Vietato spostarsi da un centro all'altro, controlli della Municipale da nord a sud
E’ entrata in vigore ieri l’ordinanza dei ministri della Salute e dell’Interno che vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello in cui si trovano. Non ci si può, quindi, allontanare dalla città in cui ci si trova se non per comprovate esigenze lavorative o per urgenze assolute.
Rafforzati a Siracusa i controlli della Polizia Municipale, agli ingressi nord e sud della città. Pattuglie dislocate tra Targia e viale Paolo Orsi, senza trascurare gli snodi di collegamento come Necropoli del Fusco.
Il flusso veicolare viene segnalato in diminuzione. Quasi tutte le auto di passaggio sono state sottoposte a controllo, con l’adozione dei provvedimenti del caso, anche alla luce della recente ordinanza.
Traffico di droga nel siracusano, "Operazione Ta Ta": 7 arresti tra Noto e Pachino. IL VIDEO
Sette ordinanze di misura cautelare sono state eseguite questa mattina dai Carabinieri, nella zona sud di Siracusa. Destinatarie altrettante persone, accusate di detenzione di sostanze stupefacenti per fini di spaccio. Sono stati i carabinieri della compagnia di Noto, al termine dell’operazione “Ta Ta’”, ad eseguire gli arresti tra Noto e Pachino.
Tra i due comuni avrebbe operato un gruppo che avrebbe fatto affari illeciti con la vendita di hashish, cocaina ed eroina. Fra gli arrestati anche due fratelli, entrambi residenti a Pachino, che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, nonostante fossero ai domiciliari, avrebbero esercitato l’attività di spaccio e sfruttato alcuni permessi per rifornirsi di droga.
Diverse le perquisizioni nelle abitazioni degli indagati. Le indagini sono coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa. Nel dettaglio ordinanza cautelare a carico di 7 soggetti (3 in carcere e 4 ai domiciliari) variamente riconosciuti responsabili dei reati di evasione, cessione continuata e concorso continuato in cessione di stupefacenti, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, su richiesta della Procura della Repubblica.
Gli arrestati sono: Giuseppe Nevola, disoccupato di anni 44, residente a Pachino , con precedenti di polizia, sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere;
Gianluca Nevola, disoccupato di anni 41, residente a Pachino, con precedenti di polizia, sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere; Sebastiano Amore, disoccupato di anni 38, residente ad Avola, detenuto per reati inerenti alle sostanze stupefacenti; Maurizio Tuzza, bracciante agricolo di anni 42, residente a Pachino, sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari; Lucia Attardi, disoccupata di 27 anni , di Pachino, con precedenti di polizia, sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari; Maria Parisio, 52 anni, pachinese, sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari; Giuseppe Bianca, 56 anni, di Avola, ai domiciliari. Un ottavo soggetto, destinatario di misura cautelare in carcere, non è stato rintracciato ed è al momento attivamente ricercato. L’indagine, diretta dal Procuratore Aggiunto Fabio Scavone e dal Sostituto Gaetano Bono, ha permesso di interrompere una lucrosa attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, eroina e cocaina, condotta nei territori di Pachino ed Avola. Le indagini sono state condotte anche attraverso pedinamento insieme all’utilizzo di strumentazione tecnica, ricostruendo cosi’ le dinamiche dell’approvvigionamento e distribuzione degli stupefacenti a Pachino ed Avola.In particolare, è emerso che i fratelli Nevola, all’epoca dei fatti sottoposti agli arresti domiciliari, avrebbero approfittavano delle autorizzazioni per recarsi al SER.T. di Noto, o di altri permessi loro accordati dall’Autorità Giudiziaria per esigenze di vario genere, per incontrare i loro fornitori e reperire lo stupefacente che poi veniva spacciato. Eroina trasportata nascondendola anche in panino, in un’occasione. Il nome dell’operazione è relativo a quanto dichiarato durante una telefonata intercettata, quando Maria Parisio, per acquistare la droga da rivendere,arevve telefonato a Bianca, chiedendo un appuntamento e concludendo dicendo di fare “tà-tà” . L’orario coincideva col numero di grammi di sostanza da acquistare. Durante uno dei servizi di osservazione controllo e pedinamento, messo in campo dai Carabinieri, la donna è stata infatti trovata in possesso di 3 grammi di sostanza stupefacente dopo aver fissato proprio per le 3 l’appuntamento
A conferma del quadro accusatorio, nel corso dell’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, e delle perquisizioni domiciliari, i Carabinieri hanno rinvenuto varie altre dosi di marijuana, eroina ed hashish, procedendo a denunciare a piede libero 3 degli indagati anche per l’ulteriore reato di detenzione illecita di sostanza stupefacente. Agli stessi soggetti sono stati sequestrati anche circa 600 euro in contanti poiché ritenuti provento di pregressa attività di spaccio. Un quarto soggetto, anch’egli sottoposto a perquisizione, è stato invece denunciato per detenzione abusiva di munizioni All’attività condotta questa mattina hanno preso parte circa 50 Carabinieri, con 24 autoveicoli, 2 unità cinofile ed un elicottero: questo il dispositivo messo in campo dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Siracusa nella notte appena trascorsa per trarre in arresto le 7 persone e perquisire 14 abitazioni complessive alla ricerca di stupefacenti.
Coronavirus: a Siracusa, Noto e Augusta i Covid Center. Si smarca la sanità privata
Anche in provincia di Siracusa è scattato il programma di creazione dei Covid Center, nel rispetto delle direttive nazionali e regionali. Per l’emergenza sanitaria nazionale in atto, sono stati individuati nelle zone nord e sud della provincia gli ospedali di Augusta e Noto, oltre alla palazzina distaccata dell’ospedale Umberto I nel capoluogo.
“Una volta finita l’emergenza, tutto tornerà ovviamente come prima nel rispetto di quanto già stabilito con la nuova rete ospedaliera”, spiega una nota dell’Asp di Siracusa. “Alle perplessità manifestate sulla stampa, inoltre, in ordine alla possibilità di creare i Covid Center nelle strutture private accreditate, le stesse non hanno dato tale disponibilità ma si sono impegnate a ricevere gli utenti ordinari per consentire di liberare posti negli ospedali pubblici”.
foto dal web
Coronavirus in Sicilia: 630 contagiati, 26 guariti, 8 deceduti. Nel siracusano 48 positivi
Consueto aggiornamento sui numeri del coronavirus in Sicilia. Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) sono 5.580. Di questi sono risultati positivi 630 (140 più di ieri), mentre, attualmente, lo sono 596 persone (+138 rispetto a ieri).
Ricapitolando, in totale sono 630 i casi positivi registrati ma attualmente ne risultano 596 perché 26 sono già guariti e 8 deceduti.
Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 39; Caltanissetta, 26; Catania, 225; Enna, 29; Messina, 108; Palermo, 81; Ragusa, 8; Siracusa, 48; Trapani, 32).
Risultano ricoverati 275 pazienti (37 a Palermo, 106 a Catania, 57 a Messina, 1 ad Agrigento, 15 a Caltanissetta, 19 a Enna, 6 a Ragusa, 21 a Siracusa e 13 a Trapani) di cui 55 in terapia intensiva, mentre 321 sono in isolamento domiciliare. I guariti sono 26 (11 a Palermo, 6 a Catania, 4 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e 8 i deceduti.
Siracusa. Dopo i 4 positivi in Cardiologia, l'Asp: "reparto sanificato, piena sicurezza"
Il reparto di Cardiologia e l’Unità di Terapia intensiva coronarica dell’ospedale Umberto I di Siracusa torna nella sua piena operatività. Completati gli interventi di sanificazione e le azioni di contenimento dopo il caso di medici e infermieri positivi al coronavirus.
Sanificati tutti gli ambienti, quindi. Posti in quarantena gli altri tre operatori risultati positivi dopo il primo caso mentre tutti gli altri tamponi effettuati anche sui pazienti ricoverati sono risultati negativi. “Il reparto riapre ai ricoveri in assoluta sicurezza. Le attività di emodinamica avevano continuato sempre ad essere garantite con percorsi separati. Nel reparto sono stati identificati ambienti in grado di accogliere anche pazienti cardiopatici con sospetta o accertata infezione da covid 19”, assicura in una nota l’Azienda Sanitaria Provinciale.
Zona industriale siracusana: perchè è strategica, anche nei giorni del coronavirus
C’è un dibattito in corso da giorni sulla zona industriale siracusana. Ridurre o non ridurre attività e produzioni? In base alla sensibilità dei singoli, può cambiare la valutazione e la risposta. Ma cerchiamo di analizzare in maniera quanto più oggettiva possibile la questione, astraendo da compulsioni del momento.
Come primo passaggio, dobbiamo prima capire esattamente da cosa è costituita quella galassia produttiva che definiamo genericamente zona industriale di Siracusa. Ci sono le raffinerie e quindi la collegata attività di produzione, in primo luogo, di carburanti. Secondo gli ultimi dati di Confindustria, qui viene raffinato tra il 30 ed il 35% del combustibile nazionale. Ed è quello stesso combustibile che fa correre le ambulanze ed i mezzi di soccorso in queste giornate drammatiche. Permette ai tir carichi di derrate alimentare di far arrivare gli assortimenti nel supermercato sotto casa. Forze dell’ordine ma anche i cittadini autorizzati che compiono spostamenti per validi motivi, li realizzano con mezzi sospinti in un caso su tre da carburanti lavorati nel siracusano.
E vi siete mai chiesti da dove provengono i gas tecnici ospedalieri come l’ossigeno e l’azoto? Ebbene si, una buona parte dalla zona industriale siracusana dove opera con suo stabilimento Air Liquide. Ed anche la Sol produce gas medicali. La plastica monouso per gli ospedali, poi, arriva dalla Versalis.
Ed ancora, in giorni in cui si sottolinea l’importante ruolo di sanificazioni ed igienizzazioni, meglio se continue, è giusto ricordare che l’impianto Sasol pure di questo si occupa: detergenti e saponi per mezza Europa.
Completano il quadro poi la produzione di energia elettrica, combustibili per riscaldamento, il trattamento dei reflui urbani.
Ora forse si dispone di un quadro più dettaglio per poter valutare in maniera compiuta la strategicità delle produzioni industriali dell’area siracusana. Un osservatore attento noterà che rientrano tutte tra quelle che anche l’ultimo provvedimento governativo ha segnalato come “essenziali” per il sistema Paese.
Quanto ai provvedimenti per la tutela dei lavoratori, risultano seguiti i dettami dei vari dpcm. Per i dpi, si sconta la cronica carenza sul territorio nazionale. I sindacati chiedono di fare ancora qualcosa di più e alcune aziende – specie dell’indotto – hanno rallentato le loro attività. Ma questi impianti, per lavorare, hanno bisogno giornalmente di un indotto molto specializzato.
“Le nostre industrie non si possono fermare, ciò è ben noto a tutti. Le maestranze e le imprese dell’indotto che assicurano la corretta conduzione e manutenzione degli impianti, rappresentano il cuore pulsante dell’economia e lavorano applicando in pieno, con scrupolo e senso di responsabilità, le disposizioni del Ministero della Salute e del Governo, che allo stato attuale rappresentano una soluzione equilibrata”, ricordava nei giorni scorsi il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona.
Siracusa. Tabaccherie aperte ma niente Lotto, Superenalotto e tutte le lotterie
Versante giochi. Si fermano Lotto e Superenalotto. Tabaccherie aperte, quindi, ma non ci sarà la sarà possibilità di effettuare giocate, peraltro già ridotte nelle ultime giornate.
L’Agenzia per le Dogane e i Monopoli ha sospeso il Lotto e il Superenalotto. La decisione, riportata in una circolare, riguarda tutte le lotterie e le slot machines.
Era diventato in motivo di particolare attenzione, a causa delle file che si creavano proprio per il gioco.
Foto zon.it
Coronavirus, deciso lo stop per tutte le attività non essenziali
I numeri dei morti da coronavirus in Italia continua a crescere. E il premier Giuseppe Conte ha parlato ieri nella tarda serata alla nazione. Una diretta via Facebook, sulla pagina della Presidenza del Consiglio dei ministri. E annuncia una nuova stretta a partire da domani. “È necessario compiere un altro passo – spiega – dobbiamo chiudere in tutto il territorio nazionale ogni attività produttiva non necessaria, non indispensabile a garantire beni e servizi essenziali”.
Chiudono le fabbriche, quindi. Molte, ma non tutte. “Continueranno a restare aperti tutti i supermercati, i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Non c’è ragione di fare code e corse agli acquisti”, si affretta a precisare. “Resteranno aperte farmacie, servizi bancari, postali assicurativi, assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali come i trasporti”.
Oltre a questi settori, consentito solo il lavoro in smart working e attività produttive rilevanti per il Paese.
“Riduciamo il motore produttivo dell’Italia, ma non lo arrestiamo”. Una decisione “difficile ma necessaria. Lo Stato comunque c’è. Uniti ce la faremo”.
Sul fronte mascherine, ne stanno per arrivare 12 milioni dalla Cina. Saranno le prime dei lotti da 100 e 50 milioni stipulati dal Governo con la Byd e un’altra azienda privata cinese attraverso la mediazione della Farnesina.
"Stanchi di restare chiusi a casa": fioccano le denunce
Non si arresta la crescita del numero dei denunciati per violazionendei precetti del decreto Io resto a casa. I carabinieri hanno segnalato ulteriori casi ed interventi.
Nel centro storico di Ortigia, un artigiano aveva continuato l’attività lavorativa nel proprio laboratorio e, pertanto, oltre alla denuncia per l’inosservanza del provvedimento governativo, è stata avviata la richiesta di sospensione per l’attività in questione.
A Floridia, Siracusa, Francofonte, Carlentini, Villasmundo, Melilli, Lentini, Augusta, Avola, Buscemi, Canicattini Bagni e Rosolini sono state sorprese persone sedute su panchine o a passeggio sulla pubblica via, nonché alcuni automobilisti che trasportavano a bordo del loro mezzo persone non facenti parte della loro famiglia convivente o che circolavano oltre il territorio del comune di residenza.
A Noto, 4 persone sono state controllate a bordo di un’autovettura mentre ascoltavano la radio.
A Portopalo, un uomo controllato in auto, proveniente da altro comune, ha dichiarato di esservisi recato per acquistare del pesce;
A Rosolini, un giovane ha riferito di essere di ritorno da una cena tra amici.
In molto, poi, si sono giustificati dicendo che erano stanchi di rimanere chiusi in casa ed avevano la necessità di prendere una boccata d’aria. A Siracusa un 50enne è risultato addirittura recidivo, poiché sorpreso, per la seconda volta in due giorni, a passeggio per le vie della zona alta della città, adducendo di essere stanco di rimanere in casa.
Cosa resta aperto e cosa chiude dal 23 marzo al 3 aprile: l'elenco
Dal 23 marzo al 3 aprile l’Italia rallenterà ancora le sue attività, per contrastare l’avanzata del coronavirus.
Questo il testo del decreto:
* chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di
beni di prima necessità e alle edicole;
* chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi i mercati sia su strada che al coperto e le medie e grandi strutture di vendita;
*chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere;
* chiusura delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza;
* chiusura di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico;
* sospensione di tutti i servizi mensa sia nelle strutture pubbliche che private;
* chiusura di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti
precedenti. Si propone l’ulteriore sospensione, di conseguenza, dei termini
processuali e degli adempimenti di natura amministrativa, assicurativa, ecc..
Si chiede che vengano consentite «ogni attività svolta con modalità di lavoro
agile», chiede di individuare quali siano «le attività di indifferibile necessità», e precisa anche che «è già stato raggiunto un accordo con Confindustria» per «regolamentare la chiusura delle attività lavorative per le imprese».