Sale di attesa e accettazione dei Pronto Soccorso, strutture per anziani: le misure

Sale attesa dei Pronto Soccorso: è fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto.
Accesso parenti a strutture riabilitative per anziani: l’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.




Siracusa. Per i dipendenti possibilità di "lavoro agile", raccomandate ferie e congedi

Tra le misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus COVID-19 c’è anche la possibilità di far ricorso al cosiddetto lavoro agile. E’ un provvedimento valido anche per Siracusa e la sua provincia. Ed ai datori di lavori è stato anche raccomandato di incentivare periodi di ferie o congedo. Andiamo nel dettaglio di quanto, al riguardo, prevede il decreto del governo.
Lavoro agile: la modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, può essere applicata, per la durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti; gli obblighi di informativa di cui all’articolo 22 della legge 22 maggio 2017, n. 81, sono assolti in via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul sito dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro.
Fruizione congedi ordinari e e ferie: qualora sia possibile, si raccomanda ai datori di lavoro di favorire la fruizione di periodi di congedo ordinario o di ferie.




Rallenta il contagio in Sicilia: 54 i positivi al coronavirus, solo uno in più di ieri

Emergenza Coronavirus in Sicilia, aggiornamento del 9 marzo. Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 836 tamponi, di cui 771 negativi e 11 in attesa dei risultati.
Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 54 campioni, uno in più di ieri, di cui 16 già validati da Roma (cinque a Palermo e undici a Catania). Risultano ricoverati 19 pazienti (sette a #Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva per precauzione, mentre 35 sono in isolamento domiciliare.
Tornano a casa, dopo il periodo di quarantena, 25 componenti della comitiva bergamasca in vacanza a Palermo: sono risultati negativi dopo aver eseguito per tre volte il tampone.




Siracusa. Direttiva con le misure anti-coronavirus del Comune

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha emesso stamattina una nuova direttiva contro la diffusione del coronavirus che, tenendo conto delle ordinanze del presidente della Regione siciliana emesse ieri, integra e modifica la precedente direttiva del 5 marzo scorso.
La nuova disposizione interviene su tre punti. Conferma “la normale ed ordinaria apertura degli uffici comunali e lo svolgimento di tutte le attività istituzionali dell’Ente, fino a nuove e
diverse disposizioni sovracomunali”. Al secondo punto si occupa delle strutture pubbliche che offrono servizi ai cittadini ma affidate a soggetti esterni al Comune per le quali impone “l’obbligo di incrementare le operazioni di pulizia e disinfezione rispetto alle modalità in essere”.
Infine, dispone “per i dirigenti Comunali di adottare ogni iniziativa necessaria per promuovere, anche presso gli esercizi commerciali, la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico-sanitarie contenute” nell’allegato del decreto emesso ieri dalla Presidenza del consiglio dei ministri, cioè quello che estende le zona rosse sul territorio nazionale e impone nuove prescrizioni
nel resto del Paese.
Queste le misure:
1. lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
2. evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
3. evitare abbracci e strette di mano;
4. mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
5. igiene respiratoria: starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie;
6. evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
7. non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
8. coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
9. non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
10. pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
11. usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.




Siracusa. Misure anti-coronavirus, file davanti alle farmacie: ingressi contingentati

Tra i primi effetti delle nuove misure introdotte dal governo, visibili a Siracusa, ci sono le file davanti alla farmacie. I negozi aperti al pubblico hanno ingressi contingentati, vale a dire che in contemporanea possono stare all’interno solo un numero limitato di persone, spesso indicato con un cartello all’ingresso. Tutti gli altri, attendono fuori in fila. E nelle file si dovrebbe rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
“Chiediamo comprensione del momento anche alla clientela”, dice Salvo Caruso, presidente provinciale di FederFarma. “Mantenete la distanza, non tossite in faccia alle altre persone e non dimenticate che questi sono giorni complessi per tutto il Paese”.
Nelle farmacie di Siracusa è disponibile il gel igienizzante per la mani, speso prodotto negli stessi laboratori interni. Non c’è, invece, disponibilità di mascherine.




Noto. Suona l'antifurto, scappano in due: arrestato 15enne, tentato furto aggravato

Agenti del Commissariato di Noto hanno arrestato un ragazzino di 15 anni per tentato furto aggravato in abitazione. A seguito di una segnalazione, un equipaggio di Polizia è intervenuto in un’abitazione nei pressi di via Romagnosi ed ha sorpreso due individui mentre si allontanavano da una casa, dopo l’attivazione di un allarme antifurto. Uno dei due è stato raggiunto, tratto in arresto e condotto presso il centro per minori di Catania.




La Regione chiede elenco dei viaggiatori, chiuse palestre e piscine

L’ordinanza regionale predisposta dal governatore Musumeci per contenere il propagarsi dei contagi da coronavirus non si limita solo all’obbligo di quarantena.
La Sicilia introduce misure ulteriori e più restrittive rispetto a quanto disposto dal governo. Nel dettaglio, viene disposta in tutta la regio e la chiusura di piscine, palestre e centri
di benessere.
Ai concessionari di servizi di trasporto aereo, ferroviario e navale è fatto obbligo di acquisire e mettere a disposizione delle forze dell’Ordine e dei soggetti istituzionali competenti i nominativi dei viaggiatori che provengono dalla Lombardia e
dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini; Pesaro e Urbino; Venezia, Padova, Treviso; Asti e Alessandria, con destinazione gli aeroporti, porti e stazioni siciliane.




Fuga dal nord: obbligo di quarantena per chi arriva in Sicilia

“Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”.
Lo impone un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e in fase di notifica ai nove prefetti, ai questori ed ai 390 sindaci dell’Isola.
Nella sua ordinanza, il governatore richiama le competenze comuni a tutte le Regioni italiane e quelle previste dal comma 2 dell’articolo 31 dello Statuto siciliano che conferiscono al presidente della Regione il potere di disporre delle forze di polizia in caso di necessità.
“Se tutti manteniamo la calma e il senso di responsabilità, riusciremo a gestire e superare anche questo particolare momento. Noi siciliani abbiamo affrontato ben altre calamità e non ci arrendiamo. Ma ognuno faccia la propria parte”, ha esortato Musumeci dal suo isolamento domiciliare dove si trova da ieri per precauzione dopo il contatto avuto mercoledì a Roma con il collega Zingaretti. Al primo tampone negativo di ieri sera ne seguirà un altro tra due giorni.




Coronavirus, le nuove regole: stop a pub e discoteche, cosa cambia per bar e negozi

Le nuove misure restrittive introdotte dal governo per riuscire a limitare i contagi da coronavirus sono in parte estese a tutto il Paese, inclusa la Sicilia.
Tra queste, c’è lo stop a pub, discoteche, sale gioco e scommessse, sale da ballo e manifestazioni di cinema e teatro. Confermato fino al 15 marzo anche lo stop alle lezioni scolastiche e universitarie. Sospesa anche l’apertura dei musei, le competizioni e gli eventi sportivi di ogni ordine e grado, in luoghi pubblici o privati. Ok allo sport professionistico, ma solo a porte chiuse.
Per quel che riguarda bar e ristoranti, i gestori non avranno obblighi sugli orari come in Lomnardia ma sono chiamati a garantire la interpersonale di almeno un metro. Chi non lo fa può ritrovarsi con l’attività sospesa.
Negli altri esercizi commerciali (i negozi) il gestore deve evitare assembramenti e assicurare sempre la distanza interpersonale.

Foto dal web




Fuga dal nord, appello dei sindaci: chi è in viaggio, avvisi medico e numeri di emergenza

La fuga dal nord Italia scattata nella notte ha per molti come destinazione il ritorno in Sicilia. Dai parenti, da amici o conoscenti.
Regione e Comuni stanno valutando piani di azione locale. Si ricorda che il decreto del governo vieta lo spostamento delle persone in entrata e in uscita dalla Lombardia, dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro/Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano/Cusio/Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.
In queste si stanno moltiplicando gli appelli dei sindaci: tutti i cittadini che si sono imprudentemente messi in viaggio verso la Sicilia devono contattare il proprio medico di famiglia e chiamare il numero nazionale 1500 o quello regionale 800458787.