Siracusa. I farmacisti scrivono al prefetto: "ci autorizzi a lavorare a porte chiuse"

I farmacisti di Siracusa hanno chiesto al Prefetto di poter svolgere il loro servizio a battenti chiusi, ovvero servendo i clienti attraverso lo spioncino come avviene nel servizio notturno. La richiesta è contenuta in una lettera che Federfarma Siracusa ha inviato al rappresentante del governo.
“Molte farmacia hanno difficoltà a garantire le distanze di sicurezza tra clienti per via degli spazi ridotti, non abbiamo presidi di protezione individuale per il personale e bisogna scongiurare il rischio che i farmacisti vengano contagiati”, spiega il presidente provinciale di FerderFarma, Salvo Caruso. “E’ necessario proseguire l’attività, per questo ci siamo rivolti al Prefetto per un provvedimento di urgenza che permetta alle farmacie siracusane di operare a battenti chiusi. Inoltre, chiediamo maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine perchè con tutti i negozi attorno chiusi e una città ferma ci si potrebbe ritrovare particolarmente soli…”.




Millennials, state mettendo a rischio contagio genitori e i nonni: datevi una regolata

Hanno dai 14 ai 20 anni ed a causa della loro incoscienza rischiano di trasformarsi in pericolosi untori. In molti, infatti, stanno affrontando i giorni dell’emergenza in maniera scriteriata ed incoerente. Privi della guida ferma genitoriale, senza scuola al mattino e non abituati a vivere in casa non si rassegnano ad una Italia in quarantena.
A Siracusa come a Palazzolo, ad Avola come a Portopalo o ad Augusta la sera si riuniscono in casa o in campagna. Le scampagnate come rimedio alla monotonia di giornate in emergenza sanitaria. E questo irresponsabile comportamento espone a grande rischio i genitori ed i nonni di questi giovani incapaci di comprendere la serietà della situazione.
Le consegne a domicilio di pizza e panini fioccano. Alle volte i runners portano allo stesso domicilio venti pizze, dieci panini: volumi non da nucleo familiare e che parlano di raduni e forse anche feste. Una fonte non ufficiale lascia intendere che anche nel caso dell’anziano di Sortino una qualche responsabilità l’avrebbero familiari di rientro dal nord.
Pure gli universitari sotto quarantena, rientrati da zone focolaio dal 25 febbraio in avanti, avrebbero uno strano concetto di isolamento domiciliare: condividono il bagno, l’asciugamano, gli ambienti. Tutto sbagliato. E l’autorevolezza genitoriale non è pervenuta. La pandemia esulta.
“Sappiamo che i ragazzi si fanno portare pizze e panini a domicilio anche a gruppi di 20 o 30”, dice l’assessore di Palazzolo Acreide, Maurizio Aiello. “Devono capire che se beccano il contagio e se lo passano tra loro, lo porteranno in casa: ai loro genitori, ai loro nonni. Un giovane può combattere e bene l’eventuale coronavirus, ma per gli anziani è più difficile. Questo rischio vale una scampagnata? Anche se hai 15 anni devi essere responsabile”, aggiunge il sindaco di Palazzolo, Salvo Gallo. Ma sul punto concordano praticamente tutti gli amministratori locali.
La minaccia di una denuncia e di una multa non è bastata a placare la voglia di festa di chi non riesce a leggere la gravità del momento. Ci riuscirà la paura di far ammalare seriamente genitori, nonni ed affetti?

foto dal web




Siracusa, per Malattie Infettive un intero padiglione isolato

Sono iniziati questa mattina all’ospedale Umberto I gli interventi nel padiglione distaccato che sarà interamente destinato all’espansione e al potenziamento del reparto di Malattie infettive.
Nel padiglione, al secondo piano sarà realizzato un intero reparto di 18 posti letto dedicati alla esclusiva gestione di pazienti Covid con la possibilità di disporre di ulteriori 18 posti letto del reparto Malattie infettive al primo piano, in una struttura che dal punto di vista logistico è facilmente isolabile e può essere dedicata completamente alla emergenza.
Il padiglione è totalmente esterno e separato rispetto al resto del complesso ospedaliero, ha ingressi autonomi e facilmente accessibili, e dunque presenta le migliori condizioni di isolamento, a salvaguardia del corpo principale del presidio.
Per potere destinare gran parte del padiglione alla gestione di eventuali pazienti Covid oltre che di malattie infettive, da stamane è iniziato il trasferimento del reparto di Pediatria al quarto piano del corpo principale dell’ospedale nell’ala ristrutturata.
Il padiglione sarà provvisto di impianto centralizzato di gas medicali, di monitor e di ventilatori per potere assistere gli eventuali pazienti più critici che necessitano di assistenza respiratoria.
Intanto, la direzione aziendale ha pubblicato un avviso straordinario per il reclutamento di personale sanitario per fare fronte alla emergenza sanitaria. L’avviso è pubblicato nel sito internet aziendale e il termine per la presentazione delle domande collegandosi al sito www.concorsiaspsiracusa.it è il 18 marzo 2020. E’ indetta selezione pubblica per soli titoli per il conferimento di incarichi libero professionali di dirigenti medici di anestesia e rianimazione, malattie infettive, igiene e medicina preventiva, pneumologia, medicina interna, patologia clinica, farmacia ospedaliera, autisti, operatori socio sanitari, infermieri e tecnici di radiologia.




Coronavirus, dal mutuo alle tasse locali: come tutelare l'economia siracusana

Famiglie, aziende, autonomi. Tutti attendono con ansia il decreto di venerdi 13 marzo, con le annunciate misure governative a sostegno di un’economia che rischia lo stallo a causa del coronavirus. “È un decreto essenziale, alla luce della situazione che si è venuta a creare”, dice il vicesegretario di Cna Siracusa, Gianpaolo Miceli. “Venticinque miliardi però sono buoni per tamponare. Non è un importo corretto per generare la ripresa in cui tutti confidiamo, non appena l’emergenza sarà cessata”.
Tra le novità attese, la cassa integrazione in deroga, ovvero “estesa a tutte le imprese, anche quelle sotto soglia, con meno di 5 dipendenti. È stata già preannunciata dal ministero, non ci attendiamo un dietrofront. D’altronde -argomento il vicesegretario di Cna Siracusa – se bar e ristoranti devono chiudere, questa misura è più che necessaria”. Lo Stato si sostituisce per una quota pari all’80% al datore di lavoro, nel pagamento dello stipendio. “Con sistemi di bilateralità, possiamo studiare l’eventuale integrazione del 20% mancante”.
Lo Stato deve cercare di far perdere meno possibile ai lavoratori, “ma anche i datori di lavoro vanno tutelati”. Così come gli autonomi (parrucchieri, impiantisti, commercianti). “Le dichiarazioni del ministro fanno intendere che ci saranno interventi per sostenere pure loro. Ma alle categorie produttive preme anche la filiera dell’imposizione: i contributi, le rottamazioni, gli acconti Irpef ed Iva, i tributi locali. E poi c’è la necessità di limitare l’impatto burocratico degli adempimenti burocratici e di mitigare l’impatto delle imposte previdenziali e contributive. Servono esenzioni e non solo la semplice sospensione. D’altronde, se oggi le aziende non lavorano, mica tre mesi navigheranno nell’oro. Questa è una cosa che ci trascineremo per tanto tempo”, ammette amareggiato Gianpaolo Miceli.
Anche i Comuni sono chiamati a fare la loro parte. Molti sono in difficoltà, con bilanci in precario equilibrio. “Sui tributi locali serve un lavoro di squadra. È chiaro che se stoppi l’attività di un bar o di un pub, non puoi chiedergli il pagamento del suolo pubblico. La quota del tributo va ricalcalata, quantomeno sull’effettiva operatività. E un altro grande tema è quello dell’imu e della tari. I pagamenti servono per mantenere i servizi per cui non si può solo dire che non si paga. Serve equilibrio. Anche le amministrazioni comunali facciano quello che è consentito”. Siracusa ha annunciato la volontà di intervenire sui tributi locali, magari facendo slittare i termini. Molti altri Comumi della provincia sono allineati su questa misura. Più difficile un intervento da parte dei Comuni in dissesto e predissesto. Floridia e Pachino sono commissariate: situazione amministrativa che restringe i margini operativi.
È intanto già operativa la moratoria sui mutui per aziende e famiglie. “Significa che si possono sospendere le rate per un anno, optando al limite per il solo pagamento della quota interessi. Bisogna fare richiesta: le banche hanno predisposto i moduli per le istanze, anche tramite autocertificazione. Bisogna chiamare la filiale o vositare il sito web dell’istituto di credito”, spiega Miceli.




Siracusa. Online il nuovo modello editabile per l'autodichiarazione

Il Ministero dell’Interno ha messo a disposizione sul suo sito ufficiale, il modello editabile di autodichiarazione per gli spostamenti. E’ l’ormai famoso modulo necessario per motivare gli spostamenti che vanno ridotti alle sole necessità di lavoro, per ragioni di salute o per l’acquisto di beni essenziali.
qui il nuovo modulo editabile
Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti.
È previsto anche il “divieto assoluto” di uscire da casa per chi è sottoposto a quarantena o risulti positivo al virus.




Locale aperto oltre l'orario, sospesa attività e denunciate sei persone a Francofonte

I Carabinieri hanno sospeso l’attività di un’associazione culturale di Francofonte. Il locale era aperto oltre il limite consentito dalle norme di contenimento dell’emergenza coronavirus. All’interno c’erano 5 persone. Il rappresentante legale del circolo ricreativo e le persone che si trovavano dentro il locale sono stati denunciati per inosservanza di un provvedimento dell’autorità (art. 650 c.p.).




Pandemia coronavirus: chiude tutto, tranne alimentari e farmacie

Chiudono tutte le attività commerciali di vendita al dettaglio, ad esclusione di quelle di generi tranne alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie.
Il premier Conte lo ha annunciato questa sera in un nuovo discorso alla nazione.
“Siamo consapevoli che in un paese grande, moderno e complesso come è l’Italia bisogna procedere gradualmente. Ora è necessario fare un passo in più, quello più importante: l’Italia resterà una nazione protetta, ma bisogna disporre adesso la chiusura di queste attività”.
Il presidente del Consiglio ha invitato ad evitare le corse per acquistare cibo nei supermercati. Quanto al resto. “resteranno chiusi negozi, bar, pub e ristoranti ma sarà possibile effettuare consegne a domicilio; chiusi anche parrucchieri e centri estetici che non permettano di rispettare il metro di distanza. Le attività produttive professionali devono incentivare il lavoro agile, le ferie, i congedi retribuiti; resteranno chiusi i reparti aziendali non indispensabili per le produzioni. Industrie e fabbriche potranno continuare il lavoro a condizione che assumano protocolli di sicurezza adeguati a proteggere dal contagio i lavoratori. Le fabbriche e industrie saranno incentivare a predisporre misure adeguate per reggere il momento”.
Restano garantiti i servizi pubblici essenziali: trasporti, servizi di pubblica utilità, servizi postali, bancari assicurativi, attività accessorie necessarie al corretto funzionamento dei settori in attività. Proseguiranno il lavoro le attività agricole, del settore zootecnico, della trasformazione alimentare, comprese le filiere che offrono beni e servizi a queste attività.




Siracusa "in quarantena": cosa chiude e cosa rimane aperto

L’Italia va in quarantena. Vediamo nel dettaglio cosa chiude e cosa rimane aperto dopo l’ultimo provvedimento governativo.
Vengono le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità.
Chiusi i mercati su strada.
Chiusi i bar, i pub, i ristoranti.
E i servizi di mensa che non garantiscono la distanza interpersonale di un metro.
Chiusi anche i reparti aziendali non indispensabili per la produzione: le industrie e fabbriche potranno continuare a svolgere le proprie attività produttive a condizione che assumano misure di sicurezza adeguate ad evitare il contagio.
Si incentiva la regolazione di turni di lavoro, ferie anticipate, chiusura dei reparti non indispensabili.
Restano chiusi fino al 3 aprile – come da precedente decreto – musei, cinema, teatri, scuole e università.
Cosa resta aperto? Le attività commerciali legate alla vendita di generi alimentari e di prima necessità, in ambito di vicinato (panettiere, macellaio) e nell’ambito della media e grande distribuzione (ipermercati, supermercati, discount di alimentari), anche all’interno dei centri commerciali.
Aperte farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai: tutti devono però far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di un metro.
Resta consentito il commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici.
Consentita la ristorazione con consegna a domicilio, nel rispetto di norme igienico sanitarie molto precise.
Restano aperti i ristoranti nelle aree di servizio stradali e autostradali e nelle stazioni ferroviarie, negli aeroporti e negli ospedali.
Aperti anche servizi bancari,finanziari, assicurativi, pompe di benzina, idraulici, meccanici, artigiani.
Consentito anche il commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro e materiale elettrico e termoidraulico; articoli igienico-sanitari, articoli per l’illuminazione, articoli medicali e ortopedici, profumerie, piccoli animali domestici, ottica, saponi, detersivi. Aperte anche le lavanderie.
L’attività del settore agricolo, zootecnico e di trasformazione agroalientare.
Industrie e fabbriche dovranno adottare apposite precauzioni, con protocolli speciali.




Coronavirus, il caso dell'80enne di Sortino: la Regione, "decesso per ictus"

E’ un 80enne di Sortino il primo morto in Sicilia per il coronavirus. Il terzo caso positivo in provincia di Siracusa era stato ricoverato inizialmente all’ospedale Muscatello di Augusta ma per via delle sue condizioni era stato trasferito a Caltagirone, all’ospedale Gravina, dove il suo cuore ha cessato di battere. Secondo quando si è appreso, l’uomo era affetto da pregresse patologie e non si era allontanato da Sortino dove il sindaco, Enzo Parlato, ha subito attivato il protocollo che prevede la quarantena per i familiari. Al momento, sono circa 15 le persone in isolamento domiciliare nella cittadina siracusana.
Secondo quanto si apprende, l’80enne era stato ricoverato tre giorni fa per un ictus. Alcune complicanze respiratorie avevano convinto i medici della necessità di procedere con il tampone, il cui risultato è stato positivo. Si attende nelle prossime ore il responso definitivo dello Spallanzani di Roma, l’unico istituto che può certificare realmente il coronavirus. Nel frattempo, però, le condizioni dell’uomo si sono aggravate, rendendo necessario il trasferimento a Caltagirone, dove è attiva anche la terapia intensiva. Qui è sopraggiunto il decesso. L’assessore regionale alla salute Razza, spiega però che l’uomo non sarebbe deceduto per le conseguenze del virus Covid 19 ma per ictus. I sanitari avrebbero effettuato il tampone in via precauzionale. 
Preoccupazioni vengono espresse dal segretario provinciale della Fsi-Usae, Renzo Spada. “Si apprende solo oggi che il paziente trasportato dall’equipaggio 118 di Sortino sabato 7 Marzo è risultato positivo al primo tampone del coronavirus”. Spada si dice preoccupato per la salute dei lavoratori della postazione 118 di Sortino (medico, infermiere, autista soccorritore) ed i loro familiari. “Deve intervenire l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, per verificare quale falla nel sistema sanitario siciliano ha permesso che accadesse tutto questo. Si devono tutelare chi oggi si trova in prima linea ad affrontare una così grave emergenza sanitaria”.

foto archivio




Siracusa. Coronavirus, si mobilita la Caritas: azioni di supporto per chi è in difficoltà

La Caritas diocesana di Siracusa mette a disposizione un servizio di supporto per le persone e le famiglie in difficoltà, in questi giorni segnati dall’emergenza coronavirus. Attraverso un modulo facile da compilare online si possono indicare le proprie necessità: bisogni alimentari, sussidio per pagamento bollette o tasse, farmaci, sostegno domiciliare, problematiche abitative.
Cliccate qui per accedervi.
Una iniziativa condivisa e subito rilanciata dal Comune di Siracusa, attraverso i suoi canali social.