Siracusa. Ingresso sud, getto d'acqua dal terreno: tecnici sul posto

Scena curiosa lungo la strada per Floridia, all’ingresso di Siracusa. Poco prima del curvone “del cimitero”, una colonna di acqua si leva dal terreno (video) accanto all’arteria. La rottura di una tubazione ha dato vita ad una sorta di “geyser” che punta verso la campagna. Sul posto Siam ha prontamente inviato squadre tecniche per le riparazioni del caso.
Probabilmente un blackout elettrico potrebbe aver dato vita al noto “colpo d’ariete”, cioè un aumento repentino della pressione all’interno delle tubazioni, causando la rottura e la perdita. Non sono comunque segnalati disagi nel servizio idrico nel capoluogo.




Pallanuoto, Euro Cup. Ortigia forza 10, travolto l'Oradea

Con una prova sontuosa, l’Ortigia mette una seria ipoteca sulla finale di Euro Cup. I biancoverdi si sono imposti in Romania, in casa dell’Oradea, per 10-4. La squadra di Piccardo domina e travolge l’avversario.
Primo break firmato dai tre siracusani Di Luciano, Napolitano e Gallo. Poi, nel terzo tempo, l’Ortigia dà spettacolo, annullando tutte le superiorità degli avversari e realizzando altre quattro reti, due delle quali bellissime (una girata con tocco volante di Napolitano e una palombella di Gallo). Nell’ultimo parziale, Tempesti e compagni gestiscono e chiudono con un 10-4 finale che mette quasi in cassaforte la qualificazione. Ritorno a Catania, il 4 marzo.
“Abbiamo ancora il ritorno da giocare, però sicuramente la prestazione di oggi ci fa ben sperare. Al di là dei sei gol di scarto, infatti, siamo contenti per come abbiamo impostato la partita. Siamo sempre stati avanti, abbiamo retto la loro foga iniziale e poi siamo stati bravi da ogni punto di vista, facendo una gara perfetta. Dobbiamo ancora giocare il ritorno, ripeto, e quindi bisogna restare con i piedi per terra, con la consapevolezza della nostra forza”, dice l’esperto Tempesti.

Photo credit C.c. Ortigia




Prima chiusa 5 mesi, poi 2 adesso la promessa: "Sp 19 aperta entro Pasqua"

E’ arrivato attorno alle 13.30 al cantiere della Sp 19 Noto-Pachino, al centro di mille polemiche. Due ore di ritardo per l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, che ha provato a farsi “perdonare” per l’attesa con alcune novità sulla riapertura al traffico della strada anticipata addirittura entro Pasqua.
Una rassicurazione arrivata durante sopralluogo di questa mattina, a cui hanno partecipato anche i responsabili della Tosa Appalti, ditta che sta svolgendo i lavori per la realizzazione della bretella di collegamento tra la provinciale e lo snodo autostradale.
Sin dalle prossime ore sarà assicurato il passaggio dei mezzi di soccorso: i new jersey saranno opportunamente presidiati e spostati per consentire il passaggio delle ambulanze o dei mezzi delle Forze dell’Ordine.
“Il Governo Musumeci – ha detto l’assessore regionale Marco Falcone – assume un impegno con tutta la comunità del Sud Est siciliano, mettendo in campo tutte le azioni per riaprire la Sp 19 entro Pasqua e consegnarla entro i termini previsti. Sarà una importante infrastruttura che aumenterà la crescita di questo territorio”.
Ma non sono bastate queste parole per convincere del tutto i rappresentanti del Comitato No Chiusura. Diversi cittadini di Pachino e Portopalo hanno presidiato questa mattina il cantiere, in attesa dell’arrivo dell’assessore con cui hanno anche avuto un confronto. “Ha dato delle rassicurazioni, sui tempi e sulla possibilità di fare passare comunque i mezzi di emergenza. Ma il comitato non è rimasto soddisfatto. Presto mettere in campo altre iniziative”, spiega uno dei portavoce del comitato.
Anche il parlamentare siracusano Paolo Ficara (M5s) si è soffermato questa mattina con i cittadini di Pachino e Portopalo che protestano per la chiusura della Sp 19. “La vicenda è stata gestita con leggerezza dalla Regione, dal Cas e dalla ex Provincia Regionale. Si è arrivati alla chiusura senza nessuna informazione, senza aver coinvolto i territori e soprattutto senza una attenta analisi delle alternative da offrire a chi ogni giorno deve pur muoversi o avere diritto ad un giusto soccorso”, ha detto Ficara. “Dubito che l’assessore regionale Falcone si sarebbe comportato così per lavori in provincia di Palermo o di Catania. Solo dopo la mobilitazione ed il coro di proteste si è ricordato dell’esistenza di questi territori a cui le scelte di Cas e Regione, gli unici ad avere titolarità su queste opere, appaiono sempre meno comprensibili”.
Paolo Ficara ha poi ascoltato i suggerimenti di quanti hanno protestato a pochi passi dal cantiere. Più voci hanno chiesto l’impiego della ex provinciale che scorre a fianco della Sp 19, attualmente chiusa al traffico, come comoda alternativa che non costringe a lunghi giri tra Pachino, Portopalo e Rosolini. “Sono necessari dei controlli tecnici, però mi sorprende che non sia stata considerata prima questa opzione, che con alcuni accorgimenti potrebbe ridurre i disagi”. E su questo la deputata regionale Rossana Cannata (FdI), insieme all’assessore Falcone durante il sopralluogo, si sbilancia: “Si sta valutando la possibilità di un percorso alternativo garantito dal passaggio dal vecchio ponte”.
Il parlamentare è stato poi accompagnato da Fabio Fortuna e altri attivisti di Pachino, lungo la sp 26, indicata come strada alternativa. “Le loro lamentele non sono infondate. In alcuni tratti il manto di asfalto è estremamente logoro, in altri è stata fatta manutenzione da poco, ma ci sono discariche di rifiuti abbandonati che finiscono per occupare anche parte della carreggiata. Invito la Regione a provvedere per garantire maggiore sicurezza”.




Interdittiva antimafia, la Tech replica: "provvedimento ingiusto ed illegittimo"

Dopo la notizia della interdittiva della Prefettura di Siracusaa, la Tech Servizi chiarisce la propria posizione. Questo il testo della nota inviata dalla società con sede a Floridia.

“La Tech servizi s.r.l. è un’azienda che da anni opera nei settori dei lavori e servizi pubblici oltre che nel mercato privato dei noleggi e delle manutenzioni. Nel corso del tempo Tech ha maturato una grande esperienza e un cospicuo consolidamento finanziario che le hanno consentito di soddisfare decine di clienti pubblici e privati e di acquistare un prestigioso posizionamento.
Con innumerevoli sforzi l’azienda è stata in grado di effettuare cospicui investimenti e di assicurare un’occupazione lavorativa stabile a decine di dipendenti e tutto ciò in un contesto sociale all’interno del quale, pur non essendo facile operare con una certa continuità, l’impresa ha cercato anche di sostenere numerose attività sociali.
Nessuna meraviglia, pertanto, che per i volumi trattati e le dimensioni raggiunte Tech sia stata oggetto di attenzione da parte di organi investigativi con i quali l’azienda ha sempre collaborato nello spirito di volere contribuire al rafforzamento della legalità.
Negli ultimi anni l’azienda ha sempre ricevuto una valutazione positiva da parte degli organi  prefettizi ed è stata iscritta con continuità fra i fornitori di fiducia della pubblica amministrazione (White List).
Anche per tali ragioni la Tech ha appreso con disappunto dell’iniziativa della Prefettura di Siracusa che ha emanato un’informativa antimafia negativa, fondata esclusivamente su fatti e circostanze prive di rilievo e già oggetto di approfondite indagini negli anni precedenti.
Ancora una volta uno strumento legislativo che, a prescindere dalla buona fede di chi deve farne applicazione,  si regge solo su ingiustificabili sospetti e indimostrabili illazioni colpisce un’impresa siciliana solida, florida, i cui organi sociali possono vantare una fedina penale immacolata.
L’azienda naturalmente non lesinerà energie e determinazione per contrastare davanti ai Tribunali della Repubblica un provvedimento che ritiene ingiusto ancor prima che illegittimo. Allo stesso tempo la Tech non può che manifestare il timore che l’annunciata nomina dei Commissari straordinari per la gestione di tutti gli appalti messi faticosamente in piedi dall’impresa condurrà a vanificare anni di lavoro impiegati per raggiungere elevati livelli di efficienza tecnica e imprenditoriale”. 




E' Siracusa la città italiana con il centro storico più "vitale": Ortigia batte tutti, di nuovo

Ancora una volta, il centro storico di Siracusa si conferma il più “vitale” in Italia, dal punto di vista commerciale. L’indagine nazionale di Confcommercio (“Demografia d’impresa nelle città italiane”) ha esaminato i numeri di 120 Comuni italiani. Il dato emerso a livello nazionale è di un generale calo, con i centri storici in particolare sofferenza (-14,3% media nazionale). Le eccezioni? Due, e sono Pisa (+0,6%) ma soprattutto Siracusa (+13%).

Già lo scorso anno, la stessa indagine di Confcommercio aveva visto Ortigia primeggiare (+24,2% di attività commerciale dal 2008 al 2018).

foto di Eliseo Lupo




Siracusa. Nervi tesi all'Ufficio Tributi, sfiorate aggressioni: "basta accuse, le tasse si pagano"

Troppo nervosismo all’indirizzo degli sportellisti dell’Ufficio Tributi di Siracusa. L’elevato numero di accertamenti recapitati ai siracusani e le critiche piovute da parte del mondo politico avrebbero finito per esasperare gli animi. Solo ieri, in tre occasioni, si è sfiorata l’aggressione nonostante tutti i chiarimenti forniti e la semplicità di vedere annullata o compensata una richiesta di pagamento non corretta, a causa di un problema di allineamento di dati tecnici che comunque interessa non oltre del 22% degli accertamenti inviati.
A tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dell’appalto di supporto all’amministrazione che espleta per grande parte il proprio lavoro presso l’ufficio tributi, scende in campo la Filcams. “E’ inaccettabile l’attacco e la mistificazione messa in campo da una parte della vecchia politica e che rischia di strizzare l’occhio a pezzi di evasione che condannano spesso il nostro Comune ad una difficoltà oggettiva nel reperire risorse per spese che invece sono necessarie”, dice il segretario provinciale, Alessandro Vasquez. “Ci piacerebbe vedere più impegno da parte degli stessi politici a tutela di questi lavoratori che vivono la condizione alienante dell’appalto pur espletando il proprio lavoro in questo ed in altri servizi comunali essenziali da circa 15 anni”.




Siracusa. Ati, mercoledì il commissario ad acta in città: piano d'ambito da esaminare

Mercoledì prossimo arriverà a Siracusa il commissario ad acta dell’Ati Siracusa, Giorgio Azzarello. Dovrà occuparsi del piano d’ambito, senza il quale non è possibile delineare una gestione del delicato servizio nella provincia di Siracusa.
La Sicilia è in fortissimo ritardo e la gestione del servizio idrico nei vari comuni avviene spesso in modo “sciolto” dalla base d’ambito che – invece – dovrebbe guidare le scelte di settore.
Insieme al presidente dell’Ati, che è il sindaco di Siracusa Francesco Italia, il commissario inizierà ad analizzare il da farsi.
Sul tavolo c’è anche la proroga tecnica per Siam, la società che gestisce il servizio idrico integrato a Siracusa. Un modello di gestione funzionale ed operativo con meno criticità rispetto al resto dei Comuni della provincia.
All’Ati spetta comuqneu l’esercizio delle competenze previste dalle norme in materia di gestione delle risorse idriche. Rappresenta tutti i comuni appartenenti all’ambito territoriale ottimale di Siracusa. E’ un ente pubblico non economico dotato di autonomia normativa, organizzativa, amministrativa, tecnica e contabile a garanzia della qualità del servizio e nel rispetto delle scelte dei singoli Comuni.




Siracusa. In stato di ebrezza alla guida e altre infrazioni: multe per 3.200 euro

Per contrastare cattive abitudini alla guida, nuova stretta ai controlli operati dai Carabinieri di Siracusa. Controllati 95 veicoli e 107 persone, per un totale di multe elevate di 3.200 euro.
Fra le violazioni più riscontrate c’è la mancata revisione dei veicoli insieme alla mancata assicurazione degli stessi. E poi ancora cinture di sicurezza non allacciate e, nel caso di moto, niente casco alla guida.
In sei sono stati denunciati, due siracusani di 20 e 40 anni per guida in stato di ebrezza alcolica. Sono stati sorpresi alla guida delle rispettive autovetture con tasso alcolemico pari a 2,39 g/l e a 2,17 g/l. Denunciati anche un 19enne in possesso di 9 dosi di marijuana (9 grammi) e relativo materiale atto al confezionamento, un uomo di 45 anni, per aver danneggiato con calci e col lancio di una pietra il deflettore della portiera posteriore di un’autovettura Volkswagen parcheggiata lungo le vie cittadine e una donna di 50 anni per furto aggravato di energia elettrica. Denuncia anche per un cittadino srilankese di 40 anni, quale responsabile di furto di un telefono cellulare perpetrato all’interno di un supermercato cittadino.




Chi sporca, paga e ripulisce: l'esempio del Comune di Noto in contrada Durbo

Sono stati gli stessi “sporcaccioni” a ripulire contrada Durbo, dove avevano abbandonato rifiuti. Trova così una prima applicazione pratica l’ordinanza di ripristino dei luoghi, notificata ai soggetti ritenuti colpevoli di reato ambientale. Nel giro di pochi giorni, quel tratto “macchiato” è stato ripulito dai rifiuti abbandonati.
La lotta contro chi abbandona i rifiuti e sporca il territorio netino continua e quanto registrato nelle scorse è un risultato positivo in termini di tempo e senso civico.
Pochi giorni fa era stato segnalato un cumulo di rifiuti in contrada Durbo e l’amministrazione comunale aveva messo in moto la squadra ecologica della Polizia Municipale coordinata dall’ispettore Corrado D’Amico e gli operatori ecologici della Roma Costruzioni per individuare gli autori dell’ennesimo sfregio alla natura.
Avviate le indagini, sono stati individuati i responsabili: a loro è stata notificata l’ordinanza di ripristino dei luoghi con obbligo di comunicazione dell’avvenuto conferimento in maniera corretta dei rifiuti recuperati, pena la denuncia alla Procura per reato ambientale e l’addebito dei costi per l’intervento di bonifica.
L’ordinanza è stata eseguita in pochi giorni: l’attività riparatoria è stata messa in atto e i luoghi restituiti alla loro naturale bellezza.
“Applichiamo alla lettera il principio Europeo ‘chi sporga paga’ – commenta il sindaco Corrado Bonfanti – ma non cerchiamo gogne mediatiche e nemmeno denaro. Cerchiamo il sorriso di chi in maniera convinta ammette di aver sbagliato e sorride con noi nel vedere la natura ripulita e nel rivedere quel tratto di contrada Durbo restituito alla sua bellezza mozzafiato”.




L'omicidio di Andrea Pace: rinviati a giudizio Salvatore e Corrado Caruso

Sono stati rinviati a giudizio Salvatore e Corrado Caruso, fratelli di Avola accusati dell’omicidio del 25enne Andrea Pace. Il ragazzo venne raggiunto da alcuni colpi di pistola in via Neghelli, davanti l’uscio di casa.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, alla base dell’omicidio ci sarebbe una precedente lite avvenuta in un locale.
Dai riscontri del medico legale, sono 4 i proiettili che hanno ucciso il ragazzo. I due fratelli si sottoporranno al giudizio immediato.