Ventilatori polmonari, mascherine ffp2 e chirurgiche: donazione di Eni per la sanità

Ventilatori polmonari per le terapie intensive dell’Asp di Siracusa: anche Eni (attraverso il suo stabilimento di Priolo) partecipa alle donazioni per le strutture sanitarie delle città in prossimità dei suoi impianti. Sono state già consegnate 5mila mascherine FFP2 e 20mila mascherine chirurgiche.
Interventi anche a Gela e per Messina-Milazzo. A Gela, in accordo con la Azienda Sanitaria Provinciale, Eni ha realizzato il piano ingegneristico per la realizzazione di una unità di terapia intensiva all’ospedale “Vittorio
Emanuele”. È inoltre in corso sempre a Gela l’approvvigionamento di una sterilizzatrice ospedaliera per l’ospedale locale, mentre sono già state consegnate 7500 mascherine FFP2 e 30mila mascherine chirurgiche per tutto il territorio di Gela.
Per le Aziende sanitarie locali di Messina-Milazzo, la raffineria di Milazzo (joint venture Eni al 50%) supporta il progetto per l’allestimento di 10 postazioni di terapia intensiva presso l’ospedale di Milazzo e sono già state consegnate 5250 mascherine FFP2 e 15mila mascherine chirurgiche rispettivamente all’Azienda sanitaria provinciale di Messina e al Distretto sanitario di Milazzo.




Coronavirus, Siracusa e provincia: 79 contagiati, 44 ricoverati, 7 deceduti

Salgono a 79 i positivi al coronavirus in provincia di Siracusa. Due in più rispetto ad ieri. I ricoverati sono 44, 25 i guariti, 7 i decessi.
L’aggiornamento viene fornito, come ogni giorno, dalla Regione. Questi i casi di Coronavirus riscontrati nelle varie province: Agrigento, 106 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 92 (22, 4, 8); Catania, 540 (159, 25, 49); Enna, 271 (168, 1, 15); Messina, 320 (139, 17, 25); Palermo, 260 (74, 29, 12); Ragusa, 47 (7, 4, 3); Trapani, 100 (24, 1, 3).
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.




Siracusa. L'odissea dei tamponi di fine quarantena, attesa di una chiamata che non arriva

La quarantena volontaria sta diventando infinita per molti di quei siracusani rientrati dal nord. Come prescritto dalle norme, una volta tornati in Sicilia dal Settentrione, si sono registrati, hanno segnalato il loro domicilio ed osservato scrupolosamente i 14 giorni di isolamento. Ma per poter lasciare la quarantena, come da ordinanza regionale, devono prima essere sottoposti a tampone.
Tra ritardi vari, in molti sono ormai arrivati persino a 20 giorni di isolamento. Si affidano via whatsapp all’ironia: “se non ci uccide il coronavirus, ci uccide la solitudine”. Contattati dalla nostra redazione attraverso i social, molti raccontano di essere in buona salute. Di non avere o non aver mai avuto per tutto il periodo sintomi. Vorrebbero tornare a casa, dalle loro famiglie. Qualcuno ha anche ricevuto offerte di lavoro dall’estero e rischia di perderle perchè non può ancora uscire da casa. Una odissea autentica in pieno isolamento sociale.
Come Antonio ed i suoi fratelli. Rientrati tutti e tre dalla Lombardia, dal 16 marzo sono in isolamento volontario. Doveva concludersi il 30 marzo, ma Antonio ed uno dei suoi fratelli sono ancora in attesa di notizie circa la data di effettuazione del loro tampone. Il terzo fratello è stato fortunato: “è stato chiamato e ieri alle 15 ha fatto il tampone. Però gli hanno detto che deve stare in isolamento fino a quando non arriva risultato. E ovviamente non si quando arriva questo benedetto risultato”.
C’è poi la storia di Pino. Anche lui ormai da 20 giorni in quarantena. La moglie lascia la spesa davanti alla porta e va via. Un saluto a distanza, dalla finestra, con guanti e mascherina. “Aspetto ancora un contatto o almeno una risposta ai miei quesiti. Ma niente di niente. Lo scorso 4 aprile ho ricevuto una telefonata. Speravo fosse quella dell’Asp ed invece era la Protezione Civile che mi chiedeva se tornavo a lavoro. Ma dico io, prendete in giro? Sono chiuso in casa che aspetto questo tampone e mi chiedete se vado a lavorare? Non ho parole”, si sfoga.
C’è rabbia anche nelle parole di Salvo. “Un mio parente ha finito la quarantena e ancora aspetta il tampone. Intanto il suo datore di lavoro gli ha detto che deve partire per l’Olanda. E se rifiuta rischia quasi, quasi il licenziamento”. Hanno chiamato, anche i parenti, il numero messo a disposizione dall’Asp. “Ma ci hanno risposto che loro sono un call center e non sanno cosa rispondere. Abbiamo parlato con il medico di famiglia e ci ha rimandato all’Asp per questo aspetto. Possibile che nessuno si preoccupi di queste cose?”.
Le sollecitazioni aumentano. Sotto il peso delle migliaia di rientri dal nord, il sistema è andato purtroppo in sofferenza. Ed è lo stesso sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ad intervenire. “Mi sono fatto portavoce presso i responsabili dell’Asp di Siracusa di questa problematica. Mi è stato riferito che in giornata arriveranno alcuni esiti e nei prossimi giorni arriveranno anche le altre risposte. Si devono accelerare i tempi e, soprattutto, va instaurato un rapporto diretto e costante con i cittadini, a partire da una verifica costante del corretto funzionamento della linea telefonica dedicata. Abbiamo il dovere di limitare al massimo l’esistenza di tali criticità”.




Siracusa. La Casa del Pellegrino diventa una covid house, in corso la sanificazione

Sono cominciati i lavori di sanificazione della Casa del Pellegrino. Dopo la firma del protocollo a due tra Asp e ente Santuario Madonna delle Lacrime, dal primo aprile la struttura è a disposizione dell’Azienda Sanitaria. Un accordo a titolo gratuito per l’utilizzo delle 71 camere della struttura che verranno destinate ai cosiddetti pazienti “grigi” ovvero non bisognosi di terapia strettamente ospedaliera. I servizi saranno curati dall’Asp con suo personale, a cui verranno destinate alcune camere della struttura. La previsione è quella di riuscire ad aprire la struttura tra sette giorni.
Sin dal mese di febbraio la Casa del Pellegrino era stata inserita tra gli edifici pubblici comunali a disposizione dell’eventuale emergenza sanitaria, insieme all’ex orfanotrofio di Grottasanta. Solo nelle ultme settimane, però, si è accelerato. Pur essendo edificio di proprietà comunale, viene gestito dall’ente chiesa Santuario in virtù di un comodato d’uso al centro, negli ultimi tempi, di diverse contrapposizioni ed interpretazioni, anche legali.
In provincia, individuata una seconda struttura alberghiera ad Augusta, nei pressi dello svincolo autostradale. Anche lì, disposto l’avvio delle procedure di accurata sanificazione. La Regione, nei giorni scorsi, aveva anticipato il ricorso a questa misura per ampliare i posti letto disponibili per fronteggiare l’emergenza coronavirus.




Siracusa. Auto prende fuoco in viale Paolo Orsi, nessun ferito

Un’auto ha preso fuoco questo pomeriggio mentre si muoveva lungo viale Paolo Orsi, a Siracusa. Non sono ancora chiare le cause che hanno scatenato le fiamme, distruggendo la parte anteriore dell’utilitaria.
Sul posto sono intervenuto i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale. Illese le persone che si trovavano a bordo della vettura. Sarebbero scese, dopo aver arrestato la marcia, mentre l’incendiosi sviluppava nel vano motore.




A Noto la mascherina diventa obbligatoria: "vietato uscire di casa senza"

Da domani (7 aprile) è obbligatorio l’uso della mascherina in tutto il territorio di Noto. “Chi esce da casa avrà l’obbligo di indossarla, anche se non certificata o di fattura artigianale. L’importante è che copra bocca e naso contemporaneamente”, dice il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti. “E’ inoltre obbligatorio l’utilizzo dentro gli esercizi commerciali anche di guanti monouso o guanti in plastica, lavabili e disinfettabili”.
Questa mattina è stata firmata l’ordinanza contingibile ed urgente per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. L’obiettivo del provvedimento, come spiegato dal sindaco netino, è quello di alzare la soglia di protezione della comunità, in un periodo da tutti considerato centrale nella diffusione del virus. L’ordinanza vieta inoltre l’assembramento di più di 2 persone nei luoghi aperti, ribadendo che è consentita la consegna a domicilio dei prodotti alimentari limitatamente alle categorie commerciali previste dal Dpcm dell’11 marzo 2020. Attività di consegna a domicilio che deve essere svolta nel rispetto dei requisiti igienico-sanitari, assicurando al momento della consegna la distanza non inferiore ad un metro.
“I trasgressori – aggiunge Bonfanti – saranno puniti con una sanzione pecuniaria da 25 a 500 euro, con denuncia ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale. Ai titolari e gestori di attività commerciali è fatto ordine di vietare l’accesso alle persone non dotate di mascherine e guanti, esponendone avviso all’ingresso dell’esercizio”.

foto dal web




Esposto in Procura, il Codacons: "Pochi dpi, ma ogni Asp ha piano approvvigionamento"

Con un nuovo esposto alla Procura di Siracusa, il Codacons chiede di indagare sul mancato rispetto in Sicilia del Piano Operativo Regionale per le Pandemie. L’avvocato Bruno Messina, dirigente dell’Ufficio Legale Regionale, spiega che “occorre verificare come mai medici, infermieri e operatori del 118, sin dai primi giorni di emergenza in Sicilia, lamentino la mancanza dei dispositivi di protezione, nonostante i piani di approvvigionamento delle Aziende Sanitarie”.
Questi piani per le singole Asp, secondo quanto spiega Bruno Messina, sono previsti dal Piano Operativo Regionale per le Pandemie, in cui, sin dal 2009 si stabilisce che “ogni azienda sanitaria deve stimare il fabbisogno di DPI attraverso il censimento degli operatori sanitari, per singolo presidio e mettere a punto dei piani di approvvigionamento e distribuzione. Sono da considerare fra le strutture da dotare di DPI, oltre a quelle di ricovero, ambulatori, distretti, servizi di sanità pubblica e veterinari, laboratori. Dovrà inoltre essere prevista la fornitura di DPI ai servizi di guardia medica e 118, ai medici di medicina generale ed ai pediatri”.
Questi piani sarebbero stati adottati a livello regionale sulla base del Piano nazionale di preparazione e risposta per una pandemia influenzale, stilato secondo le indicazioni dell’OMS del 2005 e approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nel 2006.
“Dunque – afferma Messina – se ogni Asp effettua una stima dei DPI necessari, come è possibile che già dopo i primi casi di coronavirus in Sicilia gli operatori sanitari si sono dichiarati sprovvisti dei dispositivi? Allora a che cosa servono i piani di approvvigionamento? Questi ed altri interrogativi dovranno sciogliere i magistrati”.




Coronavirus, la centrale Enel di Priolo illuminata con il Tricolore

Dallo scorso fine settimana, anche la centrale Enel Archimede di Priolo Gargallo è illuminata con i colori della bandiera italiana e lo resterà per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19.
Come per molti altri edifici e sedi istituzionali italiane, “illuminando con il tricolore gli impianti nel quale l’azienda produce un bene essenziale, quale l’energia elettrica, il Gruppo Enel vuole rimarcare lo spirito coeso e unitario con cui l’intera nazione sta lottando contro il Coronavirus”, si legge nella nota ufficiale.
Enel ha già messo in campo numerose iniziative per garantire la sicurezza dei suoi dipendenti. Inoltre attraverso la onlus del gruppo (Enel Cuore) ha stanziato 23 milioni per donazioni, in Italia, a sostegno delle principali realtà impegnate nell’assistenza sanitaria e sociale in accordo con Protezione Civile e autorità nazionali e regionali, in prima linea contro la diffusione del virus.




Mascherine artigianali gratis a Solarino, la mamma del sindaco tra le sarte volontarie

Sono poco più di 2.000 le mascherine artigianali prodotte e distribuite gratuitamente da sarte volontarie a Solarino. Sono 36 e, ognuna nella propria abitazione, si sono messe a lavoro per far si di poter fornire a quanti più solarinesi possibili uno dei più richiesti dispositivi di protezione.
Tra le 36 sarte volontarie c’è la signora Palma, la mamma del sindaco di Solarino, Seby Scorpo. “Proprio ieri sera sono andato a trovare la mia sarta preferita, mia madre. Nonostante sia stata operata ed abbia bisogno di assistenza mia e di mio fratello ogni giorno, è all’opera anche lei, come tante altre, per realizzare mascherine.
Grazie a tutte le sarte e a tutti i volontari”, scrive sui social il primo cittadino.




Siracusa. Raccolta alimentare anche per cani e gatti: "spesa sospesa" per animali domestici

Solidarietà anche per cani e gatti: L’assessorato alla Tutela degli animali e randagismo del Comune di Siracusa ha avviato la spesa sospesa per gli animali da affezione. Grazie alle donazioni, vengono raccolti generi alimentari per gli amici a quattro zampe, poi distribuiti alle famiglie in difficoltà economica ed ai volontari attivi sul territorio che continuano ad occuparsi delle colonie feline e canine presenti in città.
“A loro – dice l’assessore Cosimo Burti – un sentito ringraziamento per il supporto e il valido sostegno in questo particolare momento delicato per i tanti randagi presenti in città”.
La “spesa sospesa” per cani e gatti si effettua nei seguenti esercizi commerciali:

Lidl
Via Elorina 140
Viale S.Panagia 107

Conad
Viale Epipoli 87 tel:0931740813,
Viale S. Panagia 238 tel: 0931311422,
Via dell’Olimpiade 15 tel: 0931452553,
Via Re Ierone II 50 tel: 0931449344,
Viale Zecchino 44 tel: 0931411311

Eurospin
Via Luigi Foti, 1
Viale Scala Greca, 33
Via Columba, 19

Sipa
Via Lentini

Decò

MD Pizzuta

Crai Simpatia Ortigia

Simpatia Crai

Gusto
Via Maestranza