a difesa del direttore generale dell’Asp di Siracusa, sotto attacco per la gestione dell’emergenza coronovirus.
“Non penso sia colpa solo sua. Non penso possa essere solo colpa di uno che è venuto a Siracusa da meno di due anni. Come si fa a risanare il danno causato da anni di abbandono? Come si fa a risanare 40 anni di tirare a campare e di lotte fratricide per l’accaparramento di ruoli? Come si fa a risanare la totale assenza di interesse della politica siracusana nel settore della sanità?”, si domanda.
“È stata la politica siracusana, senza distinzione tra sinistra e destra, a disinteressarsi totalmente di sanità, se non di Pizzuta dove c’erano in ballo 20 milioni di euro. Il processo mediatico lo stanno facendo tutti a Ficarra e non a 40 anni di malasanità avallata da tutti, sindacati compresi. Adesso tutti Soloni e giudici vendicatori. Errori, ritardi, lacune a Siracusa ce ne sono una infinità e bisognerebbe mandare tutti a casa, non solo il dg dell’Asp. Penso agli arrampicatori della sanità, ai nullafacenti, ai raccomandati cronici e soprattutto a chi ha fatto politica fino all’altro ieri e che oggi ha ancora il coraggio di dare sentenza addossando responsabilità ad una sola persona”, dice Gallo.




La strigliata di Garozzo (IV): "sindaci siracusani troppo timidi, via i vertici dell'Asp"

“Cari Sindaci della provincia di Siracusa e cari deputati, mandate a casa i vertici dell’Asp, a dir poco imbarazzanti e inconcludenti. E con loro l’assessore regionale Razza, che ha atteso oltre un mese per attrezzare con il minimo indispensabile le strutture siracusane. Dovete farlo a tutele della salute delle comunità che vi hanno eletto ma anche perché il ruolo ve lo impone”. A scriverlo è Giancarlo Garozzo, esponente di primo piano in Sicilia in Italia Viva.
L’ex sindaco di Siracusa non le manda a dire. “Credo che, a questo punto, chi ha ruoli istituzionali non può continuare a dire che va tutto bene. Ci voleva un atto di coraggio, si doveva venire allo scoperto e non ve la siete sentita…Oggi però dovete chiedere le dimissioni dei vertici Asp e dell’assessore regionale Razza. Siete stati timidi”, l’accusa che Garozzo rivolge ai sindaci siracusani. “Quello che sapevate già, oggi lo ha reso di pubblico dominio Report”, la chiosa.




Sanità nella bufera, il Movimento 5 Stelle attacca i vertici Asp: "Serve un nuovo assetto"

“Esigiamo la verifica dei fatti e delle responsabilità”. Il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) interviene così nella giornata più rovente dell’Asp di Siracusa. “Qualcosa non va nella gestione siracusana della sanità. Ci auguriamo che a fare luce, e presto, possano essere gli organi competenti, ad ogni livello. Torniamo a chiedere maggiore responsabilità a chi gestisce la situazione sanitaria provinciale ed all’assessore di riferimento, fino alle estreme conseguenze. Pur nell’asprezza delle critiche, risulta irrispettoso non fornire risposte alla cittadinanza tanto quanto il trincerarsi dietro posizioni arroganti”, aggiunge con riferimento all’intervista del direttore generale finita nell’ampio servizio di Report (Rai Tre).
Ma Ficara chiama in causa anche il direttore sanitario, Anselmo Madeddu, il cui silenzio viene definito “assordante”.
Anche gli altri parlamentari e senatori siracusani del Movimento (Filippo Scerra, Maria Marzana e Pino Pisani), non risparmiano critiche. “Auspichiamo che si faccia il massimo della chiarezza sulle modalità di gestione della crisi da parte della Sanità siracusana. Lo si deve alle famiglie di chi purtroppo ha perso la vita, ai cittadini, ma anche al rispetto della dignità di quanti, medici e personale sanitario, stanno combattendo in prima linea questa drammatica guerra”.
Ficara, Scerra, Marzana e Pisani sono concordi nell’affermare che “la politica regionale deve mettere da parte il colore e le appartenenze per decidere di fare piena luce sulle tante vicende poco chiare, insieme al lavoro della Procura”.
Anche i deputati regionali Stefano Zito e Giorgio Pasqua puntano il dito contro l’Asp di Siracusa. “All’emergenza cronica si è aggiunta l’emergenza Covid19 che va ad appesantire una situazione già precaria. Dall’assessore Razza ci attendiamo oggi risposte che deve non a noi, ma ai cittadini della provincia di Siracusa che non si sentono sicuri. A noi non serve un Covid Team di passaggio: serve un aiuto costante. Serve qualcuno che chiarisca cosa è successo e cosa succede nella gestione dei casi covid, dei tamponi, dei Dpi e cosa si sta facendo per garantire la sicurezza degli operatori sanitari. A noi serve un laboratorio d’analisi pubblico che abbia la strumentazione adatta (che andava acquistata prima). Serve più attenzione verso la nostra sanità pubblica mettendo a disposizione più soldi per assumere il personale adatto per fronteggiare l’ordinario e l’emergenza. A noi serve qualcuno prenda gli imboscati e li riporti dove ce n’è bisogno. Serve valorizzare i bravi e giovani medici ed infermieri che abbiamo e farne arrivare di nuovi. Serve un riassetto complessivo dell’Asp e non sempre e solo nuovi direttori generali”.




Donazioni per gli ospedali: mascherine, tute, ventilatore e caschi respiratori dalla Irem

La società di costruzione Irem, leader nel settore Oil & Gas a livello internazionale, ha donato agli ospedali di Noto e Siracusa 1.950 mascherine, 250 tute protettive e 9 caschi respiratori.
“In questo periodo così difficile, non potevamo stare a guardare. Abbiamo ritenuto giusto dare un contributo alle esigenze di tutto il personale medico e paramedico impegnato in prima linea, nel nostro territorio. Stiamo aspettando l’arrivo di altri 51 caschi respiratori e di un ventilatore polmonare che saranno immediatamente consegnati agli stessi ospedali. Invito tutti ad attenersi alle disposizioni emanate dal Ministero della Salute e dalle ordinanze della nostra Regione. Insieme possiamo farcela”, le parole dell’ad di Irem, Giovanni Musso.

foto dal web




Siracusa. Danneggiato il centro anziani di Grottasanta, vandali per poche monetine

Ancora un grave atto criminale. Nella notte, ignoti hanno preso di mira il centro sociale di Grottasanta. Hanno vandalizzato mobili e locali per poi rubare pe poche monetine contenute nel distributore di bevande. “Attaccare il centro sociale di Grottasanta, rubare e vandalizzare ciò che conteneva, è un gesto vile e da codardi, contro un luogo simbolo della vità di comunità dei nostri anziani, in un momento di emergenza nazionale e di estrema fragilità per i nostri nonni”, le parole del sindaco Francesco Italia, che ha visitato i locali.
“Continueremo a difendere in prima linea la città e la proprietà pubblica da chi vorrebbe che le istituzioni arretrassero. Sistemeremo il circolo e lo riapriremo non appena potremo nuovamente riabbracciarci”.
Nei giorni scorsi, ignoti avevano scagliato sassi contro due mezzi della Municipale, distruggendone finestrini e lunotti.




Priolo. Coronavirus, un ex hotel a disposizione di chi deve osservare la quarantena

Chiuso l’accordo, riapre le porte dell’ex hotel Le Palme di Priolo Gargallo. Verrà utilizzato per offrire una stanza a chi, rientrando da altre zone d’Italia, dovrà osservare il prescritto periodo di quarantena. Non dovrà così costringere l’intero nucleo familiare ad osservare il rigido isolamento fiduciario.
Lo ha comunicato il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, che dopo trattative durate settimane è riuscito oggi a chiudere l’accordo con il presidente della società che gestisce la struttura dell’ex hotel. Per poterne usufruire si dovrà contattare il Comune allo 0931/779209 e l’Ufficio di Protezione Civile al numero 0931/779266.
Il primo cittadino aveva già raggiunto un accordo per poter utilizzare l’albergo dell’Autoporto; lo ha reso disponile all’Asp di Siracusa, che lo sta utilizzando per ospitare i pazienti risultati positivi che devono effettuare il periodo di quarantena.
Adesso questo ulteriore via libera per poter usufruire dei locali dell’ex hotel Le Palme, per consentire a coloro che stanno tornando dall’estero o da altre regioni d’Italia e non hanno a disposizione ulteriori soluzioni, di trascorrere qui il periodo di isolamento previsto per legge.