Acquistare una o due navette? Avvisi, bandi e cambi di programma: perso un anno

Uno o due bus navetta? Nel giro di un anno il Comune di Siracusa ha più volte cambiato idea. E così, mentre da febbraio 2018 i soldi sono in cassa grazie al collegato ambientale, di nuovi bus navetta non c’è ancora traccia. L’assessore alla Mobilità, Maura Fontana, spiega che adesso Palazzo Vermexio vuole acquistare due navette – come da progetto originario presentato al Ministero – e che pertanto bisognerà rivedere tutto e programmare la relativa gara d’appalto.
Peccato che almeno gli ultimi nove mesi siano invece andati via con diversi tentativi esperiti per acquistare un solo bus elettrico. L’ultimo a settembre, con un avviso pubblico che – a quanto pare – non ha prodotto risultati. L’unica cosa certa è che il tempo passa e che un anno solare non è bastato per acquistare uno o due bus navetta, pur avendo i soldi. “Abbiamo rivisto le azioni e da una ne acquisteremo due, di navette. Bisogna predisporre la nuova gara”.
Sarà che ormai tutto è maledettamente complicato per il settore pubblico, ma vedere come altre città si dotino di servizi di mobilità (metro a Catania, ciclabili a Ragusa) mentre nello stesso tempo Siracusa continua a girare attorno alle stesse questioni, è fatto curioso.




Floridia. Droga in casa, nascosta nel comodini: arrestato 26enne

È stato arrestato a Floridia, in flagranza di reato, il 26enne Jacopo De Simone.
I Carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare nel corso della quale sono stati rinvenuti, all’interno di un comodino, 11 dosi di cocaina, un panetto di hashish del peso complessivo di circa 60 grammi e quattro dosi già confezionate dello stesso stupefacente, oltre ad un bilancino di precisione e 435 euro in contanti, verosimilmente provento dell’attività di spaccio.
Lo stupefacente sequestrato sarebbe stato destinato probabilmente allo spaccio nella città di Siracusa e avrebbe consentito di guadagnare diverse migliaia di euro.
È stato posto ai domiciliari in attesa del rito direttissimo, fissato per la giornata di domani.




Siracusa. Viabilità, ecco come cambia nei giorni 1 e 2 novembre

Anche quest’anno, predisposto un piano di viabilità ad hoc per rendere quanto più agevole e sicuro l’afflusso verso il Cimitero cittadino in occasione delle giornate dedicate alla commemorazione dei defunti. Per permettere un’ordinata circolazione sulle direttrici, sono state emesse diverse ordinanze.
Così, venerdì 1 e sabato 2 novembre – dalle 7 alle 19 – sarà in vigore il senso unico di marcia sulla Statale 124, nel tratto interposto tra l’area di intersezione di viale Paolo Orsi e via Ascari con direzione Floridia. Disposto inoltre il divieto di sosta con rimozione coatta sul lato sinistro di marcia, con direzione Floridia, al fine di creare una corsia riservata al transito dei mezzi di soccorso, dei bus elettrici, di taxi e NCC.
I veicoli provenienti da Floridia, giunti in corrispondenza dell’intersezione con via Ascari, avranno l’obbligo di svoltare a destra per quest’ultima o a sinistra per via Bandini.
Nel piazzale del Cimitero, a ridosso del muro di recinzione, lato ovest dell’ingresso, stazionerà un mezzo per il pronto soccorso.
Sulla Statale 124, nel tratto antistante il Cimitero Monumentale Inglese, nella giornata di sabato 2 novembre, dalle 7 alle 13, sarà in vigore il divieto di sosta con rimozione forzata su entrambi i lati.




Borgo dei Borghi, fioccano le interrogazioni parlamentari: “chiarire posizione di Daverio”

“Sia esclusa la sussistenza di qualsiasi conflitto d’interessi di Philippe Daverio in occasione del giudizio finale per l’assegnazione del premio il Borgo dei Borghi”. A chiederlo con un’interrogazione al presidente e all’amministratore delegato della Rai sono i deputati nazionali del Movimento 5 Stelle, Filippo Scerra e Carmen Di Lauro. La vicenda ormai nota alle cronache nazionali è quella riguardante la finale del programma andato in onda la scorsa settimana su Rai 3 e che ha visto il successo del Comune di Bobbio su quello di Palazzolo Acreide.
Il comune emiliano, infatti, è stato proclamato “Borgo dei borghi” grazie al parere espresso dalla giuria di qualità composta da Philippe Daverio, Margherita Granbassi e Mario Tozzi, mentre, Palazzolo Acreide, il borgo siciliano in provincia di Siracusa, pur avendo conquistato un maggior numero di consensi nel voto popolare, non ha ottenuto nessuna valutazione dai giurati a differenza di Bobbio che aveva ottenuto il 66% dei consenti (Palazzolo Acreide lo 0%). A far discutere è il fatto che Daverio lo scorso anno era stato proclamato cittadino onorario del comune di Bobbio e che lo stesso, nell’aprile 2018 aveva proposto di nominare il comune emiliano come “terza capitale d’Europa”.
“Nessuno può mettere in discussione la bellezza di tutti i borghi in gara – proseguono i deputati a 5 Stelle nell’interrogazione – tantomeno del Comune di Bobbio, ma sarebbe opportuno vigilare prima sui componenti di una giuria di qualità, su una competizione in onda nel servizio pubblico, che hanno un peso specifico e decisivo nel decretare il vincitore finale”.




Rosolini. Rabbia e dolore nel giorno dei funerali di Giuseppe Cappello

E’ il giorno del dolore e della rabbia a Rosolini. La comunità si è stretta attorno alla famiglia dello sfortunato Giuseppe Cappello, l’agente di Polizia Penitenziaria che ha perduto la vita nella notte di venerdì scorso a causa dell’ondata di maltempo. Nel giorno dei suoi funerali, celebrati in chiesa Madre, il Comune ha proclamato il lutto cittadino. Bandiere a mezz’asta e sospensione di attività rumorose o che possano comunque intralciare il rito funebre, in segno di raccoglimento e rispetto. I titolari di attività commerciali sono stati invitati ad abbassare le saracinesche dalle 15:30 alle 18:00.
“L’uomo è estremamente debole dinanzi allo scatenamento delle forze della natura”, ha detto il vescovo di Noto, Antonio Staglianò. “Viene spontaneo, nella fede cristiana, rivolgerci a Dio, per trovare in Lui rifugio, aiuto e conforto. Soprattutto oggi, però, è doveroso non eludere l’interrogativo di quanti restano disorientati e nello sconcerto, proprio riguardo alla fede e alla fiducia in Dio: dov’è Dio nel nostro dolore, perché non interviene a proteggere i nostri campi dalle acque che si abbattono, ad evitare le nostre disgrazie, a impedire che onesti lavoratori muoiano nel compimento del loro dovere? È giusta la domanda, ma anche è giusto avviare una ricerca onesta per trovare la risposta nel Dio di Gesù, che non vuole la morte e la sofferenza degli esseri umani, ma, piuttosto, è Lui stesso a soffrire e morire per noi. Dov’è Dio nel nostro dolore? La risposta c’è. È sempre là sulla croce del Figlio a condividere, a con-soffrire, a chiedere agli esseri umani la pratica della giustizia vera e dell’amore autentico, che sa offrire e donare con generosità, assumendosi tutte le proprie responsabilità umane, sociali, politiche, al servizio della vita e del bene comune”.
I colleghi in divisa hanno trasportato a spalla il feretro al termine della triste cerimonia. Incredulità e dolore per una dramma che si doveva evitare. “Abbiamo il dovere morale di predisporre e mettere in atto tutto quanto rientra nella possibilità dell’uomo per prevenire, scongiurare o limitare le devastazioni purtroppo già registrate”, sono ancora parole del vescovo Staglianò. “Non può passare inosservato il fatto che la regione siciliana sia in estremo ritardo nella recezione e attuazione della normativa della Legge De Marchi del 1989 e del successivo decreto legislativo 152 del 2006, che regolamentavano con chiarezza e precisione il controllo e il convogliamento delle acque meteoriche, al fine appunto di evitare disastri ambientali”.
L’alto prelato individua in questa inerzia legislativa gran parte della colpa ma parla anche di “carenti disposizioni comunali volte ad assicurare la manutenzione, la pulizia costante e il ripristino degli antichi solchi di scolo dei fondi rustici, nonché il loro convogliamento adeguato nella rete dei corsi d’acqua già esistenti; il mantenimento delle sponde dei fossi per impedire il franamento del terreno; la pulizia degli alvei da erbe infestanti, rovi e rifiuti; il divieto di rimozione delle ceppaie degli alberi che sostengono le sponde del corso d’acqua; la manutenzione delle sedi stradali per evitare l’invasione di arbusti, terra e detriti con conseguente immediato pericolo per autoveicoli e pedoni”.
Più che una sensazione è una certezza quella “che si potrebbe fare molto di più per prevenire o limitare al massimo
disastri come quelli a cui abbiamo assistito in questi giorni”. E’ un richiamo forte rivolto agli amministratori pubblici, un richiama alla responsabilità della guida e protezione di intere comunità locali.




Rai Tre scarica Daverio ma conferma: vince Bobbio, Palazzolo seconda

“Rai3 prende le distanze dalle
dichiarazioni di Philippe Daverio sulla Sicilia e sui siciliani rese a titolo esclusivamente personale. Battute e allusioni intollerabili, in contrasto con lo spirito stesso del programma
al quale Daverio ha collaborato. Il Borgo dei borghi intende infatti dare visibilità ai piccoli centri di tutto il paese valorizzandone la storia, la cultura, l’arte e le tradizioni popolari. Gli elementi comuni di quel Museo diffuso che rappresenta uno dei tessuti connettivi più importanti del nostro paese. Anche per questo domenica prossima all’interno del Kilimangiaro ci saranno i sindaci di Bobbio e Palazzolo Acreide”. E’ quanto si legge in una nota della rete dopo le polemiche sull’esito della trasmissione Il Borgo dei borghi, che ha visto come vincitore Bobbio e sconfitto in finale Palazzolo Acreide. Daverio è stato accusato di conflitto di interesse, in quanto cittadino onorario di Bobbio e ha detto di sentirsi minacciato: “Il tono utilizzato in questo affare – ha detto a Le Iene – è di minaccia, che fa parte della tradizione siciliana innegabilmente”.
Quanto all’esito della gara, Rai 3 ribadisce che “nella serata finale le
votazioni si sono svolte con assoluta regolarità e trasparenza sotto il controllo di un notaio nel rispetto del regolamento in vigore già dalla passata edizione e pubblicato sul sito della
trasmissione. Nel corso di questa edizione il programma ha raccontato 60 borghi, 3 per ciascuna regione. Dal primo settembre al 17 ottobre si sono svolte le votazioni sul sito del
programma che hanno decretato i 20 finalisti, uno per ciascuna regione, che hanno partecipato alla serata finale. I voti delle fasi a gironi e quelli della sessione unica finale sono stati resi pubblici sul sito della trasmissione e lo sono tutt’ora. Dai numeri pubblicati si evince che Bobbio, il borgo risultato
vincitore, si era già qualificato alla fase finale risultando tra l’altro il più votato al televoto. Nessuno dei componenti della giuria poteva quindi sapere che Bobbio avrebbe concorso
per il titolo nella fase finale delle votazioni. Si segnala inoltre che Bobbio – come dichiarato in diretta e come
pubblicato sul sito – è stato votato da tutti e tre i giudici come prima scelta per la vittoria finale ma sarebbero stati sufficienti anche i voti di due giudici soltanto. In altre parole, anche senza contare il voto del presidente della giuria Philippe Daverio, la classifica sarebbe rimasta invariata”.




Daverio, che guaio in Sicilia. Musumeci: “francese razzista, si scusi”

Scende in campo il governatore siciliano, Nello Musumeci, per difendere l’isola dall’attacco di Philippe Daverio che dipo aver fatto inalberare tutti a Palazzolo Acreide è riuscito a peggiorare ulteriormente la sua posizione. Musumeci annuncia persino azioni giudiziarie.
“Il professore Philippe Daverio ha il dovere di scusarsi con tutto il popolo siciliano, che ha offeso volutamente, con toni razzisti e con dichiarazioni calunniose. Amare la Sicilia non è un dovere, ma usarle rispetto sì. Non è tollerabile un atteggiamento così spocchioso, che ci impone come governo della Regione Siciliana di rivolgerci anche all’autorità giudiziaria. Questo disarmante pregiudizio verso la Sicilia spiega chiaramente l’epilogo del concorso sul Borgo dei Borghi, a danno di una nostra Comunità. Mi auguro che il servizio pubblico televisivo, se esistono ancora rapporti professionali con questo personaggio, li rescinda immediatamente. Se poi dovessero arrivare le scuse, sarò io stesso a invitare il razzista francese nella nostra Isola: senza cannoli a canne mozze, stia tranquillo, ma con una abbondante fetta di cassata, accompagnata da un bicchierino di passito. E non è una minaccia”.




VIDEO. Operazione Bugs Bunny, sgominata piazza di spaccio: arrestata intera famiglia

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto hanno eseguito a Rosolini cinque ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Andrea Migneco, del Tribunale di Siracusa. I destinatari sono Salvatore Cannata (50 anni), Giuseppe Conte (31), Pietro Conte (51), Loredana Cannata (42) e Giovanni Di Mare (21). A loro carico sono stati raccolti sussistenti gravi indizi di colpevolezza per il reato di detenzione e spaccio di stupefacenti (cocaina), con purezza variabile tra il 50e l’80%, in concorso.
L’attività di indagine, iniziata nel mese di luglio 2018, ha permesso di appurare come Salvatore Cannata, figura già nota nell’ambito criminale rosolinese, avesse avviato una collaborazione criminosa con i propri più stretti familiari, in particolare la sorella Loredana, il cognato Pietro Conte ed il nipote Giuseppe Conte, per condurre nelle loro rispettive abitazioni un’ampia e fiorentissima attività di spaccio di sostanze stupefacenti, avvalendosi anche di un giovane rosolinese (Giovanni Di Mare), con precedenti di polizia anche specifici.
Ricostruite le modalità di distribuzione dello stupefacente, che veniva spacciato dall’intera famiglia prevalentemente nella contrada Perpetua di Rosolini. Lì si trova l’abitazione degli arrestati che ad ogni ora del giorno e della notte, erano pronti a servire la clientela. La droga veniva nascosta nei modi più disparati, come ad esempio all’interno di capsule in plastica che solitamente contengono i giochi per bambini.
Il sodalizio criminoso è stato avvantaggiato dalla zona impervia in cui operava, tant’è che sono state utilizzate sofisticate attrezzature tecniche per documentare l’attività di spaccio della cocaina. Neanche le misure alternative alla detenzione sono riuscite a fermare le condotte illecite del sodalizio che, non curante della sottoposizione di uno degli odierni arrestati alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, ha continuato ad approvvigionare, detenere e spacciare sostanza stupefacente, evidenziando una particolare pervicacia criminale.
Gli arrestati, inoltre, al fine di eludere i controlli, utilizzavano nei terreni dove celavano la droga addirittura 13 cani che all’atto degli arresti sono stati rinvenuti in pessime condizioni igienico-sanitarie e con evidenti segni di malnutrizione.
Nel corso delle attività d’indagine i Carabinieri avevano già tratto in arresto 6 persone, sequestrato un totale di 12 grammi di cocaina e recuperato materiale per il taglio, il confezionamento e la pesatura delle dosi, una rivoltella, un passamontagna ed oltre 60.000 euro in contanti ritenuti provento dell’attività illecita, a riprova dell’eccellente andamento commerciale della piazza di spaccio.
Nella nottata scorsa, nel corso dell’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare, i militari hanno perquisito le abitazioni in uso agli arrestati rinvenendo 4 grammi di cocaina suddivisa in 16 dosi, 7 grammi di sostanza da taglio tipo mannitolo, materiale per il confezionamento delle dosi, una pistola a salve cal. 8 nonché la somma contante di 7.400 euro ritenuta provento dell’attività illecita. Arresto in flagranza per Giuseppe Conte, Pietro Conte e le loro compagne di 28 e 41 anni. Questi ultimi arrestati, espletate le formalità di rito, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria, sono stati rimessi in libertà.
Salvatore Cannata, Giuseppe Conte e Giovanni Di Mare sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa, mentre Pietro Conte e Loredana Cannata attenderanno il processo in regime di arresti domiciliari.

Briefing _Bugs Bunny_




Siracusa chiede lo stato di calamità, danni da quantificare ma “comunque ingenti”

Siracusa chiede lo stato di calamità per disastro naturale. Dopo le violente piogge che da venerdì si sono abbattute sul capoluogo, la giunta comunale sta esitando in questi minuti il provvedimento di richiesta della declaratoria che compete alla Regione.
Ancora in corso la conta dei danni per strade ed edifici pubblici, costruzioni private ed attività commerciali. L’elenco completo sarà poi allegato in un secondo momento alla richiesta che, peraltro, era stata stimolata per tutti i comuni del sudest siciliano dallo stesso governatore Musumeci.
Due i numeri da chiamare per segnalare i danni subiti: 800632328 (Polizia Municipale) e 800187500 (Protezione Civile). Presto disponibili sul sito del Comune di Siracusa i modelli.




Siracusa. Bocciato in commissione il Consuntivo, pesa il parere dei revisori dei conti

La commissione bilancio ha bocciato il consuntivo 2018 del Comune di Siracusa. Quattro voti contrari mentre i tre rappresentanti della maggioranza (La Mesa, Trimarchi, Pantano) si sono astenuti. E il clima si surriscalda in vista della discussione in aula. Il Consiglio comunale si riunirà domani alle 18.00 al Salone Borsellino ed all’ordine del giorno c’è proprio l’approvazione del conto consuntivo 2018.
“E sarà scontro”, anticipa il presidente della commissione bilancio, Salvo Castagnino. Il consigliere di opposizione chiama in causa anche la presidenza del Consiglio comunale “per la mancata vigilanza sulla gestione del fondo di riserva del sindaco, come previsto dell’articolo 18 comma 3 del regolamento di regolarità contabile. Le giustificazioni si danno con gli atti in mano, non con dichiarazioni generiche e confusionarie”, dice ancora il consigliere di opposizione.
Nei giorni scorsi, duro scontro a distanza con il sindaco, Francesco Italia, proprio sulla gestione del fondo di riserva. Castagnino ha contestato la scelta, in variazione rispetto al preventivo approvato pochi giorni prima, relativa alla destinazione di 20mila euro in contributi ad associazioni. Il primo cittadino ha replicato rendendo pubbliche le spese sostenute con il fondo di riserva e parlando di “becero populismo” relativamente alle cirtich emosse.
“In Consiglio comunale dovrà portare qualcosa in più delle parole”, dice duro Castagnino che oggi ha mostrato in Commissione la relazione dei revisori dei conti. “Il fondo di riserva non sembra poter essere utilizzato per finanziare il capitolo per assegnare contributi alle associazioni”, scrivono nel documento inviato alla Commissione citando l’articolo 166 del Testo Unico Enti Locali e una recente sentenza del Tar di Lecce. Il collegio dei revisori si è poi riservato una ulteriore analisi per determinare “l’effettiva fattispecie di spesa effettuata nel capitolo”.